Buonasera. Ho un quesito da porvi. Ho una situazione familiare un po' particolare. Vi spiego. Quando

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Buonasera. Ho un quesito da porvi. Ho una situazione familiare un po' particolare. Vi spiego. Quando avevo circa 30 anni i miei genitori mi hanno comprato una casa vicino dove lavoro in quanto per loro facevo troppi km e quindi hanno preso questa casa. All'epoca ero da sola e i miei genitori mi dissero che nel caso in cui avessero avuto bisogno la cameretta sarebbe stata loro in quanto per le evenienze (necessità etc). Nel frattempo mi sono sposata e ho un bimbo di 15 mesi e casa inizia ad essere stretta. Il bimbo non ha una cameretta e quella dei nonni sarà la sua. Detto ciò i miei mi rinfacciano puntualmente che gli assegni per la casa li hanno fatti loro, che mio marito è il peggior genero che abbiano mai avuto, in quanto è l'unico che gli dice le cose in faccia. Loro pretenderebbero che ogni giorno gli facessimo le lodi perché hanno comprato casa. Per carità gesto nobilissimo ma mio padre non mi può fare pesare puntualmente che i patti all'epoca erano diversi. Purtroppo i miei genitori sono pesanti. Si mettono sempre tra di noi, l'ultima parola deve essere sempre la loro, le feste sempre con loro che sia natale, capodanno etc etc. Addirittura sono venuti in vacanza con noi a casa loro (quella doveva essere la nostra vacanza). Vabbè. Seconda cosa. Mio figlio non va più all'asilo e lo stanno reggendo una settimana per una le nonne. Mia madre mette sempre becco sulla mamma di mio marito, che quando ero incinta non è stata presente. Adesso lo è. Mia madre tende sempre ad etichettare tutto e tutti. E puntualmente vengo messa a paragone con mia cugina che ha un anno in più di me. Lei fa tutte le cose perfette. Lei è accoglie sua madre in casa insieme al genero. Il genero è fantastico. Ci tengo a ripetere che mia madre tende sempre a rivendicare il passato, parla al passato. Che loro hanno fatto sacrifici e io non sono riconoscente. Le situazioni cambiano e penso che anche io e mio marito abbiamo diritto di vivere una vita più tranquilla. Datemi un consiglio. Io non riesco più ad abbozzare a nulla. Casa è diventata un inferno con loro
Salve, i genitori che si sacrificano per i figli in modo apparentemente disinteressato in realtà in cambio vogliono il sacrificio del figlio.
Per sfuggire a questa logica perversa l'unica maniera è rinunciare ai vantaggi dei loro apparentemente disinteressati sacrifici.
Lei e suo marito dovete iniziare a rendervi autonomi dai suoi genitori, anche affrontando gli iniziali svantaggi che ciò comporterà per voi.
"Un altruista ha bisogno di un egoista, e viceversa"

