Buonasera inizio con il dire che io soffro di attacchi di panico da quando sono piccolo adesso ho 31
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Buonasera inizio con il dire che io soffro di attacchi di panico da quando sono piccolo adesso ho 31 anni... solo che diciamo che con la cura che sto facendo stavo meglio, la cura e il daparox goccie a sera, solo che in questo periodo non lo so il perchè la mattina molto di meno ma arrivato il pomeriggio mi viene una forte ansia dentro, paura di impazzire, vampate di calore, sudorazione mani, quando mi vengono sti attacchi non riesco a stare ne seduto ne coricato, peso al petto, nodo alla gola ecc... ora la mia domanda perchè di mattina lo sento molto di meno arrivato il tardi pomeriggio mi sento cosi male?
Spero in una risposta grazie
Spero in una risposta grazie
Salve, una delle possibili risposte alla sua domanda potrebbe essere ricercata, con il supporto di un professionista, nella sua situazione di vita, in particolare nell'ultimo periodo, dove questa sintomatologia sembra acutizzarsi. Oltre alla terapia farmacologica assunta per la gestione degli attacchi di panico e ansia, è importante lavorare sul significato che ha questa sintomatologia per lei e come si è modificata nel corso del tempo.
Un caro saluto.
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Gentile utente, potrebbe provare a chiedere al suo psichiatra di fiducia se questi possono essere effetti collaterali del farmaco ma i medicinali curano solo il sintomo, un supporto psicologico potrebbe aiutare a capirne le cause.
Quindi le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Gentile utente, intanto può chiedere allo psichiatra che le ha prescritto il farmaco di eventuali effetti collaterali ma quello che è più importante è lavorare sul significato di tale sintomo. Gli attacchi di panico non dovrebbero essere curati solo con il supporto farmacologico che certo ha la sua rilevanza. Potrebbe scoprire che con poche sedute il sintomo sparisca o si attenui sensibilmente.
Cordialmente
Cordialmente
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Gentile utente grazie per aver condiviso la sua esperienza. Come primo passaggio chiederei allo psichiatra se questi sintomi hanno anche fare con i farmaci o con altre concause organiche. Fatto questo un percorso psicoterapico è sicuramente consigliabile: se gli episodi sono stabili diventa importante lavorare su di essi non solo per quanto riguarda la sintomatologia ma anche rispetto a quello che ci sta sotto da un punto di vista emotivo e di pensieri. Contemporaneamente diventa importante cercare delle strategie per affrontare quella sintomatologia quando si presenta cercando di trovare strategie di gestione dell'ansia come la respirazione, visualizzazioni e così via. Un saluto!
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, la ringrazio per la condivisione. Sarebbe importante per lei comprendere più approfonditamente i vissuti emotivi e cognitivi connessi con i suoi attacchi di panico e come si sono evoluti nel tempo. Inoltre, potrebbe aiutarla anche comprendere se ci sono stati cambiamenti nella sua vita e se essi hanno portato ad una riacutizzazione della sua sintomatologia.
Per questo motivo le consiglierei di intraprendere un percorso individuale che possa aiutarla a conoscersi più accuratamente. Resto a disposizione, anche online. Un caro saluto. Irene Moschini
Per questo motivo le consiglierei di intraprendere un percorso individuale che possa aiutarla a conoscersi più accuratamente. Resto a disposizione, anche online. Un caro saluto. Irene Moschini
Buonasera,
mi permetto di consigliarle di associare alla terapia farmacologica una psicoterapia. Potrebbe essere utile rielaborare e comprendere, con l'aiuto di uno psicoterapeuta, il significato che hanno questi sintomi per lei e se essi sono peggiorati in seguito ad avvenimenti più o meno recenti della sua vita.
Un saluto, Rossella Maria Sferrazzo
mi permetto di consigliarle di associare alla terapia farmacologica una psicoterapia. Potrebbe essere utile rielaborare e comprendere, con l'aiuto di uno psicoterapeuta, il significato che hanno questi sintomi per lei e se essi sono peggiorati in seguito ad avvenimenti più o meno recenti della sua vita.
