Buona sera dottori, grazie per questo servizio che offrite. Spero di riuscire a mettere in fila tu

23 risposte
Buona sera dottori, grazie per questo servizio che offrite.
Spero di riuscire a mettere in fila tutto ciò che sta accadendo nella mia vita, perché sento di aver totalmente perso la bussola. Sono al punto di non ritorno.
Credo di poter riassumere tutto con: sto vivendo in una grande, grossa, ENORME bugia.
Sono una studentessa di 24 anni, iscritta alla magistrale. Mi sono laureata in triennale con voti molto buoni, ho un po' faticato con la tesi ma alla fine sono riuscita a concludere con grande soddisfazione e nei giusti tempi.
I problemi sono nati quando ho deciso di iscrivermi alla magistrale, durante il covid.
Frequentai online il primo semestre, passati gli esami di ammissione, e addirittura partecipai ad una gita. Tuttavia, non diedi esami quel primo semestre. E non ne ho dato nessuno sino ad oggi. Ho continuato a pagare due anni di università dicendomi "la prossima sessione recupero" senza poi fare nulla. Fino a che non c'è stato solo il niente più totale. Non ho seguito lezioni, non ho parlato con compagni, nemmeno ho più aggiornato il piano di studi. Semplicemente ho pagato senza mai aprire il computer e capire cosa stavo facendo della mia vita.
Era come se passassi la vita addormentata, senza che mi chiedessi cosa c'era da fare.
E nel frattempo si è costruita la grande bugia. Mi sono trasterita nella città dove si trova la mia università, ho affittato casa con i miei risparmi, mentre i miei genitori ci tenevano a finanziare i miei studi. Loro sono sereni, convinti che io abbia dato i miei esami, che l'anno prossimo avrò la tesi su cui lavorare, che mi sto impegnando.
Con che coraggio posso dire che no, in realtà non ho fatto niente?
Tutti quei soldi usciti per me, che ho gettato, come li ripagherò?
Adesso sono fuori corso di due anni e dovrei contattare la segreteria ma ancora sono immobile. Non lo faccio, non riesco a pensarci, non riesco ad agire, a prendere una decisione. Perché? Cosa faccio adesso?
Come faccio a dire ai miei che ho distrutto le loro aspettative e le mie mentendo e mentendo e nascondendo il problema?
Sto cercando lavoro per pagarmi l'università da sola l'anno prossimo, perché i soldi cominciano a scarseggiare, e continuare a fingere che sia tutto apposto.
Ma ce la farò? Lavorando riuscirò a recuperare tutti gli esami in tempi decenti?
Mi sono persa e non so come ritrovarmi. E sapere che sto mentendo e che questa enorme bugia è costata così tanto mi uccide.
Ho rimandato e rimandato questo problema, ma adesso devo farci i conti, perché i miei credono di aver finito di pagare l'università e io dovrò ripetere due interi anni.
Sono disperata. Passo il tempo a dormire, per non pensarci. Se sono sveglia, la mascella mi fa male da quanto digrigno i denti.
Ma tengo bene su la bugia, sono una bravissima attrice.
Ho bisogno di aiuto, non ce la faccio più.
Grazie a chiunque sia arrivato sino a qui. Accetto anche consigli pratici se conoscete un modo per sistemare questo disastro.
