Buonasera ho 51 anni in premenopausa assumo vitamina D (dibase) ogni 15 giorni

12 risposte
Buonasera ho 51 anni in premenopausa assumo vitamina D (dibase) ogni 15 giorni. Il medico non mi ha prescritto la k2 ma guardando vari sito ho letto che è consigliata; cosa ne pensate? Grazie in anticipo.
Dott. Luca Agostini
Nutrizionista
Piove di Sacco
Buonasera,
la domanda è molto comune, soprattutto in pre-menopausa, quando si inizia a pensare alla prevenzione di osteopenia e osteoporosi.

Vitamina D + K2: serve davvero a tutti?
No.
L’aggiunta di vitamina K2 alla vitamina D non è obbligatoria e non è raccomandata in modo universale nelle linee guida ufficiali (italiane, europee o americane).
La K2 può essere utile solo in situazioni specifiche, ma non è automaticamente necessaria.
Quando la vitamina K2 può essere utile
La si considera eventualmente in aggiunta alla vitamina D quando:
C’è osteopenia o osteoporosi già documentata
Si assumono dosaggi molto alti di vitamina D (non il suo caso)
Ci sono fattori di rischio cardiovascolare importanti
La dieta è molto povera di alimenti contenenti vitamina K2
(formaggi stagionati, uova, alimenti fermentati)
In questi casi, la K2 può aiutare a:
favorire la fissazione del calcio nelle ossa,
ridurre la possibilità che il calcio si depositi nei vasi sanguigni.
Tuttavia, si tratta di un effetto supportato da studi preliminari, non definitivo.
Quando NON serve aggiungere K2
La vitamina K2 non è necessaria quando:
La vitamina D viene assunta a dosi moderate (come il suo Dibase ogni 15 giorni)
Gli esami mostrano valori normali di calcio
La dieta comprende alimenti contenenti vitamina K (verdure a foglia, uova, latticini)
Non si assumono dosaggi farmacologici di vitamina D
In questi casi la sola vitamina D è sufficiente e sicura.
Attenzione se si assumono farmaci anticoagulanti
Se fosse in terapia con warfarin / Coumadin, la vitamina K2 sarebbe controindicata perché interferirebbe con la terapia.
(Lo specifico per completezza, visto che lei non lo ha indicato.)
Cosa fare nel suo caso
Con i dati che fornisce:
età: 51 anni
premenopausa
assume Dibase ogni 15 giorni
non segnala osteoporosi o fratture
medico non ha ritenuto necessario aggiungere K2
La scelta del suo medico è corretta.
Se vuole essere più precisa può fare:
Esami utili
25-OH vitamina D
Calcio totale e ionizzato
Paratormone (PTH)
Fosforo
Se sono tutti nella norma, la K2 non è necessaria.
Conclusione
La vitamina K2 non è automaticamente richiesta quando si assume vitamina D.
Può aiutare in casi selezionati ma non è una raccomandazione standard.
Con la sua terapia attuale, può continuare tranquillamente solo con Dibase, salvo diversa indicazione del suo medico.

Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini

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Dott.ssa Mariastella Pollini
Nutrizionista, Biologo nutrizionista
Voghera
Buongiorno, la vitamina K in eccesso può portare ad un eccesso di coagulazione del sangue e non è da assumere se si sta seguendo una terapia anticoagulante. E' normalmente prodotta dal microbiota intestinale e se normalmente presente nell'organismo, in combinazione con la Vit Diuta a dirigere il calcio verso le ossa e lontano dai tessuti molli, potenziando l’effetto della vitamina D sulla salute ossea.In ogni caso, è meglio valutare individualmente l’opportunità di aggiungerla, le dosi e la frequenza più adatte al suo caso.
Buongiorno! La vitamina D andrebbe sempre accompagnata con la vitamina K2, al fine di evitare accumuli di vitamina D3 in siti non corretti. Ogni 1000 unità di vitamina D3 vanno associati 50 mcg di vitamina K2 ed esistono molti integratori con entrambe le vitamine già equilibrate.
Dott. Daniele Di Caterino
Medico di medicina generale, Nutrizionista
Terracina
Al momento, nelle linee guida ufficiali non è previsto l’uso routinario della vitamina K2 in associazione alla vitamina D. Le indicazioni cliniche riconosciute riguardano la correzione della carenza di vitamina D con i dosaggi prescritti dal medico e, quando necessario, la valutazione di calcio, PTH e densitometria ossea.

La vitamina K2 viene spesso citata online, ma le evidenze attuali non sono sufficienti per raccomandarne l’uso sistematico in prevenzione nelle donne in premenopausa. Può avere indicazioni in situazioni molto specifiche e la decisione va sempre personalizzata in base a esami, fattori di rischio e quadro clinico complessivo.

