Buonasera a tutti, da un po' di tempo sono seguita da una psicoterapeuta.. tra le diverse cose mi ha

24 risposte
Buonasera a tutti, da un po' di tempo sono seguita da una psicoterapeuta.. tra le diverse cose mi ha riferito che addotto un meccanismo di "scissione", sono sdoppiata e mi ha parlato di esercizi di mentalizzione. Da quando ha citato questi termini non ho potuto non cercare tutto ciò che era possibile in internet (avrei potuto chiedere a lei? SI ma la mia difficoltà iniziale prima del resto dei problemi è la capacità di parlare di me, dal banale alle cose più serie) ed ho visto che spesso, i termini da lei citati, sono la causa di molti disturbi di personalità. Poi mi sono documentata sui diversi disturbi ed in uno di questi mi riconosco. Con diverse sfaccettature ma mi riconosco. E considerando la mia vita non mi stupirei se non fossi "normale", a dire il vero ho sempre sentito di essere diversa, ed avere una conferma se da un lato mi farebbe male (perchè vivo di sensi di colpa e questo si aggiungerebbe e me ne assumerei la colpa), dall'altro riuscirei a dare un significato ad i miei comportamenti.
Ho provato a chiedere a lei in maniera indiretta se ho un problema grave, ma non mi ha risposto, non so se perchè non ha afferrato la domanda o perchè temeva di ferirmi.
Il disturbo in questione è il disturbo borderline di personalità, non sono qui a chiedervi se lo sono o non lo sono perchè ovviamente non potete saperlo non conoscendomi, ma sulla base di ciò che mi ha detto è probabile che sia questo e non abbia il "coraggio di dirlo"?

Grazie e scusatemi.
Dott.ssa Roberta Evangelista
Psicologo, Psicologo clinico
Albignasego
Carissima, al di la del disturbo in se, mi verrebbe da chiederti "perché hai bisogno di ricevere una diagnosi?" Il termine scissione può significare tutto e nulla, tutti noi abbiamo tante parti e tante ambivalenze. Il viaggio in una terapia è proprio questo, scoprire tutti i lati del se, le proprie paure, i meccaniscmi di difesa che si utilizzano. Dietro al tuo blocco nel fare la domanda alla tua terapeuta possono esserci diversi motivi (paura di un rifiuto, paura di abbandono, paura di legarsi troppo, etc.?) e pian piano, se ti lasci andare e ti fiderai di lei scoprirete insieme tutti questi aspetti. Il consiglio che posso darti è di non avere fretta di sapere, goditi il tuo spazio, vedrai che pian piano arriverà da sola la tua risposta. Ti auguro il meglio, un caro saluto.