A.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentilissima, capisco la disperazione in cui sente di essere precipitata, ma mi creda se le dico che è mal riposta. Non c'è niente di irrimediabile in ciò che ha fatto e credo che la prima cosa da fare, quella che le restituirà un po' il centro di se stessa sarà raccontare tutto ai suoi. Si arrabbieranno moltissimo? Forse sì, forse no, ma anche se accadesse non crede di poterlo sopportare? Passata la rabbia potrete decidere insieme il passo successivo, lei è disposta a mettersi a lavorare e questo denota responsabilità e voglia di redimersi. Come vede ha già un piano deve solo risolvere l'angoscia generata dalla bugia in cui sta vivendo. La seconda cosa da fare sarà affrontare le cause di questa sua caduta nel disimpegno e nella menzogna, ma ciò non può essere affrontato in questo luogo, avrebbe bisogno di uno spazio a lei dedicato, un percorso psicologico potrebbe essere la soluzione. Resto a disposizione se lo desidera e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
Dr. Andrea Alliata
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno. Posso cercare di comprendere come si senta dalla pesanti e disperate parole che usa per descrivere la sua situazione. Ha ragione, ha perso la bussola, è stata trascinata via come se fosse in automatico e se oggi soffre è il segno che sente l'urgenza di riprendersi; e con quale fatica! Per la verità la scena che ha raccontato accade a non pochi studenti almeno una volta, per alcuni in maniera sitematica come è stato per lei. Occorre innanzitutto capire cosa sia accaduto, perchè, occorre farsene una precisa idea di come sia passata dall'essere una studentessa motivata e una ragazza vitale e perdere il mordente sulle cose della vita. Senza colpa o giudizio, ma per capire cosa ha fatto cortocircuito in quel momento ben preciso. Non ho consigli pratici per risolvere la situazione, l'unico consiglio che le do è quello di non rimanere più sola a rimuginarci, ma domandare una cura ad uno psicoterapeuta - in fondo è ciò che già sta facendo con questa domanda - che la sappia giudare all'interno di queste questioni e riprendere i fili della sua vita: penso se lo meriti. La saluto. Coraggio!
Gentile utente, spero di poterle dare qualche buon consiglio sulla sua situazione che appare molto disagevole, soprattutto perché molto protratta nel tempo e causa di profondo malessere. Il suo è un comportamento di procrastinazione, cioè continua a rinviare e rinviare ancora da due anni il suo impegno con l'università. Ovviamente non sono in questione le sue capacità visti i brillanti risultati precedenti. A volte si instaura un'abitudine a procrastinare che è difficile da estirpare; le cause per cui tale abitudine a un certo punto compare nella vita di uno studente (e capita a moltissimi) sono varie, spesso legate a evitare una situazione ansiogena. Dovrei approfondire il suo caso, ma è possibile che il precedente percorso di laurea seppur ottimo nei risultati abbia nascosto momenti di disequilibrio psicologico (afferma ad esempio di aver avuto qualche intoppo nella realizzazione della tesi). La semplice idea di attraversare altri momenti difficili potrebbe (condizionale d'obbligo) aver instaurato l'abitudine a procrastinare. All'inizio la ricompensa è uno stato di apparente serenità e allontanamento dell'ansia, ma poi tale ricompensa lascia il posto a conseguenze psicologiche disagevoli come il senso di colpa, la vergogna, tensione muscolare, insonnia e altro. Quando lei ha realizzato questo stato di malessere al tentativo di rimediare (per esempio lavorare per mantenersi ancora iscritta all'università) è seguita altra procrastinazione, questa volta riferita al dire la verità ai suoi genitori, amici, eccetera. Il mio consiglio è di iniziare un percorso psicologico che l'aiuti a modificare questa abitudine a procrastinare e contemporaneamente a lavorare sulle sue dinamiche emotive e relazionali. L'approccio che ho verificato essere molto efficace in questi casi è quello della Psicologia Positiva e della Mindfulness. La Psicologia Positiva le darà modo di valorizzare al massimo le sue potenzialità e a gestire al meglio le emozioni. Le tecniche di Mindfulness le daranno un aiuto concreto a modificare le sue abitudini a procrastinare (rinviare sempre al futuro che non arriva mai) sostituendole con un atteggiamento più consapevole al momento presente, rispettoso della sua dignità come persona che ha il diritto di sbagliare, di provare emozioni anche negative, di poter cambiare in meglio la propria vita. Resto a sua disposizione, anche online, per darle altre informazioni e chiarimenti su questo tipo di sostegno psicologico e su altri consigli pratici se lo vorrà. Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Simona Torrente
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentilissima A.