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, questo tipo di dinamiche famigliari spesso sfociano in una dimensione conflittuale. Dimensione che, per quanto sia disfunzionale e possa farci star male, troverà sempre modo di ripetersi come si trattasse di un copione già scritto. Il fatto di razionalizzare l'aspetto critico di certe dinamiche, non ci aiuta a non cascare sempre nelle stesse conversazioni, che iniziano e finiscono allo stesso modo. In genere in queste situazioni alla base c'è molto "non detto" e tanti comportamenti meccanici che non vengono pensati prima di essere agiti. Sicuramente un processo di coscientizzazione e consapevolizzazione rispetto a determinate conflittualità, può aiutare in breve tempo a sciogliere alcune tensioni manifeste. Si rivolga pure con fiducia a uno/a psicologo/a per intraprendere un percorso in questo senso. Resto a disposizione, Mariano Fioretto.
Buonasera, sicuramente lei non può cambiare i suoi genitori, quello che può fare è modificare le dinamiche cambiando atteggiamento e/o prassi. Anche se alcune cose non appaiono giuste, infatti, non è in nostro potere cambiare l'altro, ma possiamo interrogarci su qual è la parte di noi che collude nella dinamica che ci ferisce. Rivolgersi a un professionista potrebbe aiutarla a esplorare i suoi vissuti rispetto alle figure genitoriali e a trovare un modo per creare dei confini più sani.
Buonasera. Comprendo quanto non sia semplice vivere in casa propria la situazione che descrive, ed oltre che in casa anche fuori, come è il caso della vacanza che riferisce, e più in generale nella relazione con i suoi genitori.
Il mio suggerimento è di rivolgersi ad un/a professionista per avere uno spazio personale di esplorazione ed elaborazione dell'esperienza che sta vivendo e che descrive, al fine di poter individuare il proprio modo per affrontare la situazione e poter vivere la propria vita individuale e familiare in modo più indipendente e sereno. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile Utente, comprendo la stanchezza che descrive nel suo racconto. Le dinamiche familiari e il rapporto con i genitori sono spesso fonte di malessere ed è importante modificare gli aspetti disfunzionali iniziando però da noi stessi. Per questo le consiglio di consultare un professionista e insieme osservare quei comportamenti che colludono con i suoi genitori e provare a mettere dei confini più sani.
Ha ragione a desiderare una maggiore indipendenza per il suo nucleo familiare, ma è necessario svincolarsi dalla famiglia di origine.
Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
Buongiorno, purtroppo il tema riguarda il distacco e l'intrusività dei suoi genitori che altera in primis il suo equilibrio di figlia che, giustamente, richiede di poter vivere la propria vita adulta. Non so se ha tentato di fare chiarezza con i suoi mostrando il suo dolore nel vedere rinfacciate le sue scelte e il suo diritto a viversi la sua vita. Se non lo ha fatto io tenterei questo dialogo, quanto meno per provare ad essere uno spunto di riflessione. Per il resto può solo poggiare le sue decisioni future sui soldi che le garantirebbero, pagando, di avere una baby sitter e un'altra casa acquistata con i suoi guadagni.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
comprendo e mi dispiace per la situazione che presenta. La dinamica familiare sembra essere veramente molto pesante.
Le consiglio di affidarsi a qualcuno per esplorare e cambiare questa dinamica, dare importanza a se stessa e alla sua famiglia e darsi il potere di rispettare i suoi bisogni di madre e moglie e scegliere come organizzare i suoi tempi e i suoi spazi. Fondamentale sarebbe mettere un confine con i suoi genitori.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dr.ssa Elisa Del greco
Comprendo quanto possa essere difficile e stancante vivere una situazione conflittuale come quella da lei descritta. I rapporti con la propria famiglia non sono sempre facili e lineari.
È un processo difficile e alle volto “doloroso” quello che conduce alla separazione e alla differenziazione dalla propria famiglia d’origine, soprattuto quando questo processo non viene aiutato bensì ostacolato da quest’ultima. Quando questo non accade può essere utile ricercare il motivo di tale difficoltà, sia individuale che familiare. Alle volte dietro a determinate dinamiche relazionali vi possono essere nascosti antichi nodi, o temi irrisolti, che riemergono nel presente e causano conflitto e sofferenza.
A questo proposito mi sento di consigliarle di intraprendere un percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia. Entrambi questi percorsi le darebbero la possibilità di elaborare ciò che sta vivendo, di riflettere sui vissuti emotivi associati alle dinamiche relazionali con i suoi genitori, ed inoltre di creare dei confini più chiari tra lei, la sua nuova famiglia, e la sua famiglia d’origine. Dott. Iacopo Curzi
Buongiorno Signora, il grande tema da affrontare oggi per lei e suo marito sono i confini e l'autonomia. I suoi genitori sono stati generosi nei suoi confronti a suo tempo ma è stata una loro scelta e rimanere ancorati a quel gesto è il loro tentativo di tenerla legata a loro. Ma lei oggi ha una sua famiglia e ha tutto il diritto di andare oltre la sua famiglia di origine e crearsi quelle che saranno le vs. nuove modalità di vita. Pertanto, anche a costo di iniziali difficoltà, il mio suggerimento è iniziare a porre dei limiti e confini e conquistare la vs. autonomia. Non è un percorso né facile né immediato e probabilmente verrà ancora di più additata come irriconoscente e per questo le servirà tanta determinazione e centratura. Un percorso di sostegno psicologico a mio avviso potrebbe aiutarla perché comprendo quanto sia difficile effettuare tale separazione. Se desidera può contattarmi. Un caro saluto. Alessandra Domigno
Gentile Amica,
è difficile porre dei confini con le famiglie di origine, ma è un compito che ogni coppia deve affrontare. A costo di rinunciare ad alcuni "vantaggi" che la vicinanza dei genitori porta con sé. Spesso queste situazioni autorizzano i genitori a continuare a trattarci da "figli" che vanno educati, corretti, rimproverati... Mi chiedo ad esempio perché suo figlio non va più all'asilo. E' solo un esempio ma da qui può iniziare a ritrovare la sua autonomia, e la vostra indipendenza di coppia, in altre parole il vostro essere adulti.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Gent.ma, considerando il suo racconto familiare, si direbbe che sua madre è davvero una persona molto complessa, con un evidente problema caratteriale. Il punto è che per lei non deve essere stato facile già in passato avere avuto un buon rapporto con sua madre, ed adesso è ancora più evidente. Lei come donna e come mamma fa tanto e cerca di farlo al meglio, ma si trova ad avere una madre da cui non si sente apprezzata e riconosciuta. Non si sminuisca. E' evidente che lei faccia parte di una famiglia disfunzionale che può portare molto dolore. E' importante imparare a gestire la relazione con i propri genitori per mantenere la sua salute emotiva. Per capire come comportarsi con i genitori tossici il primo punto da accettare è il fatto che non possiamo controllare i loro comportamenti purtroppo, ma possiamo cercare delle soluzioni che riescano a tutelarci. Proprio il fatto di riconoscere e accettare che siamo figli di un genitore tossico che non è disposto a cambiare, ci può dare la libertà di considerare i nostri bisogni. Qualora volesse elaborare delle strategie funzionali alla sua situazione non esiti a contattarmi. Dott.ssa Bachiorri Sara
In questo modo potremo prendere misure specifiche per definire la relazione e soddisfare i nostri bisogni emotivi, evitando così la tossicità del rapporto.
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Buonasera, da quanto racconta è percepibile la "pesantezza" di questa dinamica familiare. Il cambiamento non è mai facile da accettare e nemmeno da attuare. E' necessario che lei per prima ponga dei confini più netti con la sua famiglia di origine, anche se a scapito di alcuni evidenti vantaggi e con la consapevolezza del fatto che, per ambo le parti, vi sarà un forte impatto emotivo. Il vostro rapporto va ridefinito e riequilibrato, ciascuno con l'autonomia che merita. Un caro saluto, Dott.ssa Beatrice Gaboardi.
Buonasera, gentile utente, dei colloqui la aiuterebbero a confermare/incrementare la sua autonomia di donna, mamma e persona adulta; ad affrontare l'ardua intruvisità della sua famiglia, quindi a delineare dei confini gestendo anche le resistenze (eventuali) dei suoi genitori.
Sono a disposizione, anche online. Dott.ssa M. Costantini.
Salve,