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Dott.ssa Federica Rododendro
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Monterotondo
Paradossalmente questo tuo timore è anche la tua risorsa...
La tua premura a voler cercare dei chiarimenti ti ha portata a fare i conti con dei sentimenti che senti importanti, che poi corrispondano o meno a quello che hai trovato online, ti consiglio di chiederlo alla tua psicoterapeuta, dato che immagino avendola scelta ti sarai anche affidata.
Comunque sia al di là della risposta di conferma o meno, quello che conta è aver la consapevolezza di parti di noi, perchè solo così avremo modo di gestirci e non sentirci impreparate nelle relazioni della nostra vita, almeno per quelle che contano.
Con affetto. Dott'ssa Federica Rododendro
Dr. Vittorio Penzo
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno gentile utente, capisco che sia difficile affrontare queste domande e incertezze sulla propria salute mentale. È importante ricordare che il disturbo borderline di personalità è un disturbo complesso e che solo uno specialista qualificato può fare una diagnosi accurata. Tuttavia, è anche importante capire che le persone possono avere tratti o caratteristiche di diversi disturbi senza necessariamente soddisfare tutti i criteri per una diagnosi. Se hai dei dubbi o delle preoccupazioni riguardo alla tua salute mentale, ti consiglio di parlarne apertamente con il tuo psicoterapeuta. Chiedi chiarimenti sul concetto di "scissione" e sui tuoi comportamenti, e esplora insieme a lei le tue preoccupazioni riguardo al disturbo borderline di personalità o a qualsiasi altro disturbo che ritieni di poter avere. Il tuo terapeuta è lì per aiutarti e supportarti nel tuo percorso di crescita e guarigione, quindi non esitare a condividere le tue preoccupazioni e ad esprimere i tuoi dubbi. Inoltre, se ritieni che la tua terapeuta non abbia afferrato la tua domanda o che non abbia risposto adeguatamente, considera di riformulare la domanda in modo più chiaro o di esplorare ulteriormente questo argomento nelle prossime sessioni.
Infine, ricorda che chiedere aiuto e cercare supporto è un segno di forza, e non c'è nulla di sbagliato nell'esplorare la propria salute mentale e cercare di capire se ci siano delle problematiche da affrontare. Sii gentile con te stessa e cerca di mantenere un atteggiamento aperto e positivo nei confronti del tuo percorso di crescita personale. Un caro saluto, Dr. Vittorio Penzo.
Dott.ssa Laura Pia Altieri
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Bari
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua condizione attuale e per aver esternato i suoi dubbi. Le informazioni da lei fornite non mi permettono di orientare il pensiero verso qualcosa di denifito e alle volte è molto complesso "dare un'etichetta" ad una condizione di malessere. La cosa che mi sento di sconsigliare fortemente è l'autodiagnosi e la ricerca in internet di una sintomatologia che apparentemente può sembrare vicina alla sua; ciò può risultare fuorviante e confusivo. Occorre valutare il caso specifico con un terapeuta che imposti un percorso di psicoterapia alla ricerca di ciò che in lei lavora in maniera disfunzionale in modo da attribuirgli un significato condiviso.
Dott.ssa Laura Pia Altieri
Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Buonasera. È comprensibile che la scoperta di termini e concetti psicologici complessi, come la scissione e la mentalizzazione, abbia suscitato in lei una curiosità e una ricerca di informazioni. È normale voler comprendere meglio se stessa e i propri processi mentali, specialmente quando si affrontano difficoltà personali.

È importante ricordare che l'autodiagnosi basata su informazioni reperite su internet può essere rischiosa e non sempre accurata. I disturbi mentali, come il disturbo borderline di personalità, sono complessi e richiedono una valutazione accurata da parte di professionisti esperti.

La sua psicoterapeuta è la persona più adatta per aiutarla a comprendere meglio le sue esperienze e i suoi comportamenti, e per fornirle un quadro chiaro della situazione. È possibile che non abbia risposto direttamente alla sua domanda perché la diagnosi è un processo complesso che richiede tempo e considerazione, e potrebbe non essere adeguato farlo in una singola sessione.

Inoltre, è importante notare che il disturbo borderline di personalità è solo una delle molte possibilità diagnostiche e che molte persone condividono alcuni tratti di questo disturbo senza necessariamente soddisfare tutti i criteri diagnostici.

È comprensibile che la possibilità di avere un disturbo mentale possa essere spaventosa, ma è importante ricordare che la diagnosi non definisce la sua intera identità e che la terapia può essere molto utile nel gestire i sintomi e migliorare il benessere emotivo.