Capisco bene la sua sensazione e posso dirle che capita a divers* suo* coetane* di trovarsi in situazioni come la sua.
Purtroppo ora sente come se la montagna che ha iniziato a scalare è diventata sempre più ripida e più passa il tempo e più diventa difficile continuare il percorso.
Mi permetto però di dirle che per quanto sia difficile non è impossibile: tutto può essere recuperato, molti di noi sono stati fuori corso e non c'è nulla di male in questo.
Inoltre, Lei può essere che si stia immaginando un confronto drammatico con i suoi genitori, ma questo può esser frutto di sue proiezioni in cui si sta giudicando negativamente. Ad ogni modo anche un eventuale reazione negativa da parte dei suoi familiari è superabile.
Le posso consigliare di iniziare ad avere un confronto con qualcuno, scelga lei con chi, un amico/a o parente con cui si sente più al sicuro, e di comunicare soprattutto la sua sofferenza, poiché gli aspetti di dolore difficilmente sono attaccabili da chi ci ama. Spesso siamo noi i giudici più spietati nei confronti di noi stessi.
Nel caso in cui questo non sia possibile, le consiglio di rivolgersi ad un professionista proprio per sperimentare l'esperienza del non giudizio e per essere rafforzata nei suoi punti di forza.
Rimango a disposizione in caso di necessità,
Buona fortuna
D.ssa Simona Torrente Psicologa e Psicoterapeuta, Torino
Dott.ssa Emilia Rota
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno A., mi dispiace molto per la situazione che racconta. Questa è un'esperienza che hanno vissuto molte persone della sua età e che si è amplificata dopo il periodo del Covid. Ritengo che sia fondamentale che lei si prenda uno spazio per affrontare questo aspetto. Rimango a disposizione se ha altri dubbi o se vuole intraprendere un percorso. Le auguro il meglio. Dott.ssa Rota
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Buon pomeriggio A., ho letto con cura ed attenzione quanto lei ha scritto e partirei dicendo che non c'è nulla di irrimediabile e quanto accaduto non la etichetta come studentessa e, ancora meno, come persona. Occorre però capire il perchè è nata questa situazione e come mai si è protratta per due anni e questa comprensione può arrivare solo da un percorso con un professionista. Devono essere stati due anni estremamente complessi per lei e merita di prendersi il suo spazio per elaborare quanto accaduto, le dinamiche che si sono instaurate, i suoi pensieri a riguardo, le sue emozioni e superare con coraggio questa situazione. Resto a disposizione in caso di necessità.
Dott.ssa Fiordalisa Melodia
Psicologo clinico, Psicologo
Capaci
Cara A, sono davvero dispiaciuta, leggendo le tue parole si comprende quanto tu stia soffrendo e trovando in difficoltà in questo periodo. Innanzitutto, questo blocco e incapacità di prendere una decisione è importate che lo riporti all'interno di una seduta psicologica, così che insieme ad un professionista tu possa comprendere a fondo quali siano le ragioni, i pensieri, le emozioni che ti spingono ad agire in questo modo. Vorrei inoltre aggiungere che il tuo non è tempo perso, che evidentemente c'è una difficoltà che ti impedisce di proseguire con l'università o di cambiare strada e che questo non è colpa tua. Il primo passo per cambiare una situazione che ci porta sofferenza è quello di comprendere che si può aver bisogno di supporto per superare le difficoltà. Resto a tua disposizione.

