Buonasera Dottori, mi chiamo Antony e nell'ambito che frequento c'è una ragazza ben più piccola, tre

24 risposte
Buonasera Dottori, mi chiamo Antony e nell'ambito che frequento c'è una ragazza ben più piccola, trentenne, con cui è nata una piacevolissima e complice amicizia, e serenamente fidanzata. È piuttosto matura per la sua età, ma a quanto pare non lo stesso emotivamente. Fa fatica a esternare pensieri o sensazioni probabilmente complice anche il suo status, lei ha ben capito che ci sto bene ma sa anche che so godermi l'amicizia per quel che può offrire e per questo sarebbe stato opportuno da parte sua chiarire i confini. Dopo un paio di anni il rapporto è arrivato li dove si inizia a sentire il desiderio di entrambi (ne sono convinto dai suoi gesti/segnali) di qualcosa in più o da parte mia piuttosto meglio qualcosa in meno... due mesi di rincorse reciproche poi ho sentito il bisogno per il mio bene di fermare il balletto e l'ho messa volutamente con le spalle al muro in modo che in un verso o l'altro il rapporto si -cristallizzasse-. Ha iniziato lei a invitarmi per trascorrere del tempo assieme per degli ape e si è innervosita una volta che provocatoriamente le ho fatto notare che sempre con me, ma poi ho riflettuto che se è consapevole che mi piace perché sta stratificando il rapporto?? Infine mi invita a cena, sostiene che il compagno si fida, serata tranquilla lei troppo impostata forse complice la "prima" e colgo l'occasione per testarla invitandola da me. Rifiuto mooolto tranquillo, rimandandolo a un'altra occasione (magari non avverrà mai più). Ciò nonostante da lì in poi è diventata telegrafica nelle risposte, sfuggente, limitato i contatti, se le parlo mi risponde tranquilla ma distaccata, prima era sempre gentile e mi aggiornava su tutto adesso non mi pensa, nei giorni subito successivi piuttosto spenta e innervosita e la cosa ovviamente mi è dispiaciuta al punto che le ho chiesto se stesse bene ricevendo un semplice si. Le ho lasciato spazio e tempo. Avreste qualche gentile dritta da darmi per affrontare nel modo migliore la situazione e non rischiare di rompere tutto o farla star così? Nemmeno io avrei gradito continuare darle attenzioni che si aspettava a fondo perduto perennemente solo per farla sentire bene e col rischio di restare ingabbiato nel balletto delle affannos rincorse reciproche che a me non è mai piaciuto e che anche lei viveva visibilmente male, molto peggio di me.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera Antony,
la situazione che descrivi è piuttosto delicata e merita sicuramente attenzione e rispetto per entrambe le persone coinvolte. Da quello che racconti, sembra che il vostro rapporto sia stato fin dall’inizio caratterizzato da una piacevole complicità, ma anche da una sottile ambiguità nei confini emotivi.

Il fatto che lei sia impegnata sentimentalmente aggiunge un ulteriore livello di complessità: potrebbe vivere un conflitto interno tra il voler preservare una bella amicizia e il timore di superare dei limiti che la metterebbero in difficoltà, sia con se stessa che con il proprio compagno. La sua attuale distanza e il suo comportamento sfuggente potrebbero essere segnali di un bisogno di ridefinire questi confini, per proteggere la stabilità della sua relazione o per chiarire a se stessa la natura del vostro legame.

Dal tuo lato, hai già mostrato maturità nel voler evitare di restare intrappolato in una dinamica di rincorse e attenzioni a senso unico, e questo è un segnale importante di consapevolezza. Il consiglio più utile in questo momento è quello di continuare a mantenere un atteggiamento rispettoso, lasciandole spazio senza però chiudere del tutto la porta alla comunicazione. Evita di rincorrerla, ma se ci fosse l’occasione, potresti proporre un confronto sincero, sereno e senza pretese, in cui ognuno possa esprimere come vive questa amicizia e cosa desidera realmente da essa.

