Buona serata. ho bisogno di un consiglio , è da 3 anni che mi attacca il pensiero di essere lesbic

18 risposte
Buona serata.
ho bisogno di un consiglio , è da 3 anni che mi attacca il pensiero di essere lesbica , non ho mai avuto dubbi .
premetto che ho sempre avuto amori e mi sono sempre piaciuti uomini .
fino a quando questa estate trovai una ragazza molto carina , perché era un po’ mascolina , avendo paura che mi piacesse o che mi attraeva mi allontanavo sempre da lei .
quando un giorno mi sono avvicinata e ci ho fatto amicizia , e poi è andato tutto tranquillo , abbiamo fatto bagni insieme, ci siamo divertite e nulla di che , le mie paure erano passate e non avevo nessun sentimento o interesse nei suoi confronti .
Però l’altro giorno sono uscita con una mia amica che non vedevo da tempo e all’inizio tutto normale , ma poi dopo un po’ la guardavo pensando wow che bella ( anche lei molto mascolina ) e mi sentivo una strana sensazione .
poi da un momento ad un altro svanisce tutto e via .
premetto che io ho conosciuto anche ragazze lesbiche mascoline ect ma nulla di che .
invece quando arriva un ragazzo da me carino , noto dei sintomi come imbarazzo , il sorriso che mi esce , il cuore un po’ accelerato insomma sintomi normali .
però non ho capito questi 2 accaduti .
io penso di soffrire di D.O.C
anche perché ho saputo tempo fa cosa fosse la disforia di genere ( analizzando la mia vita non mi è mai capitato nulla del genere ) ma a volte a caso mi viene quella paura di avere la disforia di genere , mi inizio a sentire strana e inizia tipo questa sensazione bruttissima .
ma poi mi distraggo e passa tutto , vivo la mia vita normalmente felicissima di essere ragazza è assolutamente non ho nessun desiderio di identificarmi un altro sesso , anzi ! mi sentirei a disagio.
Ne ho parlato con un mio amico che sta studiando psicologia tranquillizzandomi è piuttosto di farmi domande sul mio orientamento sessuale ect di contattare uno psicologo per delle sedute perché questi problemi sono un po’ odiosi ed è meglio liberarsene .
Quindi scrivo a voi cosa devo fare ? e chi posso contattare?
mi devo definire lesbica bisex o altro ?
Buongiorno, mi dispiace molto per questa situazione, capisco che possa farla sentire confusa, agitata e preoccupata. Non ho abbastanza informazioni per dirle di che cosa si tratta ma posso tranquillizzarla dicendole che non mi sembri si tratti di disforia di genere, non sentendo la necessità di identificarsi con l'altro sesso. Riguardo al DOC e alla disforia stessa, penso sia importante affidarsi a un/a professionista psicologo/a per fare una diagnosi e una successiva psicoterapia per questo momento difficile e questi pensieri. Non c'è bisogno che lei scriva nulla di particolare, ma solamente che prenoti un colloquio con il/la professionista psicologo/a che le trasmette maggiore fiducia. Non c'è neanche bisogno che lei si definisca in nessun modo, noi psicologi non andiamo a guardare l'orientamento sessuale ma ciò che mette in difficoltà la persona. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti o per un eventuale consulenza. Le auguro il meglio, dott.ssa Rota
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara utente, mi dispiace per il disagio che sta condividendo. Mi trova d'accordo con il consiglio che ha ricevuto di prendersi uno spazio con uno psicologo che l'aiuti a fare chiarezza. L'affettività è un tema molto complesso, non è semplice trovare informazioni corrette ed esaustive sul tema, per questo motivo è molto importante potersi confrontare con un professionista che si occupa di queste tematiche. Mi faccia sapere se posso esserle utile con altri chiarimenti.
Buongiorno, capisco che i temi della sessualità e dell'identità di genere possano "attivare" e preoccupare. Mi incuriosisce che lei parli di DOC e di disforia di genere, mi soffermerei prima ancora di queste etichette sul suo vissuto e sui suoi pensieri. Parlarne con un professionista potrebbe essere una bella occasione per scoprirsi, ne scelga uno che le ispira fiducia, senza doversi presentare con un "biglietto da visita" particolare ma portando solo se stessa.
Resto a disposizione qualora ritenesse di volerne parlare con me, cordialmente
M.
