Soffro di colon irritabile da anni. Sono intollerante al lattosio e al glutine. Ho 47 anni pratico s

13 risposte
Soffro di colon irritabile da anni. Sono intollerante al lattosio e al glutine. Ho 47 anni pratico sport, dormo 6 orra notte, convivo con lo stress quotidianamente, tra lavoro e famiglia e le responsabilità che ho. Che dieta mi consigliate?
Gentilissima paziente,
Per il colon irritabile le consiglio un protocollo FodMap.
E' noto infatti che i fattori psicologici documentati in circa l'80% dei soggetti affetti da colon irritabile (ansia, somatizzazione, depressione), non siano l'unica causa. Vari studi suggeriscono che l'alterazione della flora batterica intestinale, causata da una alimentazione inappropriata, sia una delle condizioni determinanti.
l primo passo per risolvere il quadro di IBS è sicuramente rappresentato da un'attenzione alla flora batterica intestinale, che deve essere in equilibrio; esistono poi varie sostanze fitoterapiche che possono essere di supporto (uno fra tanti l'olio essenziale di menta piperita, che rilassa la muscolatura liscia intestinale, allevia gli spasmi ed i crampi addominali, normalizza l'alvo ed elimina meteorismo e flatulenza).
Alcuni studi hanno posto la loro attenzione sull'alimentazione come possibile fattore di IBS, non a causa di intossicazioni o allergie alimentari, ma di intolleranze, definite come reazioni avverse non tossiche e non immuno-mediate ad alcuni componenti dei cibi (istamina, glutammato, ecc.) o reazioni metaboliche dovute ad alterato assorbimento di alcuni carboidrati (per esempio i FODMAP).
La dieta FODMAP rappresenta uno dei possibili approcci alla sindrome del colon irritabile.
Gli alimenti contenenti elevate quantità di carboidrati a corta catena hanno la peculiarità di essere poco assorbiti nel piccolo intestino ed una grande abilità di richiamo di acqua (effetto osmotico).
Questo meccanismo determina un processo di iperfermentazione da parte dei batteri intestinali causando la proliferazione batterica e quindi disturbi di malassorbimento.
Normalmente", i FODMAP svolgono importanti funzioni nutrizionali come quella energetica, modulante per l'intestino nonché prebiotica.
Ciò significa che i FODMAP devono essere considerati un agente benefico.
Il problema è legato alla soglia di tolleranza soggettiva che, nei soggetti con IBS che possono avere una differente comunicazione tra cervello e intestino, è molto più bassa del normale.
La semplificazione denominativa italiana corrispondente a "dieta FODMAP", è concettualmente imprecisa perché si basa infatti sull'esclusione degli elementi incriminati.
La dieta FODMAP, si incentra prevalentemente sulla limitazione dei fattori dietetici che correlano all'insorgenza e all'aggravamento dei sintomi tipici dell'IBS.
L'azione dei FODMAP, è legata alla soggettività e soprattutto è dose-dipendente, infatti. l'efficacia della dieta FODMAP varia da persona a persona e in base a diversi fattori non solo dietetici.
Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa F.A.


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Per quanto riguarda il discorso delle intolleranze, se diagnosticate e certe, l'unica cosa da fare è seguire una dieta che escluda o limiti il contatto con le sostanze "incriminate" entro livelli ben tollerati. Per quanto riguarda l'intestino irritabile, invece, non è detto che la sola dieta sia risolutiva se non associata ad un cambiamento radicale dello stile di vita... a volte il trattamento dietetico va integrato con assunzione di farmaci e solo in certi casi è opportuno seguire modelli dietetici particolari, come la dieta FODMAP. Tenga presente che anche migliorare la qualità del sonno, a volte, determina un netto miglioramento della sintomatologia associata anche alla sindrome dell'intestino irritabile. A parte questo e senza averla conosciuta e fatto una anamnesi più approfondita, non è possibile rispondere in maniera più specifica alla sua domanda. Le auguro una buona serata.
