Buon pomeriggio, sono una ragazza di 20 anni. Oggi sono qui a scrivervi

23 risposte
Buon pomeriggio, sono una ragazza di 20 anni
Oggi sono qui a scrivervi perché da un bel po’ di tempo a questa parte ho notato un cambio importante in me, purtroppo non in positivo.
Premetto che non sono mai stata una ragazza super attiva o che avesse sempre voglia di fare tutto però, ad esempio, in passato quando mi mettevo in testa di fare qualcosa, mi rimboccavo le maniche e quasi sempre portavo a termine ciò che mi ero prefissata e anche se non ce la facevo, avevo comunque fatto tutto ciò che potevo per farcela. In questo ultimo anno ho notato che ho praticamente perso motivazione nel fare qualsiasi cosa o meglio parto tutta entusiasta di fare un qualcosa (es. l’università) per poi in modo graduale perdere l’interesse e “l’energia” che dimostravo all’inizio, a volte invece manco ci provo. È capitato molto spesso che mio padre mi dicesse da quando ho iniziato l’università (circa 2 mesi fa) che non mi vede convita di questa mia scelta e io sono pienamente consapevole dentro me che è così ma so anche perfettamente che non è perché io non voglia studiare ma proprio non ho stimoli per farlo, io mi ci metto pure a seguire le lezioni perché magari in quel momento voglio farlo però poi è come se mi piano piano mi passi la voglia. Ciò accade anche in altri ambiti della mia vita, è un po’ come se tutto non fosse poi così importante, come se alla fine non ne valesse la pena di fare nulla, nulla ha più valore.
C’è anche da dire che tendo ad irritarmi facilmente, la rabbia che provo poi però sfocia quasi sempre in pianto, ma un pianto non solo per quella determinata cosa che mi ha infastidito/innervosito ma anche per altre cose passate. Non smesso un secondo di pensare e pensare anche e soprattutto a cose negative, che tutto d’un tratto mi rovinano la giornata nonostante un minuto prima fossi contenta. Non riesco ad essere felice per davvero.
Molto spesso non riesco a chiedere occhio oppure se lo faccio capita di svegliarmi più volte in una nottata e poi quando la mattina mi sveglio sento quella stanchezza come se non fossi mai andata a dormire per davvero, è un loop da cui non riesco ad uscire infatti non ricordo neanche quando è stata l’ultima volta che io abbia dormito così bene, senza pensare a nulla, che la mattina mi sia svegliata riposata e carica.
Io non voglio incolpare nessuno di questa situazione in cui mi trovo, però credo che un evento accaduto ad inizio anno abbia contribuito se non causato il malessere/disagio descritto in precedenza.
A inizio gennaio una persona (che mi sta ancora molto a cuore) con la quale ero in litigio da un paio di mesi, decide di allontanarsi da me dopo che mi aveva scritto che se avessi voluto potevamo vederci per chiarire di persona. Senza spiegazioni, senza anche solo un messaggio che mi dicesse “non ti voglio più sentire, addio” in silenzio se n’è andata e dopo mesi infernali, a domandarmi il perché, con tantissimi dubbi, ci soffro ancora ma forse il dolore si è un pochino alleviato.
Io davvero credo che questo evento possa centrare in qualche modo con il mio stato mentale attuale. Io vorrei riuscire a metabolizzare il suo allontanamento e ad accettare che, nonostante non me l’abbia detto, l’abbia fatto senza volerlo davvero perché io come persona nella sua vita non la facevo più stare bene. Vorrei tanto poter fare un’escursus del mio rapporto di amicizia e non con questa persona perché non l’ho mai davvero fatto con nessuno e credo fortemente ne avrei bisogno, come avrei bisogno di andare in terapia in generale. Penso sia arrivato il momento di lasciarla andare anche se con il cuore a pezzi.
Non saprei come fare per iniziare un percorso anche perché non ho ancora indipendenza da un punto di vista economico e ho vergogna e paura di dirlo ai miei genitori.
Spero di essere stata chiara e di ricevere un vostro riscontro che per quanto piccolo potrà essere mi darà un grande aiuto. Ringrazio in anticipo a tutt* per il tempo che mi dedicherete, vi auguro una buona serata.
Dott.ssa Raffaella Silvana Papa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Vedano al Lambro
Buongiorno, innanzitutto grazie per aver descritto in maniera così chiara e dettagliata il tuo vissuto. Aver individuato e riconosciuto con consapevolezza le difficoltà che stai vivendo ti sarà molto utile. Ci tengo a rassicurarti sul fatto che riconoscere di aver bisogno di iniziare un percorso di terapia è un primo passo concreto verso il benessere. Capisco benissimo la paura che caratterizza ogni nuovo inizio, ma davvero stai mostrando una grande sensibilità e maturità. La terapia è utile per avere quel sostegno che ci manca quando dobbiamo affrontare qualcosa di difficile e non riusciamo a farlo da soli. Ti invito dunque a considerare questa opportunità. Un caro saluto e un grande in bocca al lupo per i tuoi progetti! Dottoressa Raffaella S. Papa

