Buonasera , avrei bisogno assolutamente di un vostro aiuto per favore , sono un ragazzo di 25 anni ,

16 risposte
Buonasera , avrei bisogno assolutamente di un vostro aiuto per favore , sono un ragazzo di 25 anni , purtroppo soffro da circa due anni di ansia generalizzata , depressione agorafobia e depressione , sono attualmente in cura da una dottoressa da due anni , ho fatto anche per un determinato periodo una cura a base di citalopram , purtroppo non si sono visti questi grandi effetti se non quando ho smesso sono ricominciati , mi sento nullo e derealizzato purtroppo , vivo nella costante incertezza sul mio futuro sulle cose che potrei fare ma che non faccio , a casa non mi sento capito , tutto purtroppo t partito dall’ultima volta che feci l’esame all’università ma che purtroppo non è andato bene , da lì un calvario completo , vedo attorno a me gente che sta bene vive felice e io sto sempre in continua ricerca del mio futuro è di cosa potrei fare , vivo male tutto , sono ancora in cura con questa dottoressa che conosce molto bene la mia situazione familiare ma purtroppo per quanto mi riguarda nulla è cambiato ed è per questo che sono qui a scrivervi e a cercare un aiuto , cortesemente vi sarei grato se sapreste aiutarmi .
Grazie
Buonasera, riporti alla sua terapeuta i suoi dubbi riguardo alla terapia. E' sicuramente utile per lei proseguire la terapia. Cerchi di attuare qualche piccolo cambiamento concreto nella sua vita, concordandolo con la sua terapeuta che la conosce a fondo, in modo da generare nuove prospettive con cui confrontarsi.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Caro ragazzo, due anni sono tanti. Dal mio punto di vista avrebbe già dovuto sentire giovamento dalla terapia. Io non poso dire cosa deve fare, pero forse la aiuterebbe a comprendere meglio e a valutare cosa decidere confrontarsi non solo ovviamente con la sua psicologa ma esporre il suo problema a un altro professionista.
Cordiali saluti
Sicuramente una terapia farmacologica corretta può aiutarla a stare meglio, accompagnata da una terapia psicologica che l'aiuti a svincolarsi dalla sua famiglia e ad alleviare le sue angosce.
Resto a disposizione per un consulto on line.
Salve. Sta facendo anche una psicoterapia o solo terapia farmacologica? Sarebbe importante confrontarsi con la causa dei suoi problemi, verificare se le appartiene il mito del perfezionismo, se riesce a confrontarsi con le sue fragilità o se vuole solo gestirle, se riesce ad accettarsi o se pensa di dover essere diverso da quello che è. Nel suo percorso si confronti con le aspettative, sue e degli altri, che potrebbero bloccarla in un meccanismo che le impedisce di evolvere in modo positivo restando ancorato prevalentemente al negativo. Distinti saluti
Salve nella sua nota sono presenti vari elementi come una serie di sintomi indicati con un linguaggio tecnico, l'uso di farmaci e una cura che sta seguendo con l'aiuto di un professionista. Qualora in questa lettura della sua situazione non ci siano errore è opportuno che lei parli di questa sua situazione e di questa sua richiesta con la persona con cui lavora e che la conosce approfonditamente. Diversamente se sta seguendo solo una terapia farmacologica valuti la possibilità di approfondire i temi psicologici che potrebbero essere interessanti per la sua situazione. Un cordiale saluto
Si fidi della collega! Le terapie psicologiche non sono sempre processi veloci...
Apra la discussione con la sua terapeuta, dicendo qualcosa del genere MI PIACEREBBE CHE I MIEI SINTOMI SI RISOLVESSERO ATTRAVERSO I NOSTRI COLLOQUI, MI SEMBRA CHE QUESTO NON ACCADA, LEI CHE NE PENSA?
Buona fortuna...
Buongiorno, penso anch'io che dovrebbe parlarne con la sua terapeuta. Intanto bisognerebbe capire la frequenza della psicoterapia, se le sedute avvengono con regolarità, se si è stabilita una alleanza terapeutica, se lei ha fiducia nella sua psicoterapeuta, se si sente capito, e molti altri fattori ancora. Ovviamente è difficile poter analizzare la situazione con così pochi elementi, ma di fatto lei sta ancora male per cui qualche pezzo non si incastra bene e andrebbe esplorato. Un augurio
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la situazione di disagio che lei descrive, nei confronti del quale sta intraprendendo da alcuni anni una terapia, farmacologica e/o psicologica, sembrerebbe fare riferimento ad una grave sofferenza individuale, inserita peraltro all'interno di un contesto familiare che, possibilmente, potrebbe avere una qualche compartecipazione nella formazione e mantenimento del suo disturbo. Vista la sua attuale insoddisfazione rispetto ai risultati finora ottenuti in terapia, potrebbe essere utile, anche all'interno della stessa relazione terapeutica, allargare ed approfondire il confronto sulla ricerca degli aspetti strutturali e di funzionamento del suo contesto familiare. Cordialmente.
Salve, parli di tutto questo con la sua psicologa e troverete insieme soluzioni e strade alternative. Spesso il percorso richiede tempo e pazienza e lei non deve scoraggiarsi. Piccoli passi quotidiani, piccoli traguardi e successi possono aiutarla nel superare il momento. Stia tranquillo e non si lasci andare allo sconforto ma continui a lottare per la sua serenità. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buona sera, mi dispiace per il disagio percepito. Capisco che l'ansia quando diventa eccessiva, frequente e persistente influenza negativamente vari aspetti della propria vita.
Avendo un percorso avviato con una collega le consiglio di parlare con lei e sono sicura che con il tempo starà meglio.
In bocca al lupo!
Arrivederci
Buonasera,mi spiace per la sua situazione , credo che la cosa migliore sia parlare chiaramente con la sua psicologa e vedere insieme come procedere. È importante chiarire la sua insoddisfazione e il permanere del suo malessere pensando insieme e cercando la strada migliore .Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buongiorno,
mi dispiace molto leggere del suo disagio.
Innanzitutto, credo dovrebbe parlare di queste sue sensazioni e pensieri relativi agli scarsi miglioramenti insieme alla dott.ssa che la segue. In questo modo potrete approfondire ulteriori aspetti che hanno a che fare col suo disagio e con la vostra relazione.
Non abbia paura di farlo, la dott.ssa sarà sicuramente utilizzare al meglio i suoi dubbi!

