Buonasera, Mio figlio di 2 anni e mezzo fino a 3 mesi fa era un bambino sempre sorridente,giocava,r

19 risposte
Buonasera,
Mio figlio di 2 anni e mezzo fino a 3 mesi fa era un bambino sempre sorridente,giocava,rideva,ballava fino al 16 giugno che purtroppo per una rottura al femore è stato ingessato a tt e due le gambe e il bacino e non ha più potuto fare niente.
È stato imboccato lavato vestito servito e riverito(per farmi capire)
Dal 17 agosto che ha tolto il gesso è diventato nervoso fa sempre capricci non vuole più le coccole strilla per ogni cosa
Per me
Che sono la mamma è un po’ deprimente vedere il proprio figlio così per di più mi spiace per lui che si è ritrovato in qeusta
Gentile signora,
sicuramente questa esperienza è stata spiacevole anche per suo figlio e non facile da affrontare. Dal gioco libero, infatti, è passato all'immobilità a causa del gesso. Ora, anche se può muoversi, deve abituarsi a un nuovo cambiamento e potrebbe avere delle paure e bisogno di maggiore attenzione. È necessaria da parte sua un po' di comprensione e pazienza. Provi a osservare in quali momenti è più agitato e cerchi di incoraggiarlo e stargli vicino. Se, passata qualche settimana, il problema dovesse persistere, può contattare uno psicologo per esplorare meglio il problema. Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento. Un cordiale saluto

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Buonasera, come è stato accudire suo figlio, ormai grandicello? Faticoso? Una nuova occasione per stare vicini, forse come un tempo? Una scocciatura? Una gioia?
Questo increscioso episodio ha messo in luce aspetti del rapporto tra lei e suo figlio in cui, ognuno di voi due, è diversamente implicato. Quelli che lei chiama "capricci" sono il tentativo, di un infante, di chiamarla a discutere. Che vorrà dire?
SM
Buonasera Cara Signora, un evento così importante, come la rottura del femore, in un bambino così piccolo, in un momento evolutivo importante, in cui tutte le cose del mondo sono nuove, e nel quale l'autonomia diventa sempre più una scoperta (pensi all'esplorazione dell'ambiente, un pochino sempre più lontano da mamma e papà), sarà stato molto difficile da affrontare per suo figlio. A causa di una problematica fisica che ha limitato i movimenti e quindi la libertà, con l'esigenza di un accudimento continuo da parte dei familiari, il suo bambino dovrà essere supportato a ritrovare l'equilibrio psico fisico in cui si trovava nel momento in cui si è rotto il femore. Le consiglio di rivolgersi quanto prima ad uno/a psicologo/a che la possa supportare nel far ritrovare a suo figlio uno stato di benessere. Rimango a disposizione per ulteriori domande e chiarimenti. Un saluto caro. Dott.ssa Sara Strufaldi
Salve,
il bambino ha chiaramente vissuto un momento di difficoltà, e immagino che lo sia stato anche per lei.
Provi a non forzarlo, e a farlo giocare un po con i suoi pari se possibile.
Un saluto,
MMM
Salve, sono d'accordo con i miei colleghi, suo figlio ha vissuto un momento di difficoltà.
La invito ad essere maggiormente paziente ed a rispettare i tempi soggettivi del bambino.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno signora,
l'evento che ha interessato suo figlio può essere stato vissuto da lui come un trauma fisico, gli ha impedito di essere lo stesso bambino di prima e di continuare a giocare e ad esprimersi liberamente. Potrebbe avere bisogno di tempo per ristabilire il suo essere.
Cerchi di essere supportiva e paziente con lui.
Buona giornata!
Buongiorno Signora, la situazione nuova in cui (suo malgrado) suo figlio e voi genitori vi siete trovati a vivere ha modificato le abitudini: di movimento di suo figlio (condizione negativa) di maggior attenzione verso di lui (gestione delle autonomie)
Ora nuovamente vi siete trovati a dover invertire tutto dinuovo: i bimbi a volte fanno fatica a comprendere i cambiamenti così netti. I "capricci e il nervosismo" sono forse un sintomo di richiesta verso voi genitori di una spiegazione e rassicurazione di quanto accaduto.