Ricorda che la chiarezza e il rispetto reciproco sono sempre le basi migliori per far sì che un rapporto, di qualsiasi natura esso sia, possa evolversi in modo sano.

Infine, vista la complessità emotiva della situazione, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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Dott.ssa Claudia Cianchi
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Roma
Gentile Antony,
da ciò che racconti sembra che questo cambiamento sia stato del tutto inaspettato e repentino. La tua confusione è più che comprensibile!
Credo possa farti stare meglio riuscire ad avere con lei una conversazione aperta e sincera, in cui esprimere le tue emozioni ed ascoltare quali sono le sue sensazioni a riguardo. Potresti, per esempio, condividere con lei il tuo dispiacere per il cambiamento del vostro rapporto.
Se hai voglia di parlarne meglio, puoi scegliere un orario tra quelli disponibili nella mia agenda.

Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Gentile Antony, la ringrazio per aver condiviso una situazione così delicata e carica di sfumature emotive. Le sue parole riflettono una profonda consapevolezza di sé e del rapporto che ha costruito con questa persona. Posso immaginare quanto sia stato coinvolgente e insieme faticoso per lei vivere questi due anni fatti di vicinanza, complicità e ambiguità, dove il confine tra amicizia e qualcosa di più sembrava ogni volta avvicinarsi senza mai essere davvero attraversato. Le relazioni che si costruiscono nel tempo e con una forte componente emotiva diventano spesso complesse da gestire, soprattutto quando uno dei due è in una relazione sentimentale e quando i segnali tra il desiderio, il rispetto e la paura del coinvolgimento si alternano. Lei ha descritto con molta lucidità il passaggio da un'amicizia significativa a un rapporto più ambiguo, fatto di attese, inviti, piccole prove reciproche, gesti non sempre espliciti ma comunque carichi di significato. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è utile provare a esplorare non solo ciò che è accaduto tra voi, ma anche come tutto questo è stato interpretato e sentito da lei. La sua decisione di porre un limite, "cristallizzare" il rapporto e mettere l'altra persona nella condizione di scegliere è un atto di chiarezza che spesso richiede molto coraggio, soprattutto quando si è coinvolti. Il suo bisogno di chiarezza è assolutamente legittimo. Ha cercato di proteggersi da un legame che rischiava di diventare frustrante e sbilanciato, senza negarne il valore affettivo ma cercando di preservare anche il suo benessere personale. La reazione di questa ragazza sembra rivelare un certo disagio e una difficoltà ad affrontare apertamente ciò che è accaduto. Il suo improvviso distacco, i messaggi più freddi, la riduzione dei contatti possono essere letti in diversi modi, ma è importante ricordare che spesso le persone reagiscono con chiusura quando si sentono in difficoltà, confuse o spaventate. Potrebbe essersi sentita messa di fronte a una realtà che non si aspettava, oppure ha semplicemente compreso che non era più possibile mantenere quel tipo di legame senza una definizione, cosa che magari lei stessa non era pronta a offrire. Lei si chiede come non rompere tutto e non ferirla ulteriormente. In questi casi, la cosa più utile da fare è proprio mettere ordine tra ciò che sente, ciò che desidera e ciò che è disposto ad accettare. Questo le consentirà di avvicinarsi eventualmente a lei con chiarezza, senza ambiguità e senza alimentare nuovamente un gioco di rincorse reciproche. Se davvero tiene a mantenere un legame, anche solo amicale, potrebbe essere utile provare a parlare con sincerità e calma, esprimendo il suo punto di vista con rispetto, facendo presente che il suo intento non era mettere pressione ma soltanto capire dove potesse collocarsi in questo rapporto. La chiarezza emotiva, anche quando può far male inizialmente, è ciò che nel lungo termine protegge le relazioni dal logoramento. È altrettanto importante che anche lei riconosca i propri limiti emotivi: se un rapporto, per quanto affettuoso, la fa sentire confuso, trascurato o investito di un ruolo che non desidera, ha tutto il diritto di prendersi cura di sé, anche scegliendo di fare un passo indietro. Le consiglio, se sente che questo le sta generando troppo malessere, di parlarne con uno psicoterapeuta con cui elaborare i suoi vissuti e le sue aspettative relazionali. Potrebbe aiutarla a rafforzare la capacità di proteggersi senza rinunciare ai legami significativi, ma evitando di rimanere invischiato in dinamiche che le tolgono serenità. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