Inoltre, se necessario, potrete anche considerare una rivalutazione rispetto al farmaco che prendeva, che forse non è adatto al suo caso.

Augurandole il meglio,
Isabella Lobera
Buonasera,al fine di esprimere un parere o fornirle un consiglio avrei bisogno di avere altre informazioni, ad esempio con chi vive, se è impegnato in una relazione affettiva stabile, se i genitori abitano vicino e altro ancora.
In ogni caso potrebbe essere utile un percorso di psicoterapia sistemico relazionale al fine di capire cosa faccia da sfondo al suo disturbo.
Sarebbe inoltre consigliato anche un percorso di E.M.D.R di tecniche di rielaborazione e desensibilizzazione di piccoli e grandi traumi.
Buona serata
Dott. Raffaello Di monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Salve, grazie per aver richiesto un nostro parere. Come altri colleghi, suggerisco di aprirsi alla sua attuale terapeuta raccontandole il suo vissuto - come si sente - e le sue perplessità (o paure ). Usi lo spazio di terapia per esplorare, accompagnato da una professionista, ogni suo dubbio e perplessità, servirà a lei ed alla collega per individuare possibili soluzioni alternative a quanto già fatto o magari a mettere in chiaro aspetti di sè fino ad ora non esplorati.
Cordiali saluti dott. Anna Vinci
Buon pomeriggio,
lei appare bloccato in una situazione nella quale anche il contesto familiare sembra giocare un ruolo fondamentale.
E' importante che lei riporti alla sua terapeuta quanto ha raccontato qui, in modo da poter aprire un confronto sulle sue aspettative di cambiamento e sul perché questo cambiamento sembrerebbe non avvenire. Può essere indubbiamente utile sia a lei, sia alla terapia.
Cordialmente, EP

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