Potrebbe essere utili chiedere un consulto specifico di un* psicolog* per accompagnare voi genitori e il bambino in questo percorso.
Buon proseguimento
buongiorno signora, trovo comprensibile la reazione del suo bambino, chissà che paura avrà ancora, di farsi del male magari o di non riuscire nei movimenti che faceva precedentemente e chissà quanta rabbia e frustrazione. penso vado dolcemente accompagnato e sostenuto a riprendere fiducia nelle sue capacità e "aiutarlo a camminare da solo".. qualora lo stato di malessere continuasse e visto anche il carico emotivo di voi genitori consiglio una consultazione psicologica breve. un caro saluto, drs CM
Suo figlio è molto piccolo e probabilmente questo brutto" incidente" nn lascerà tracce psicologiche indelebili in lui. Mi chiedo piuttosto quanto in voi genitori possa aver cambiato l'immagine e la visione di lui, minando lo stato di tranquillità precedente
Buonasera signora. Da ciò che ha riferito nel suo resoconto, il suo bambino è stato costretto suo malgrado all'immobilità per circa 2 mesi. Tra l'altro tutto è avvenuto in periodo particolare della vita di ogni individuo. A circa 2 anni si cominciano a sperimentare le prime autonomie, a mettersi alla prova, acquisendo competenze e maggiori sicurezze. Ci si muove nello spazio esplorando e cercando anche un iniziale distacco dalle figure d'accudimento. L'immobilità alla quale il bambino è stato costretto ha generato, di fatto, un blocco in questa evoluzione. Nulla di irreparabile, ma è comprensibile che il bambino abbia sviluppato una scarsa tolleranza alla frustrazione e le reazione che ha descritto potrebbero rientrare in questo quadro. Le consiglio (e lo consiglio anche al papà del bimbo), di farsi guidare da un/a Psicologo/a attraverso un percorso mirato a gestire questa fase delicata, ma anche e soprattutto a gestire le possibili ansie e preoccupazioni che questa nuova fase potrebbe instillare in voi genitori.
Salve, a mio avviso il bimbo ha vissuto un periodo di forte frustrazione legata all’impossibilità di movimento, e quindi alla rinuncia in riguardo alle normali autonomie e attività. Il nervosismo sembra essere una reazione abbastanza consequenziale. Se vede che la situazione non migliora entro tempi ragionevoli può rivolgersi ad un professionista. Saluti. F. Cogliati
Buonasera, potrebbe volerci un po' di tempo per ristabilire la situazione precedente. Porti pazienza e lo aiuti a ritrovare la sua autonomia. Si dia un paio di mesi e poi semmai si rivolga a qualche professionista per capire come meglio gestire la situazione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile Signora, a quest'età il bambino inizia a sperimentare e a esplorare l'ambiente grazie alla sempre più perfetta capacità di stare in equilibrio, camminare, correre. La rottura del femore ha messo in pausa tutto questo e ha anche creato non solo un cambiamento di abitudini ma anche un ritorno a quelle proprie abitudini che durante la sua crescita si erano modificate per permettergli un'autonomia fisica e psicologica.
Tutto questo è avvenuto per tutti: anche voi genitori siete dovuti "tornare indietro" e questo avrà disequilibrato la relazione con il vostro bimbo, causando magari fraintendimenti e irritabilità che vengono espressi dal bambino.
Mi domando quanto siate riusciti a esprimere le vostre emozioni, sia mamma che papà che suo figlio. Un evento così, quindi, vi consiglio di affrontarlo con uno psicologo dell'età evolutiva.
