Buonasera, avrei bisogno di un consiglio per quanto riguarda la mia situazione familiare che mi sta

18 risposte
Buonasera, avrei bisogno di un consiglio per quanto riguarda la mia situazione familiare che mi sta abbattendo a livello emotivo. Sono una ragazza di 23 anni, e purtroppo sono cresciuta in una famiglia già distrutta dal principio: quando ero piccola mio padre ha avuto una relazione fuori dal matrimonio, che ha distrutto mia madre in ogni modo possibile. Nonostante ciò decidono di rimanere insieme e provare a tenere insieme la famiglia. Come potrete immaginare l'ambiente in cui sono cresciuta sin da quando ho memoria è complicato. Purtroppo mia madre ha avuto una vita complicata e questa l'ha resa autodistruttiva, emotivamente assente nei miei confronti, ma nonostante ciò ho sempre fatto di tutto per starle vicina e lei ha comunque trovato il suo modo per dimostrarmi affetto. Mio padre con me è sempre stato molto presente, ha sempre fatto tutto quello che poteva per me e gli sono profondamente riconoscente, come lo stesso per mia madre. L'affetto che provo nei loro confronti, ovviamente, è senza limiti, motivo per cui vedere come si distruggono a vicenda mi fa sempre molto male. Sono cresciuta con il terrore di tornare a casa, perché sapevo benissimo cosa mi aspettava: provocazioni, litigi, urla, clima di tensione perenne, vedere i loro sguardi d'odio e sapere tutti i retroscena di loro due come coppia mi ha sempre turbato e continua farlo. Non riesco a gestire la mia paura, nonostante ho dovuto superare tante situazioni difficili, ogni volta che mi trovo davanti a queste scene non riesco a reagire, mi sento nella stessa maniera in cui mi sentivo da bambina e l'impotenza di non poter risolvere questa situazione mi genera un perenne stato d'ansia e di preoccupazione. Vivo da quattro anni fuori casa, studio, sono riuscita a costruire tanto con i pochi mezzi che avevo, ho persone attorno che mi vogliono bene, una relazione stabile e soprattutto molto sana che mi dà molta sicurezza da quel punto di vista. Eppure questa situazione che c'è nella mia famiglia mi condiziona la vita anche quando sono lontana, vivendo appunto in uno stato di perenne ansia, che mi destabilizza e mi fa soffrire. Razionalmente so che non posso fare nulla per risolvere i loro problemi di coppia, ma il non aver mai avuto quel sano distacco genitore-figlio, poiché ho dovuto spesso essere io la figura di supporto (in particolare con i problemi di mia madre con gli psicofarmaci e l'alcol). Questo mi porta a non capire quando è il limite che spetta a un figlio per poter vivere la propria vita senza senso di colpa. Spero possiate darmi qualche buon consiglio, vi ringrazio a tutti.
Buon pomeriggio, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del disagio che ha espresso. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. Le relazioni all'interno di una famiglia, sono spesso molto delicate e possono rappresentare un ambito molto complesso in cui cercare di trovare un equilibrio. Provare amore per delle persone verso cui siamo così legati, ma che allo stesso tempo, per varie vicissitudini sono anche gli artefici di molte nostre sofferenze, rende tutto ciò che viviamo dentro casa a volte davvero ingestibili. L'essersi allontanata da casa, come esprime lei, non sembra essere stata una modalità che l'ha aiutata a pieno a liberarsi di queste emozioni cosi invadenti. Tutte queste domande, che sembrano non ottenere risposta, possono senza dubbio essere affrontate e scoperte insieme all'interno di un percorso. La maniera giusta di agire ha bisogno di essere scoperta da lei in primis, tramite la rivelazione dei significati che per lei ha questo nuovo equilibrio che vive attualmente. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili al fine di affrontare in maniera efficace queste modalità relazionali che tanto la preoccupano. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Utente, non c'è niente di più difficile per un figlio che percepire contrasti e disunione tra i genitori, e uno dei modi in cui la mente cerca di sopravvivere è quello di fare da mediatore e paciere, con l'obiettivo di ricostruire un equilibrio. Tutto ciò sembra particolarmente vero per lei, al punto che a distanza di anni è come se sentisse di non poter fare a meno di essere una "stampella" psicologica per mamma e papà. Si pone una domanda interessante, ovvero se c'è un limite al prendersi cura di qualcuno e la risposta è si, nella misura in cui ci rendiamo conto che al dolore sano si mischia la colpa, l'impossibilità a voltare lo sguardo, come nel suo caso. L'ansia che sperimenta quotidianamente è un segnale importante che non va ignorato, ma significato, allo scopo di trovare una posizione che sia realmente frutto di una scelta e non di un imperativo morale al quale sottometterci. Allo stato attuale non sembra potersi permettere una scelta, e questo le sta presentando un costo importante da pagare. Provi a portare questi temi in una psicoterapia, ne trarrà grande beneficio. Un caro saluto
Salve, grazie per aver condiviso con noi la sua storia familiare. Immagino che non sia facile vivere in un ambiente dove manca il rispetto e la tranquillità tra genitori. Mi sento di dirle che Lei da figlia ha fatto il possibile anche se agli occhi suoi questo può sembrare di non essere stato abbastanza. Penso che sarebbe utile per lei intraprendere un percorso di sostegno psicologico e approfondire di più i suoi vissuti, in modo da poter elaborare e superare la sua paura. Rimango a disposizione.
Saluti
Dott.ssa Paola Cammareri Psicologa
Buongiorno,
comprendo la difficoltà di confrontarsi quotidianamente con le situazioni descritte, e comprendo anche quanto possa essere difficile convivere con le domande e i dubbi che le si affollano nella mente. Prendere le distanze fisicamente non sempre si accompagna con un distanziamento anche cognitivo ed emotivo. "Lasciar andare" i pensieri intrusivi circa la sua responsabilità e circa il senso di dovere verso una situazione che, seppur in qualche modo ne abbia giovato, non può essere risolta da lei, è sicuramente il percorso più urgente in questo momento. E' importante apprendere la capacità di osservare i pensieri che la sua mente le propone circa questa situazione e che negli anni si è allenata a proporle, com l'obiettivo di riconoscerli come non utili, non costruttivi e non funzionali per lei, per poi far spazio per pensieri e contenuti cognitivi che la aiutino davvero ad andare verso la persona che vuole diventare e verso le cose che sono davvero importanti per lei.
Rimango a disposizione per qualsiasi approfondimento.
Buona giornata
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Buonasera, mi dispiace molto per l'esperienza che sta vivendo. Proprio nei momenti in cui si prende in mano la propria vita molto spesso si prova ansia, preoccupazione o sensi di colpa per un contesto familiare verso cui da un lato vorremo continuare a fare da supporto e dall'altro distanziarci per prendersi cura di se stessi. In questi casi al fronte dell'esperienza familiare che ha raccontato sarebbe consigliato intraprendere un percorso psicologico in cui possa comprendere i suoi vissuti emotivi e i significati che hanno nella sua vita individuando un modo di affrontarli più opportuno per lei per vivere serenamente la sua vita.
Le auguro un in bocca al lupo e un caro saluto.
Dott.ssa Matilde Ciaccia.
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Letto tutto con interesse.
E trovo che una prima chiave di svolta potrebbe essere semplice: un cambio di prospettiva.
E mi viene in mente un aneddoto ( prova a seguirmi)...
Hai presente gli elefanti del circo?
Quando il circo li prende gli elefanti da piccolini, questi vengono legati ad un paletto, poco piu alto di loro, conficcato nel terreno.
L'elefantino piccolo prova ripetutamente a slegarsi e tirare giu il paletto. Ma, ahime, il paletto è piu forte.

