Buonasera, da 3 mesi vado dalla psicologa, nell’ultima seduta la psicologa mi dice che potrei essere

17 risposte
Buonasera, da 3 mesi vado dalla psicologa, nell’ultima seduta la psicologa mi dice che potrei essere Asperger, anche se ci sono alcune caratteristiche che non le tornano e che potrebbe essere anche semplicemente la situazione familiare in cui mi trovo. Mia zia che è psicologa e mio zio psichiatra mi hanno detto che non è assolutamente vero, che non ho assolutamente nulla che possa sospettare quello! Io anche non mi vedo in nessuna dee caratteristiche tipiche dell’Asperger… io mi chiedo se volessi effettuare comunque un test a chi mi posso rivolgere? La psicologa mi parlava che potrei andare a provare il test da un neuropsichiatra ma come?
E poi se non fosse come dice lei, non è poco “professionale” fare una diagnosi o mettere una possibile etichetta ad un paziente?
Quasi vorrei farlo proprio perché se non lo faccio ho paura che mi “tratti” diversamente perché come mi ha detto lei se avessi l’Asperger il lavoro da fare sarebbe diverso!!
In attesa di gentile risposta, cordiali saluti
Buongiorno,

solitamente, quando si necessita di un approfondimento diagnostico, è il terapeuta a indicare un professionista a cui rivolgersi. Potrebbe chiedere alla sua terapeuta un nominativo per effettuare le valutazioni necessarie. Fare una diagnosi non è poco professionale, in quanto aiuta il terapeuta a scegliere la terapia più efficace. Se utilizzate correttamente, non sono etichette, ma indicazioni da seguire, tenendo conto che ogni persona è un individuo unico.

Certamente, il modo in cui la sua terapeuta le ha comunicato la possibilità di essere o avere tratti Asperger l'ha turbata. Credo sia importante che riprenda con il suo terapeuta quanto accaduto, esprimendo le emozioni, i pensieri e i dubbi che le sono sorti. Potrebbe rappresentare un'ottima occasione per approfondire il lavoro terapeutico.

