Buonasera, ho 33 anni e ho il “problema” di sentirmi spesso fuori luogo, di dire o fare sempre la co

19 risposte
Buonasera, ho 33 anni e ho il “problema” di sentirmi spesso fuori luogo, di dire o fare sempre la cosa sbagliata. Ultimamente, anche se in maniera moderata, soffro di attacchi d’ansia e faccio fatica a dormire ma soprattutto vivo con un quasi perenne senso di colpa. Quando poi penso razionalmente a ciò che mi gira per la testa mi dico che sono banalità, che sono solo egoista e che c’è di peggio nella vita. Sono in un circolo vizioso dal quale non riesco ad uscire. Ho valutato di andare in terapia dallo psicologo ma non credo di avere la forza di affrontare tale percorso. Se prendessi dei farmaci tranquillanti e riuscissi a riposare di più, potrei riuscire a gestire le mie emozioni in maniera autonoma?
Gentile Utente, i farmaci da soli non risolvono e non hanno la capacità di aiutarla nella consapevolezza. La terapia è l'unica strada se vuole essere consapevole delle emozioni che prova e imparare a gestirle. Qualora iniziasse un percorso con un professionista, sarà lui stesso valutare se è necessaria una terapia farmacologica. Resto a disposizioni.

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Buongiorno, le emozioni - prima che gestite - vanno vissute, fino in fondo, fanno parte di noi e ci danno "informazioni" importanti su quello che accede dentro e fuori, e nella nostra relazione con la vita. Un percorso psicologico comporta energie e voglia di mettersi in discussione, ma non è come sollevare pesi troppo importanti per noi: se troverà il/la professionista attento/a a lei e a quello che prova non ci sarà rischio di esaurimento delle forze, anzi avrà dalla sua una persona che la sostiene.
Salve, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo, comprendo il disagio che può sperimentare e quanto questo possa essere impattante sulla sua vita quotidiana.

L’essere umano ha la grande capacità di adattarsi anche alle situazioni di malessere ma questo non vuol dire che non si possa cercare di stare meglio e vivere più serenamente.

Credo che nel suo caso possa essere utile richiedere un consulto psicologico per indagare questo senso di colpa e di inadeguatezza che la accompagnano e valutare eventualmente la necessità di una terapia farmacologica.

Si ricordi inoltre che non sarebbe solo in un eventuale percorso psicologico e che una delle finalità di quest'ultimo sarebbe proprio quella di fare emergere nuove risorse e punti di forza della persona.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, Saluti
Dott.ssa Camilla Pompeo
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Parto subito con il dirle che affidarsi ai farmaci come scelta primaria non è la migliore delle opzioni. Il farmaco può risolvere parzialmente il problema e ridurre la sintomatologia d'ansia, ma non risolverà il problema alla radice; il mio consiglio è quello che trovare la forza e il coraggio di iniziare questo percorso del quale non si sente sicuro, magari anche su piattaforma digitale se può trasmetterle più sicurezza. Le "banalità" di cui parla sono spesso i primi campanelli d'allarme che il nostro cervello ci comunica che qualcosa non va e non vanno assolutamente sottovalutati.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti, non esiti a contattarmi.
Cordialmente, dottor Moraschini Mattia.
Gentile utente,
parto col rispondere subito alla sua domanda.
I farmaci possono rappresentare un sostegno prezioso solo se affiancati da una buona psicoterapia. Nel suo caso se lei dovesse assumere dei farmaci senza il sostegno di un professionista, sarebbe come tamponare una ferita aperta vita natural durante. I farmaci possono placare la sua ansia, metterla in sordina, ma non possono permetterle di conoscerla e capire perchè e da dove arriva. La sua reticenza nel rivolgersi ad un professionista inoltre, le preclude la possibilità di scoprire se possiede davvero quella forza di affrontare le sue difficoltà. Si dia una possibilità!
Buona fortuna. Dr.ssa Giulia Pacifico
Buon pomeriggio gentile utente, sono d'accordo con i colleghi che mi hanno preceduto. L'unica soluzione è intraprendere un percorso psicologico con uno specialista per diventare consapevole del suo funzionamento. Sono a disposizione, anche online. Le auguro una buona giornata, dottoressa Nibbioli.
Gentile utente,
mi dispiace tanto per la situazione di vita che sta affrontando, sarebbe opportuno, come suggerito dai colleghi, prendersi del tempo per capire cosa sta succedendo e cosa le sta facendo fare tutta questa fatica. I farmaci potrebbero certamente aiutarla, ma l'effetto probabilmente sarebbe temporaneo e non duraturo nel tempo se non affiancato ad una buona e sana terapia psicologica per trovare le cause del suo malessere.
Si prenda del tempo per lei, le auguro un grosso in bocca al lupo!
Dott.ssa Federica Moro
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buon pomeriggio, mi dispiace per ció che sta vivendo. I farmaci certamente possono aiutarla, ma non sarebbero risolutivi della situazione che sta alla base del suo malessere. La terapia psicologica potrebbe, invece, darle la possibilità di comprendere quali sono le ragioni del suo malessere, quali i meccanismi che la portano a stare male e infine fornirle le strategie più adatte a lei per poter far fronte a questa situazione.
Resto a disposizione.
Saluti.
Salve. Dalle sue parole emerge tutta la.sofferenza della situazione che sta vivendo e gli attacchi di panico (il sintomo) non sono altro che il modo in cui questa sofferenza si palesa. Il farmaco può essere utile, però, solo se affiancato a una buona terapia. Le consiglio perciò di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla ad affrontare la sua sofferenza e a dare un nome al suo dolore. Può contattarmi se vuole, sono disponibile anche per una terapia online. Un caro saluto
Mi dispiace sentire che sta attraversando queste difficoltà, ma la ringrazio per l’opportunità di darle supporto. Anche se i farmaci possono aiutare a ridurre l'ansia e migliorare il sonno, non risolveranno il problema alla radice. La terapia può aiutarla a capire e gestire i suoi pensieri e le sue emozioni in modo più efficace. La incoraggio a considerare questa opzione, potrebbe scoprire che è più accessibile e utile di quanto pensa, può valutare degli appuntamenti online ogni 15 giorni per orientarsi tra le varie strategie. La terapia per l'ansia si concentra sul modificare i comportamenti disfunzionali e sull'affrontare direttamente le paure e le fobie che causano ansia. Identificheremo i pensieri e i comportamenti ansiogeni e svilupperemo strategie alternative per affrontarli. Le darò gli strumenti per ridurre la tensione fisica e mentale associata all'ansia, le chiederò di esporsi gradualmente a situazioni per aiutarla a superare gradualmente la paura e l'ansia legate a situazioni specifiche. Ci addestreremo alla gestione dello stress, insegnandole come gestirlo efficacemente nella vita quotidiana. Le darò supporto per modificare i pensieri distorti, identificando e sostituendo i pensieri negativi e irrealistici con pensieri più positivi e realistici. L'obiettivo finale della terapia sarà quello di aiutarla a sviluppare abilità di coping più efficaci e a ridurre l'intensità e la frequenza dei sintomi d'ansia. Se volesse affrontare in un contesto più protetto come la psicoterapia tali eventi resto a sua disposizione. Dott.ssa Bachiorri Sara