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Matteo De Nicolò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buon pomeriggio, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del disagio che ha espresso. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. Tutte queste domande, che sembrano non ottenere risposta, possono senza dubbio essere affrontate e scoperte insieme all'interno di un percorso. La confusione di non sapere cosa fare è la conseguenza logica di una tsunami emotivo che ha senza dubbio scombussolato il suo equilibrio.La maniera giusta di agire ha bisogno di essere scoperta da lei in primis, tramite la rivelazione dei significati che per lei ha questo nuovo equilibrio che vive attualmente. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili al fine di affrontare in maniera efficace queste modalità relazionali che tanto la preoccupano. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Dott.ssa Minerva Medina-Diaz
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Grazie di condividere la sua esperienza. Lei stessa ha trovato un collegamento tra il suo umore e la perdita di una relazione importante. Pero sicuramente è importante con l'aiuto di uno psicoterapeuta che lei riesca a capire e dar un senso non solo alla separazione ma anche alla modalità con cui è andata avanti e come si è conclusa questa relazione.
Dott. Espedito Longo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Bologna
Ciao. Ci sono due elementi che saltano all'occhio nella tua narrazione: la storia di amicizia e/o sentimentale che s'interrompe senza chiarimenti e la scelta universitaria che forse non è quella giusta ma su cui non ti pronunci approfonditamente. In Gestalt si parla di situazioni inconcluse: lo sforzo che fa la nostra mente per trovare una conclusione a certe narrazioni interrotte può generare disagio e malessere. Quando non sfruttiamo la possibilità di crescita insita in certe esperienze sviluppiamo sintomi, come la tua insonnia, per esempio. Comunica il tuo disagio ai tuoi genitori, dubito che rifiutino il sostegno di cui senti il bisogno se argomenterai le tue ragioni come hai fatto con noi. In bocca al lupo
Dott.ssa Marina Colangelo
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Utente, nel suo racconto è chiara la descrizione del disagio che sta vivendo in questo momento. Vorrei rassicurarla sul fatto che il passaggio all'università è un cambiamento importante in cui c'è un'organizzazione del tempo completamente diversa dalle scuole precedenti ed è normale avere dei dubbi sulla scelta della facoltà giusta e sentirsi confusi e preoccupati sul futuro.
Inoltre, come lei stessa ha detto, ha vissuto in maniera traumatica la separazione da una persona importante.
Queste motivazioni possono giustificare l'insonnia e gli sbalzi di umore di cui parla.
Io le consiglio prima di tutto di parlarne con la sua famiglia chiedendo loro un supporto anche economico per un colloquio psicologico. Avrebbe così la possibilità di elaborare la situazione in uno spazio di ascolto e di fiducia, in cui poter esaminare i suoi bisogni, lavorare sulla sua autostima e fare affidamento sulle risorse che ha a disposizione.
Resto disposizione, un caro saluto, Dott.ssa Marina Colangelo
Dott.ssa Carla Chierchia
Psicologo, Psicoterapeuta
Castellammare di Stabia
Gentilissima, molti cambiamenti sono accaduti ultimamente: l'università che comporta, certamente, un tipo di studio completamente diverso da quello affrontato finora e la " perdita" di una persona importante. Cambiamenti che per essere elaborati e integrati hanno bisogno di tempo e risorse psichiche. Anche se le riesce difficile cerchi di parlare con i suoi genitori del suo bisogno di sostegno sia da parte loro che di un terapeuta. Altrimenti può rivolgersi al consultorio, più vicino, dove può accedere gratuitamente a delle consulenze psicologiche. spero di esserle stata di aiuto. un caro saluto
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buongiorno,
potrebbe essere utile per lei un percorso psicologico per poter comprendere in che modo il rapporto con questa persona si lega al suo vissuto attuale, così come sarebbe utile poter comprendere il senso di questa sua "poca convinzione" e quali sono gli aspetti profondi che la riguardano.
Non abbia vergogna di parlarne ai suoi genitori, se lo ritiene necessario, non c'è nulla di sbagliato nel sentirsi male.
Può valutare la possibilità di rivolgersi ai servizi consultoriali territoriali, dove viene erogata la psicoterapia. Esistono anche strutture che offrono il servizio di psicoterapia a prezzi calmierati.
Cordialmente, EP
Dott.ssa Federica Ciccarese