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Buonasera, la situazione è un po' complessa. Tuttavia lei è minorenne? perché in tal caso occorre andare con i propri genitori presso un servizio territoriale di neuropsichiatria infantile altrimenti può effettuare tale valutazione presso un centro territoriale per autismo adulti. Un caro saluto
Salve la penso come lei comunicare la diagnosi al paziente soprattutto se non richiesta diventa un etichetta che poi è difficile da scrollarsi di dosso. Dipende dall approccio che utilizza la sua terapeuta,io sono una psicoterapeuta relazionale. Ovviamente quando intraprendo una psicoterapia faccio un quadro clinico del paziente ma raramente lo comunico uno perché spesso è modificabile ma poi perché la persona rischia di cristallizzarsi. La prima cosa che le consiglio di fare è di parlarne con la sua terapeuta e poi valutare se per lei è importante sapere se effettivamente è Asperger o meno. Un caro saluto Rossella Chiusolo
Salve, si faccia indicare come e dove fare il test. A prescindere da questo, lei non solo non si fida della sua terapeuta, ma è permeabile ai pareri di molte altre persone. Non eun buon presupposto su cui iniziare un serio lavoro terapeutico, non le sembra?
Ci riflettaseriamente. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera, ha pensato di riprendere l'argomento con la sua terapeuta, spiegandole come si è sentito e i dubbi che le ha scatenato? Le chiedo questo poiché credo opportuno per lei per uscire un po dalla confusione che si è creata.
Cordialmente, Giada Di veroli
Gentile utente grazie per averci scritto e condiviso la sua esperienza. Sulla base di ciò che ci scrive penso sia doveroso per lei confrontarsi con la sua terapeuta su questo argomento. Cercate di capire se e come eventualmente effettuare un test, però chieda a lei di indicarle un nominativo eventualmente può sempre rivolgersi al servizi territoriali.
Spieghi come si sente dopo l'eventuale ipotesi fatta dalla sua terapeuta.
Cordiali saluti .
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Buongiorno, consiglio di confrontarsi con la sua terapeuta. Un caro saluto, dott.ssa Giada DAmico
Salve cara utente
mi sembra opportuno fare due cose importanti: 1 confrontarsi con la sua terapeuta, 2 comprendere assieme se ha senso per lei fare questa diagnosi, perchè non mi sembra una tappa per lei necessaria.
rimango a disposizione per altri feedback
cordialmente Laghi S.
Deve necessariamente confrontarsi con la sua terapeuta e chiedere a lei dove effettuare gli accertamenti che lei reputa necessari. Personalmente non credo che un'eventuale diagnosi dovrebbe impattare molto sulla terapia perché compito degli psicoterapeuti è comprendere il vissuto dei pazienti e renderli capaci di risolvere i loro problemi così da raggiungere la serenità. Anche un Asperger può essere sereno senza che un'etichetta lo impedisca.
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Gentile utente, non conosco la sua età per cui il mio parere ne sarà impattato tuttavia provo a esprimere la mia visione.
Io credo che al di là della diagnosi che le è stata comunicata probabilmente è venuta a mancare la cornice rassicurante e l'alleanza tra terapeuta e paziente che sono indispensabili per la comunicazione di una diagnosi (non sempre necessaria) e/o per la condivisione di vissuti. Partendo da quanto accaduto, io credo che un invio ad uno psichiatra/neuropsichiatra infantile oggi sia più adeguato e qualora il terapeuta ne sentisse la necessità sarà altrettanto importante condividere insieme il significato della diagnosi stessa per una buona riuscita del percorso. Le auguro di riuscire a sanare con il suo terapeuta ogni dubbio.
Resto a disposizione per qualsiasi necessità,
Dott.ssa Veronica Iazzi
Buongiorno. Sicuramente questa ipotesi l'ha messa in allarme ed è giusto che ne parli con la sua terapeuta.
Detto questo ci sono centri specializzati per l'autismo ad alto funzionamento. Non è un disabilità, non è una malattia, è solo un modo di pensare, sentire e vivere la dimensione emozionale e relazionale in modo un pò diverso dalla media delle persone. Certo, deve essere pronta alla valutazione psicologica e comprenderne il senso e i vantaggi. Altrimenti può anche farne a meno.
Se deciderà di fare la valutazione scelga un centro che si occupa di questo perchè non è facile fare diagnosi.
Michela Romano
Buonasera. Personalmente sono d'accordo sul voler approfondire la questione tramite una valutazione professionale. Credo che l'obiettivo della terapeuta non fosse etichettarla o discriminarla in qualche modo, ma considerare questa possibilità che, se cosi dovesse essere, inevitabilmente darebbe una spiegazione differente ai suoi problemi. Chieda a lei se ha qualche professionista da consigliarle. Un abbraccio. Dott. Adriano Trono.
Buongiorno,
una diagnosi neuropsicologica dovrebbe indicare un percorso terapeutico da seguire e non diventare etichetta o stigma. Ciò premesso quello che la sua terapeuta le ha rimandato l'ha confusa e spaventata; parlarne direttamente con lei è importante sia per la terapia sia, soprattutto, per l'alleanza terapeutica. Potersi sentire libera di esprimersi nel proprio spazio di terapia personale è fondamentale soprattutto se ciò che la sua terapeuta le ha rimandato non le torna. Un caro saluto e a disposizione anche on line, Maria dr. Zaupa
Gentile utente di mio dottore,

può consultare uno specialista che si occupi della somministrazione dei test oppure potrebbe provare anche presso un servizio di salute mentale. Spesso in fase di accettazione vengono effettuati colloqui clinici e test affinché il paziente possa esser diagnosticato e orientato verso le migliori cure.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, come già consigliato dai colleghi può rivolgersi ad uno specialista per la somministrazione del test e da lì continuare il percorso psicologico che ritiene più opportuno per lei
Un saluto
Dott.ssa Veronica Guidi
Buongiorno, credo che il dubbio che le ha insinuato possa essere messo a tacere solo facendo il test, per cui le suggerisco di procedere con una visita da un neuropsichiatra e poi scegliere il percorso che ritiene più idoneo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buona sera.
Fare diagnosi serve per dare una giusta valutazione a quanto il paziente manifesta e ad avere una traccia per il corretto percorso da seguire. Prendendo in considerazione la persona che si trova in relazione con noi durante gli incontri.
Parli con la sua psicologa, le manifesti e condivida con lei quanto scrive a noi.
Devrebbe essere il suo punto di riferimento, se tra voi si è creata una buona sintonia e fiducia.
Saluti, dottoressa Teresita Forlano

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