Un saluto, Rossella Maria Sferrazzo
Gentile utente, la sua domanda è legittima e riflette una preziosa ricerca di orientamento. È importante comprendere che la risposta non è esterna e quindi non possiamo dargliela noi ma interna a lei. Affrontare e esplorare i propri vissuti personali all'interno di un percorso psicologico può essere cruciale per individuare la strada verso il benessere emotivo e una maggiore comprensione di sé. Attraverso questo processo, si può lavorare sulla riduzione della sintomatologia e sulla costruzione di una più profonda consapevolezza di sé, portando così a una migliore qualità di vita. Spero che queste considerazioni possano esserle utili nella sua decisione di intraprendere un percorso psicologico. Se desidera ulteriori chiarimenti o supporto, non esiti a chiedere. Dott.ssa Carola Di Taranto
Buonasera le ho risposto con un video che può trovare nella mia pagina youtube del titolo "Ansia e attacchi di panico: una soluzione veloce" . Spero possa trovarne giovamento. Cordialmente, Amico Colaianni
Buongiorno,
Un motivo potrebbe essere che il mattino le gocce prese la sera stanno ancora facendo effetto mentre nel pomeriggio esso svanisce. Oppure potrebbe essere ciò che succede durante la giornata che "accende" l'ansia.
Detto questo, i farmaci eliminano la sintomatologia ma non risolvono il problema come invece farebbe una psicoterapia.
Dott. Marco Cenci
Un motivo potrebbe essere che il mattino le gocce prese la sera stanno ancora facendo effetto mentre nel pomeriggio esso svanisce. Oppure potrebbe essere ciò che succede durante la giornata che "accende" l'ansia.
Detto questo, i farmaci eliminano la sintomatologia ma non risolvono il problema come invece farebbe una psicoterapia.
Dott. Marco Cenci
Buonasera, trovo piuttosto difficile rispondere alla Sua domanda: l’aumento dell’ansia nel pomeriggio puo’ derivare dallo stress che si accumula nella giornata, oppure da qualche effetto legato alla terapia farmacologica. Tuttavia una domanda piu’ utile potrebbe essere:” Come posso risolvere un problema di ansia e panico che mi accompagna da cosi’ tanto tempo?” Il farmaco rappresenta un trattamento utile nelle fasi piu’ acute e dovrebbe supportare una psicoterapia invece di essere utilizzato singolarmente per curare la patologia che descrive. Nei disturbi dello spettro ansioso la Terapia Breve Strategica risulta molto efficace poiche’ si avvale di tecniche e strategie innovative studiate ad hoc per questa classe di problemi. Se vuole puo’ contattarmi per ulteriori chiarimenti tramite il tasto” invia messaggio’ sul mio profilo, oppure richiedere una consulenza online. Un caro saluto! Dott.ssa Angela Fortini
Gentile utente, molto spesso l'approccio farmacologico può essere utile ma non risolutivo delle difficoltà connesse all'ansia così come la descrive; per trovare una risposta ma soprattutto una soluzione concreta alla sua difficoltà sarebbe auspicabile intraprendere un percorso psicologico con un professionista esperto. Resto a disposizione, le auguro di stare meglio presto
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. La terapia farmacologica la può aiutare e l'ha aiutata nel tempo a tenere a bada i sintomi, ora probabilmente è necessario che la riveda con uno specialista (soprattutto se la segue da molto). Detto ciò un percorso di terapia psicologica potrebbe aiutarla a comprendere i meccanismi che scatenano i suoi attacchi di panico e insegnargli delle tecniche per imparare a gestirli, interrompendo il circolo vizioso che questi innescano (che si manifesta nei sintomi che lei ha adeguatamente descritto). Restando a disposizione qualora volesse approfondire, un caro saluto. Dott.ssa Sonia Castagnolo
Gentilissimo, grazie per la condivisione innanzitutto. Talvolta la cura farmacologica non è sufficiente da sola per alleviare il nostro malessere e la sintomatologia importante. Credo che, se ne ha la possibilità, l'intraprendere alcuni colloqui di terapia potrebbe aiutarla ad esplorare e comprendere l'origine del suo disagio, in modo da avere delle possibili spiegazioni a quello che le accade.
Cordialmente, AV
Cordialmente, AV
Buonasera. E' necessario conoscerla in colloquio per poter tracciare un quadro storico del suo malessere, l'insorgenza, l'evoluzione e il decorso sino ad oggi della sintomatologia legata all'attacco di panico. Ci sono molti fattori da indagare per avere un quadro clinico esaustivo e comprendere ciò che può influenzare l'attuale peggioramento dei sintomi verso il pomeriggio. Quindi capire anche cosa ha innescato il primo attacco di panico, quali sono le strategie che ha sperimentato negli anni per regolarli e che probabilmente non funzionano tanto bene, se si verifica in contesti relazionali o no etc.