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buon pomeriggio cara ragazza,
è stata molto esaustiva nel raccontarsi con una buona consapevolezza sulle fatiche che sono emerse nell'ultimo anno. Visto la sua maggior età potrebbe non necessariamente mettere a conoscenza i suoi genitori dell'inizio di un percorso psicologico, se non se la sente. Cominci ad occuparsi di sé stessa prioritariamente, prenda a cuore il suo malessere e consulti anche telefonicamente uno psicologo del suo territorio.
Le auguro un buon week end e spero che trovi la sua strada,
Dott.ssa Federica Ciccarese.
Dott.ssa Miriam Aiello
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buon pomeriggio cara, le sue parole trasmettono la difficoltà e la sofferenza della quale parli.
Lei sta affrontando un nuovo periodo della vita, con l'inizio dell'università si affaccia all'età adulta, ed è normale dover trovare un nuovo equilibrio.
Il fatto che nel momento del bisogno lei abbia la capacità di chiedere aiuto è una sua buona risorsa.
Di che cosa ha paura e di che cosa si vergogna nel chiedere un aiuto economico per poter intraprendere un percorso terapeutico ai suoi genitori?
Pur non conoscendovi la invito a ragionare su questo e a fare un tentativo, nel momento del bisogno in passato i suoi genitori si sono mostrati comprensivi?
Le auguro buon proseguimento e rimango a disposizione se desiderasse un confronto.
Dott.ssa Aiello
Dott.ssa Paola Cammareri
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Gioia Tauro
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi un pezzo importante della sua storia. Avere le idee, sul futuro, poco chiare alla sua età è normale, non se ne faccia una colpa di questo. Risalta tanto la sua voglia di scoprirsi e di comprendersi di più, questo fa capire quanta consapevolezza e maturità c'è in lei. Ha parlato di tante emozioni e sentimenti, io credo che bisognerebbe approfondire di più attraverso un percorso psicologico. Non abbia timore di chiedere ai suoi genitori un supporto economico, suo padre in fondo le ha già detto che secondo lui qualcosa non la convince. Rimango a disposizione.
Saluti
Dott.ssa Paola Cammareri
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, il suo racconto è piuttosto complesso e apre le porte su molti aspetti che non possono essere valutati sommariamente. Bisogna valutare cosa la porta oggi a questa apatia e inquietudine di cui ci parla e analizzare tutto il suo vissuto. Il suo attuale stato psicologico potrebbe essere legato alla relazione interrotta di cui ci parla oppure alla mancanza di interesse per scelte personali che forse non sono adatte alla sua persona e che quindi le impediscono di applicarsi come in passato. Lei è una donna giovane e per questo motivo la invito a contattare uno psicologo che le consentirà di capire con certezza cosa le sta accadendo e le fornirà tutti gli strumenti necessari per tornare a essere serena, concentrata e nuovamente entusiasta per la vita futura che l'aspetta. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Elisa Dal Forno
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Ancona
Buonasera, innanzitutto grazie per aver condiviso e descritto la sua esperienza con ricchezza di particolari e riflessioni rispetto a quanto le sta accadendo. In queste situazioni può essere molto d'aiuto rivolgersi ad un professionista ed intraprendere un percorso terapeutico. Decidere di chiedere aiuto è già un primo passo importante per affrontare il problema e cercare soluzioni efficaci. La psicoterapia è un valido strumento per acquisire maggior consapevolezza riguardo ai propri bisogni e facilitare un processo di elaborazione dei vissuti legati ad eventi passati che provocano sofferenza e disagio. Far presente questo bisogno ai suoi genitori potrebbe anche essere un modo per renderli partecipi del suo malessere e ricevere supporto anche da parte loro.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elisa Dal Forno
Dott.ssa Maria Giovanna Melella
Psicologo, Psicologo clinico
Bellizzi
Buonasera, grazie per la condivisione. In questa narrazione ci sono tanti aspetti da non sottovalutare e sembra esserci grande volontà da parte sua di approfondirli e comprenderli.
Credo possa esserle utile un consulto psicologico così da avere maggiore consapevolezza su dove vuole essere ora, un caro saluto! Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Dott.ssa Maria Giovanna Melella
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao, mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo difficile e che hai notato un cambiamento significativo in te stessa. È importante che tu sappia che non sei sola e che ci sono risorse disponibili per aiutarti.