situazione molto strana, ma ho l'impressione che lei stia giocando, perciò l'altra persona si chiude comprensibilmente.
Se può esserle utile, le propongo un colloquio, anche online, per approfondire e soprattutto per mettere i confini dove vanno messi.
Dott.ssa Ilenia Morreale
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Buonasera Antony,
da come descrivi la situazione, sembrerebbe che tu abbia vissuto questa amicizia con intensità e autenticità, apprezzandone la complicità ma anche percependo dei limiti che ti hanno portato a riflettere sul tuo benessere. Sembrerebbe che, nel tempo, tu abbia notato un'evoluzione nel rapporto che ti ha spinto a cercare maggiore chiarezza, anche per evitare di restare in una dinamica che iniziava a farti stare male.
Hai cercato di dare un segnale fermo, forse per capire meglio dove stava andando il rapporto o per proteggerti. Dopo quel momento, hai osservato un cambiamento nel suo modo di relazionarsi, che ti ha colpito e dispiaciuto. Sembrerebbe che tu stia cercando di rispettare i suoi tempi, pur restando attento a non perdere te stesso nella gestione della relazione.
In una situazione come questa, il passo più utile potrebbe essere restare fedele a ciò che senti, riconoscendo cosa ti fa bene e cosa no, e lasciando che eventuali sviluppi avvengano senza forzature, nel rispetto di entrambi.
un saluto
Ilenia Morreale
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Caro Antony, comprendo la complessità emotiva che traspare dalle sue parole. Avete costruito un legame significativo con questa ragazza, un'amicizia che col tempo ha assunto sfumature più intense, almeno da come lei ha percepito. È una situazione delicata, specialmente considerando il suo status di persona fidanzata.
Sembra che abbiate attraversato una fase di avvicinamento reciproco, forse caratterizzata da segnali ambigui che hanno generato in lei il desiderio di una maggiore chiarezza. La sua decisione di "fermare il balletto" e di cercare una definizione del vostro rapporto è comprensibile, soprattutto alla luce del suo bisogno di tutelare il proprio benessere emotivo.
La reazione di lei, con questo cambiamento nel suo modo di comunicare e nel suo allontanamento, suggerisce che la sua mossa l'ha portata a confrontarsi con la situazione. Il suo distacco attuale potrebbe essere il modo in cui sta processando questi eventi e ridefinendo il suo spazio all'interno di questa amicizia.
In momenti come questi, spesso la cosa più saggia è concedere spazio. Permettere a lei di elaborare ciò che è successo, senza sentirsi pressata, potrebbe paradossalmente preservare il vostro legame nel lungo termine. Riflettere sulle sue aspettative può anche essere utile per lei: cosa desidera realmente da questa relazione? Un'amicizia serena, pur con i suoi limiti, o aspirava a qualcosa di diverso?
Non è facile gestire queste dinamiche, soprattutto quando si percepiscono sentimenti contrastanti. Il suo desiderio di non rimanere intrappolato in un "balletto" di rincorse è legittimo, così come la sua preoccupazione per il benessere di lei. Forse, in questo momento, la cosa più costruttiva è accettare questa fase di distanza come un momento di riassestamento per entrambi.
Se in futuro le circostanze lo permetteranno, una conversazione sincera e aperta sui vostri sentimenti e sui limiti della vostra relazione potrebbe essere un passo importante. Tuttavia, ora sembra che lo spazio e il tempo siano i migliori alleati per entrambi.

