Sono una ragazza di 24 anni, adottata all'età di 1 anno e mezzo, che vive ancora a casa per motivi d

18 risposte
Sono una ragazza di 24 anni, adottata all'età di 1 anno e mezzo, che vive ancora a casa per motivi di studio.
scrivo per via del difficile rapporto con mia madre che oramai da anni mi assilla.
Fin dai miei dieci anni la mia vita è costellata da battibecchi con mia madre, ero una bambina testarda, non ascoltavo molto e ho ben presto iniziato a rispondere male.
Una volta adolescente ho sviluppato una forte insicurezza riguardo al mio aspetto, capacità relazionali e scolastiche. Ho un brutto trauma all'età di sette anni e parecchi episodi di bullismo ed isolamento risalenti ai miei 12 anni, il che non ha aiutato la mia insicurezza.
Mia madre è sempre stata un'importante confidente, ho sempre vantato questo aspetto della relazione: tra noi c'è sempre chiarezza e onestà. Tuttavia non posso non evidenziare la sua ambivalenza.
La vita di mia madre è segnata dalla povertà vissuta in famiglia quando era bambina e a sua volta ha vissuto forti insicurezze riguardo al suo aspetto: non ha memorie sotto i 17 anni e appena ha potuto si è rifatta il naso e cambiato il suo stile di vita frequentando parecchi corsi in palestra.
Durante la mia adolescenza non ha fatto altro che insistere sul fatto che avessi preso peso (sono una ragazza muscolosa, ho sempre fatto sport molto fisici e tonificanti, 1.68m x 58kg) e che fossi soggetta ad acne. La sua "fissazione" per l'aspetto fisico è sempre presente e piuttosto invadente "Come ti sei vestita?" "Ma puoi andare in giro con i capelli così?" "Smettila di toccarti la faccia, ti riempi di brufoli" "Smettila di mangiare così tanto, vuoi ingrassare?". Tutt'ora quando chiedo un parere mi critica e alle mie lamentele in merito risponde "Sei mia figlia, non ti faccio andare in giro come una disgraziata" (Solitamente perchè ho lasciato una ciocca di cappelli fuori posto o non ho abbinato perfettamente una maglietta).
Come ho già detto, ho 24 anni: ho vissuto da sola per sei mesi in erasmus, con un mio ex ragazzo per tre mesi e in generale mi hanno sempre lasciata da sola quando andavano in vacanza, anche per mesi a volte. Non è mai stato un problema, ho sempre potuto soddisfare il mio senso di indipendenza. Tutto questo però viene sempre seguito da un suo costante controllo "Non hai fatto questo, non lo fai mai" "Non hai fatto quello, perchè non fai?", queste frasi escono spesso mentre parliamo di altro, quando cerco di tenere il limpido rapporto che abbiamo raccontandole eventi della mia vita: ho la sensazione che non mi ascolti perchè ogni volta che parlo mi interrompe per dirmi cosa devo fare.
Quando provo a parlarle di cose in altri momenti più tranquilli si mostra sempre indisponente "Sto facendo altro, non posso ascoltarti" per non parlare di due anni fa, quando a pranzo, parlando con la famiglia e spiegando una mia curiosità mi interruppe per dire "Ma non ti senti? Quanto sei noiosa.. come fanno i tuoi amici a sopportarti?".
Chiede, chiede e chiede, se non viene ascoltata subito non fa che diventare aggressiva, se ne va borbottando quanto sono incapace.
Negli anni ho sviluppato un senso di costante attenzione a ciò che dice e questo mi causa una buona dose di frustrazione che risolvo innervosendomi, cerco una comunicazione pacata, cerco di riflettere con lei dicendo che pretende sempre che tutto avvenga in un attimo ma non è fisicamente possibile. Ogni volta interpreta i miei toni, non nego che a volte siano un pò duri, come una mia costante rabbia nei suoi confronti.
Le spiego che mi sento come se lei mi desse dell'incapace ogni volta perchè sente il bisogno di dirmi ogni singola cosa da fare, non mi lascia il tempo di farlo da sola, me lo ripete più volte e poi si arrabbia perchè non viene fatto immediatamente.
Quando cerco di spiegarle come mi fa sentire il fatto di essere così controllata risponde che "Sei tu che hai un problema, interpreti tutto come una critica, devi andare da uno psicologo perchè non sei normale, sei prevenuta, ti arrabbi subito senza motivo"
Ho avuto forti scariche di rabbia negli anni, ne ho parlato con uno psicologo e il problema era proprio questo: La frustrazione che mi crea il suo estremo controllo che tramuto nel timore di non essere ascoltata, capita e apprezzata.