Continui a lavorare con la sua psicoterapeuta, esplorando i suoi pensieri e sentimenti in modo aperto e onesto. Insieme, potrete esplorare ulteriormente le sue preoccupazioni e trovare strategie efficaci per affrontare qualsiasi sfida possa incontrare nel suo percorso di guarigione e crescita personale. Un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico
Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Buongiorno.
Anzitutto benissimo il fatto che lei stia cercando di orientarsi e costruire un buon rapporto con la sua psicologa. Proprio perché si va a trattare di argomenti tanto personali, è normale avere difficoltà iniziali, una certa ritrosia per esempio nel porre domande come quelle che lei sente proprie.
Aggiungo che il tema dei cosiddetti "disturbi mentali", di qualunque forma di disturbo si tratti, mette disagio: è difficile pensarsi in questi termini, è difficile imparare a parlarne anche con il proprio psicologo con libertà. E capisco che la sua psicologa non le dia risposte avventate, ma voglia approfondire per essere più precisa.
Concludo dicendole che una diagnosi psicologica rischia di diventare solo una etichetta: la vera sfida è imparare a conoscersi, accettarsi, distinguere i propri limiti (dati anche da eventuali sintomi) e le proprie risorse psichiche su cui investire.
Le auguro un buon percorso con la sua psicologa.
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Dott.ssa Antonella Cramarossa
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Bari
Gentile utente, capisco la necessità di dare un senso a ciò che le accade, ma dare un'etichetta, specialmente nell'ambito della psicoterapia, alle volte potrebbe essere infruttuoso, se non controproducente, proprio perchè la persona potrebbe scompensarsi (vedi, "i sensi di colpa") o cullarsi (vedi, "riuscirei a dare un senso ai miei comportamenti", magari con una conseguente tendenza a giustificarli). Inoltre, da un solo termine non è possibile giungere ad una diagnosi, in quanto diverse condizioni psicopatologiche condividono formalmente alcuni sintomi, che però vanno sempre clinicamente contestualizzati e ricollegati all'esperienza soggettiva del paziente. Infine, non possiamo sapere le ragioni per cui la sua terapeuta non collude con le sue richieste; a prescindere dalla diagnosi, se la sua difficoltà principale è parlare di lei, e quindi mettersi a tema, direi che debba cominciare a lavorare su questo ed approfondire le ragioni che le impediscono di farlo. Cordialmente, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
La decisione finale sulla diagnosi di disturbo borderline di personalità spetta al professionista che ti segue, sulla base di un'analisi approfondita della tua situazione e dei tuoi sintomi. Tuttavia, è importante ricordare che i disturbi mentali non definiscono chi sei come persona e che è possibile affrontare e superare qualsiasi difficoltà con il giusto supporto e l'aiuto di professionisti qualificati. Ti incoraggio a continuare a parlare apertamente con la tua psicoterapeuta e ad esplorare insieme a lei le tue preoccupazioni e dubbi. La terapia può essere un percorso di crescita personale e di miglioramento della qualità della vita. Non avere paura di esprimere le tue emozioni e di chiedere chiarimenti sulla tua situazione, la tua salute mentale merita attenzione e cura. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Dott. Omar Angelini
Psicologo, Psicologo clinico
Foligno
Buongiorno, come già suggerito dai colleghi non è importante l'etichetta anzi spesso è qualcosa che ingabbia lo spirito e blocca un evoluzione dell'essere umano; siamo fatti di sentimenti, emozioni, idee e desideri oltre che da paure aspettative e modi di fare ....tutto questo è importante perché è questo che ci mette in relazione con sé stessi e con gli altri. La diagnosi inoltre è semplicemente una fotografia statica di un momento della vita di una persona ma non dice nulla rispetto alla sua evoluzione, al suo modo d'essere (anche perché dietro una stessa diagnosi ci possono essere persone molto diverse tra loro) e non dice nulla di lei. Dr. Angelini Omar
Dott. Iacopo Curzi
Psicologo, Psicologo clinico
Senigallia
Buongiorno gentile utente. Capisco che sia stato difficile per te affrontare questa situazione ed è normale che tu abbia cercato informazioni su internet, dato che spesso i concetti psicologici possono essere complessi e richiedere tempo per essere assimilati.
Il disturbo borderline di personalità (DBP) è un disturbo complesso che coinvolge una serie di sintomi e caratteristiche, tra cui instabilità emotiva, relazionale e dell'umore, problemi di identità e comportamenti impulsivi. È importante sottolineare che solo un professionista qualificato può diagnosticare un disturbo psicologico, poiché richiede una valutazione dettagliata del quadro clinico e dei sintomi presenti.
Quello che posso dire è che è normale avere dubbi e incertezze riguardo alla propria salute mentale. Chiedere chiarimenti alla tua psicoterapeuta può essere un passo importante per comprendere meglio la situazione. Potresti provare a essere più diretta nella tua comunicazione con lei, esprimendo le tue preoccupazioni e chiedendo una valutazione più chiara della tua situazione.