Cordialmente,
Dott.ssa Melodia
Dott.ssa Claudia Cenni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pietra Ligure
Buongiorno, mi dispiace per le difficoltà che sta attraversando, immagino che in questo momento si senta in una situazione senza via di uscita e abbia l'impressione di non essere in grado di affrontarla. In realtà lei ha già fatto il primo passo per risolvere il suo problema, dimostrando di disporre di importanti risorse, perché ha preso l'iniziativa di chiedere aiuto ed è riuscita a immaginare un modo per "risarcire" i suoi genitori e recuperare gli esami non sostenuti. Lei non ha fatto niente di irrimediabile. Non posso sapere se i suoi si dimostreranno comprensivi o si arrabbieranno, ma anche in quest'ultimo caso, come hanno già fatto notare altri colleghi, non succederà nulla che lei non possa affrontare. Non ha mentito per danneggiare qualcuno, ma principalmente per proteggere una sua fragilità, non si tratta pertanto di un comportamento di cui sentirsi colpevoli né tantomeno di cui vergognarsi. Piuttosto credo che valga la pena di esplorare le ragioni che hanno fatto venire meno la sua motivazione allo studio e, soprattutto, che l'hanno fatta sentire così tanto in difetto per questo, da non riuscire ad ammetterlo di fronte alla sua famiglia. Per farlo è necessario disporre di uno spazio diverso e maggiore di quello di una semplice risposta scritta, le suggerisco pertanto di cercare un confronto con un terapeuta, resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti, anche online. Un cordiale saluto. Dott.ssa Claudia Cenni
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Prima di tutto, ti voglio dire che è coraggioso ammettere di essere persi e di aver mentito. E' un grande passo per iniziare a risolvere il problema.
Capisco che possa sembrare difficile, ma le consiglio di parlare apertamente con i suoi genitori e di spiegare loro la situazione. Sì, sarà difficile e doloroso, ma è importante che siano a conoscenza di ciò che sta accadendo. Potrebbe essere utile avere qualcuno con cui parlare della situazione, come uno psicologo o un'amica di fiducia, per aiutarla a gestire le emozioni e a trovare soluzioni pratiche.

Riguardo agli studi, le consiglio di contattare la segreteria il prima possibile per chiedere informazioni su come poter recuperare gli esami. Potrebbe anche chiedere se c'è la possibilità di congelare l'iscrizione per un certo periodo di tempo, per avere il tempo di organizzarsi e di trovare un lavoro che le permetta di pagare l'università.

Infine, sappia che recuperare gli anni persi non sarà facile e richiederà molto impegno da parte tua. Per questo motivo, le consiglio di fare un piano d'azione dettagliato su come recuperare gli esami e di seguire scrupolosamente il suo programma di studio. Inoltre, cerchi di cercare un equilibrio tra lo studio e il lavoro, per evitare di esaurirsi troppo presto.

Ricorda che è importante perdonarsi per gli errori commessi e concentrarsi sul trovare soluzioni. Ci vorrà tempo e impegno, ma sono sicura che riuscirà ad uscire da questa situazione. Se volesse approfondire sono disponibile in chat privata.
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Dott.ssa Saveria Ottaviani
Psicologo, Psicologo clinico
Marina di Ardea
Un modo per risolvere tutto c'è e continuare a non prendere in mano il problema non aiuta. Già il fatto di aver scritto qui significa che vuoi trovare un modo per risolvere questa situazione, ed è un bene. Devi trovare il modo per parlare con i tuoi: non saranno felici, ci potrebbero essere degli scontri, ma puoi affrontarli senza dubbio e puoi mettere fine a queste bugie che ti stanno logorando. Puoi recuperare gli anni persi e rimetterti in carreggiata o decidere di fermarti per il momento, l'importante è sapere che non c'è niente di irrecuperabile (davvero tantissimi studenti si trovano in una situazione simile alla tua). Prendi in mano la situazione, da quello che scrivi è arrivato il momento. Puoi anche pensare di iniziare un percorso psicologico, perchè il tuo blocco, pur capitando spesso, deve essere affrontato: devi riuscire a capire come mai è accaduto e come non farlo accadere ancora. Si può fare senza problemi! Un saluto
Dott. Edoardo Giordano
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Ciao ( ti do del tu perchè sei giovane e io do del tu ai pazienti più giovani di me ),
ATTENZIONE a ciò che ti dico, perchè sei in una situazione molto delicata.