Dott.ssa Elena Dati
Psicologo, Psicologo clinico
Crema
Buongiorno Antony,
la ringrazio per aver condiviso con sincerità questa esperienza. Dal suo racconto emerge una relazione complessa, in cui sembrano esserci molti gesti e segnali, ma poche parole esplicite. Questo può generare fraintendimenti e ambiguità, soprattutto quando si intrecciano sentimenti ed emozioni.
Forse, per vivere questa amicizia modo più sereno, potrebbe essere utile un confronto aperto con lei: esprimere ciò che ha provato, chiarire le sue intenzioni e ascoltare anche il suo punto di vista. Questo potrebbe aiutarvi entrambi a capire meglio i recenti cambiamenti nel rapporto, come il suo atteggiamento più distaccato dopo la cena.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Elena Dati
Dr. Cristian Sardelli
Psicologo, Psicoterapeuta
Firenze
Buongiorno Antony,
le danze sono momenti di serenità che spesso accompagnano le relazioni interpersonali, ma quando da occasionali e con giusto distacco iniziano ad appassionarci ritengo che per questioni di correttezza e trasparenza, sia utile dichiararlo serenamente, a se stessi e a chi con noi stia danzando, consentendo così di scegliere con ferma sicurezza cosa sia più opportuno fare. A mio parere, non esistono linee guida sul comportamento se non quelle dettate da un etica personale. Se si sente coinvolto le suggerisco di esplicitarlo e accettarne le possibili conseguenze, ove non fosse ricambiato, diversamente, tacendo, figurerà come ambiguo e opportunista, seppur rispettoso in assoluto, dei limiti dei ruoli.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
Dott.ssa Eleonora Rossini
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Cesena
Buonasera Antony,
la ringrazio per aver condiviso in modo così aperto e riflessivo ciò che sta vivendo.

Da come scrive, emerge chiaramente che ha investito molto in questo legame: non solo tempo ed energie, ma anche una profonda capacità di ascolto e attenzione all’altro. È evidente che tiene a questa amicizia, ma anche che ne ha colto le ambiguità, le asimmetrie, e i segnali contrastanti.

Talvolta, quando una relazione oscilla tra confini indefiniti e coinvolgimenti emotivi crescenti, può diventare difficile capire quale direzione prendere, soprattutto se l’altra persona non esplicita chiaramente le proprie intenzioni. In questi casi, prendere posizione – come ha fatto lei – può essere un atto di rispetto verso sé stessi.

Il comportamento di questa ragazza, da ciò che racconta, potrebbe riflettere un conflitto interno: da un lato il piacere e l’intimità del vostro legame, dall’altro i limiti legati alla sua situazione sentimentale e forse a una difficoltà nel sostenere una maggiore chiarezza emotiva. Il suo improvviso distacco potrebbe essere un modo per difendersi da una tensione che non sa o non vuole affrontare.

La sua domanda è molto centrata: come non rompere tutto, ma allo stesso tempo tutelarsi? La risposta, seppur non semplice, può passare da un atto di verità gentile. Se sente che questo legame è per lei importante e merita un ultimo tentativo di chiarimento, potrebbe trovare il momento per condividere con lei – in modo sereno e non accusatorio – il suo punto di vista, il suo dispiacere per il distacco e la sua disponibilità a ritrovare una forma di relazione più chiara e rispettosa per entrambi, anche se diversa da quella passata.

In alternativa, se percepisce che ogni suo gesto viene frainteso o vissuto con fastidio, potrebbe essere utile accettare che non sempre possiamo restare nella vita delle persone come vorremmo, anche se le abbiamo trattate con cura.

Qualunque strada scelga, le auguro di continuare a onorare quella sua capacità profonda di ascoltarsi e di riflettere su ciò che sente. È già un grande punto di partenza.

Un caro saluto
Eleonora Rossini
Psicologa
Dott. Francesco Giampaolo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile Antony,

Grazie per aver condiviso questa situazione complessa. Vorrei sottolineare un principio fondamentale: per costruire un percorso condiviso, è essenziale che entrambe le persone vogliano le stesse cose e siano trasparenti riguardo le proprie intenzioni.

