Soffro di una specie di doc molto particolare, ma la stranezza dei pensieri che mi assalgono a ciel

17 risposte
Soffro di una specie di doc molto particolare, ma la stranezza dei pensieri che mi assalgono a ciel sereno mi indica c'è a mettere in dubbio la stessa diagnosi: ieri avevo paura di far del male a me stesso senza volerlo, e così mentre ero sotto la doccia immaginai che potessi tagliarmi con un coltello una parte del corpo, e questo mi ha gettato di punto in bianco nel terrore; il giorno prima mi venne la paura di sviluppare una patologia che ha nome di picacismo (l'ho cercata in rete), consistente dell'impulso di mangiare cose non commestibili (ero in spiaggia e a un tratto pensai " E se ora afferrassi un sassolino dalla riva e lo ingoiassi? E se prendessi a morsi uno scoglio? ): la razionalità ci impedisce di mettere ischia n atto gesti così assurdi, ma chi mi assicura circa la tensione ta della mia capacità di controllo? Un'ora fa una nuova turba: e se iniziassi a credere che in me non ci sono solo io ma siamo in due? Questo io che pensa e un ipotetico altro io che sa di pensare, cioè che vede il precedente che pensa, che assiste agli atti mentalità del precedente... Credere che l'io non sia uno ma doppio è una aberrazione, ma proprio perché l'ho pensata e perché potrei crederci mi spavento, per cui devo accertarmi di riconoscere un tale pensiero come assurdo, alo scopo di scongiurare il pericolo del diventare psicotico. Potreste darmi un vostro parere o consiglio? Vi ringrazio
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Ciao,
dal tuo messaggio trapela l'angoscia che devi provare nei momenti che hai descritto e ci tengo a dirti innanzitutto che mi dispiace.
Il problema mi pare di capire che sia una grande paura di perdere il controllo di te stesso e purtroppo non ci sono consigli che possano farla scomparire per magia. Bisogna scavare fino a quasi toccare le radici profonde del problema, approfondire anche il tuo contatto con te stesso, col tuo corpo, le tue emozioni etc per cui ti consiglio un percorso di psicoterapia perché penso possa darti grande beneficio.
Dentro di te hai le risorse per poter stare meglio.
Buonasera, è importante un lavoro in equipe, le consiglio di effettuare un colloquio psicologico ed eventualmente un approfondimento con lo psichiatra, per avere il quadro più completo e trovare le strategie per fronteggiare la situazione che sta vivendo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Proietti
Gentile utente, vedo che conosce il circolo vizioso del DOC, ma non ritengo particolare il fatto che i pensieri negativi arrivino all'improvviso.
In quanto alle "due parti", che sembra chiacchierano tra di loro, direi che non è male individuare le due facce del dubbio. Il lavoro importante in terapia è proprio questo, dove si forma il dubbio e perchè ha la meglio la paura, la colpa di sbagliare? Suppongo che avrà fatto delle terapie cognitivo comportamentali altrimenti, suggerirei vivamente.
saluti
Dott.ssa Silvana Zito
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Gentile utente di mio dottore,