Le ho detto che ogni tanto potrebbe cambiare tono nel chiedermi le cose e che basta chiedere una volta, lei risponde "Sono fatta così, non posso cambiare"
La cosa mi innervosisce, devo sempre essere io ad essere tranquilla e rilassata ogni volta che lei ripete più e più volte in maniera passiva-aggressiva "Rifai il letto, come fai a vivere da barbona?" "Metti via la crema.. anche se tanto non la usi mai, ti riempirai di rughe".. tutto il tempo così, lei parla, aggiunge una critica alla fine del discorso, a volte più o meno pesante, io mi innervosisco, lei ribadisce, io esclamo il mio disappunto verso i suoi modi, lei si offende e grida, gridiamo entrambe e poi lei dice sempre così "Io ho paura a parlarti perchè sei sempre arrabbiata con me a priori, sei una persona rabbiosa, sei fatta di rancore, non ti posso mai parlare, devi andare a farti curare"
Oramai sono prevenuta, si. A volte ho preso seriamente l'idea di andare a parlare con qualcuno di nuovo e lei risponde sempre "Ci sono problemi più gravi, non spendo soldi per queste stupidate".
Mi sento sminuita, sottovalutata, incapace, non ascoltata, mio padre ha provato a dirle "Lei è prevenuta perchè la tratti sempre da bambina, dalle fiducia, devi lasciarle fare ciò che riesce" e di tutto questo mi sembra che abbia capito solo la parte del "Sei prevenuta".
Le parlo con calma, con rabbia, con tranquillità, in lacrime.. è tutto uguale "Sei te che non sai comportarti, sei te che hai una percezione sbagliata di me, sei rabbiosa, vai a parlare a qualcuno".
Non riesce a fare un minimo di introspezione, ho provato a dirle che riguardo al nostro rapporto io rifletto, mi faccio domande: stessa risposta "Ma sei te che fai così, sei te che arrabbi con me, ti arrabbi senza motivo".
Sembra mancare di sensibilità, parla senza riflettere, si giustifica dicendo che è una cosa da madre ma io oramai ho capito che tutto questo va ben oltre il rapporto madre-figlia, certe cose cattive e spiacevoli una madre non dovrebbe dirle.
Chiedo chiarezza, chiedo come risolvere tutta questa situazione, non voglio svegliarmi un giorno e non avere più un briciolo di rapporto con mia madre.
Gentile ragazza, spero non ti offenderai se ti darò del tu. Le tue parole sono cariche di sofferenza e di tentativi di ricucire continuamente un rapporto per te fondamentale. Si sente quanto questo sforzo sia per te doloroso e necessario allo stesso tempo, ed emergono anche molte delle risorse che tu possiedi. Nel raccontare questa delicata situazione dimostri infatti di avere una grande capacità introspettiva, di essere flessibile nel tuo modo di sentire e di comportarti, e queste sono risorse importantissime che spero tu riconosca a te stessa. Purtroppo ho la sensazione che al momento non ti siano sufficienti, e che il tuo desiderio di ricominciare un percorso psicologico dovrebbe assolutamente trovare il modo di realizzarsi, in modo che tu possa trovare l'ascolto di cui hai bisogno e il supporto nella ricerca di un equilibrio all'interno di questo rapporto così burrascoso. Non esistendo soluzioni preconfezionate, posso solo consigliarti di dirigere le tue forze verso questo primo obiettivo, valutando se nella tua zona ci sono servizi pubblici o associazioni che ti permetterebbero di affrontare la spesa, se i tuoi genitori non volessero contribuire.
Ti faccio i miei migliori auguri, dott.ssa Jessica Maranza

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Lei scrive un lunghissimo messaggio in cui racconta del rapporto con sua madre adottiva.
E' evidente come sia centrale per lei questa relazione e come tutti giri sul sentirsi accettata, ben voluta da sua madre.
Non c'è cenno nel suo messaggio alla figura paterna, in questa situazione il padre sia con la presenza o l'assenza, può fare la differenza.
Lei ha ragione, è molto importante per lei e anche per sua madre, cercare un nuovo equilibrio che tenga conto che lei è una giovane donna che ha il compito di trovare la sua strada e di costruire il suo futuro.
Sono sicura che uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla sia lei che sua madre.