Rimango a disposizione per ulteriori dubbi e domande. Cordialmente, Dott.ssa Annamaria Coniglio
gentile signora, il suo bambino quindi, all'età di 2 anni e mezzo, si è trovato per 2 mesi con una ingessatura ad entrambe le gambe ed al bacino. A motivo di essa, lei dice: 'non ha potuto più fare niente. È stato imboccato lavato vestito servito e riverito' . E' stato indubbiamente un periodo particolare sia per lui, come bambino piccolo, nella fase di crescita di esplorazione entusiasta che è rimasta improvvisamente bloccata, sia per lei mamma, che oltre alla pena di vederlo così, sarà stata molto impegnata a seguirlo in tutto. Probabilmente suo figlio sta 'scaricando' con queste reazioni di 'capricci' e 'strilli' la tensione per un'esperienza alla quale si è dovuto adattare, trovandosi del tutto impotente. E' infatti troppo piccolo per essere in grado di comprenderla ed elaborarla. Occorre ancora pazienza da parte sua come mamma insieme ad un percorso di aiuto psicologico per capire meglio quali emozioni suo figlio sta segnalando, quali giochi proporgli per esprimerle in un maniera meno esplosiva e per aiutarvi a superare questa fase. Un cordiale saluto ed augurio. dr.ssa Mariella Saletti
Gentile signora,
l'incidente di suo figlio e tutte le modifiche alla quotidianità ha interessato tutti voi, non solamente il bambino. Sicuramente ora sarà necessario un periodo di riadattamento per entrambi, di ri-acquisizione delle autonomie e delle abilità che sono state fino ad adesso stravolte e modificate. Il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista anche solo per alcune consulenze in modo da alleggerire la frustrazione che sta vivendo in questo momento e ritrovare gli strumenti che la possano far tornare in pieno contatto con suo figlio.
Un caro saluto
Gentile signora, questo spiacevole evento ha sicuramente spaventato e affaticato sia lei che il suo piccolo. Ha inoltre modificato, seppur temporaneamente, un po’ anche il vostro rapporto mamma-bambino. Lei stessa ci fa notare che alcuni vostri momenti, come le coccole ad esempio, sono ora poco apprezzati da suo figlio.
Come anticipato dai colleghi, qualche incontro o videoconsulenza con uno psicologo dell’età evolutiva la può guidare nella lettura dei suoi “capricci” e aiutare a ricreare nuovi momenti di condivisione e benessere con il suo piccolo.
Resto a sua disposizione!
Un caro saluto
Gentile mamma, l'evento spiacevole che ha dovuto affrontare suo figlio è stato traumatico per la sua quotidianità, ora c'è bisogno di riequilibrare la sua routine. Necessita di pazienza ed accoglienza, ma anche lei ha sicuramente bisogno di alleggerire la normale tensione accumulata. Rimango a disposizione. Dott.ssa GB
Salve signora,
subire la rottura del femore ed essere costretto all'immobilità costituisce un'esperienza particolarmente traumatica per un bambino, soprattutto a 2 anni e mezzo, una fase in cui lo sviluppo delle capacità motorie risulta cruciale per la sperimentazione dell'ambiente e la conquista di una progressiva autonomia. I cambiamenti denotati nel suo bambino potrebbero essere reazioni (più che comprensibili) al disagio vissuto: non disponendo di altri canali di espressione, il bambino manifesta il proprio disagio attraverso il corpo e il comportamento. Anche il passaggio repentino da una condizione di maggiore dipendenza (essere imboccato e accudito come un bambino più piccolo) alla condizione precedente di normalità potrebbe essere un passaggio delicato, degno d'attenzione. In sostanza, il piccolo ha subito tanti cambiamenti repentini in un breve intervallo di tempo.
E anche per voi genitori deve essere stato faticoso gestire le richieste e le necessità di cura di un bambino immobilizzato che, ora, si dimostra anche più irritabile e di difficile gestione.
Credo pertanto che sia stata un'esperienza faticosa per l'intera famiglia: per tale ragione, potrebbe essere utile un percorso di sostegno alla genitorialità, volto all'esplorazione delle vostre difficoltà di genitori, data la situazione attuale, e di possibili strategie per farvi fronte.
Spero di esserle stato utile, un saluto cordiale.
Dott. Dario Maglione
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online

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