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Salve, sicuramente aver scritto una domanda pubblica come questa è un primo passo verso una richiesta d'aiuto e non è scontato, le faccio i miei complimenti.
I farmaci possono sembrare la via più facile verso il benessere, ma non sono la soluzione se non vengono accompagnati da un percorso in cui comprendere da dove nasce il malessere, in modo da poterne avere consapevolezza e poter agire in modo diverso.
Da soli non si può avere uno sguardo esterno, non si riesce a guardarsi nel profondo e si può rimanere difesi. Poter fare un viaggio dentro se stessi con uno psicologo professionista, che aiuta a districarsi tra i vari incroci e nodi, è invece una possibilità che apre ad esplorazioni più profonde, significative ed arricchenti.
Rimango a disposizione, se volesse iniziare questo percorso. Cordialmente, Dott.ssa Giulia Pastorino
Gentile utente, descrive una situazione dolorosa da sostenere. Sarebbe auspicabile, prima di pensare di intraprendere una terapia farmacologica, che lei si regalasse la possibilità di affrontare in un percorso psicologico le difficoltà che riporta. Esplorare ed elaborare il suo senso di colpa e il sentirsi inadeguata la aiuteranno sicuramente a gestire meglio le sue emozioni e ad uscire dal vortice. Le auguro buona fortuna, un caro saluto
Gentile utente,
nessun malessere è banale e ogni difficoltà o problema merita la sua attenzione.
I farmaci spesso sembrano la soluzione rapida e immediata a tutto ma, in molti casi, non lo sono.
Vivere e condividere le proprie emozioni può sembrare faticoso e doloroso ma risulta talvolta necessario ed è il primo passo per uscire dal tunnel.
Provi a individuare uno specialista di cui potersi fidare e con cui poter affrontare liberamente tutte le difficoltà che sta attraversando così da avere un valido supporto.
Non esiti a contattarmi per qualsiasi necessità o informazione.
Un caro saluto
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Buonasera, può provare a rivolgersi ad uno psichiatra. Se lo riterrà necessario potrà proporle una terapia farmacologica.
In alcuni casi, previo confronto con uno psichiatra, il supporto farmacologico può essere un valido aiuto nel motivarla a chiedere aiuto ad uno psicologo.
Concedersi di chiedere aiuto, significa riconoscere a se stessi la possibilità di cambiare e prendersi cura di sè.
Il suo malessere è valido e le sta comunicando qualcosa di molto importante. Il malessere ha sempre un significato e si produce sempre per una ragione.
Esplorare cosa le stanno comunicando quel profondo senso di colpa e il sentirsi fuori luogo sarebbe utile a comprendere il significato del suo malessere.
Molte volte si sta male ma non si capisce cosa stia succedendo, come è iniziato o perchè sta accadendo, si viene inondati dalla propria sofferenza senza sapere come uscirne.
Il proprio malessere però ci racconta qualcosa di molto importante di sè e della propria storia. Nella relazione terapeutica lei può acquisire sicurezza nel navigare in questa sofferenza e comprenderla.
Ci sono fattori esterni o interni che entrano in risonanza con esperienze precedenti che a loro volta si sono rivelate dolorose, ma spesso non si è consapevoli di questo.
Se si osserva come si concatenano tra loro le proprie emozioni e cosa scatena il malessere, si può smettere di criticarsi o svalutare i propri vissuti/percezioni e comprendere che si è dentro un automatismo.
Lavorandoci su è possibile acquisire consapevolezza e cercare di comprendere meglio il proprio sentire e i propri stati mentali. Ciò comporta l'introdurre dei cambiamenti attraverso lo sviluppo di risorse anche all'interno della relazione terapeutica.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Salve. Sicuramente un percorso farmacologico potrebbe agire per "silenziare i sintomi"e di conseguenza stare meglio. Però la invito a ripensare ad un percorso di psicoterapia, perché capire come mai vive questo senso di colpa eccessivo e come mai si percepisce fuori luogo, potrebbe aiutarla ancora di più. E' comprensibile avere delle difficoltà rispetto ai temi e ai problemi che si possono arrivare ad affrontare in terapia, ma il disagio che lei prova potrebbe avere a che fare con quei temi e lavorarli le darebbe gli strumenti per gestirli. Un saluto, Dott. Conti
Mi dispiace sentire delle difficoltà che stai vivendo. Il sentirsi spesso fuori luogo e provare un senso di colpa costante può essere molto stressante e stancante emotivamente. La decisione di cercare aiuto è un passo importante e coraggioso, e ci sono diverse opzioni che puoi considerare per trovare sollievo e supporto.