Ciò che stai vivendo è una condizione purtroppo sempre più diffusa trai giovani. Le aspettative sociali e famigliari pressano lo studente tanto da costringerlo a mentire riguardo il suo percorso di studi. E purtroppo alcuni di questi si tolgono la vita una volta scoperti o messi con le spalle al muro.
Ecco, questo bisogna evitarlo in ogni modo.
Per fare ciò innanzitutto posso dirti che questi 2 anni di sofferenza psicologica (depressione? disturbi d'ansia? non lo so, non posso dirtelo senza averti mai visto) sono recuperabili come i tuoi esami.
Ciò che non è recuperabile è la conseguenza di continuare a vivere nella menzogna. E come ti ho detto le conseguenze possono essere molto gravi.
Comincia a ridurre l'importanza che hanno questi 2 anni "buttati" e gli esami da recuperare, qui c'è da recuperare la tua salute mentale. C'è un blocco evidente a livello di studio (e non solo) che ha ragioni profonde, va compreso per sbloccarsi. Se è questione di motivazione o di mancanza di concentrazione o ancora di depressione, DEVI assolutamente scoprirlo e lavorare su questo il prima possibile.
Dopo viene il resto.
2 anni non sono niente a livello universitario soprattutto se la triennale l'hai fatta in regola. Continuare in questo loop di annebbiamento e di bugie è il problema principale.
La cosa da fare è rivolgerti ad uno/una psicologo/a che ti aiuti a capire cosa è successo in questi 2 anni. Ripeto, gli esami dimenticateli per ora perchè non sono quelli il problema. I tuoi genitori devono sapere che stai male, non per forza che non hai dato esami, ma devono sapere che stai passando un periodo brutto e che vuoi uscirne.
I soldi spesi in questi 2 anni sono niente in confronto a ciò che rischi di perdere se non agisci subito in questo senso.
Potrei dirti che sono specializzato in queste situazioni o che puoi contattarmi se necessiti di aiuto, ma sinceramente mi interessa solo che tu esca da questa situazione il prima possibile con una persona che sappia come aiutarti seriamente e che non abbia già in mente un metodo per farlo perchè senza ascoltarti di persona non ha senso diagnosticare nulla (come qualche collega ha provato a fare anche qui).
Agisci subito, cerca un professionista ora, è fondamentale in questa fase critica.
Un saluto,
Edo Giordano Psicologo
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Buongiorno,
mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Credo che lei stia attraverso un periodo davvero critico, perciò le consiglio di rivolgersi ad un professionista per intraprendere un percorso di sostegno psicologico. Si ricordi: nonostante la sua situazione le appare grave non è irrimediabile. Perciò le auguro di ritrovare la pace.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Giulia Remondini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lecco
Buonasera, mi spiace molto per quanto sta vivendo e ne traspare tutta la disperazione e la fatica. Si faccia aiutare da un professionista a capire cosa ha generato questo loop in cui si è trovata ad essere spettatrice della sua vita, ne esca come una persona nuova che può decidere quali scelte compiere per se stessa... in fondo il primo passo l'ha fatto scrivendo la sua richiesta di aiuto qui. Sono a disposizione se le servisse, le auguro di scegliersi nuovamente. Dott.ssa Giulia Remondini
Dott.ssa Franca Vocaturi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera gentile A., ha già ricevuto tante risposte, tutte valide, ma sento di volerle ugualmente dire la mia. Il mio approccio è sistemico-relazionale e pone il focus dunque sulla famiglia a cui lei appartiene, forse può esserle utile per non sentirsi l'unica responsabile. Che ruolo hanno le bugie nella sua famiglia? Quanto è importante non dare preccupazioni ai genitori, rivelando loro le proprie ansie? E' concessa la possibilità di rallentare con la cadenza, ad esempio, degli esami? Quanto hanno investito i suoi sulle sue scelte negli studi? Come viene considerata nella sua famiglia la debolezza, la bocciatura, la stanchezza, l'abbandono di un progetto... Sono contemplati o non tollerati? Chi sarà più arrabbiato scoprendo la verità e chi meno? Chi potrà comprenderla?...