Per capire se sia utile nel suo caso, è opportuno confrontarsi direttamente con il proprio Medico di Medicina Generale, che può valutare l’eventuale necessità sulla base della storia clinica e degli esami.
Dott.ssa Eleonora Risi
Nutrizionista
San Lazzaro di Savena
Buonasera, la vitamina D è fondamentale per la salute delle ossa, il sistema immunitario e altri aspetti metabolici, e la sua assunzione è particolarmente importante durante la premenopausa, poiché aiuta a mantenere la densità ossea e a prevenire problemi legati alla riduzione del calcio nelle ossa.
La vitamina K2 è spesso associata alla vitamina D per il suo ruolo complementare nell'assorbimento del calcio. La vitamina D facilita l’assorbimento del calcio a livello intestinale, mentre la vitamina K2 aiuta a indirizzare il calcio verso le ossa e a evitare che si accumuli nei vasi sanguigni o nei tessuti molli, riducendo così il rischio di calcificazioni arteriose. Sebbene la vitamina K2 non sia sempre prescritta insieme alla vitamina D, alcuni studi suggeriscono che l’assunzione combinata di queste due vitamine possa essere vantaggiosa, specialmente in età adulta e in particolare durante la premenopausa, quando le ossa potrebbero essere più vulnerabili a cambiamenti nei livelli ormonali e nel metabolismo del calcio.
La vitamina K2, in genere, è ben tollerata, ma in caso di trattamento con farmaci anticoagulanti (ad esempio, warfarin), è necessario fare attenzione poiché la vitamina K può interferire con l’efficacia di questi farmaci. La dose consigliata di vitamina K2 può variare a seconda delle necessità individuali e della dieta. La quantità ottimale può essere discussa con il medico, che potrebbe prendere in considerazione anche altre condizioni specifiche della sua salute.
In generale, la vitamina K2 non è sempre obbligatoria insieme alla vitamina D, ma può essere considerata utile per migliorare i benefici relativi alla salute delle ossa e per evitare potenziali effetti indesiderati dell'eccesso di calcio, come le calcificazioni arteriose. Se è interessata a integrarla, le consiglio di parlarne con il suo medico, che potrà valutare la situazione in base alla sua salute generale e agli esami di laboratorio, come il livello di calcio o di osteoporosi.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o approfondimenti.
Se si è in una condizione di carenza dietetica di questa vitamina K2 è utile la sua integrazione. Questa infatti, aiuta il calcio a depositarsi nelle ossa insieme alla vitamina D. Migliorando la densità ossea e riducendo il rischio di fratture ossee e osteoporosi.
Buon pomeriggio, l'associazione tra vitamina D e K è ottima, poiché garantisce una maggior assorbimento e quindi biodisponibilità della D, ma assumendo regolarmente la D con adeguate indicazioni e consumando alimenti che contiene la K, i risultati si raggiungono regolarmente, tra qualche mese è consigliato ripetere i livelli plasmatici di Vitamina D. Resto a disposizione. Dott. Gimigliano Luigi
Salve, si di solito viene consigliata l'assunzione contemporanea in modo da assicurare l'assorbimento del calcio avvenga
Sì, in premenopausa, oltre alla vitamina D, può essere consigliabile anche la vitamina K.
La vitamina D aumenta l’assorbimento del calcio a livello intestinale ed è fondamentale per ossa e denti.
In premenopausa aiuta a prevenire la perdita di massa ossea legata alle prime fluttuazioni ormonali.
La vitamina K (soprattutto K2) dirige il calcio nel posto giusto, attiva proteine che fissano il calcio nelle ossa evitando che il calcio si depositi in arterie e tessuti molli.
Le Vitamina D3 e K2 vanno prese con un pasto principale.
ATTENZIONE: se si assumono anticoagulanti prima di prendere la vitamina K bisogna consultare io proprio medico di famiglia
Dott.ssa Patrizia Zecca
Nutrizionista
Monteroni di Lecce
Dipende dal dosaggio della vitamina D che assume e dai suoi fattori di rischio
Buongiorno, la vitamina D è già un supporto importante per ossa e metabolismo del calcio. L’aggiunta di vitamina K2 non è prevista in modo sistematico dalle linee guida, ma può essere valutata caso per caso dal medico in base alla storia clinica e agli esami. Se non le è stata prescritta, significa che al momento non ci sono indicazioni specifiche. In ogni caso, è sempre meglio affidarsi al parere del professionista che la segue.
Salve! Generalmente l'integrazione di Vit. D e K2 dipende dallo scopo terapeutico. Se l'obiettivo è "soltanto" aumentare i livelli ematici di Vit. D, non sarà necessaria l'integrazione di K2. Diversamente, se ha un aumentato rischio (per questioni genetiche, ereditarie) di osteopenia ed osteoporosi, oppure ha già ricevuto diagnosi di osteopenia o osteoporosi, è consigliabile integrare la K2, poiché quest'ultima favorisce la fissazione del calcio (maggiormente trattenuto dall'organismo grazie alla D) a livello di ossa e denti.
Un'altra motivazione per cui è consigliata l'integrazione di K2 è la presenza o la predisposizione delle placche ateromasiche (aterosclerosi dei vasi aortici), poiché il calcio (sempre trattenuto dalla D) - essendo fissato nelle ossa e nei denti grazie alla K2 - non rischia di depositarsi formando placche, riducendo così il rischio di aterosclerosi e, di conseguenza, il rischio cardiovascolare.
Ad ogni modo, è preferibile distanziare di almeno 6 ore l'assunzione di Vit. D e K2, onde evitare un limitato assorbimento di una o dell'altra.
Chiaramente le motivazioni per integrare o meno la K2 possono essere diverse, per questo è bene consultare uno specialista in nutrizione o un endocrinologo.

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