Riflettere sulla Terapia: Anche se l'idea di iniziare la terapia può sembrare scoraggiante, molti trovano che sia un'esperienza incredibilmente benefica. Un terapeuta può fornire un ambiente sicuro e di supporto dove puoi esplorare i tuoi sentimenti e imparare strategie per gestire l'ansia e il senso di colpa.
Considerare Farmaci: I farmaci possono essere utili per alcune persone nel gestire l'ansia e migliorare il sonno. Tuttavia, è importante consultare un medico o uno psichiatra per una valutazione e per discutere le opzioni più appropriate per te. Ricorda che i farmaci possono trattare i sintomi, ma spesso è utile anche affrontare le cause sottostanti dell'ansia tramite la terapia.
Tecniche di Autogestione: Esistono diverse tecniche di autogestione che puoi provare per alleviare l'ansia e migliorare il sonno, come la meditazione, la respirazione profonda, la mindfulness e l'esercizio fisico regolare.
Riduzione dello Stress e Cambiamenti nello Stile di Vita: Valuta aspetti del tuo stile di vita che potrebbero contribuire allo stress e all'ansia. Ciò potrebbe includere cambiamenti nella dieta, nella routine del sonno, nell'equilibrio tra lavoro e tempo libero e nella gestione del tempo.
Riconoscere il Valore del Supporto: Ricorda che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di forza. Non devi affrontare queste sfide da solo. Il supporto di amici, familiari o di un gruppo di supporto può essere molto prezioso.
Journaling o Diario Emotivo: Tenere un diario delle tue emozioni può aiutarti a capire meglio i tuoi modelli di pensiero e a identificare le situazioni che scatenano l'ansia o il senso di colpa.
Educarsi sull'Ansia: Capire cosa è l'ansia e come funziona può aiutarti a gestirla meglio. Ci sono molte risorse disponibili online e in libreria che possono offrire informazioni utili.
Essere Gentili con Se Stessi: Cerca di essere più gentile e compassionevole con te stesso. Riconosci i tuoi successi, anche i piccoli passi, e ricorda che tutti commettono errori e provano insicurezze.
Valuta Passi Piccoli: Se l'idea di iniziare una terapia sembra troppo, considera di fare piccoli passi, come parlare con un consulente o un terapeuta per una sessione di consultazione.
Considera la Terapia Online: Se la terapia faccia a faccia sembra troppo impegnativa, potresti considerare la terapia online, che può offrire maggiore flessibilità e discrezione.
Ricorda, trovare il modo giusto per gestire l'ansia è un processo personale e può richiedere tempo. È importante trovare un approccio che funzioni bene per te.
Gentile utente, mi dispiace tanto per questo periodo di sofferenza. I farmaci alleviano il sintomo ma per arrivare alle cause, è importante accompagnarli ad un percorso di supporto psicologico.
Le auguro il meglio!
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Dott. Luca Rochdi
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Salve,
come mai crede di non avere la forza di affrontare un percorso? Ha mai provato?
Io credo che possa farlo. Prendere esclusivamente farmaci lo sconsiglio. Il farmaco blocca il sintomo, ma non cura la causa profonda. Un percorso potrebbe aiutarla ad essere libero\a.
Se vuole approfondire, non esiti a contattarmi.
Grazie
Dott. Filippo Festa

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