le sue domande mettono in evidenza una problematica che riguarda il tema dei confini. Si percepisce una difficoltà in tal senso e un disagio proveniente dal fatto che non riesca a mettere le distanze tra se e la sua famiglia di origine. Un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a trovare gli strumenti per poter fronteggiare tale situazione ed eventualmente affrontare completamente uno step evolutivo sino ad ora saltato. Nel caso resto disponibile anche on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, parto sottolineando il mio supporto che mi sembra doveroso in quanto, leggendo le Sue parole, mi sembra di percepire il Suo disagio e la Sua fatica per dover affrontare relazioni complesse.
Non sempre appare facile stabilire i confini e per farlo, spesso, è necessario mettere sul piatto della bilancia il supporto che in qualche modo può darci l'altro e il legame che si è creato nel passato. Tutto si complica quando ci troviamo, a nostra volta, in ruoli differenti: da figlia a madre e da single a compagna.
In questa situazione, un supporto esterno specialistico permette di affrontare le relazioni con autonomia e consapevolezza, ritrovando e riscoprendo i propri limiti ma soprattutto le proprie risorse.
A disposizione, Dott.ssa Marigo
È comprensibile che una situazione familiare così stressante possa creare tensioni e difficoltà. Per affrontare questa situazione, potrebbe essere utile prendere in considerazione alcune strategie:

Comunicazione aperta: Cerca di avere una conversazione aperta e onesta con i tuoi genitori. Esprimi i tuoi sentimenti e le tue preoccupazioni in modo rispettoso. Focalizzati su come la situazione attuale sta influenzando il tuo benessere e quello della tua famiglia.
Impostare limiti: Sii chiaro riguardo ai tuoi limiti e alle tue esigenze. Spiega che la tua famiglia ha bisogno di spazio e tempo per sé, e cerca di stabilire confini chiari rispetto agli spazi personali e alle decisioni quotidiane.
Coinvolgi tuo marito: Cerca di coinvolgere tuo marito nella gestione della situazione. Una fronte unita può essere più efficace nell'affrontare i problemi familiari. Assicuratevi di essere sulla stessa pagina riguardo ai vostri bisogni e desideri.
Terapia familiare: Se la comunicazione diretta risulta difficile, potreste considerare l'opzione di coinvolgere uno psicologo o terapeuta familiare. Questo professionista può aiutare a mediare la comunicazione e fornire strumenti per affrontare le dinamiche familiari.
Tempo per voi stessi: Trova momenti per dedicarti al benessere tuo e della tua famiglia. Potrebbe essere utile stabilire un equilibrio tra il tempo trascorso con i genitori e quello dedicato alla tua famiglia nucleare.
Ricorda i tuoi diritti: Hai il diritto di vivere la tua vita e prendere decisioni per il bene della tua famiglia. È importante che tu e tuo marito stabiliate le vostre priorità e prendiate decisioni che riflettano i vostri valori.
Consulenza legale: In alcuni casi, potrebbe essere utile consultare un avvocato per chiarire eventuali questioni legali o contrattuali legate alla proprietà della casa.
Ricorda che ogni situazione familiare è unica, e potrebbe essere necessario sperimentare diverse strategie prima di trovare quella più adatta alla tua situazione. Se necessario, cerca il supporto di professionisti esperti in consulenza familiare.
Sento la sua mortificazione dalle parole che ha scritto e mi dispiace terribilmente la sua situazione. é tra due fuochi e questo è gravemente dannoso sia per lei sia per la sua relazione di coppia che va salvaguardata. Si è costruita una famiglia e va protetta , a volte anche da chi non avremmo mai pensato di doverlo fare. Se ha piacere di parlare con qualcuno estraneo alla situazione e che può provare ad aitarla mi può contattare. Un caro saluto Dott.ssa Elena Parodi

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