Inoltre, è fondamentale ricordare che qualsiasi disturbo psicologico, inclusi quelli come il disturbo borderline di personalità, non definisce la tua intera identità. La psicoterapia e il lavoro su te stessa possono aiutarti a comprendere meglio i tuoi comportamenti e a sviluppare strategie per gestire le sfide che incontri nella vita quotidiana.
Infine, cerca di essere gentile con te stessa. Riconoscere e affrontare le proprie difficoltà è un passo importante verso la guarigione e il benessere emotivo. Dott. Iacopo Curzi
Dott.ssa Chiara Cerqua
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, come le hanno già scritto i colleghi, le etichette sono da maneggiare con cura e molto spesso non sono proprio necessarie in una psicoterapia. Capisco la sua necessità di avere risposte, ma i disturbi di personalità contengono dei tratti caratteristici in cui possiamo rispecchiarci più o meno tutti, stabilire una diagnosi è compito del professionista poiché tramite le semplici classificazioni non è possibile avere un quadro veritiero, né tantomeno una descrizione accurata della sua esperienza soggettiva.La sua terapeuta sicuramente sta agendo nell'interesse del suo percorso ed è importante che lei si affidi e fidi, pertanto potrebbe iniziare con l'affrontare questo tema con lei ed esprimere le sue perplessità in modo da avere una relazione che la faccia sentire al sicuro. Le auguro un buon proseguimento. Cordiali Saluti
Dott.ssa Chiara Cerqua
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
sarebbe molto importante che condividesse questi suoi dubbi con la specialista a cui si è affidata. Potrebbero essere un importante spunto di riflessione da cui riprendere il cammino terapeutico.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Tuttavia credo che sia fondamentale che lei condivida i suoi dubbi e paure con la sua psicoterapeuta. Credo che potrà nascere un importante confronto per la sua crescita personale. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Sofia Bonomi
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buongiorno, anche se complesso è necessario che lei esprima questi dubbi, timori, ansie e domande alla psicoterapeuta che la segue. Aggiungo che non sempre è necessario avere una diagnosi e che probabilmente la sua terapeuta ha usato i termini da lei riportati per descrivere un suo funzionamento specifico. Tenga presente che tutti noi possiamo a volte utilizzare meccanismi di difesa come la scissione per affrontare determinati problemi della nostra vita e che questo non significa affatto necessariamente avere un disturbo di personalità. Un saluto, Dott.ssa Bonomi
Dott.ssa Anna Asia Forino
Psicologo, Psicologo clinico
Trapani
Gentile utente, comprendo la paura che può provare in questo momento. Ci tengo a farle presente che la “scissione” in psicologia é un meccanismo utilizzato per interrompere il contatto con qualcosa, o meglio meccanismo di difesa. Inoltre, un disturbo borderline di personalità si concretizza in un pattern complesso di esperienze e comportamenti che richiedono una diagnosi accurata e riconoscere in sé qualche tratto di personalità simile a quello del disturbo non è significativo per una diagnosi. Di conseguenza, per evitare di spaventarsi ricercando e leggendo informazioni in rete, le consiglierei di chiedere apertamente dei chiarimenti anche tecnici alla sua terapeuta che sicuramente sarà in grado di spiegarle meglio il senso delle sue parole. Comprendo che potrebbe essere difficile, ma potrebbe aiutarla a fare chiarezza e ripulire il campo da eventuali elementi che stanno disturbando il processo in atto.
Spero di esserle stata d’aiuto.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Capisco la tua preoccupazione e la ricerca di risposte riguardo al tuo stato emotivo. È importante ricordare che solo un professionista esperto può diagnosticare accuratamente un disturbo di personalità. La tua psicoterapeuta potrebbe essere stata cauta nel rispondere alla tua domanda per vari motivi, come la necessità di ulteriori informazioni o il desiderio di evitare di alimentare ansie o autodiagnosi affrettate. Continua ad affrontare apertamente i tuoi sentimenti e le tue preoccupazioni con la tua terapeuta. Insieme potrete esplorare e comprendere meglio i tuoi vissuti emotivi. Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott.ssa Rossella Sorce
Psicologo
Palermo
Buongiorno Gentile Utente, la ringrazio per avere condiviso con noi la sua domanda.
comprendo il bisogno certe volte di conoscere la propria diagnosi, ma l'obiettivo di una psicoterapia è conoscere se stessi, che è qualcosa di più complesso e Coraggioso.
Continui il suo percorso, rimango a disposizione,
Dott.ssa Rossella Sorce
Dott.ssa Jennifer Saias
