Buonasera,sono un ragazzo di 30 anni. Ho una relazione con una persona che teoricamente è affetta da

20 risposte
Buonasera,sono un ragazzo di 30 anni. Ho una relazione con una persona che teoricamente è affetta da disturbo della personalità . Dico teoricamente in quanto non vuole sottoporti ad alcun tipo di accertamento , ma è chiaro che c'è qualche cosa che non va . Cambia repentinamente umore è più passa il tempo poi è difficile parlargli . Dopo alcuni anni Sono arrivato ad un punto in cui credo di non farcela più da solo . Avrei bisogno di supporto e consigli . Infinitamente Grazie
Salve, mi scusi innanzitutto per il ritardo nella risposta... L'unica cosa che posso dirle è che dovrebbe chiedersi perchè vuole affrontare una relazione con una persona così problematica...quali suoi bisogni inconsci appaga questa ragazza? Si ricordi che amare sé stessi significa anche scegliere persone che ci fanno stare bene e non partner problematici che ci causano sensazioni di disagio e sofferenza...La invito a riflettere attentamente sulle sue motivazioni inconsce che la spingono a portare avanti una relazione insoddeisfacente e se questa ragazza non sente la necessità di rivolgersi ad un professionista, difficilmente Lei potrà convincerla.

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Penso che se vuoi portarla in terapia devi aggirare L ostacolo dicendo che senti che qualcosa nella coppia nn va e che ritieni utile al fine di migliorare il vostro rapporto fare qualche seduta insieme da un terapeuta. Così che lei nn si sente L oggetto del problema anzi ti assumi su di te il disagio. Un bravo terapeuta capirà subito e L aiuterà ad accettare un percorso di psicoterapia individuale. Spero di esserti stata d’aiuto.
Certamente sono d'accordo sul supporto psicologico, dovrebbe però venirmene a parlare di persona almeno una volta per comprendere meglio il quadro clinico . Se vuole fissi un appuntamento grazie
Gentile ragazzo,
esistono delle tecniche che riescono a risolvere problemi nei rapporti interpersonali, anche agendo su uno solo dei membri della relazione. In particolare è molto efficace la terapia della Gestalt, ma anche la Strategica Breve ha importanti strumenti.
Ovviamente c'è bisogno di saperne di più sul problema e di uno o più colloqui clinici, ma la invito a provare di persona la stupefacente efficacia e velocità di questi due approcci che possono anche essere usati in modo integrato.
Resta anche ovviamente la possibilità che il problema sia di una tale gravità che necessiti anche di farmaci per cui sia necessario un approccio diverso o che richieda tempi più lunghi per essere risolto, pur restando nei margini di una terapia breve.
cordiali saluti
Buonasera, senz’altro sono disponibile a incontrarla presso il mio studio. Può contattarmi al numero indicato. La saluto cordialmente,
Stefano Pischiutta
Capisc la sua condizione di difficoltà non solo legata all'affetto che prova per la persona che le sta accanto ma anche ad un esaurimento mentale e fisico nel tentativo di capire e magari venire incontro ad esigenze e stati emotivi instabili e complessi. Se le posso le consiglierei un incontro per trovare insieme qualche modalità di relazione che la salvaguardi da questo tipo di sofferenza.
Buonasera, è difficile definire una diagnosi di disturbo per la sua compagna, i cambi di umore (quanto repentini? quanto frequenti?) sono ascribili a più disturbi, per cui se desidera avere più chiara la situazione della sua compagna sarebbe opportuno che fosse seguita da una collega. Partendo però dal presupposto che non si può imporre ad una persona un percorso di psicoterapia e che è molto difficile che trovi la motivazione a farlo, soprattutto se non è consapevole del proprio disturbo, potrebbe seguire due strade: suggerire alla sua compagna un percorso di coppia, sottolineando la sua personale difficoltà a vivere la relazione con lei e mostrando quindi il bisogno di un supporto da parte di un professionista che vi aiuti, oppure scegliere lei stesso un percorso che lo sostenga difronte a queste difficoltà e soprattutto che la aiuti a capire se stesso e le motivazioni che la portano a rimanere in questa situazione anche se di forte sofferenza. Mi permetto di suggerirle quest'ultima strada che le ho descritto. Non mi permetto di suggerirle un approccio terapeutico perché di fatto non ne esiste uno migliore di un altro, ma centrale nella terapia è la relazione che si instaura tra terapeuta e paziente. Le auguro di riuscire a gestire questa situazione quanto prima. Cordiali Saluti
Buonasera . Da quello che lei scrive, potrebbe domandarsi se -oltre evidentemente alla sua compagna- non sia anche lei ad avere bisogno di un sostegno per riuscire a gestire la relazione.
In tal caso lei potrebbe prenotare un colloquio psicologico conoscitivo al fine di capire cosa è possibile fare per sostenere lei è la sua ragazza.
Saluti
Salve, un supporto psicologico potrebbe supportarla a trovare nuove risorse per gestire la relazione con la sua compagna.
In effetti convincere la sua compagna a farsi aiutare non è una strada percorribile. Da quanto scrive la sua ragazza non è consapevole della sua difficoltà ed è per questo che non cerca aiuto, nè lei riesce a convincerla.
Un saluto
Buongiorno,
colgo la sua fatica.
Credo che un percorso di psicoterapia possa essere uno degli strumenti che le permetteranno di portare chiarezza in questa dinamica di coppia che le sta creando sofferenza.