Inoltre, il trattamento degli attacchi di panico spesso richiede psicoterapia. Probabilmente questi attacchi di panico rimandano a delle parti di sè che chiedono di essere solo ascoltate. In terapia è anche possibile sperimentare tecniche specifiche per il trattamento del disturbo da attacchi di panico (la mindfulness quindi esercizi centrati sull'ancoraggio al respiro, la visualizzazione, l'esposizione graduale, tecniche di visualizzazione etc).
L'ansia è un'emozione che può fare da faro sui propri bisogni, quindi è indispensabile farsela amica e accoglierla per poterla regolare meglio.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Inoltre, il trattamento degli attacchi di panico spesso richiede psicoterapia. Probabilmente questi attacchi di panico rimandano a delle parti di sè che chiedono di essere solo ascoltate. In terapia è anche possibile sperimentare tecniche specifiche per il trattamento del disturbo da attacchi di panico (la mindfulness quindi esercizi centrati sull'ancoraggio al respiro, la visualizzazione, l'esposizione graduale, tecniche di visualizzazione etc).
L'ansia è un'emozione che può fare da faro sui propri bisogni, quindi è indispensabile farsela amica e accoglierla per poterla regolare meglio.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno, come altri colleghi le hanno riferito già, oltre al consulto dello psichiatra, sarebbe utile comprendere il tutto all'interno di un percorso psicoterapico, in quanto sembrerebbero emergere anche vissuti importanti a cui dare ascolto.
Un caro saluto.
Un caro saluto.
Buonasera, provi ad analizzare la sua giornata: cosa fa la mattina appena sveglio; cosa fa il pomeriggio quando emerge la sintomatologia; e cosa fa la sera prima di coricarsi. Iniziare a fare un'autoanalisi della sua quotidianità può aiutarla a costruire un'ipotesi sul perchè l'ansia emerge proprio in quel momento specifico della giornata. Una possibile ipotesi potrebbe essere che ci sono delle situazioni lavorative/relazionali che la mettono in una condizione di minaccia, per cui scatta il suo sistema di sopravvivenza. Quale potrebbe essere questa minaccia che lei percepisce? Questo potrebbe essere un inizio, ma sicuramente l'aiuto di un professionista e un percorso ben fatto la può aiutare a cercare le risposte precise alle sue domande. Spero vivamente di averla in qualche modo aiutata a riflettere meglio su se stesso! Ricordiamo sempre di affrontare anche i sintomi o qualunque emozione negativa con curiosità, come degli indizi che ci dicono qualcosa in più su noi stessi, e in ultima analisi ci portano a crescere come persone.
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo, innanzitutto contatterei lo psichiatra che le ha prescritto daparox per parlarle della problematica che ha descritto. Inoltre le suggerirei di affiancare alla terapia farmacologica un percorso psicologico per lavorare con un professionista per esplorare ulteriormente le cause dell'ansia. Resto a disposizione. Cordiali Saluti. Dott. Edoardo Bunone.
Gentile utente, la ringrazio per aver messo per scritto le sue perplessità.
Come altri sintomi, anche gli attacchi di panico possono essere considerati delle manifestazioni osservabili di qualcosa che sta più nel profondo. Ha fatto bene a non sottovalutare il problema e a ricorrere a un sostegno farmacologico.
Quello che mi viene da pensare, e ovviamente mi baso solo su quello che ha scritto, è che potrebbe essersi trovato a sentire di nuovo i sintomi per via di un cambiamento, magari sta vivendo una nuova fase della sua vita. Allora gli attacchi di panico potrebbero essere tornati per farla "assestare" in questa nuova fase.
Mi chiedo se lei abbia considerato l'idea di iniziare anche un percorso psicologico, da affiancare all'assunzione delle gocce di daparox, per poter stare a contatto ed elaborare insieme a un professionista i suoi vissuti emotivi.
Sperando di esserle stata d'aiuto, le auguro un buon proseguimento.
Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti.
Un saluto
Carlotta Massai
Come altri sintomi, anche gli attacchi di panico possono essere considerati delle manifestazioni osservabili di qualcosa che sta più nel profondo. Ha fatto bene a non sottovalutare il problema e a ricorrere a un sostegno farmacologico.