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, pur comprendendo la sua difficoltà nel parlare di certi temi credo che queste domande sia più corretto porle alla sua psicoterapeuta. Dato quello che scrive infatti le domande che potreste affrontare in seduta sono numerose a partire dal "perchè lei sente la necessità di avere una diagnosi?".
Vedrà che affrontando il tema direttamente in seduta avrà non solo le risposte che oggi cerca da noi, ma anche una crescita del rapporto terapeutico.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Jennifer Saias
Dott.ssa Veronica Sarno
Psicologo, Psicologo clinico
Luino
Buonasera, non ci sono sufficienti elementi nel suo racconto per capire a cosa si riferisca con precisione la sua psicoterapeuta, tuttavia la collega le ha detto che può farle fare degli esercizi che l' aiuteranno a stare meglio, e solo questo conta davvero. Distinti Saluti. Dott.ssa Sarno
Dott.ssa Alessandra Cresci
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Salve, ho letto con interesse il suo racconto e secondo me dovrebbe cercare di affrontare in maniera più diretta i suoi dubbi con la sua terapeuta. Avere un disturbo o caratteristiche di personalità di un certo tipo sono due cose diverse, se la comunicazione non è chiara non potrà riuscire ad entrare tranquillamente in un contesto terapeutico e trovarne l'effetto desiderato.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, capisco quanto possa essere difficile e angosciante trovarsi di fronte a queste domande su di sé e sulla propria identità, soprattutto quando emergono concetti nuovi che possono sembrare complessi o spaventosi. Il fatto che la sua terapeuta le abbia parlato di "scissione" e di "mentalizzazione" indica che sta lavorando su aspetti profondi del suo modo di pensare e percepire sé stessa e gli altri. È naturale, di fronte a parole che non conosciamo, cercare risposte su internet, ma il rischio è quello di finire in un vortice di informazioni che possono generare ancora più dubbi e preoccupazioni. Quello che emerge dal suo racconto è un forte bisogno di comprendere perché si sente "diversa" e perché certi suoi vissuti e comportamenti sembrano seguire schemi ricorrenti. È comprensibile che si chieda se ci sia una spiegazione diagnostica a tutto questo, ma la diagnosi in sé non è mai un'etichetta rigida o una condanna. I disturbi di personalità, come il disturbo borderline, sono quadri clinici complessi che esistono su un continuum: molte persone possono riconoscersi in alcune caratteristiche senza necessariamente avere il disturbo nella sua forma più marcata. Mi sembra che dentro di lei ci sia una lotta interiore tra il bisogno di dare un senso a ciò che prova e la paura di confermare un’idea negativa su sé stessa. Il senso di colpa di cui parla sembra avere un ruolo molto forte nella sua vita emotiva, come se ogni difficoltà fosse una sua "colpa", qualcosa che deve scontare o per cui deve giustificarsi. Ma la sofferenza non è colpa di nessuno, e il percorso che sta facendo con la sua terapeuta è già un grande passo verso una maggiore comprensione di sé. Riguardo alla sua terapeuta, è possibile che non abbia evitato la sua domanda per timore di ferirla, ma piuttosto perché nella terapia il focus non è tanto sull'assegnare un'etichetta diagnostica quanto sul lavorare sulle difficoltà emotive e relazionali in modo concreto e costruttivo. Potrebbe essere utile provare a esprimere apertamente questa sua preoccupazione durante le sedute, anche se, come dice, per lei è difficile parlare di sé. La terapia è proprio il luogo in cui queste difficoltà possono essere esplorate e superate gradualmente. Le consiglio di dare fiducia al percorso che sta facendo, senza lasciarsi troppo influenzare da ciò che legge online. Le diagnosi sono strumenti per comprendere, non per definire il valore di una persona. Indipendentemente dal nome che si possa dare al suo disagio, l’importante è il lavoro che sta facendo su di sé per stare meglio. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Noemi Persiani
Psicologo, Psicologo clinico
Formigine
Buonasera,
le sue parole esprimono con molta lucidità un'esperienza comune a chi intraprende un percorso psicoterapeutico profondo: il bisogno di comprendere sé stessi, di dare un nome ai propri vissuti e, allo stesso tempo, il timore di ciò che questa consapevolezza potrebbe comportare.
Termini come “scissione” o “mentalizzazione” fanno parte del linguaggio clinico e vengono utilizzati per descrivere funzionamenti psicologici che non implicano necessariamente un disturbo, ma possono essere presenti anche in persone che vivono un momento di sofferenza, di stress o di vulnerabilità emotiva.
È naturale che, sentendo questi termini, lei abbia cercato informazioni, ma il rischio, quando si cerca online, è quello di sovrapporre definizioni cliniche a vissuti personali.
La terapia è proprio il luogo dove queste domande possono trovare spazio, un passo alla volta, senza giudizio.
La invito a portare apertamente queste riflessioni nel suo percorso: anche il solo dire “mi è difficile parlare di me” è già parlare di sè. E può diventare un punto di partenza prezioso per costruire un dialogo autentico all'interno della terapia.