Cordialmente
Gentile utente, nel momento in cui lei ha un grosso affetto per questa persona e la vuole aiutare o sostenere e migliorare la sua vista di coppia, è importante che si rivolga a un "tecnico" del settore, cioè a uno psicoterapeuta (di coppia). Con la mia metodologia in casi simili incontro la coppia e vedo anche individualmente sia lui che lei. Nel corso dello stesso incontro rivedo il tutto in maniera conclusiva per far il punto della situazione.
Se c'è una disponibilità al cambiamento da parte delle persone il desiderio di vedersi dentro e capire come migliorarsi e sviluppare le proprie risorse di relazione i risultati sono positivi. Per ulteriori suggerimenti può contattarmi ai contatti che trova nella mia pagina di profilo.
Salve, se la ragazza non vuole farsi aiutare probabilmente non ha consapevolezza della propria psicopatologia e delle sue conseguenze; dovrebbe andare lei da un tecnico che l'aiuti a gestire la vostra dolorosa relazione.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Salve, ho letto attentamente la sua lettera , effettivamente è molto doloroso convivere con una compagna che ha dei disturbi dell'umore e non vuole riconoscere il suo malessere. Come gli hanno già consigliato i miei colleghi nelle risposte precedenti, sarebbe bene che lei esegua un lavoro psicologico su di sè, sia per poter capire perchè lei continua a portare avanti un rapporto che la fa stare male, ma nello stesso momento potrebbe far riflettere la sua compagna ed invogliarla a curarsi anche lei, sia psichiatricamente che psicologicamente, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno a lei,
non ci dice da quanti anni la relazione di coppia è in crisi o in stallo, ma dal suo discorso si coglie fatica ed esasperazione. Perciò credo sia giunto il momento di farsi aiutare: può decidere di rivolgersi lei ad uno psicoterapeuta individuale, oppure se la sua compagna accetta, può contattare uno psicoterapeuta che si occupi di problematiche di coppia. Scelga lei, ma chieda un aiuto professionale. Un cordiale saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
Buonasera. Prima di poter parlare di qualcosa di così impattante e pervasivo come un disturbo di personalità è necessario rivolgersi a un professionista in grado di formulare la diagnosi - da come la descrive potrebbe anche essere un disturbo dell'umore cronico, ad esempio. Naturalmente questo nel Suo caso è estremamente complesso data la mancanza di compliance dell'altra persona. Purtroppo sottoporsi a un percorso psicoterapeutico o anche solo medico-diagnostico è una scelta libera e volontaria e Lei più che consigliare o chiedere questo, non può fare. Se l'altra persona non vuole approfondire la situazione e Lei non è in grado di sopportarla oltre, mi chiedo perché non emerga dal Suo messaggio la possibilità di una terza opzione: quella di porre fine alla relazione. Una terapia di coppia sembra assai difficile laddove manca una collaborazione da parte di questa persona; il consiglio è invece quello di un percorso individuale che Le consenta di mettere a fuoco progettualità e storia della relazione per comprendere se e quanto è disposto a giocarsi ancora al suo interno. In bocca al lupo, cordialità, DMP
Buongiorno, potrebbe chiedere una consulenza psicologica per capire meglio come affrontare questa situazione.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Salve, sicuramente la sua situazione non è semplice...la persona che ha accanto, probabilmente , non ha le possibilità di riconoscere il suo malessere, dunque non ha la necessità di farsi aiutare. potrebbe , con l aiuto di un esperto, far leva sulle sue difficoltà all interno della vostra coppia.
cordialmente
Salve, diciamo che prima di definire un'altra persona con un disturbo di personalità bisognerebbe accertarsene. Anche perché le poche cose che ha scritto possono essere dovute anche ad altre situazioni o contesti, tra cui qualche difficoltà nella vostra relazione. inoltre aggiungerei perché mantenere un rapporto con una persona da lei definita con disturbo di personalità? Cordiali Saluti
Buongiorno, potrebbe esserle di aiuto affrontare questa tematica e le emozioni connesse nel contesto di una psicoterapia.
Saluti,
Dott.ssa Giancarli
Salve, da quello che scrive è evidente la sua sofferenza. Intanto le consiglio di chiedere una consulenza psicologica in modo da approfondire la situazione, che sembra abbastanza complessa.
Dott.ssa Antonella Abate

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