La perdita di motivazione, l'interesse diminuito e l'assenza di energia possono essere sintomi di una possibile depressione o di altri disturbi dell'umore. È un segnale importante che potrebbe essere il momento di cercare supporto professionale. Ti incoraggio a considerare la possibilità di consultare uno psicologo o un terapeuta che possa aiutarti ad affrontare ciò che stai vivendo.

Inoltre, è comprensibile che l'evento dell'allontanamento di questa persona che ti stava a cuore abbia avuto un impatto significativo sulla tua salute. Potrebbe essere utile elaborare e accettare questa situazione con il supporto di un professionista. Una terapia individuale può fornirti uno spazio sicuro per esplorare i tuoi sentimenti, i dubbi e il dolore che provi.

Parlare con i tuoi genitori della tua situazione e del desiderio di iniziare un percorso di terapia potrebbe essere un passo importante. Se ti senti a disagio a parlarne con loro, potresti cercare risorse gratuite o a basso costo nella tua comunità, come servizi di counseling o cliniche universitarie che offrono supporto psicologico.

Ricorda che prenderti cura della tua salute è fondamentale. Non esitare a raggiungere le risorse a tua disposizione, anche se inizialmente potrebbe sembrare difficile o spaventoso. Il supporto professionale può offrirti strumenti e strategie per affrontare queste sfide, lavorare sulla tua autostima, migliorare il tuo benessere emotivo e ritrovare la motivazione.

Non sottovalutare l'importanza di condividere i tuoi sentimenti e le tue esperienze con persone di fiducia. Amici, familiari o gruppi di supporto possono essere un'ancora di sostegno in questo percorso.