Quello che mi viene da pensare, e ovviamente mi baso solo su quello che ha scritto, è che potrebbe essersi trovato a sentire di nuovo i sintomi per via di un cambiamento, magari sta vivendo una nuova fase della sua vita. Allora gli attacchi di panico potrebbero essere tornati per farla "assestare" in questa nuova fase.
Mi chiedo se lei abbia considerato l'idea di iniziare anche un percorso psicologico, da affiancare all'assunzione delle gocce di daparox, per poter stare a contatto ed elaborare insieme a un professionista i suoi vissuti emotivi.
Sperando di esserle stata d'aiuto, le auguro un buon proseguimento.
Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti.
Un saluto
Carlotta Massai
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Quello che descrive, con i sintomi di ansia e attacchi di panico, è sicuramente un vissuto difficile da gestire. L'assunzione di Daparox (paroxetina) è un trattamento comunemente usato per il disturbo d'ansia e gli attacchi di panico, e spesso può portare a un miglioramento, come nel suo caso. Tuttavia, la sensazione che la mattina i sintomi siano più lievi e che peggiorino nel pomeriggio è un fenomeno che molte persone con disturbi ansiosi riportano. Ci sono diversi fattori che potrebbero spiegare questa differenza di intensità dei sintomi durante la giornata. In generale, la mattina il corpo è più riposato, i livelli di cortisolo (l'ormone dello stress) sono più alti e il sistema nervoso è meno sollecitato da stimoli esterni, il che potrebbe spiegare una maggiore tranquillità. Man mano che la giornata avanza, lo stress accumulato, la stanchezza, o anche l'intensificarsi di pensieri ansiosi possono rendere i sintomi più evidenti nel pomeriggio. Inoltre, la sertralina (Daparox) potrebbe impiegare più tempo per raggiungere il suo effetto ottimale durante la giornata, influenzando così la gestione dei sintomi nelle ore successive.
Le consiglio di parlarne con il suo medico o psichiatra, per capire se sia necessario un aggiustamento della terapia o una valutazione più approfondita del suo stato. Potrebbe anche essere utile integrare la cura farmacologica con tecniche di rilassamento o una psicoterapia, come la terapia cognitivo-comportamentale, che potrebbe aiutarla a gestire meglio i momenti di ansia.
Le consiglio di parlarne con il suo medico o psichiatra, per capire se sia necessario un aggiustamento della terapia o una valutazione più approfondita del suo stato. Potrebbe anche essere utile integrare la cura farmacologica con tecniche di rilassamento o una psicoterapia, come la terapia cognitivo-comportamentale, che potrebbe aiutarla a gestire meglio i momenti di ansia.
Buonasera, la sua esperienza di attacchi di panico e la fluttuazione della sua ansia nel corso della giornata è un aspetto che merita una riflessione attenta. È interessante notare che i sintomi sembrano intensificarsi nel pomeriggio, quando molte persone possono iniziare a sentirsi più stressate o sopraffatte dagli eventi della giornata. Queste sensazioni possono anche essere correlate a fattori esterni, come le pressioni quotidiane, il carico di lavoro o le interazioni sociali, che possono accumularsi nel corso della mattinata, manifestando sintomi fisici e emotivi più intensi nel pomeriggio. La cura che sta seguendo, con l'assunzione di Daparox, può aiutare a stabilizzare l'umore, ma ci possono essere momenti in cui le emozioni reprimono, riemergendo in forme più evidenti durante la giornata. È importante prestare attenzione non solo ai sintomi fisici, ma anche ai pensieri e alle emozioni che accompagnano questi attacchi, poiché possono offrire indizi utili per comprendere ciò che accade dentro di lei. Lavorare con un professionista, che possa aiutarla a esplorare queste esperienze in un contesto sicuro, potrebbe consentirle di elaborare e affrontare più efficacemente queste difficoltà.
Se desidera approfondire questa situazione e per gestire meglio l'ansia, sono qui per ascoltarla e supportarla.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Se desidera approfondire questa situazione e per gestire meglio l'ansia, sono qui per ascoltarla e supportarla.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Buonasera,
la ringrazio per aver condiviso con chiarezza e sincerità la sua esperienza. Lei vive da tempo con gli attacchi di panico, e sebbene la terapia farmacologica le abbia dato sollievo, ora si trova a sperimentare una ripresa dell’ansia nel pomeriggio, con sintomi intensi e difficili da gestire.
