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Esperienze

Su di me

La Dott.ssa Stefania Mangone ha conseguito la laurea quinquiennale in Psicologia Clinica e di Comunità presso la Sapienza e maturato il diploma di Spe...

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Specializzazioni

  • Psicoterapia cognitivo comportamentale

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ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buonasera sono un ragazzo di 22 anni.
Da circa 1 anno e mezzo sto malissimo con sintomi che io reputo fisici ma che dai tanti esami effettuati non risulta niente di importante.
Io in pratica soffro di sintomi collegati con il respiro che mi causano tantissime cose.
Sopratutto oppressione al torace, non so più come si respira correttamente, controllo sempre il respiro ( a tratti anche ossessivamente), invece di respirare in maniera automatica, spesso è manuale, controllato e questo mi.porta tantissime conseguenze come giramenti strani di testa, notti insonni e con tanta, tantissima rabbia perché non riesco a lasciare il respiro.
In pratica non vivo più, sono schiavo di tutte queste cose che mi fanno solo star malissimo. Durano 24h su 24 e peggiorano la sera.
Soffro anche di tantissime extrasitole che aumentano appunto quando faccio un respiro.

Per provare a non prendere uno spicofarmaco volevo iniziare un percorso di psicoterapia, però non so se nel mio caso è meglio COGNITIVO COMPORTAMENTALE oppure TERAPIA BREVE STRATEGICA.
Volevo se possibile chiedere un consiglio vista la situazione quale potrebbe essere piu d'aiuto
Considerando che anche prima di avere questi sintomi sentivo il bisogno di rivolgermi ad uno psicologo, ma erano problemi ben minori rispetto a questi che ho adesso. Problemi di autostima e ansia ma molto lieve rispetto ad adesso.
Inoltre volevo chiedere se secondo voi anche se sono già ad un livello molto molto avanzato, un percorso con un terapeuta può avere lo stesso valore di uno psicofarmaco (sempre parlando del mio caso).
E se in questo caso conta di più il tipo di terapia (cognitivo o breve) oppure gli anni di esperienza del terapeuta, se 4/5 anni in più possono fare la differenza.
Vi ringrazio e scusate per le tante domande ma sono molto indeciso e non vorrei sbagliare scelta in un momento così brutto per me.
Grazie mille per la pazienza e per i consigli.

Salve, mi dispiace per il disagio e la sofferenza che sta vivendo. Un percorso di psicoterapia cognitivo-compamentale le permetterebbe di indagare ed approfondire la natura del malessere ed acquisire delle abilità per fronteggiare la sintomatologia. Nella stessa sede potrebbe valutare insieme al professionista l'eventualità di una terapia farmacologica, dopo approfondita anamnesi. Un caro saluto

Dott.ssa Stefania Mangone

Non ho mai avuto problemi intestinali fino al 2012, poi sono iniziati frequenti problemi intestinali che sfociavano in veri e propri crampi e diarrea. Sono andato dal medico che mi ha prescritto delle analisi del sangue. Non sono risultato essere celiaco e secondo il mio medico era solo stress (in quel periodo stavo avendo una relazione alquanto turbolenta e stressante). Mi sono trovato ad avere mal di pancia mentre ero in giro nel week end con amici e sono letteralmente scappato a casa. Poi una volta in una riunione di lavoro. Poi un'altra volta lontano da casa e sono dovuto andare nel bagno di una pizzeria. Questi casi di mal di pancia, a poco a poco mi hanno spinto a non allontanarmi troppo da casa, ad evitare posti senza bagni vicini, ad informarmi prima di uscire dei bagni pubblici nelle vicinanze, a prendere su sempre la mia macchina per essere pronto a fuggire in caso di necessità. E per finire a vivere con due compresse di Imodium sempre nel portafoglio. Tutta una serie di accorgimenti che mi sono entrati nella testa. A distanza di 7 anni di vita così ho fatto un test sui cibi e sono risultato intollerante a formaggi e latticini (ne mangiavo praticamente tutti i giorni). Come per magia, eliminandoli dalla dieta, i problemi intestinali si sono ridotti del 90%. Il problema nella mia testa invece è rimasto uguale a prima e io continuo a vivere con stress uscite ecc tanto a volte da farmi venire davvero per l'ansia il mal di pancia al pensiero. So che è tutto nella mia testa ma non so come uscirne e questo problema mi sta davvero danneggiando l'esistenza. Vorrei tornare a godermi le uscite in maniera spensierata come 10 anni fa. Grazie in anticipo per le risposte

Salve, comprendo il disagio manifestato. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista per comprendere i meccanismi di attivazione e mantenimento dello stato ansioso ed evitarne la cronicizzazione al fine di non invalidare ulteriormente la sua qualità di vita.
Un caro saluto

Dott.ssa Stefania Mangone

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