Prova dopo prova l'elefantino rinuncia: il paletto ha vinto, e troppo grande, non può abbatterlo ne sradicarlo.

L'elefantino col tempo cresce, sempre legato li. E diventa ben piu alto del paletto, molto piu forte.

Ma nella sua mente si è consolidata la convinzione che '' il paletto è piu forte''.

Noi allo stesso modo: da piccoli viviamo paure e sistuazioni spaventose che ci ricordiamo per sempre.
Cio che dimentichiamo però è che siamo cresciuti e le condizioni in cui oggi simao, la prospettiva da cui guardiamo è completamente diversa.

E' come....se dovessimo fare un aggiornamento.
Bene....fai l'aggiornamento.
E ricorda SEMPRE che non abbiamo alcun modo di gestire la vita, la felicità ed il dolore che le persone causano a se stesse.
Se i tuoi genitori si odiano e hanno scelto di stare insieme comunque, non è qualcosa che dipende da te o su cui tu puoi agire.
Accettandolo e capendo che ognuno fa le sue scelte per quello che può, ti sentirai piu leggera.
Buonasera, la famiglia è il primo contesto relazionale all'interno del quale ci sperimentiamo ed influenza il nostro modo di relazionarci al mondo.
Un percorso di sostegno psicologico ad orientamento sistemico relazionale può aiutarla a sciogliere quei nodi che fanno sì che si chieda quale sia il suo limite di sopportazione. Andando a lavorare, accompagnata da un terapeuta, sulla sua storia familiare può aiutarla a creare nuovi nessi e significati attraverso l'integrazione delle sue esperienze vissute.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Aiello
Salve, grazie per aver condiviso il suo vissuto in questo spazio.
Mi sento di dirle che, dal mio punto di vista, è più che normale che un vissuto così delicato come il suo le crei uno stato d'ansia e di malessere anche se non vive più con i suoi genitori: purtroppo la sola lontananza fisica non è sufficiente a creare un distacco emotivo funzionale a stare bene ma è importante riuscire a elaborare la propria storia di vita assieme ad un professionista in uno spazio neutro e protetto come quello della terapia.
Dalle sue parole inoltre leggo diverse consapevolezze che sicuramente rappresenteranno una risorsa importante all'interno di un lavoro terapeutico centrato su di lei per poter raggiungere il benessere che cerca e che merita.
Rimango a disposizione.

un caro saluto
Dott.ssa Annalisa Cavalleri
Salve, grazie per questa condivisione.
Da quello che emerge c è il bisogno forse di mollare un po’ ma dall’altra parte forse c è un po’ di timore perché il senso di colpa prende il sopravvento. Comprensibile ma oggi è arrivato il momento di essere figlia, di occuparsi più di se stessa e di affidarsi più agli altri. Di concedersi di chiedere aiuto.
Oggi può imparare a stare più su se stessa.
Un percorso di psicoterapia potrebbe essere utile per comprendere meglio la sua storia di vita ed imparare nuove strategie.
Un saluto.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentilissima, grazie per aver condiviso la sua storia e i suoi vissuti dolorosi. Ha utilizzato una parola importante, limiti, ed è su questo che le consiglierei di intraprendere un percorso psicoterapeutico, per rinforzare questo suo bisogno. Ha sicuramente molte risorse e potenzialità e si evince dal fatto che nonostante le difficoltà familiari lei sia riuscita a crearsi il suo spazio nel mondo, riuscendo nei principali compiti vitali. Elaborare questi suoi vissuti di sofferenza legati al rapporto con i suoi genitori, la aiuterà a gestire meglio i confini tre lei e loro anche da un punto di vista emotivo, rinforzando ulteriormente il suo livello di benessere personale. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.

Gentilissima, buongiorno.
Comprendo il suo malessere e mi rendo conto di quanto possa essere difficile per lei convivere con le situazioni riportate.
Trovare uno spazio di riflessione riservato a lei sarebbe di sicuro beneficio, in quanto le consentirebbe, insieme ad un esperto, di elaborare i vissuti emotivi ed i pensieri legati alla situazione che sta vivendo, di comprendere i suoi bisogni più autentici e trovare in tempi brevi strategie utili per fronteggiare le criticità, evitando così che il disagio possa consolidarsi in lei e impedirle di vivere una vita libera e serena.
Per questo le suggerisco vivamente un consulto psicologico, per esplorare insieme le problematiche portate, le potenzialità di risoluzione e le sue risorse, innescando in breve il cambiamento verso il miglioramento e la conquista di uno stato di armonia e benessere.
Un saluto di cuore
Dr.ssa Laura Tofani
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua storia.
Il contesto in cui è cresciuta è tutt'altro che semplice, possiamo comprendere come sia impattante per una bambina essere inserita in dinamiche disfunzionali responsabilizzanti e come possano averla fatta sentire impotente.
l'unico consiglio che sento di darle è di dedicarsi uno spazio in cui affrontare i suoi vissuti, rielaborarli e dare un senso e un significato ai sintomi che sta riscontrando.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Martina Bernusso
Buonasera, grazie per la sua condivisione. Credo possa esserle utile trovare uno spazio dedicato a lei all’interno di un percorso di sostegno psicologico, in quanto le consentirebbe di elaborare i pensieri e vissuti emotivi legati alle situazioni che sta vivendo e dare un significato ai suoi sintomi e affrontarli. Iniziare un percorso, inoltre, le consentirebbe di mettere al primo posto i suoi bisogni e sé stessa e lavorare per trovare le strategie e risorse utili a fronteggiare le sue difficoltà. Un caro saluto
Mi dispiace sentire che stai attraversando una situazione familiare così difficile e che ti sta causando ansia e sofferenza. È normale desiderare trovare un modo per gestire questa situazione in modo sano e trovare un equilibrio tra il tuo ruolo di figlia e la tua vita personale.

Prima di tutto, è importante ricordare che tu non sei responsabile per i problemi di coppia dei tuoi genitori. Non puoi controllare o risolvere le loro dinamiche relazionali. Anche se ti preoccupi per il loro benessere, devi anche prenderti cura di te stessa e della tua salute mentale.