Ti auguro il meglio e spero che troverai il supporto necessario per affrontare le tue sfide. Ricorda che c'è sempre speranza e la possibilità di guarigione.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Dott. Fabio Bellasio
Psicologo
Buccinasco
Buonasera. Capisco il problema che riporta, e penso che un percorso psicologico possa essere utile in tal senso, più che altro per capire dettagliatamente la scelta dell'Università, cosa significa questa persona di cui faceva menzione e il cosa esattamente la fa arrabbiare fino a piangere.
Resto a disposizione
Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
Dott. Giorgio Manieri
Psicologo, Psicologo clinico
Marotta
Buona sera, nonostante le emozioni spiacevoli che ha descritto, vedo anche i semi che sta seminando nella sua vita: esplora le sue emozioni, cerca di collegare cause ed effetti, ha chiaro che cosa potrebbe cambiare e anche i possibili aspetti problematici; in fondo tutte queste cose rimandano al tema della crescita, fisica e psicologica. Potrebbe essere un buon inizio provare a condividere i suoi dubbi e i suoi vissuti coi suoi genitori, magari solo un po' e gradualmente e vedere che effetto fa. Magari potrebbero essere loro a offrirle il supporto necessario per intraprendere un percorso con un terapeuta. Le premesse per un buon lavoro e risultati duraturi sono già presagibili dalla descrizione con cui ha chiesto consiglio.
Buona fortuna
Giorgio Manieri
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile, caratterizzato da una mancanza di motivazione e interesse nelle attività che solitamente ti coinvolgevano. È comprensibile che l'evento dell'allontanamento della persona a cui tieni abbia contribuito al tuo stato mentale attuale. È importante cercare supporto per elaborare il dolore e l'accettazione di questa perdita. Considera di iniziare un percorso di terapia dove potrai esplorare i tuoi sentimenti e imparare a gestire meglio le emozioni negative. Non aver paura o vergogna di condividere le tue difficoltà con i tuoi genitori, potrebbero essere un supporto prezioso per te.

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Martina La Torre
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, si coglie un importante malessere dal racconto che ha condiviso, che ritengo sia importante prendere in carico e approfondire. In merito alla questione economica le consiglio di fare riferimento al medico di base, che può indicarle i centri di zona deputati alla cura mentale. Altrimenti aprirsi e condividere il proprio malessere con le persone a lei care può essere un modo per cominciare ad accostare il proprio dolore e non portarlo da sola sulle spalle; oltre che un'occasione per trovare un supporto anche economico. Le auguro di trovare un luogo ove poter mettere in parola il suo dolore.
Buon pomeriggio,
Quello che sta vivendo è un momento di grande complessità emotiva, e il fatto che sia riuscita a scrivere così dettagliatamente i suoi pensieri e le sue emozioni dimostra una notevole consapevolezza di sé. Questo è un primo passo fondamentale per affrontare ciò che sta accadendo.

La mancanza di motivazione, i pensieri negativi ricorrenti, l’irritabilità, il pianto frequente e la difficoltà a dormire possono essere segnali che meritano attenzione. Inoltre, il dolore per la perdita di una persona significativa e il senso di vuoto che ne è seguito sembrano essere elementi centrali nella sua situazione attuale.

È importante sapere che non è sola in questo percorso e che ci sono strumenti e professionisti pronti ad aiutarla. Un percorso di terapia potrebbe essere davvero utile per:
• Esplorare e rielaborare il legame e la rottura con questa persona, trovando un modo per accettarla e lasciarla andare.
• Lavorare sulle sue emozioni attuali, compresi il senso di vuoto e la perdita di significato che sta vivendo.
• Aiutarla a ritrovare motivazione e gioia nelle piccole e grandi cose della vita.

Riguardo alle difficoltà economiche e alla paura di parlarne con i suoi genitori, ci sono alcune soluzioni che potrebbe considerare:
1. Servizi gratuiti o a basso costo: Molti consultori, associazioni o servizi pubblici offrono percorsi di supporto psicologico per giovani. Potrebbe informarsi sui servizi disponibili nella sua zona.
2. Condivisione con i suoi genitori: Anche se può sembrare difficile, condividere con loro il suo stato d’animo potrebbe essere un primo passo. Spesso i genitori sono più comprensivi di quanto ci si aspetti e potrebbero essere disposti ad aiutarla.

Ha già fatto molto chiedendo supporto qui, dimostrando la volontà di stare meglio. Non esiti a cercare aiuto professionale, perché merita di sentirsi bene e di vivere con serenità. Le auguro il meglio per questo percorso!
Dott.ssa Francesca Romana Casinghini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Credo che sia opportuno che lei intraprenda un percorso psicologico del profondo del quale mi occupo. Provi a spiegare ai suoi genitori che un aiuto professionale la potrebbe aiutare a capire meglio cosa sta succedendo dentro di lei e che per il suo benessere è bene che inizi prima possibile. Se non dovesse venire accolta questa richiesta provi a trovare un lavoretto anche part time (baby sitter) che la rende meno dipendente dai suoi genitori
Buonasera,
intanto ti ringrazio di cuore per la fiducia e il coraggio con cui hai condiviso tutto questo. Le parole che hai scritto sono chiare, sentite, e mostrano una sensibilità e una consapevolezza importanti, anche se in un momento difficile come quello che stai attraversando.