Buonasera, grazie della condivisone. mi sento di consigliarle di evitare di fare auto - diagnosi e di rivolgersi ad una psicoterapia. suggerisco di iniziare un percorso di terapia psico-corporea. ogni consiglio sarebbe superficiale e poco utile, nella misura in cui quello di cui si parla è la sua vita affettiva. sbilanciarsi potrebbe essere un errore, senza conoscerla. Cordialmente, Violante
Buonasera, vorrei innanzitutto precisare che non c'è bisogno di definirsi con etichette sessuali per l'orientamento di genere. Le preferenze sessuali e gli interessi amorosi possono essere fluidi e cambiare nel tempo. Ciò che è importante è rispettare se stessa e i propri sentimenti, senza sentirsi in dovere di conformarsi a norme o aspettative esterne. Per quanto riguarda il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), questo è un disturbo mentale caratterizzato da pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi che causano un forte disagio e interferiscono con la vita quotidiana. Non sembra che i suoi pensieri riguardo all'orientamento sessuale rientrino nella definizione di DOC. La disforia di genere, invece, è un'esperienza di disagio o sofferenza psicologica dovuta alla percezione di un'identità di genere che non corrisponde al sesso biologico assegnato alla nascita. Tuttavia, dal suo racconto non sembra emergere una situazione di disforia di genere. Mi sembra che il suo amico abbia dato un buon consiglio invitandola a parlare con uno psicologo, che può aiutarla a comprendere meglio i suoi pensieri e sentimenti e a trovare un modo per gestirli in modo positivo. Inoltre, uno psicologo può aiutare a individuare eventuali disturbi o patologie che possano influire sulla sua vita quotidiana e suggerire strategie per superarli. In sintesi, le suggerisco di cercare l'aiuto di uno psicologo per esplorare meglio i suoi sentimenti e risolvere i problemi che la preoccupano. Se lo desidera, può contattarmi per un colloquio più approfondito. Spero di esserle stato utile e le auguro buona fortuna nella sua ricerca di benessere psicologico. DM
Gentile utente, sarebbe opportuno un consulto psicologico per poter approfondire ciò che ha riportato per iscritto e per trovare le risposte che cerca.
Resto a disposizione, anche online.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Alessandra Barbera
Buongiorno cara, grazie per la sua condivisione.
Le consiglio di condividere questi temi con un professionista esperto nel campo della sessualità che possa aiutarla a chiarire e approfondire i suoi dubbi, le sue emozioni e le sue difficoltà senza vergogna e giudizi.
Non esiti a contattarmi per maggiori informazioni o per un primo colloquio di consulenza sessuale. Rimango a disposizione
Un caro saluto, Dr.ssa Federica Lanzafame
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Buongiorno, mi dispiace per il disagio che queste situazioni le suscitano. Condivido il consiglio che il suo amico, e molti dei miei colleghi, le hanno dato in merito alla possibilità di contattare uno psicologo od uno psicoterapeuta. Individuare uno spazio in cui si possa sentire al sicuro e ascoltata le sarà sicuramente di aiuto per riflettere più approfonditamente su temi così delicati e intimi.
Le auguro il meglio. Dott. Iacopo Curzi
Buongiorno, credo serva a poco definirsi con un' etichetta, siamo tutti esseri unici ed in continua trasformazione, piuttosto essere consapevoli di ciò che si vuole momento per momento è fondamentale per trovare gioia e soddisfazione. Tra l'altro sapere ciò che si vuole aiuta anche a definirsi evitando di colpevolizzarsi inutilmente. Ad ogni modo comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi questa sul pezzo di vita. Emerge la sua preoccupazione il suo bisogno di fare chiarezza. È difficile rispondere alle sue domande su due piedi ma quello che posso dirle è che le sensazioni che riporta e le domande che si fa mi sembrano del tutto non patologiche e anzi fisiologiche. Se come ci dice questi pensieri le causano disagio e sofferenza sono tranquilla nel consigliarle un supporto psicologico che può aiutarla a dare significato e comprendere punti che ora vede come non del tutto chiari.
Basta che contatti lo specialistica che le ispira maggiormente agio e fiducia e da lì in poi sarà un lavoro di comprensione e assenza di giudizio.
Spero di esserle stata utile