Nel suo caso, emerge una discrepanza significativa. La donna in questione è già impegnata in una relazione stabile, mentre lei prova un interesse che va oltre l'amicizia. Questo disallineamento di aspettative è, a mio avviso, la radice del disagio che state vivendo entrambi, probabilmente non solo lei.

Il suo tentativo di "testare" la situazione per ottenere chiarezza ha probabilmente posto la donna davanti a un conflitto interno: da un lato il piacere della sua compagnia, dall'altro la fedeltà verso il partner. Il rifiuto che ha ricevuto, seppur cortese, è significativo. Il comportamento distaccato che ora dimostra potrebbe essere il risultato di una presa di consapevolezza dei propri confini.

Le consiglio di rispettare il suo allontanamento, che potrebbe rappresentare la sua scelta definitiva, riflettere onestamente se è disposto ad accettare una semplice amicizia, considerare che insistere potrebbe solo alimentare dinamiche ambigue e dolorose, oltre che essere potenzialmente inopportuno.

Ricordi che una relazione sana richiede volontà reciproca e chiarezza di intenti. Quando questi elementi mancano, è spesso più saggio accettare i limiti e dirigere le proprie energie emotive verso connessioni più compatibili con i propri desideri.
Dott.ssa Alessia Pontecorvi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Latina
Caro Antony, capisco la tua difficoltà nel gestire questa dinamica relazionale e il tuo dispiacere per il cambiamento che hai percepito. Comprendo quanto possa essere complesso navigare sentimenti ambivalenti e cambiamenti nelle interazioni.

Considerando la sofferenza che questa situazione potrebbe aver generato e la tua riflessione sulle dinamiche relazionali, potrebbe esserti utile esplorare questi aspetti in uno spazio più strutturato e dedicato. Un percorso psicoterapeutico potrebbe offrirti gli strumenti per comprendere meglio le tue emozioni, i tuoi schemi relazionali e trovare strategie più funzionali per affrontare situazioni come questa, promuovendo il tuo benessere emotivo.
Cosa ne pensi di questa possibilità?
Dott.ssa Alessia Pontecorvi
Dott.ssa Lucia Taddei
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Se due persone si attraggono, si cercano e si trovano. Se ciò non accade, una delle due non è così coinvolta. Lasci stare.
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera,

sembra che in questo rapporto lei si sia trovato a danzare tra il desiderio di chiarezza e la paura di perdere qualcosa di bello. Ma si è mai chiesto che ruolo ha scelto di giocare, in questa danza?
A volte, capire cosa si sta davvero cercando è il primo passo per smettere di rincorrere… e iniziare a incontrarsi davvero.
Mi contatti pure.

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

investire in una relazione in cui non si è ricambiati alla lunga può essere molto doloroso. Restare amico di una donna sperando che prima o poi avvenga una svolta può divenire col tempo fonte di malessere. Sarebbe opportuno riflettesse su questi aspetti; nel caso volesse meglio esplorare la situazione qui riportata non esiti pure a contattarmi; ricevo anche on-line.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Caro Antony,
Grazie per aver condiviso con così tanta lucidità e sensibilità la tua situazione. Il fatto che tu riesca a leggere il tuo stato emotivo, riconoscere i limiti della relazione e desiderare di agire in modo rispettoso per entrambi, è un ottimo punto di partenza.

Da psicologa, ecco alcune riflessioni e un consiglio pratico:
1. **Non è solo amicizia**
Quello che descrivi non è più da tempo un rapporto puramente amichevole. La confusione che senti tu è probabilmente speculare a quella che vive lei, ma con una differenza importante: **lei è impegnata in una relazione**, e questo comporta inevitabilmente un limite, anche emotivo, che tu non puoi controllare, ma solo rispettare.

La tua percezione che lei “stratifichi il rapporto” è probabilmente corretta. Il che significa che anche da parte sua ci sono **ambiguità o emozioni non chiarite**, che però non ha la forza o il desiderio di affrontare in modo aperto, forse per immaturità emotiva – come giustamente hai notato – o per paura delle conseguenze.