Quello che descrivi – la perdita di motivazione, la fatica nel trovare senso nelle cose, l’instabilità emotiva, il sonno disturbato, il dolore che fatica a trovare spazio e sollievo – non è affatto banale, e non sei sola a viverlo. A volte un evento doloroso, come una rottura improvvisa e non chiarita, può essere una vera frattura emotiva che si riflette su molti altri ambiti della vita. Ma altre volte, quel dolore diventa la goccia che fa traboccare un vaso già molto carico, anche se non sempre ne siamo consapevoli.

Mi colpisce molto la lucidità con cui dici: "non credo sia perché non voglio studiare, ma perché non ho stimoli". Questo è un punto prezioso, perché mostra che dentro di te non c’è pigrizia o disinteresse, ma un vuoto di senso, una mancanza di direzione che può nascere proprio da uno stato emotivo affaticato, forse persino depressivo.

Hai espresso anche il desiderio di affrontare questa situazione in terapia, e questo è un passo fondamentale. Riconoscere di aver bisogno di aiuto è il primo grande atto di cura verso se stessi. Capisco bene quanto possa essere difficile parlarne con i genitori, ma magari potrebbe essere utile provare a farlo con un linguaggio semplice, condividendo che stai attraversando un momento emotivamente impegnativo e che senti il bisogno di parlare con una persona esterna e competente.

Ti meriti uno spazio tutto tuo dove poter raccontare con calma, esplorare, comprendere e lasciar andare. Ciò che stai vivendo non ti definisce, ma è qualcosa che ha bisogno di essere accolto e attraversato, per tornare a sentirti pienamente viva, capace di scegliere e di volerti bene.

Se vorrai, sono qui per accompagnarti in questo percorso.
Ti abbraccio idealmente e ti auguro davvero che questo possa essere il primo passo verso un tempo più lieve.

Con affetto,
Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Cara utente,
le tue parole sono piene di consapevolezza e sensibilità: riesci a raccontare con lucidità un malessere profondo che non nasce da “pigrizia” o mancanza di volontà, ma da un accumulo di dolore emotivo che ha prosciugato le tue energie. Quando dici che nulla ti sembra più importante, che ti senti stanca anche dopo aver dormito, che alterni rabbia e pianto, stai descrivendo una condizione molto vicina a quella che chiamiamo “abbassamento del tono dell’umore” — qualcosa che può accadere dopo una perdita affettiva significativa, come quella che hai vissuto.

Il distacco improvviso di una persona a cui tieni lascia spesso una ferita profonda: non è solo il vuoto di quella relazione, ma il senso di non essere stati visti, capiti o salutati, e questo può bloccare la capacità di concentrarsi, provare piacere, progettare. È naturale che tu senta di aver perso motivazione, non è segno di debolezza, ma di un cuore che sta ancora elaborando un dolore.

Hai già compiuto un passo importante: riconoscere il bisogno di aiuto e desiderare un percorso terapeutico. Se non puoi parlarne subito con i tuoi genitori, potresti rivolgerti al servizio psicologico universitario o ai centri di ascolto giovani del tuo territorio (spesso gratuiti o con costi minimi). È uno spazio sicuro dove potrai raccontare la tua storia e iniziare a liberarti di quel peso che ora ti tiene ferma.

Lasciare andare non significa dimenticare, ma accettare che quella persona non definisce il tuo valore. E da quanto scrivi, è evidente che dentro di te ci sia una forza pronta a rinascere — ha solo bisogno di essere accompagnata.

Un caro abbraccio,
Dott.ssa Sara Petroni – Psicologa

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