Rimango a disposizione

Dottoressa Carlino Eleonora
Cara Utente. mi dispiace per quello che sta vivendo e sopratutto sentendo in questo periodo. Comprendo perfettamente la difficoltà ad identificarsi in un genere piuttosto che in un'altro, cosi come identificare la causa di una sofferenza. Io credo che bisogna lavorare sul concetto di amore e di identificazione che vengono prima di qualsiasi altro problema che per ora l'affliggono. solo trovando la serenità di accettare e riconoscere una pulsione sessuale che magari non "rispecchiano" le sua aspettative, potremmo lavorare sulla sua identificazione. Capisco i suoi bisogni, ma un passo alla volta! Si rivolga ad uno specialista che possa realmente aiutarla. Il termine Disforia di genere immagino la spaventi, ma rivolgendosi ad uno specialista vedrà che , se cosi dovesse essere, la diagnosi passa in secondo luogo e sarà più importante per lei lavorare su un potenziamento dell'autostima e di identità che sono qualcosa di più che l'identificazione in un genere piuttosto che un'altro. se ha bisogno sono qui per un videoconsulto.
Eugenio Di Giovanni
Salve,
in effetti il suo amico le ha dato un ottimo consiglio. Questo perché, sarebbe opportuno dedicare ai suoi interrogativi il giusto tempo e spazio.
Una diagnosi è semplicemente una bussola per orientarsi verso il trattamento più adeguata e, in questo senso, merita prima un'accurata fase di raccolta di informazioni volta a conoscere la storia e le caratteristiche del problema presentato, le ricadute sulla sua vita quotidiana, e la sua storia personale.
Qualora fosse interessata può contattarmi per un colloquio conoscitivo e una prima fase di valutazione.
Cordiali Saluti.
Salve, non sento di discostarmi molto dal consiglio che ha ricevuto dal suo amico. A prescindere dalle etichette e dalle diagnosi forse potrebbe essere importante per lei occuparsi in uno spazio di terapia del disagio che sente,con l'obiettivo di raggiungere una consapevolezza diversa e attribuire un significato a questi pensieri che la spaventano. Cordialmente, Anna Sensale
Ciao! Capisco che potresti sentirti confusa riguardo al tuo orientamento sessuale e i pensieri che hai avuto negli ultimi anni. È importante ricordare che l'orientamento sessuale è una parte della tua identità personale e può richiedere tempo per esplorarlo e comprenderlo appieno.

Prima di tutto, non c'è bisogno di affrettarsi a definirti in una specifica categoria sessuale. L'orientamento sessuale è un'esperienza personale e può evolvere nel corso del tempo. È perfettamente normale sentire attrazione per persone di entrambi i sessi o per persone che non rientrano nei tradizionali schemi di genere.

Potrebbe essere utile parlare con uno psicologo specializzato in questioni di sessualità e identità di genere. Uno psicologo può fornirti uno spazio sicuro per esplorare i tuoi pensieri e sentimenti, e può aiutarti a comprendere meglio il tuo orientamento sessuale. Possono anche supportarti nel gestire l'ansia o le preoccupazioni che possono sorgere a causa di questi pensieri.

Inoltre, è importante ricordare che non c'è nulla di sbagliato nell'essere lesbica, bisessuale o in qualsiasi altra forma di orientamento sessuale. L'importante è che tu segua ciò che ti rende felice e autentica. Non sentirti in colpa per le tue esperienze o per le domande che potresti avere. Accettati per ciò che sei e concediti il tempo necessario per comprendere meglio la tua sessualità.