Sono solo alcuni stimoli che spero possano aiutarla ad ampliare la sua visione, a interrogarsi sul significato che può avere all'interno della sua famiglia la bugia di cui si è fatta portavoce. Resto a sua disposizione, anche online. Dott.ssa Franca Vocaturi
Dott.ssa Claudia Margutti
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Carissima
dalle sue parole trapela tutta la sua sofferenza per la situazione che si è creata in questi ultimi anni.
Pur comprendendo le sue difficoltà dovrebbe trovare un modo per comunicare con i suoi genitori (magari supportata anche dall’aiuto di un professionista della salute).
Sono sicura che i suoi familiari capirebbero le problematiche che sta vivendo perché alla sua giovane età può capitare di avere qualche titubanza o di essere spaventati dal futuro e proprio per questo motivo l’aiuto di un professionista potrebbe essere anche necessario per capire cosa c’è dietro a questo blocco e alle sue paure..
La vorrei rassicurare sul fatto che i suoi genitori messi al corrente della sua situazione saranno sicuramente in grado di capirla e supportarla!
Resto a sua disposizione qualora mi volesse contattare
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Margutti

Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile. La situazione che hai descritto è complessa, ma ci sono passi che puoi intraprendere per affrontarla e trovare una soluzione. Ecco alcuni suggerimenti:

Riconosci il problema: Hai già fatto il primo passo importante riconoscendo il problema e cercando aiuto. È normale sentirsi sopraffatti, ma affrontare la realtà è essenziale per risolvere la situazione.
Contatta la segreteria universitaria: È importante comunicare con la segreteria dell'università per discutere della tua situazione accademica e trovare le migliori soluzioni. Potrebbero esserci programmi di recupero esami o opzioni di sospensione temporanea degli studi. La segreteria può anche aiutarti a comprendere le conseguenze finanziarie e le opzioni di pagamento.
Cerca supporto psicologico: Affrontare una situazione così stressante può avere un impatto significativo sulla tua salute mentale. Considera la possibilità di parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta per aiutarti a gestire l'ansia e lo stress, nonché per sviluppare strategie per affrontare la situazione in modo più costruttivo.
Rivolgiti ai tuoi genitori: Anche se può essere difficile, è importante essere onesti con i tuoi genitori riguardo alla tua situazione. Spiega loro la verità, ammetti i tuoi errori e cerca il loro sostegno. Potrebbero essere più comprensivi di quanto pensi e potrebbero offrire supporto emotivo durante questo periodo difficile.
Stabilisci obiettivi realistici: Dopo aver parlato con la segreteria universitaria, cerca di pianificare una strategia realistica per il recupero degli esami persi. Imposta obiettivi a breve e lungo termine e lavora su un piano di studio efficace per affrontare gli esami.
Trova lavoro e gestisci le finanze: Se stai cercando lavoro per aiutarti a finanziare l'università, assicurati di sviluppare un bilancio finanziario accurato. Pianifica attentamente come gestirai le tue spese e risparmierai denaro.
Prenditi cura di te stessa: L'ansia e lo stress possono avere un impatto sulla tua salute fisica e mentale. Cerca modi per prenderti cura di te stessa, come fare attività fisica, mangiare in modo sano e cercare di dormire a sufficienza.
Chiedi supporto agli amici: Non affrontare questa situazione da sola. Parla con amici fidati o familiari di cui ti fidi e condividi ciò che stai passando. Il sostegno sociale può essere prezioso in momenti difficili.
Ricorda che non sei da sola e che è possibile superare questa situazione. La chiave è iniziare a fare piccoli passi verso il cambiamento e cercare il supporto necessario quando ne hai bisogno. Non è mai troppo tardi per riprendere in mano la tua vita accademica e lavorare verso un futuro migliore.
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Dott.ssa Lavinia Sestito
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Ciao A,
sei in una situazione veramente faticosa ad oggi.
