Dr. Raffaele Bifulco

Tecnicamente la psicoterapia individuale è una metodologia strutturata - in base ad uno specifico modello teorico/applicativo di riferimento - per aiutare un individuo a recuperare l'efficienza adattiva e comportamentale, consolidare l'organizzazione personologica funzionale, potenziare la qualità del proprio benessere emotivo e relazionale. E' questa la natura del rapporto professionale tra uno psicoterapeuta ed un paziente.

Ciò detto, per me la psicoterapia individuale è dedicarsi attenzione, è darsi valore, è dimostrarsi concretamente amore, è compiere il "viaggio" più imprevedibile ed emozionante che si possa fare, è sperimentare una relazione d'aiuto - accoglienza, sostegno, fiducia, condivisione - a supporto di un cambiamento evolutivo profondo di se stessi.

Il termine "terapia" potrebbe far pensare che si tratti di un trattamento da richiedere quando si soffre per una patologia psichica, un disagio personale, un problema affettivo/relazionale. NOn solo questo"! La psicoterapia individuale può essere considerata come un "lavoro su se stessi" che aiuta concretamente ad aumentare la qualità della propria vita individuale sotto ogni aspetto: identitario, sociale, familiare, affettivo, sessuale, professionale, sportivo ... in maniera positiva e gratificante, per avvicinarsi sempre di più alla persona che si desidera essere e alla vita che si desidera vivere!

Ci sono molto pregiudizi e resistenze sulle consulenze online; il sostegno alla persona e alla coppia è praticabile - e pienamente efficace! - anche "da remoto".
Sono diverse le tecniche e gli strumenti a supporto di questa moderna e funzionale modalità terapeutica, che si può attuare anche in formula "blended" (ossia alternando incontri in presenza con sessioni online, quando possibile).
Personalmente già da molti anni seguo persone che, per motivi professionali o legati alla coppia/famiglia, si trovano a lavorare all'estero o a vivere in altre città italiane o a viaggiare frequentemente. Queste ragioni, oggi, non possono essere di impedimento:
- al seguire (con continuità) un percorso di terapia individuale o di coppia;
- all'essere supportati con strumenti di coaching o counselling professionale.


Dal momento del lockdown, la consulenza online è ampiamente sdoganata come metodologia efficace per la formazione, l'aiuto terapeutico e la crescita personale. Io come formatore e didatta, come psicoterapeuta e sessuologo lo sperimento attivamente e con risultati positivi concreti.

"Terapia di coppia" fa pensare ad un trattamento per "curare" una coppia che si è "ammalata" e rimetterla in "salute" ... questa è l'idea che spesso viene fuori quando chiedo alle persone cosa pensano che sia una terapia di coppia. A me piace utilizzare l'espressione "percorso per la coppia", dove innanzi tutto al centro ci sono due persone, entrambe con la loro storia, la loro identità, i loro bisogni affettivi e di riconoscimento, le loro aspettative sull'altro e sulla felicità in amore. Le individualità sono importanti, perché non ci si può conformare ad uno stereotipo di coppia preconfezionato; al contrario, è solo partendo dalla consapevolezza e dall'espressione di sé che si può costruire, insieme al partner, una relazione che rappresenti entrambi, che gratifichi entrambi. Non credo nella formula: Io + Io = Noi ... perciò il mio metodo di lavoro con le coppie si incentra sulla possibilità di ricordare gli iniziali perché dello stare insieme, riattualizzando le basi dello scegliersi nuovamente; si lavora sull'utilità di capire gli "incastri" che hanno generato sia il legame col partner, sia il conflitto/la distanza/la dipendenza/il controllo ... o le diverse problematiche che possono determinare squilibri nella coppia (gelosia, ansia abbandonica, calo del desiderio, tradimento, ecc.); si lavora sul rispetto dei confini personali, sulla sospensione del giudizio, sull'ascolto empatico, sul dialogo profondo, sulla capacità di "vedere" - "entrare in contatto" - individuare modalità sane e felici di "relazione" con l'altro; si lavora sull'eroticità, sull'affettività, sull'esplorazione della sessualità come espressione, gioco e piacere condiviso; si lavora anche sui dati di realtà e sui limiti concreti, sulla possibilità di compiere scelte costruttive e responsabili per il bene individuale e comune, valutando nuove configurazioni della coppia e riorganizzazioni personali. Mi piace aiutare le coppie a comprendere in che modo sono positivamente unite e in che modo inconsapevolmente si feriscono, in modo da aiutare i partner a ritrovare nuovi equilibri e benessere.