Maria Grazia Antinori, Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
'Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, dalle sue parole si evince tanta sofferenza per questa situazione.
Bisognerebbe fare chiarezza sulle dinamiche che si sono innescate tra d voi e su cosa le mantiene.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile per esplorare questi aspetti, per imparare a gestire al meglio questo rapporto, avendo anche consapevolezza dei limiti che sua madre porta nel rapporto con lei e di come funziona.

Resto a disposizione, anche online
Dott.ssa Vittoria Savini Zangrandi

Buongiorno carissima,
quanta sofferenza nelle sue parole! La situazione che vive non è affatto facile e rischia nel tempo di minare la sua autostima e serenità (se non è già successo). Le suggerirei di chiedere aiuto a suo padre che, da come lei descrive, sembrerebbe aver capito la situazione. Inoltre mi sembra fondamentale che lei risponda il percorso psicologico interrotto, con lo stesso psicologico o con un altro, non perché c’è qualcosa che non va in lei ma perché ha bisogno di elaborare vissuti ed emozioni e fare chiarezza sulle possibilità a sua disposizione di sottrarsi alle umiliazioni che descrive.
Le faccio i miei auguri più sinceri!
Sono disponibile anche online se ha bisogno.
Un caro saluto
Salve
Non si abbatta e non si affligge.
C'è bisogno però di recuperare se stessa, autostima e voglia di andare avanti, nonostante i traumi e gli insuccessi.
Sono disponibile per aiutarla attraverso un percorso adatto a lei.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile utente, la situazione che descrive è sicuramente carica di un vissuto emotivo molto forte che diventa la causa del suo malessere. Cosa può fare per risolvere la situazione è la domanda che pone, bene, quella che lei definisce "situazione" in verità è molto ma molto di più, è una modalità di entrare in relazione con sua madre che lei ha sperimentato da quando aveva poco più di un anno, che nel tempo è andata strutturandosi, e come sappiamo, il rapporto con le figure significative modula il nostro modo di percepirci e di relazionarci agli altri. Questo non vuol dire che non si possa cambiare le cose, ma più che "risolvere la situazione", quello che realmente può fare è imparare pian piano a mettere dei confini, a fare in modo che quello che oggi le pesa come un macigno diventi sempre più leggero, e preservare il buono del rapporto accettandolo per ciò che è. In questo senso, darsi la possibilità di iniziare un percorso, sarebbe la strada giusta da prendere. E aggiungo, magari trovare il modo di farlo, senza necessariamente dover avere l'approvazione di sua madre, potrebbe essere un inizio.. Resto a disposizione. Saluti, Giulia Vuono
Buongiorno,
la sua preoccupazione traspare dalle parole che ha usato, e non solo.
Aiutarla scrivendole solo un messaggio diventa difficile, almeno per me.
Mi rendo conto di quanto sia difficile sia sostenere questa situazione con la mamma, sia quanto possa esserlo l'idea di affrontare davvero la cosa.
Ci pensi e nel caso contatti un analista della sua zona.
Un saluto

LM
Salve.
Tutta la sua rabbia e la sua sofferenza arrivano in maniera molto forte attraverso le sue parole.
Sicuramente un percorso di Psicoterapia le sarebbe molto utile per riappropiarsi della sua serenità che non necessariamente deve coincidere con l'approvazione di sua madre. Sento che davvero tanta energia viene dissipata per cercare conferme che purtroppo non le arrivano. Rischia così di restare bloccata nella delusione e nella frustrazione di aspettative mancate.
Concedersi uno spazio tutto suo in cui poter essere ascoltata e accolta senza giudizio potrà sicuramente supportarla nella ricerca di un equilibrio che sia tutto suo.