Ti capisco, spesso ci nascondiamo dietro ad una bugia che poi ne tira dietro delle altre...il tutto per paura di crescere, di andare per la nostra strada, per quanto in realtà noi vogliamo andare avanti nel mondo.
Il loop però ci incatena, al letto, mascella serrata altrimenti.
Certo che se ne può uscire ed hai capito che una terapia potrà aiutarti a farlo, così da "aprire" gli occhi su questa realtà che ad oggi fai fatica a vedere, ma con il giusto strumento sarà accettata e poi trasformata.
Un caro saluto
Lavinia
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Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao A., grazie per aver condiviso una situazione così complessa e dolorosa. Prima di tutto, voglio dirti che non sei sola e che è possibile affrontare tutto questo un passo alla volta, anche se ora sembra insormontabile.

La pressione e il peso delle aspettative possono essere paralizzanti, e il tuo blocco è comprensibile, non un segno di fallimento. Qui ci sono alcuni spunti pratici:
1. **Prendi un momento per te stessa**: Cerca di ritagliarti uno spazio di calma per riflettere senza giudicarti. Sei umana, e le difficoltà che stai affrontando sono più comuni di quanto pensi.
2. **Fai chiarezza sui prossimi passi**: Inizia contattando la segreteria universitaria per sapere esattamente qual è la tua situazione accademica. Sapere a che punto sei può aiutarti a organizzare un piano concreto.
3. **Parla con i tuoi genitori**: So che è difficile, ma la sincerità potrebbe alleggerirti. Spiega loro che hai avuto un momento di difficoltà e che sei disposta a riprendere in mano la tua vita. Le persone che ti vogliono bene spesso sanno essere più comprensive di quanto immagini.
4. **Considera un supporto psicologico**: Un professionista può aiutarti a gestire l’ansia, il senso di colpa e il blocco che stai vivendo, dandoti gli strumenti per riprendere il controllo.
5. **Imposta piccoli obiettivi**: Inizia con obiettivi semplici e raggiungibili, come studiare un argomento specifico o aggiornare il piano di studi. Ogni passo avanti ti darà più fiducia.

Ricorda che non sei definita dagli errori o dalle difficoltà del passato. Sei in una fase complicata, ma il fatto che tu stia cercando aiuto è già un segnale di forza. Sei capace di uscire da questa situazione, un passo alla volta.
Dott.ssa Giuditta Sposito
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Brusciano
Buon giorno , da ciò che evince dal messaggio non si trova in una condizione semplice e sicuramente sarà molto doloroso per lei, tanto che alla vita preferisce la non vita e passa le giornate a tirarsene fuori dormendo.
E' evidente che sia sopraggiunto un elemento disturbante che ha alterato la sua energia al punto tale da metterla in pausa e poi non sia più riuscita a sbloccarsi.
Il fatto che in questo momento si sia spinta a chiedere aiuto mi fa notare in lei una scintilla, quella forza d'animo che ha bisogno solo di essere ossigenata.
Lei sa che bisogna che l'aiuti uno specialista, deve fare un percorso anche breve di recupero di questa risorsa.
Credo che un lavoretto potrebbe comunque aiutarla, perchè spinge ad ottimizzare i tempi , avendone meno.
Digrignare i denti di notte è segno di bruxisismo notturno e quindi anche fortissimo stress , ora non pensi ai soldi ma alla guarigione e se può metta un pò in pausa le bugie comiciando a poco a poco a far capire ai suoi che al momento ha delle difficoltà .
