Dott.
Diego Denicolo
Psicoterapeuta,
Psicologo clinico
Psicologo
Altro
Roma 1 indirizzo
Esperienze
Approccio terapeutico
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicodiagnostica
Principali patologie trattate
- Depressione
- Ansia
- Fobia
- Attacco di panico
- Disturbi dell'umore
- +4 a11y_sr_more_diseases
Indirizzo
Via Anzio 33, Roma 00178
Disponibilità
Questo dottore non offre prenotazioni online a questo indirizzo
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
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Colloquio psicologico
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Recensioni
18 recensioni
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D
D.Be.
Ho iniziato da poco un percorso psicologico con il Dott. Denicolo e ne sono molto soddisfatta. Il dott.re mette subito a proprio agio e ciò rende molto naturale il dialogo. Oltre alla preparazione e alla professionalità denota molta umanità e sensibilità. Sono molto soddisfatta della mia scelta e del percorso positivo che sicuramente faremo. Consigliato.
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M
MC
altamente professionale, empatico, trainante, estremamente disponibile. Grande capacità di centrare gli aspetti complessi da elaborare
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D
D.C.
Puntuale, empatico,precise e dettagliate le spiegazioni.Il colloquio si è svolto in un ambiente familiare e accogliente. Consigliato, senza alcun dubbio.
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P
Persona molto professionale.
Attento e molto risolutivo.
Consiglio. Molto disponibile cortese.
Ottimo professionista. Consiglio
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G
GG
Un terapeuta professionale ma allo stesso tempo dotato di una spiccata empatia. Nulla da eccepire!!!
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R
RP
Professionale, preciso e puntuale. Un professionista che mette il cuore oltre alle sue capacità professionali.
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F
F.T.
Il Dott. Denicolo ha la capacità di entrare in empatia con me, mi ascolta e mi aiuta nel percorso psicologico.
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N
N.F.
Professionista eccellente. Grande capacità di relazione. Segue i suoi pazienti con dedizione e disponibilità.
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M
M.M
Anche quando non abbiamo un appuntamento mi manda sempre un messaggio o una chiamata in privato per sapere come va “ si prende sempre cura di me “
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C
CD
Parlare con lui mi ha aiutato tantissimo a superare un momento di crisi profonda durante questa quarantena . Grazie
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Dott. Diego Denicolo
Ha tutta la mia gratitudine C,
per il suo coraggio: siamo noi a poter trasformare un momento di difficoltà in un 'opportunità, di crescita personale...
Risposte ai pazienti
ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, sono mamma di una bimba di 9 anni e di un maschietto di 6. Vorrei parlare di quest'ultimo. E' un bimbo molto sensibile e affettuoso. Predilige le compagnie femminili, non gli piacciono i giochi di confusione. Gioca tantissimo con la sorella e nel gioco libero lui impersonifica spesso ruoli femminili. Si fa i capelli con sciarpe, si traveste con i vestiti in maschera della sorella.
Per noi questo è sempre stato solo un gioco e non ci abbiamo mai dato troppo peso. Il papà è un uomo molto presente e attento, pur lavorando e rientrando a casa la sera. Mio figlio non esprime sofferenza o disagio, è molto sereno sia a casa che a scuola (1 elementare). Quando parla di se e quando si disegna lo fa sempre al maschile, però nel gioco gli piace essere una femmina e si comporta proprio come se lo fosse. Gioca anche con altro, ma quello è il suo gioco preferito. Lo fa però solo in casa o a scuola con qualche compagnetta, senza usare travestimenti però. Anche nel disegno, tende sempre a riprodurre figure femminili, imitando spesso quelli delle compagne e della sorella. Non mi ha mai detto apertamente di sentirsi una bambina, anche perché ha un buon rapporto co i suoi genitali e percepisco la sua consapevolezza di essere maschietto.
Sono un pochino confusa sul da farsi. La nostra pediatra, nel corso di una chiacchierata mi ha invitato a "farlo valutare", termine per me terribile. Non credo di avere un figlio malato.
Buongiorno Signora,
come lei stessa ha scritto il bambino è sereno e per voi genitori non ci sono “problematiche” particolari da sottoporre a valutazioni. Comprendo che l’ansia possa prendere il sopravvento: ci si chiede se questo atteggiamento non preluda a un disturbo dell’identità. La preoccupazione, di per sé, può essere fondata: ed è bene cercare di capire i motivi profondi espressi da questo atteggiamento. Un conto, però, è chiedersi il perché di una data situazione, un altro è farsi prendere dall’angoscia o mettere troppo precocemente un’etichetta di “diversità” addosso al figlio. Numerosi studi dimostrano infatti che solo il 10-15 per cento dei bambini che preferiscono i giochi dell’altro sesso (il discorso vale anche per le bambine) ha poi un orientamento omosessuale o problemi di identità.
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