il disturbo ossessivo compulsivo è un disturbo d'ansia e può esser trattato attraverso l'ausilio della farmacoterapia e della psicoterapia. La prima consentirebbe al sintomo in una fase acuta di ridimensionare l'intensità dell'angoscia, la seconda invece le consentirebbe di guardare ad un benessere più a lungo termine. Entrambe le cose possono migliorare la qualità della vita del paziente. Resto disponibile nel caso volesse un consulto.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Quello che descrive è un DOC "da manuale", in cui prevale la "thought action fusion" (fusione pensiero azione): lo penso, quindi potrei farlo. Il dubbio (anche sulla diagnosi) è pervasivo e invalidante. Se non ha già intrapreso una psicoterapia, le suggerisco di farlo ieri, non domani. Utile una valutazione psicodiagnostica e, nel suo caso, anche una consultazione psichiatrica, al fine di escludere o meno la presenza di elementi psicotici. Lo psichiatra, infine, può valutare se sia il caso di integrare in modo sinergico (per il tempo necessario e sufficiente) la psicoterapia con una farmacoterapia ad hoc.
Buonasera ,la paura di perdere il controllo è angosciante ma questo passaggio rimane nelle angosce.Cerchi un bravo/ brava psicoterapeuta vada a fondo della problematica oltre alla sintomatologia .In questa fase ritengo utile un aiuto anche farmacologico per sedare l ansia e superare questa fase depressiva.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Buonasera sig. utente.
L'angoscia ed il malessere che prova, sopratutto nei momenti che descrive, sono comprensibili. Da quello che descrive, si direbbe un Disturbo Ossessivo Compulsivo in tutto e per tutto: la paura di perdere il controllo di sè, temendo di compiere determinate azioni solo perché le ha "pensate" (per un meccanismo per cui il pensiero corrisponde "magicamente" all'azione pensata) ed anche il timore di "diventare pazzo" (o psicotico, come ha espresso lei) sono timori che rientrano nel DOC.
Purtroppo non ci sono soluzioni rapide: il consiglio pratico è quello d'intraprendere un percorso di Psicoterapia per scoprire e lavorare sulle radici del problema. Qualora la sintomatologia risulti eccessiva, ci si può rivolgere anche ad un/una Paichiatra che lavori in équipe col terapeuta che avrà scelto (in modo da poter continuare a lavorare su ciò che provoca il sintomo e non fermarsi alla sola compensazione farmacologica).
Nel caso, le do la mia disponibilità per un consulto, anche on line.
Salve, il consiglio che mi sento di darle è di non arrovellarsi cercando di darsi una diagnosi ma di rivolgersi ad un professionista, ovvero ad uno psicoterapeuta, che l'aiuti ad inquadrare il problema e ad affrontarlo nei modi e nei tempi più opportuni, e che l'aiuti anche a valutare l'opportunità di affiancare temporaneamente alla psicoterapia un supporto farmacologico prescritto da uno psichiatra. In bocca al lupo! d.ssa M.Rita D'Onofrio
Buongiorno,
i suoi sono timori importanti. La paura di "perdere il controllo" è una paura tremendamente angosciante.
Può affrontare tutto questo ed elaborarlo all'interno di uno spazio personale nella cornice di un percorso psicoterapeutico, per comprendere le radici profonde di questa sua paura. E' importante capirne le ragioni.
Cordialmente, EP
Salve vista la sua situazione le consiglio di intraprendere una psicoterapia, meglio se di tipo E.M.D.R, lo psicoterapeuta se lo riterrà necessario lo invierà da uno psichiatra.
Molto spesso l'associazione psicoterapia/psicofarmaci è vincente.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Buongiorno, intanto le suggerisco di non cercare spiegazioni in rete perchè sono parziali e non tengono conto della sua unicità in termini di storia personale e in termini di modo di vedere il mondo. E' un'idea comune pensare di essere "monolitici" mentre in ognuno di noi albergano parti spesso antiche che non ascoltiamo e che vanno conosciute e integrate. Credo che sia importante per lei chiedere un consulto diagnostico con uno psicoterapeuta. Basteranno alcuni colloqui per inquadrare la situazione e in seguito decidere il da farsi. Probabile che da tali incontri riceva la tranquillità necessaria e soprattutto la chiarezza di ciò che le è davvero di aiuto a stare bene.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, le suggerisco di contattare uno psicologo per valutare l'entità del suo disagio e con lui valutare anche un consulto con uno psichiatra per escludere altre problematiche più complesse. In via del tutto generale da ciò che descrive sembrerebbe un classico caso da DOC ma prenda le mie parole con molto distacco perché la cosa deve essere valutata direttamente e con la giusta attenzione. Non esiti al fine di affrontare la cosa e tornare ad avere una qualità della sua vita decisamente migliore. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno mi dispiace per quanto racconta e immagino lei viva uno stato di travaglio e tensione continua.
Da quanto racconta sembra che la sua modalità di pensiero possa coinvolgere tematiche di diversa natura e dunque estendersi anche al discorso dell'identità senza che questo comporti un disturbo psicotico, a riprova il fatto che si rende conto del carattere assurdo e irragionevole del pensiero.
Ma è proprio il pensiero la questione, il timore innestato dall'adesione fedele ai propri pensieri come se si trattasse di una realtà oggettuale piuttosto del contenuto di una rappresentazione mentale alla cui base sussistono emozioni e paure.
Le consiglio di intraprendere un buon percorso terapeutico e rimango a disposizione per ogni domanda o questione.
Cordiali saluti.
Gentilissimo, grazie per aver condiviso i suoi vissuti. Quello che mi sentirei di consigliarle (e la ringrazio per aver sollevato la questione) è di procedere con un'accurata psicodiagnosi prima di procedere in un percorso terapeutico, in modo da poter svolgere un intervento mirato per la sua sofferenza. Resto a disposizione, un caro saluto
Gentilissimo,
mi dispiace per il disagio che sicuramente sta vivendo. Fare i conti con certi pensieri non è facile, soprattutto se ridondanti e così intrusivi.
Per capire se si tratti di DOC o qualcos'altro sarebbe utile approfondire la natura dei suoi vissuti. Quello che posso dirle però, è che più li percepisce intrusivi e scomodi, più probabilmente questi contenuti sono lontani da lei e dal metterli in atto. Le suggerisco di approfondire il prima possibile, vista la velocità con cui i contenuti tendono a generalizzare verso altri argomenti....questo probabilmente anche in vista del suo tentativo di dar loro una spiegazione! Ciò nonostante con un bel percorso cucito sulle sue esigenze potrà trovare le risposte, quindi la serenità che desidera.
Un caro saluto,
Dr.ssa Noemi Carrieri - Firenze
Buongiorno,

capisco la preoccupazione del momento,
da ciò che descrive i suoi sintomi sembrerebbero rientrare in un disturbo ossessivo-compulsivo, ma occorrerebbero maggiori elementi.
Le consiglierei di rivolgersi ad un terapeuta per una accurata e completa valutazione psicodiagnostica, e poi solo in seguito ragionare sul percorso psicoterapeutico più adatto da intraprendere.

In bocca al lupo.

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