2. **Hai fatto bene a fermare il balletto**
Il tuo gesto di “metterla con le spalle al muro” non è stato una forzatura, ma un **tentativo di mettere ordine in una dinamica disfunzionale**. Quando i segnali sono ambigui e i comportamenti si contraddicono, è sano chiedere chiarezza. Il fatto che da lì in poi lei si sia ritratta può essere il segnale che **non è pronta (o non vuole) prendere una posizione chiara**, per sé o per voi.

3. **Cosa puoi fare ora?**
Il rischio più grande in queste situazioni è **restare emotivamente agganciati** a una persona che non può o non vuole dare la stessa disponibilità. Questo ti espone a frustrazione, aspettative disattese e fatica relazionale. Ti suggerisco tre passi:

**1. Riconosci i tuoi bisogni**
Tu cerchi una relazione autentica, emotivamente reciproca e possibilmente più definita. **Non vuoi solo un ruolo di supporto per lei** o una pseudo-relazione in attesa.

Chiediti: *“Cosa sto cercando veramente? Cosa voglio oggi per me stesso?”*
Se quello che lei può dare non è in linea con questo, è importante fare una scelta coerente con il tuo benessere.

**2. Scrivi un messaggio di chiusura aperta (se serve)**
Se senti che la distanza è diventata ambigua e ti lascia nell’incertezza, potresti inviarle un messaggio gentile, ma chiaro, in cui esprimi:
* Che hai apprezzato il tempo passato insieme
* Che non vuoi alimentare ambiguità o tensioni
* Che lasci a lei la libertà di fare i passi che sente, ma che tu per ora preferisci prenderti uno spazio tuo, emotivamente più sano

Un esempio:
> “Ciao, ci ho riflettuto molto. Per me la nostra amicizia ha significato tanto e ho sentito una bella complicità, ma ora mi rendo conto che il nostro rapporto sta diventando un po’ confuso e mi fa sentire instabile. Non ho rancore, anzi, ti voglio bene e ti auguro serenità. Ma credo che, almeno per ora, prenderci un po’ di distanza possa farci bene. Se un giorno vorrai parlare apertamente, con piacere ci sarò.”

**3. Non cercare una chiusura che forse lei non può darti**
È naturale voler capire “perché si è raffreddata”, ma a volte **le risposte non arrivano come vorremmo**. Non tutti hanno la capacità di confrontarsi con sincerità. Prova a fare pace con questo: non è colpa tua. È una sua scelta (consapevole o no).

In conclusione
Stai già affrontando la situazione con molta più maturità di quanto pensi. Continua a proteggere il tuo spazio interiore. Se questa persona non può offrirti una relazione chiara e sana, **lascia andare con rispetto**, senza chiuderti all'idea che ci siano altrove persone capaci di condividere con te un legame più stabile, profondo e reciproco.

Se senti che questa dinamica si ripete anche in altre relazioni, potrebbe essere utile parlarne con uno psicoterapeuta: a volte abbiamo schemi relazionali invisibili che ci portano a cercare o tollerare ambiguità emotive. Ma nel tuo caso, da quanto scrivi, sembri avere già un buon livello di consapevolezza.