Gentile paziente, il colon irritabile è una patologia che si può tenere a bada con una alimentazione specifica, una modifica dello stile di vita e con opportuni integratori. Per quanto riguarda la intolleranza al lattosio, può assumere tranquillamente l'enzima che le manca con uno specifico integratore ovviamente fare abuso di latticini soprattutto nella fase acuta della patologia. Per quanto riguarda l'intolleranza al glutine se adeguatamente diagnosticata, lo dovrebbe eliminare dalla dieta per evitare sintomi fastidiosi.
La dieta consigliata in questi casi è la fodmap. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento
Saluti
Uno stile di vita sano, una dieta a basso contenuto di grassi, esercizio fisico, il bere molta acqua ed evitare il fumo e l’alcool, spesso fanno una grande differenza.
Un regime dietetico che prevede cibi altamente digeribili è la dieta low-FODMAP; tale termine sta per oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili, questi carboidrati sono difficilmente digeribili e assorbibili.
Essi vengono metabolizzati dai batteri intestinali, creando gas in eccesso, aumentando la quantità di liquidi a livello delle anse intestinali, che è responsabile del dolore addominale, della diarrea e della stipsi.
L’idea cardine relativa a questo tipo di dieta sarebbe di evitare solamente il cibo problematico per ciascun individuo.
Non c’è indicazione a seguire una dieta di eliminazione completa di tutti i cibi appartenenti alle suddette categorie.
Dopo tutto la maggior parte di questi alimenti sono importanti per la nostra salute; si tratta pertanto di una dieta personalizzabile.
E’ importante che questo tipo di regime alimentare sia prescritto e seguito da uno specialista, in modo tale che risulti essere una dieta controllata, sicura e sana.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Buonasera, allora riferisce stress prolungato, colon irritabile, intolleranza al glutine. Proviamo a mettere in fila questi disturbi, in via del tutto ipotetica , perchè non abbiamo altre notizie. E' possibile che su una persona sensibile lo stress abbia potuto avviare un disturbo intestinale con conseguente intolleranza al glutine - fatte le analisi per le transglutaminasi?- ed al lattosio ovviamente. Le consiglio di contattare un nutrizionista , sicuramente potrebbe migliorare la sua situazione , mi contatti se vuole. Buone cose
Buongiorno, io le consiglio di farsi seguire da un nutrizionista, in modo che possa darle dei consigli sia sul piano alimentare che su delle eventuali analisi da seguire. Di solito con il colon irritabile si segue una dieta low foodmap, ma avendo affermato di avere stress sarebbe opportuno lavorare anche su quello, in quanto peggiora l'irritabilità intestinale.
Se vuole mi può contattare per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Giulia Fontana
La dieta Low Fodmap: protocollo privo di Fodmaps ovvero zuccheri e fibre che fermentano facilmente a livello intestinale e provocano i sintomi del colon irritabile. Il protocollo è da attuare per massimo 8 settimane e poi si passa alla fase di reintroduzione (8 settimane) e infine personalizzazione del piano alimentare. In generale consiglio per sicurezza di fare il breath test al lattulosio/glucosio per vedere se la causa del colon irritabile è una sovracrescita batterica intestinale o SIBO oppure una forma di disbiosi (bisogna fare il test del microbiota ce ne sono solo 2 validi in Italia). Se infatti si scopre che il paziente soffre di SIBO o di una forma di disbiosi oltre alla Low Fodmap è fondamentale fare delle terapie mediche mirate che ovviamente deve prescrivere un gastroenterologo specializzato in microbiota (ne trova molti al Cemad di Roma).