Un caro saluto,
Dott.ssa Noemi Persiani
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile paziente,
capisco bene la sua preoccupazione. Quando un terapeuta utilizza termini come “scissione” o “mentalizzazione”, è naturale sentirsi spaventati e cercare risposte immediate su internet. Ma è importante chiarire una cosa: questi concetti non sono sinonimo di “disturbo grave” né indicano automaticamente un disturbo borderline di personalità.
La scissione è un meccanismo di difesa molto comune nelle persone sensibili, ansiose, cresciute in ambienti instabili o abituate a farsi carico delle emozioni degli altri. Non è un’etichetta diagnostica. È un modo di funzionare che serve per proteggersi quando le emozioni diventano troppo intense: vedere le cose “tutto bianco o tutto nero”, idealizzare e poi svalutare, sentirsi diversi in base al contesto.
Anche la mentalizzazione non è un disturbo, ma una capacità che può essere rafforzata: significa imparare a dare significato ai propri stati interni, riconoscere le emozioni e capire cosa succede dentro di sé e negli altri.
Questi strumenti terapeutici vengono usati con moltissimi pazienti, anche senza alcuna diagnosi di personalità.
Riconoscersi in una descrizione letta online non è una prova. Tutti noi, in momenti di stress, ci ritroviamo nei criteri di tanti disturbi. Il borderline, poi, descrive un modo di vivere le emozioni e le relazioni che spesso appare “familiare” a chi è molto sensibile, soffre di ansia, ha paura dell’abbandono o ha una storia difficile alle spalle. Ma la diagnosi non si fa su identificazioni personali: si fa osservando il funzionamento complessivo, la stabilità dei sintomi, la storia clinica e la presenza di determinati pattern nel tempo.
La sua terapeuta non le ha detto che ha un disturbo perché, con ogni probabilità, non è questo il punto. Non è raro che i terapeuti evitino di usare etichette precoci quando la persona è già molto insicura, piena di sensi di colpa e timore di essere “sbagliata”. Il suo lavoro, in questa fase, è aiutarla a capire i suoi meccanismi, non a definirla con una diagnosi.E poi c’è un aspetto molto importante: il fatto che lei abbia fatto ricerche, che si sia posta domande, che senta il bisogno di capire, indica una forte consapevolezza di sé. Questo non è tipico di un disturbo grave, ma di una persona che soffre, che si osserva e che cerca risposte.
Non deve sentirsi “diversa” o “sbagliata”. È una persona che ha vissuto molto e che sta cercando di ricostruirsi.
E soprattutto, non c’è alcun disturbo che la definisca come persona.
Le consiglio una cosa: porti queste paure alla terapeuta, esattamente come le ha scritte qui. Non c’è nulla che possa “ferirla”: il suo compito è contenere le sue angosce e aiutarla a capire, non nasconderle la verità. Parlare apertamente delle sue paure sarà già un passo importante nel percorso che sta facendo.

Un caro saluto
Dott.ssa Alina Mustatea, Psicologa clinica e giuridica, Psicodiagnosta clinica e forense, Coordinatore genitoriale

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