Resto qui se vuoi parlarne ancora.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Francesca Torelli
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, probabilmente potrebbe essere utile avere modo di parlarsi chiaramente e chiarirsi su quale sia la situazione, questo allontanamento potrebbe anche essere causato dalla paura di lei nel sentirsi magari troppo coinvolta. Ma se non vi è modo di un confronto in merito a questi temi tra voi diventa difficile poter capire bene quali possano essere le ragioni di tali comportamenti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Francesca Torelli
Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
Da quel che racconta emerge la confusione che forse entrambi avete rispetto a ciò che sta accadendo tra voi.
Ci sono molti punti che andrebbero approfonditi per poterLa efficacemente aiutare ad "affrontare nel modo migliore la situazione" (riprendendo le Sue parole).
Sono a Sua disposizione per aiutarLa a fare ordine dentro di sé, al fine di comprendere come agire nel bene di entrambi.
Dr. Massimo Montanaro
Psicologo clinico, Psicologo
Crema
Carissimo, mi sembra che questa sua amica sia interessata a lei ma al contempo non riesca/voglia prendere distanza dalla relazione attuale; è difficile suggerire cosa è meglio fare, la invito a soffermarsi su cosa prova lei e fino a quando sente di poter stare in questa situazione; qualora infatti non fosse più intenzionato a restare in questo limbo potrebbe essere lei a dare una svolta e in qualche modo mettere la sua amica davanti alla realtà. Resto a disposizione, anche da remoto, qualora lei lo ritenesse opportuno. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Buonasera Antony,
da quanto descrivi, sembra che la situazione sia piuttosto complessa e caratterizzata da dinamiche non del tutto esplicitate tra voi. Spesso, in questi casi, la chiarezza dei confini e una comunicazione autentica possono fare la differenza nel definire un equilibrio sano e rispettoso per entrambi. Ogni scelta di chiarimento è sempre un'opportunità di crescita, sia personale che relazionale.

Per un confronto più approfondito e mirato, che possa aiutarti a comprendere meglio le sfumature di questa dinamica, resto a disposizione.

Un saluto,
Dott.ssa Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in Studio a Palermo
Dott.ssa Giulia Monaco
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve Antony,
quello che stai vivendo è un intreccio relazionale complesso, dove convivono affetto autentico, attrazione, aspettative e — comprensibilmente — anche una certa confusione. Non è raro che, quando si crea un legame così intenso ma non chiaramente definito, le emozioni si complichino e si crei una sorta di “zona grigia”, difficile da sostenere nel tempo. Se senti che il legame ti sta a cuore ma vuoi uscire dalla zona grigia, potresti dirle qualcosa di semplice, onesto, non accusatorio. Non per riaprire tutto, ma per prenderti cura del legame e anche di te. Qualcosa come:
“Ho molto apprezzato il rapporto che si era creato tra noi, fatto di complicità e stima. Ultimamente però sento un distacco, un cambiamento, e mi dispiace. Non so cosa sia successo, ma per me è importante sapere se abbiamo ancora uno spazio di dialogo. In ogni caso, ti voglio bene e ti rispetto, ma ho bisogno anche io di un po’ di chiarezza per non restare in bilico.” E se lei non risponde, o resta sulle sue, non sarà una sconfitta, ma una forma di rispetto che tu avrai dato e che meriti anche tu.
Dott.ssa Federica Pullano
Psicologo
Montano Lucino
Buongiorno Antony, comprendo la sua situazione e le sue sensazioni. Tutto le porta a fare capire che ci siano stati dei chiari segnali di coinvolgimento da parte di lei e invece poi non ne ha ricavato quanto si aspettava; ha mai valutato il fatto che la ragazza potesse essere in un momentaneo momento di crisi con il suo ragazzo e che ora, ristabiliti gli equilibri, sia tornata da lui?
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Caro Antony,
grazie per aver condiviso in modo così sincero e riflessivo la tua esperienza.

Quello che stai vivendo è un rapporto complesso, carico di sfumature emotive e ambiguità che sembrano aver lasciato entrambi un po' sospesi. È comprensibile che tu ti senta confuso e dispiaciuto: quando si intrecciano affetto, desiderio e amicizia, senza che ci sia un terreno chiaro e condiviso, può diventare difficile capire come muoversi senza far male né a sé né all'altro.

Hai fatto un passo importante scegliendo di fermarti per proteggerti. Questo mostra cura verso te stesso, e anche lucidità nel riconoscere che, se i confini non vengono chiariti, si rischia di rimanere invischiati in dinamiche che logorano più che nutrire. È possibile che il suo allontanamento ora sia un segnale di disagio, di confusione, o anche solo di un tentativo di ristabilire un equilibrio interno.

In questo momento, forse la strada più rispettosa – per entrambi – è accogliere il suo silenzio come un bisogno di spazio, continuando a mantenere una presenza discreta, non invadente. Se ci sarà modo, potresti chiederle con semplicità e onestà come sta vivendo tutto questo, ma senza aspettarti per forza risposte chiare: non tutti riescono a dare un nome a ciò che sentono.