Restando a disposizione, le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Rosa Leone
Buonasera, comprendo la sua sofferenza e il continuo desiderio di ricomporre un rapporto di amore e senza conflitti con sua madre. È veramente importante che si faccia aiutare psicologicamente ,provi in un consultorio nella sua zona.Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Gentile utente, noto che riporta diverse emozioni, tristezza, rabbia, paura di perdere il rapporto. Penso che è necessario che trovi il suo "centro". Per poter aiutare mamma e vostro rapporto dovrebbe elaborare i suoi vissuti con l'aiuto di un professionista, altrimenti rischia di rispecchiarsi nell'immagine che la mamma le consegna ogni giorno portandola allo sconforto. Come lei dice forse la mamma cerca in lei la persona "perfetta" che avrebbe voluto essere? Cara ragazza, non ha la responsabilità di realizzare questo sogno, non è suo. Resto disponibile per eventuali chiarimenti. Saluti Dott ssa Silvana Zito
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Salve, il suo disagio evidente vista la lunga descrizione che ha fatto. Un rapporto conflittuale con la madre è da sempre motivo di sofferenze emotive e la soglia tra il "normale" scontro che si ha con i genitori e problemi più importanti è sempre piuttosto labile. Parla pochissimo di suo padre e forse in lui potrebbe trovare la strada per riequilibrare il rapporto con sua madre . Ostinarsi nel volerla cambiare sarà per lei motivo di infelicità e per questo le consiglio di iniziare ad affrancarsi dalle liti di piccola importanza e concentrarsi sulla sua vita, su ciò che vuole nel suo futuro e la sua realizzazione. Quando raggiungerà i suoi obbiettivi, tutte queste liti quotidiane avranno per lei una importanza decisamente meno importante. Concordo con lei che l'aiuto di uno psicologo sarebbe importante e forse suo padre potrebbe sostenerla in questa scelta. Provi a parlare con lui. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile utente di mio dottore,

è all'interno di una psicoterapia che potrebbe affrontare il dolore derivante dalla situazione che descrive. Ricevere supporto le consentirebbe di poter lavorare sulla relazione con sua madre aprendo alla possibilità nel tempo di vivere tale rapporto con fiducia e maggior serenità. Resto disponibile nel caso si aprisse alla possibilità di un consulto, effettuo consulenze anche on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera comprendo la difficoltà che sta vivendo e la difficile gestione relazionale con sua madre. Credo possa essere significativo effettuare un percorso di psicoterapia volto alla rielaborazione e gestione relazionale madre- figlio. Inoltre l' aiuterebbe a fare un percorso di introspezione che possa metterla in contatto con il proprio se e comprendere a quale modello di riferimento vuole aderire. Resto disponibile per un eventuale consulto.
Dott.ssa Aitella
buonasera, affrontare questo delicato rapporto in terapia le farebbe capire che sua madre ha probabilmente paura della sua autonomia e che voglia esercitare un controllo su di lei per affermare il suo ruolo. Lei anche deve dar voce alla sua rabbia e capirne le cause .Le consiglio un percorso come "diritto di essere ascoltata" e di dar voce alla sua sofferenza. Saluti dottoressa Ponziani
Buonasera da come ha scritto posso dirLe che ha una buona consapevolezza del rapporto che con sua madre, è normale che le critiche ricevute fanno soffrire soprattutto da chi dovrebbe proteggerla e accompagnarla nella vita. Lei si trova in una situazione in cui non riesce a trovare sé stessa a mio parere è questo che dovrebbe fare magari con l'aiuto di un centro per l'ascolto o di uno psicologo in base alle sue disponibilità. Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti resto a sua disposizione.
Cordiali saluti
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che stai vivendo. Purtroppo molto spesso le persone dicono cose terribili e ci fanno sentire inadatti, persone non degne di valore, ma la realtà è che non stanno davvero parlando con noi ma stanno proiettando su di noi cose che invece appartengono a loro. Capisco il tuo bisogno di approvazione e di comprensione da parte di tua madre certo però, o rapporti non si costruiscono da una parte sola e sarebbe necessario un piccolo sforzo anche da parte di tua madre. Mi rendo conto che sarebbe impossibile proporre una terapia familiare, ma ritengo che almeno tu dovresti affrontare il tuo vissuto con uno psicologo. Se i tuoi genitori non sono disposti a pagare per questo, prova a cercare nella tua zona servizi gratuiti, per esempio al consultorio che di solito prevede consulenze gratuite fino a 25 anni.
Spero tu possa riuscire a superare questa situazione e a creare un rapporto più sereno con tua madre. Spero di esserti stata d'aiuto, resto a disposizione. Dott.ssa Fabiola Ribechini
Buonasera, mi dispiace per la difficile situazione. Credo che essere madri, naturali o meno non cambia la sostanza, non sia semplice perché mette a nudo il proprio passato di figlia. Non conosco la storia di sua madre ma comprendo il bisogno che ha di avere una relazione con lei. Ritengo che sia opportuno per lei chiedere a suo padre un aiuto, anche uno professionale oltre che di appoggio nel quotidiano, per tollerare la situazione attuale e proiettarsi in una vita futura da adulta e autonoma senza ripensamenti e rabbie.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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