Rivolgersi a uno specialista ti offrirà un sostegno e un'opportunità di esplorazione e crescita personale. Se hai difficoltà a trovare uno psicologo o non puoi permettertelo economicamente, potresti cercare servizi di supporto online o gruppi di discussione che affrontano tematiche simili, dove puoi condividere le tue esperienze e ricevere consigli da persone che hanno passato attraverso situazioni simili.

Ricorda che l'autenticità e la felicità sono fondamentali. Segui il tuo cuore e cerca il supporto di professionisti qualificati per affrontare i tuoi dubbi e le tue paure. Sii gentile con te stessa e concediti il tempo e lo spazio necessari per esplorare la tua sessualità in modo sicuro e rispettoso. Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Buongiorno, capisco a cosa si riferisce e cosa sente adesso. Diciamo che ciò che sta vivendo adesso "tecnicamente" potrebbe essere chiamato dubbio patologico, anche se non azzarderei una diagnosi con così poche informazioni e senza aver fatto un colloquio.
Potrebbe esserci un vissuto problematico alle spalle ma non è detto. Lei sta esprimendo qui un fatto, ma la sua vita è piena di tante altre cose. Per cui credo che parlare serenamente di questo e di altro che le interessa della sua vita con una persona che la ascolta e la comprende non possa che farle bene. Comunque sia si rassereni, porsi delle semplici domande è più che lecito e poichè non c'è nessuna legge che vieta di farsi domande anche sui propri gusti sessuali non vi è nulla di preoccupante ne in questi 2 accaduti ne nel caso in cui si fosse lesbica o bisex.
Resto disponibile per un incontro.
Cari saluti, Marco Casella.
Gentile utente, grazie per essersi rivolta a noi con la fiducia di un sostegno. Mi spiace percepire che sia un periodo denso di domande e possibili preoccupazioni ma avverto anche una forte volontà di scoperta e di nuova consapevolezza. Nonostante tale disposizione possa generare ulteriore ansia e incertezza, penso possa però essere anche un'ottima iniziale e risorsa per intraprendere un percorso che possa accompagnarla in tale esplorazione e conoscenza di sé. Ci tengo a rimandarle che la cosa fondamentale è proprio il porsi in ascolto e farsi domande su cui poter riflettere senza foga di ottenere risposte chiare e rigidamente definite. Infatti, qualsiasi aiuto che desidererà ricevere sarà orientato non tanto a cercare subito risposte che possano chiudere, bensì a supportarla nell'approfondire le tematiche da lei già messe in luce e nell'aprirsi a ulteriori domande per arrivare appunto ad una maggiore consapevolezza di ciò che sente e vuole, così da scegliere lei la risposta che più la rappresenta in questo momento di vita.
Le faccio un grande in bocca al lupo e rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore necessità o dubbio. Dottoressa Francesca Formaggio
Buonasera,
intanto La ringrazio per aver condiviso il suo vissuto e aver portato qui le sue domande. Posso immaginare quanto faticoso e frustrante possa essere, purtroppo non ci sono abbastanza elementi per comprendere in questa sede quale sia la reale motivazione alla base di queste sensazioni ed emozioni che si trova ad affrontare.
Mi sento però di rimandarle l'importanza e la possibilità di fare un po' di ordine in questi vissuti così intensi e per lei significativi, partendo proprio dalle domande che lei stessa si sta ponendo. Credo che per lei possa essere utile cercare di riorganizzare tutti i pensieri e le paure che da 3 anni a questa parte la assalgono, creando uno stato di tensione e frustrazione ulteriormente stressante. Ciò che rappresenta un punto importante, una grande risorsa, è la sua volontà nonché forte motivazione a scoprirsi, mettere insieme tutti quei pezzetti che possono ulteriormente darle un senso di conoscenza di sé, trasformando quelli che adesso possono essere avvertiti come dei limiti in punti di forza e risorse da inserire in un bagaglio personale.
Per qualsiasi ulteriore dubbio o necessità rimango a disposizione, augurandole intanto di trovare la strada più adatta a sé.
Dottoressa Cafarelli Cristiana.

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