Imposta dei confini sani per te stessa. Sii chiaro sui limiti che desideri stabilire riguardo all'interferenza dei problemi dei tuoi genitori sulla tua vita personale. Riconosci che hai il diritto di prenderti cura di te stessa e perseguire la tua felicità.

Cerca un supporto esterno. Potresti considerare di rivolgerti a uno psicologo o a un consulente familiare. Un professionista esperto può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti, a gestire l'ansia e a trovare strategie per prenderti cura di te stessa mentre vivi questa situazione familiare complessa.

Costruisci una rete di supporto solida. Cerca il sostegno di amici fidati o persone vicine a te che possano comprenderti e offrirti supporto emotivo. Parla dei tuoi sentimenti e delle tue preoccupazioni con loro, in modo da non sentirsi sola in questa situazione.

Pratica l'autocura. Dedica del tempo per te stessa e per le attività che ti portano gioia e benessere. Prenditi cura del tuo corpo e della tua salute mentale. Cerca di creare uno spazio in cui puoi distanziarti dalla situazione familiare e concentrarti su te stessa.

Cerca un equilibrio tra il coinvolgimento nella situazione familiare e la tua vita personale. Trova attività che ti aiutino a distogliere la mente e a concentrarti su te stessa. Coltiva hobby, praticare sport o dedicati a interessi personali.

Ricorda che la tua felicità e il tuo benessere sono importanti. Non sentirti in colpa per cercare di vivere la tua vita e di prenderti cura di te stessa. Con il tempo e il supporto adeguato, potrai trovare il modo migliore per gestire questa situazione difficile e trovare la tua serenità.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Buongiorno, mi dispiace che abbia vissuto in un contesto così difficile... Da quello che dice, sembra che le situazioni che ha vissuto l'abbiano portata a iper responsabilizzarsi assumendo una posizione di cura nei confronti dei suoi genitori, quando dovrebbe verificarsi il contrario. Questo può generare ansia, paura, difficoltà e senso di colpa anche nelle relazioni sentimentali e non. Tuttavia, mi sembra che abbia una buona consapevolezza di se' e della sua storia, questo costituisce sicuramente una marcia in più in un percorso terapeutico. Le consiglio di prendersi cura di se stessa, questa volta, intraprendendo un percorso.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata!
Dott.ssa Cristina Olmi
Buongiorno, grazie per aver raccontato parte della sua storia di vita.
Il trauma sta proprio nell'impotenza appresa, del non poter far nulla per allontanarsi da coloro che creano sofferenza e il corpo non può far altro che adattarsi a quell'ambiente. Il corpo e la nostra mente tiene memoria delle esperienze che viviamo, pertanto è comprensibile che tutt'ora quando si trova in dinamiche conflittuali tra i suoi genitori sperimenta vissuti di ansia e preoccupazione. Quando succede qualcosa di attivante nel presente, il nostro cervello va in automatico a cercare nel suo archivio delle situazioni già vissute. Rispetto alle situazioni che ha vissuto è comprensibile anche la difficoltà nel regolare le emozioni
Mi arriva la sofferenza di quella parte bambina che merita spazio, ascolto e compassione. Questo è possibile farlo in un percorso di psicoterapia.
Anche rispetto al senso di colpa che riferisce è importante esplorarlo meglio, capire che cosa le sta comunicando in questo momento. Il senso di colpa, quando diventa rigido, è schiacciante. Provi a parlarne in terapia e ad affrontare i suoi vissuti emotivi, come si affrontano i draghi delle fiabe, bisogna farselo amico.
Se osserviamo come si concatenano tra loro le esperienze e le emozioni alla base della propria sofferenza, sarà possibile smettere di criticarsi e capire che si tratta di un automatismo da affrontare con un professionista.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Comprendo la sofferenza che provi a causa della situazione familiare complessa in cui sei cresciuta. È normale che questa situazione continui ad influenzarti emotivamente anche quando sei lontana da casa. È importante riconoscere che non spetta a te risolvere i problemi di coppia dei tuoi genitori e che hai il diritto di vivere la tua vita senza sentirsi in colpa.

Ti consiglierei di cercare un sostegno professionale come una consulenza psicologica per aiutarti a elaborare le tue emozioni e a sviluppare strategie di gestione dell'ansia. Questo può offrirti uno spazio sicuro per esplorare i tuoi sentimenti e acquisire strumenti per stabilire confini sani con la tua famiglia. Ricorda che la tua salute e il tuo benessere sono importanti.

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dott.ssa Francesca Gottofredi

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