A volte, il modo migliore per non rompere tutto è proprio accettare che qualcosa si sia trasformato, e scegliere di non forzare ciò che ha bisogno di tempo, o anche di distanza, per trovare un nuovo assetto.

Resto volentieri a disposizione se vuoi approfondire.
Dott.ssa Susanna Brandolini
Psicologo, Psicologo clinico
Treviso
Gentile Antony,

la ringrazio per aver condiviso con così tanta lucidità e sensibilità una situazione che, da come la descrive, appare complessa ma anche profondamente umana. È evidente che lei si è trovato coinvolto in un legame che ha avuto un significato importante: un’amicizia nata con leggerezza, poi divenuta via via più profonda e ambigua, fino a toccare corde emotive difficili da gestire per entrambi.
Da come racconta, emerge chiaramente la sua consapevolezza e il bisogno di proteggere se stesso, evitando di restare intrappolato in un “balletto relazionale” fatto di segnali, ritrosie, inviti, e non detti. Questo mostra una buona capacità di introspezione: lei ha riconosciuto che il rapporto stava diventando pericolosamente sbilanciato, e ha provato — in modo forse deciso ma onesto — a chiarire i confini.
Provo a offrirle alcune riflessioni psicologiche che possono aiutarla a leggere meglio la situazione e a capire come muoversi ora:
La giovane donna sembra trovarsi in una posizione ambivalente. Da un lato prova piacere e curiosità per la vostra connessione, dall’altro probabilmente sente la necessità di preservare il proprio equilibrio e il suo rapporto di coppia. Questo la porta a inviarle messaggi contraddittori — avvicinarsi e poi ritirarsi — non tanto per cattiveria, ma per una reale difficoltà nel gestire le emozioni e le implicazioni di questa vicinanza.
Il suo rifiuto “tranquillo” e la successiva distanza possono essere letti come un tentativo (forse inconscio) di rimettere distanza emotiva, per contenere il senso di colpa o il conflitto interno che la situazione le genera. È possibile che quella cena e il suo invito abbiano rappresentato, per lei, un momento in cui si è resa conto di essere andata “oltre il limite” che si era promessa di rispettare.
Lei, dal canto suo, ha mostrato maturità nel darle spazio e nel non reagire con pressioni o rimproveri. È un atteggiamento corretto, perché in questi casi il rischio più grande è trasformare un legame autentico — seppure confuso — in una dinamica di inseguimento e fuga, che finisce per ferire entrambi.
Sul piano emotivo, può esserle utile chiedersi: “Cosa rappresenta per me questa relazione?”
È il bisogno di essere visto, compreso, o è qualcosa che risponde a un vuoto affettivo? Talvolta, rapporti così intensi ma irrisolti ci parlano di bisogni affettivi profondi, più che di un reale desiderio di relazione concreta.
Cosa può fare ora?
Mantenga un atteggiamento rispettoso ma autentico: se le va di scriverle, lo faccia in modo semplice, senza pretendere risposte, solo per farle capire che tiene al rapporto, ma che rispetta i suoi tempi.
Eviti di inseguire o di “chiarire a tutti i costi”: le dinamiche affettive si chiariscono nel tempo, e spesso il silenzio dell’altro è già una forma di comunicazione.
Si ascolti: noti come si sente in questi giorni, che emozioni prova — tristezza, rabbia, delusione, nostalgia — perché sono proprio quelle che le diranno cosa questo legame ha toccato dentro di lei.
Infine, la invito a considerare che non tutto ciò che nasce con intensità deve necessariamente evolvere in una relazione definita. Alcuni incontri ci servono per capire chi siamo, cosa desideriamo e quali limiti vogliamo preservare. Può esserci bellezza anche nel riconoscere che qualcosa è stato importante, ma non può continuare nella stessa forma.

Un saluto,
Dott.ssa Susanna Brandolini

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