Questa variazione nell’arco della giornata può essere legata a molti fattori: lo stress accumulato, i ritmi biologici, ma anche il modo in cui la mente e il corpo reagiscono in momenti diversi. Spesso, l’ansia non è solo un fatto chimico o fisiologico, ma un modo attraverso cui la sua esperienza interiore si manifesta, soprattutto quando la mente è meno occupata o quando emergono pensieri e preoccupazioni irrisolte.
Le chiedo: cosa succede nelle sue giornate, specialmente nel pomeriggio? Ci sono situazioni, pensieri o sensazioni che sembrano anticipare o accompagnare questi momenti di disagio? Qual è la qualità del suo riposo e del suo tempo libero?
Non è raro che l’ansia torni a farsi sentire quando qualcosa dentro di noi non trova spazio o soluzione. Il farmaco può aiutare a contenere i sintomi, ma per liberarsi davvero dall’angoscia è utile provare a guardare dentro ciò che la sostiene e la alimenta.
Un percorso terapeutico può aiutarla proprio in questo: a riconoscere e modificare i meccanismi che la imprigionano, a imparare a gestire gli attacchi non solo con farmaci, ma con strumenti concreti di ascolto e azione.
Le suggerisco di considerare questa fase come un segnale prezioso: un invito a prendersi cura di sé in modo più profondo, per ritrovare quella serenità che in fondo desidera.
Se lo desidera, possiamo iniziare a esplorare insieme queste sue esperienze e cercare una via concreta per ritrovare equilibrio e forza, anche nelle ore più difficili.
La invito a riflettere su questo: cosa cambierebbe nella sua vita se riuscisse a gestire questi momenti senza sentirsi sopraffatto?
Resto a disposizione,
un cordiale saluto.
la ringrazio per aver condiviso con chiarezza e sincerità la sua esperienza. Lei vive da tempo con gli attacchi di panico, e sebbene la terapia farmacologica le abbia dato sollievo, ora si trova a sperimentare una ripresa dell’ansia nel pomeriggio, con sintomi intensi e difficili da gestire.
Questa variazione nell’arco della giornata può essere legata a molti fattori: lo stress accumulato, i ritmi biologici, ma anche il modo in cui la mente e il corpo reagiscono in momenti diversi. Spesso, l’ansia non è solo un fatto chimico o fisiologico, ma un modo attraverso cui la sua esperienza interiore si manifesta, soprattutto quando la mente è meno occupata o quando emergono pensieri e preoccupazioni irrisolte.
Le chiedo: cosa succede nelle sue giornate, specialmente nel pomeriggio? Ci sono situazioni, pensieri o sensazioni che sembrano anticipare o accompagnare questi momenti di disagio? Qual è la qualità del suo riposo e del suo tempo libero?
Non è raro che l’ansia torni a farsi sentire quando qualcosa dentro di noi non trova spazio o soluzione. Il farmaco può aiutare a contenere i sintomi, ma per liberarsi davvero dall’angoscia è utile provare a guardare dentro ciò che la sostiene e la alimenta.
Un percorso terapeutico può aiutarla proprio in questo: a riconoscere e modificare i meccanismi che la imprigionano, a imparare a gestire gli attacchi non solo con farmaci, ma con strumenti concreti di ascolto e azione.
Le suggerisco di considerare questa fase come un segnale prezioso: un invito a prendersi cura di sé in modo più profondo, per ritrovare quella serenità che in fondo desidera.
Se lo desidera, possiamo iniziare a esplorare insieme queste sue esperienze e cercare una via concreta per ritrovare equilibrio e forza, anche nelle ore più difficili.
La invito a riflettere su questo: cosa cambierebbe nella sua vita se riuscisse a gestire questi momenti senza sentirsi sopraffatto?
Resto a disposizione,
un cordiale saluto.
Salve, grazie per aver condiviso la sua situazione attuale. Mi dispiace molto che stia affrontando anche attacchi di panico e ansia. Possono essere esperienze davvero spaventose e sfiancanti, soprattutto quando arrivano in momenti inaspettati o senza un motivo chiaro. gli attacchi di panico sono eventi reali, intensi, e possono lasciare addosso una forte paura che poi alimenta ancora più ansia. In questi casi, affiancare alle cure, un percorso di supporto psicologico ( online o in presenza) può darle un grande aiuto, per imparare a gestire lo stato ansioso, attraverso una figura che le dia sostegno e ascolto, per avviare un processo di miglioramento psicofisico. Resto a sua disposizione.
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