Gentile paziente, inizialmente le consiglierei una visita da un gastroenterologo in modo da capire meglio in che condizioni si trova il suo colon e lo stato generale del suo apparato gastrointestinale. In base alle indicazioni del medico abbinerei una sana e corretta alimentazione, naturalmente escludendo alimenti che possono aumentare l'irritabilità. Con il passare del tempo, magari anche attraverso una terapia farmacologica, dovrebbe migliorare e piano piano verranno reintrodotti tutti gli alimenti precedentemente esclusi. Naturalmente lo stress peggiora ancora di più la situazione, essendo il nostro apparato gastrointestinale un secondo cervello. Questo è un percorso fatto di varie tappe che lei deve iniziare e vedrà che la situazione man mano tenderà sicuramente a migliorare.
Dott. Nello Arianna
Gentilissimo paziente, per quanto riguarda le intolleranze è necessario eliminare o ridurre al minimo il contatto con l'alimento. Per quanto riguarda il colon irritabile oltre a seguire una dieta lowfodmap e utilizzare dei farmaci specifici è necessario un cambiamento delle abitudini di vita tra cui bere molto, evitare alcol e fumo e svolgere regolare attività fisica. Molto importante risulta anche agire sulla componente psicologica come per esempio tecniche di rilassamento.
Resto a disposizione Dott.ssa Federica Mostardi.
Sicuramente la dieta migliore sarebbe la LOW-FODMAP, durante la quale si evitano alcuni alimenti per poi reintrodurli gradualmente quando molti dei sintomi legati al colon irritabile saranno molto rari. Ovviamente anche lo stile di vita è importantissimo e la componente psicologica è fondamentale. Buona serata, Dott.ssa Erika Montecchiani
Gentile paziente, per quanto riguarda le intolleranze occorre eliminare inizialmente gli alimenti contenenti lattosio e glutine e per poi riprovare ad inserirli in maniera graduale per vedere come reagisce l'intestino.
Per quanto riguarda il colon irritabile la dieta consigliata di solito è la low-fodmap, tuttavia bisognerebbe conoscere in modo più approfondito la sua storia e le sue abitudini per darle indicazioni più adeguate.
Resto a disposizione. Dott.ssa Francesca Provera
Buonasera, sicuramente Le consiglio una dieta che non la stressi ulteriormente. Bisognerebbe approfondire se le intolleranze sono dovute al colon irritabile o viceversa. Le consiglio di rivolgersi a un nutrizionista che possa farle un'anamnesi approfondita e un'analisi della sua attuale dieta per attuare le giuste modifiche anche in relazione allo sport che fa che, se non ben gestito con l'alimentazione, può provocare stress ulteriore. Cordialmente
Gentile paziente,
Le consiglio una visita approfondita da parte del gastroenterologo per indagare sulla salute del suo intestino e in seconda battuta, recarsi da un nutrizionista dopo aver compilato un diario alimentare. Quest'ultimo aiuta il nutrizionista a capire meglio quali sono gli alimenti da evitare, tenendo in considerazione le intolleranze già riscontrate. Le consiglierei anche io una dieta low FODMAP . Più nello specifico, bisogna inizialmente per le prime 4-6 settimane evitare le categorie di “cibi che fermentano“ e quindi, cipolla, aglio, carciofi, i legumi, gli alimenti ad alto contenuto di fruttosio, come i succhi di frutta, mango, fichi, miele, poichè il fruttosio è malassorbito, e richiama acqua nel lume intestinale, provocando diarrea.
Successivamente si procede ad un reinserimento graduale monitorando i sintomi nel diario alimentare e confrontandosi con il nutrizionista. Una buona regola è quella di testare un alimento, escluso nella prima fase, per volta e a distanza di 3-7 giorni dal successivo. Quest’alimento deve contenere principalmente un solo tipo di FODMAP se è possibile.
Dovrebbe inoltre cambiare approccio mentale a tutto ciò che per lei è fonte di stress ....anche se riconosco richieda tempo e maggiori consapevolezze!
Cordialmente, dr.ssa Elisa Tripoli

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