"Terapia di coppia" fa pensare ad un trattamento per "curare" una coppia che si è "ammalata" e rimetterla in "salute" ... questa è l'idea che spesso viene fuori quando chiedo alle persone cosa pensano che sia una terapia di coppia. A me piace utilizzare l'espressione "percorso per la coppia", dove innanzi tutto al centro ci sono due persone, entrambe con la loro storia, la loro identità, i loro bisogni affettivi e di riconoscimento, le loro aspettative sull'altro e sulla felicità in amore. Le individualità sono importanti, perché non ci si può conformare ad uno stereotipo di coppia preconfezionato; al contrario, è solo partendo dalla consapevolezza e dall'espressione di sé che si può costruire, insieme al partner, una relazione che rappresenti entrambi, che gratifichi entrambi. Non credo nella formula: Io + Io = Noi ... perciò il mio metodo di lavoro con le coppie si incentra sulla possibilità di ricordare gli iniziali perché dello stare insieme, riattualizzando le basi dello scegliersi nuovamente; si lavora sull'utilità di capire gli "incastri" che hanno generato sia il legame col partner, sia il conflitto/la distanza/la dipendenza/il controllo ... o le diverse problematiche che possono determinare squilibri nella coppia (gelosia, ansia abbandonica, calo del desiderio, tradimento, ecc.); si lavora sul rispetto dei confini personali, sulla sospensione del giudizio, sull'ascolto empatico, sul dialogo profondo, sulla capacità di "vedere" - "entrare in contatto" - individuare modalità sane e felici di "relazione" con l'altro; si lavora sull'eroticità, sull'affettività, sull'esplorazione della sessualità come espressione, gioco e piacere condiviso; si lavora anche sui dati di realtà e sui limiti concreti, sulla possibilità di compiere scelte costruttive e responsabili per il bene individuale e comune, valutando nuove configurazioni della coppia e riorganizzazioni personali. Mi piace aiutare le coppie a comprendere in che modo sono positivamente unite e in che modo inconsapevolmente si feriscono, in modo da aiutare i partner a ritrovare nuovi equilibri e benessere.

"Terapia di coppia" fa pensare ad un trattamento per "curare" una coppia che si è "ammalata" e rimetterla in "salute" ... questa è l'idea che spesso viene fuori quando chiedo alle persone cosa pensano che sia una terapia di coppia. A me piace utilizzare l'espressione "percorso per la coppia", dove innanzi tutto al centro ci sono due persone, entrambe con la loro storia, la loro identità, i loro bisogni affettivi e di riconoscimento, le loro aspettative sull'altro e sulla felicità in amore. Le individualità sono importanti, perché non ci si può conformare ad uno stereotipo di coppia preconfezionato; al contrario, è solo partendo dalla consapevolezza e dall'espressione di sé che si può costruire, insieme al partner, una relazione che rappresenti entrambi, che gratifichi entrambi. Non credo nella formula: Io + Io = Noi ... perciò il mio metodo di lavoro con le coppie si incentra sulla possibilità di ricordare gli iniziali perché dello stare insieme, riattualizzando le basi dello scegliersi nuovamente; si lavora sull'utilità di capire gli "incastri" che hanno generato sia il legame col partner, sia il conflitto/la distanza/la dipendenza/il controllo ... o le diverse problematiche che possono determinare squilibri nella coppia (gelosia, ansia abbandonica, calo del desiderio, tradimento, ecc.); si lavora sul rispetto dei confini personali, sulla sospensione del giudizio, sull'ascolto empatico, sul dialogo profondo, sulla capacità di "vedere" - "entrare in contatto" - individuare modalità sane e felici di "relazione" con l'altro; si lavora sull'eroticità, sull'affettività, sull'esplorazione della sessualità come espressione, gioco e piacere condiviso; si lavora anche sui dati di realtà e sui limiti concreti, sulla possibilità di compiere scelte costruttive e responsabili per il bene individuale e comune, valutando nuove configurazioni della coppia e riorganizzazioni personali. Mi piace aiutare le coppie a comprendere in che modo sono positivamente unite e in che modo inconsapevolmente si feriscono, in modo da aiutare i partner a ritrovare nuovi equilibri e benessere.