Resto a disposizione per chiarimenti o terapia, anche online, anche ipnosi.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, le sue parole mi arrivano con tutta la loro forza e la loro sofferenza. Posso solo immaginare quanto sia pesante per lei portare questo peso ogni giorno, sentendosi schiacciata da una situazione che sembra fuori controllo. Voglio dirle subito una cosa importante: anche se adesso sente di aver oltrepassato un punto di non ritorno, la realtà è che esiste sempre un modo per riprendere in mano le redini, un passo alla volta, anche se ora può sembrare impossibile. Capisco bene la paura che prova di fronte all’idea di affrontare la verità con i suoi genitori. È una paura profonda, radicata nel timore di deluderli, di farli soffrire, di farli sentire traditi. Ma dietro questa paura c’è una parte di lei che ha bisogno di tornare a respirare, di vivere in modo autentico, senza questa maschera che la sfianca giorno dopo giorno. La bugia, come la definisce lei, è diventata una prigione e più passa il tempo più cresce la convinzione di non poterne uscire. Ma il primo passo, anche se può far paura, è accettare che dire la verità le darebbe finalmente la libertà di cui ha bisogno per rimettere in ordine le cose. Si chiedeva perché non riesce ad agire, a scrivere alla segreteria o a parlare con i suoi. Molto spesso dietro questa immobilità c’è una paura paralizzante che si nutre di pensieri catastrofici: la mente dice “se dico la verità, rovino tutto”, “sarò rifiutata”, “non c’è rimedio”. Ma la realtà è che questi pensieri sono amplificati dal senso di colpa e dalla vergogna. La verità, invece, è che se trova il coraggio di aprirsi, anche solo un pezzetto alla volta, scoprirà che la realtà non è mai così terribile come la immagina ora. Forse ci saranno delusione e rabbia, ma ci sarà anche spazio per un nuovo inizio, stavolta reale e libero. Sul piano pratico potrebbe cominciare a scrivere su un foglio quello che vorrebbe dire ai suoi genitori, senza filtri. Anche se non lo consegnerà subito, iniziare a dare forma a ciò che sente la aiuterà a chiarire i pensieri. Poi, se si sente sopraffatta all’idea di parlarne da sola, potrebbe considerare di farsi aiutare da una persona di fiducia o da uno specialista per prepararsi a quel momento. Anche chiedere un supporto psicologico in questo momento può farle la differenza, perché la aiuterebbe a gestire l’ansia, a contenere la paura e a definire un piano realistico. Dal punto di vista universitario, non è certo la prima né sarà l’ultima a vivere un blocco simile. Può succedere di fermarsi per mille motivi, soprattutto quando la motivazione crolla o quando la pressione diventa insostenibile. Il passo successivo è contattare la segreteria, informarsi su cosa è necessario fare per aggiornare la sua situazione, capire quali esami recuperare per primi, magari con l’aiuto di un tutor. Non è detto che debba recuperare tutto subito o perfettamente: un obiettivo realistico è sempre meglio di un ideale irraggiungibile. Lavorare mentre studia è faticoso, ma molte persone lo fanno con successo. È questione di organizzazione e di un piano chiaro, costruito un pezzo alla volta. Ma potrà farlo davvero solo quando sentirà di non dover più recitare una parte. Ora più di tutto, però, credo che lei abbia bisogno di una parola di incoraggiamento: non è una cattiva figlia, non è una persona senza valore, non è una delusione. È una persona che sta soffrendo perché ha provato a cavarsela da sola quando forse avrebbe avuto bisogno di chiedere aiuto prima. Non merita di continuare a punirsi per questo. Il momento più difficile è spesso quello subito prima di riprendere fiato. Coraggio: scelga di dire la verità. Si dia la possibilità di smettere di recitare. Non cerchi la perfezione, ma un modo per tornare a vivere la sua vita in modo sincero, un passo alla volta. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno A,
Ti ringrazio per aver condiviso ciò che ti sta accadendo e la fatica correlata. Comprendo quanto possa essere difficile sopportare di mantenere un segreto con i tuoi genitori e disattendere alle loro aspettative. Ti consiglio di trovare uno spazio di cura per te stessa affinché ti sia possibile comprendere ciò che ti ha portata a bloccarti nel tuo percorso e a faticare nel condividere le tue fatiche con i tuoi genitori.

Spero tu possa trovare lo spazio che ti farà stare meglio.
Un caro saluto
Dott.ssa Greta Bosio

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