Se con tutta la buona volontà la psicoterapia cognitiva, analitica, non mi fa decidere di cambiare i

23 risposte
Se con tutta la buona volontà la psicoterapia cognitiva, analitica, non mi fa decidere di cambiare i miei pensieri che mi provocano ansia e depressione e se con gli psicofarmaci non vado oltre che un transitorio, periodico, controllo dei sintomi, che cosa esiste di altro che può aiutarmi? Grazie.
Dott.ssa Alessia Vaudano
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente,
Servirebbero più elementi per rispondere alla sua domanda.
La psicoterapia cognitiva e la psicoanalisi sono due metodi differenti, ma, in entrambi i casi, è comunque necessario del tempo, anche molto tempo, per ottenere un cambiamento. Ritengo che possa essere utile che lei ne parli con il suo psicoterapeuta e affronti questo tema direttamente con lui per lavorarci su insieme.
Cordiali saluti
Alessia Vaudano

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Daniela Benedetto
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente i pensieri sono il prodotto della mente. Non si possono cambiare. Tuttalpiù può riconoscerli per rendersi conto che sono semplici pensieri. Non sono realtà. Il problema sorge quando ci si identifica e si scambiano come parte del se’.
Sarebbe molto utile che lei possa apprendere la pratica della Mindfulness attraverso il percorso MBSR
Dott.ssa Maria Antonietta Fasanella
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Reggio Calabria
Gentile utente, dallo scritto si evince che la psicoterapia cognitiva e analitica non l'hanno fatta decidere di cambiare i suoi pensieri. Il problema sono i suoi pensieri o la sua decisione in merito al cambiare i suoi pensieri?
Cordiali saluti.
Dr. Maria Antonietta Fasanella
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, nella sua domanda non ci dà molte notizie su di sè, ad esempio la sua età, importante sapere quando sono iniziati i suoi sintomi e cosa stava accadendo nella sua vita in quel periodo. Penso che nessuna terapia le fa andare via i suoi pensieri intrusivi, però la potrebbe aiutare ad elaborare le cause dei suoi sintomi. Il farmaco inizialmente può alleviare la sofferenze dell'ansia e della depressione solo che i farmaci non si possono prendere a vita e se lei non elabora le cause i suoi sintomi potrebbero tornare, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
Prenota subito una visita online: Primo colloquio individuale - 50 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott.ssa Enza Cuzzucoli
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, è molto difficile poterla aiutare perchè vi sono pochi elementi su cui poter costruire una qualche ipotesi circa il suo malessere. I farmaci sicuramente le daranno sollievo rispetto ai sintomi, seppur per un periodo transitorio. La psicoterapia, in generale, affinché sia efficace richiede una sorta di partecipazione e coinvolgimento da parte del soggetto. In questo senso, mi chiedo se lei si sia mai effettivamente messo/a in gioco rispetto ad una maggiore riflessione su di sé e una maggiore consapevolezza dei suoi pensieri che, come dice, le provocano ansia e depressione. In ogni caso, non sarà la terapia a cambiare i suoi pensieri, sarà lei a farlo attraverso il prezioso supporto del terapeuta il quale la aiuterà a trasformare i vincoli in risorse, così da riuscire a “gestire” i suoi pensieri ed eventualmente tentare di comprendere insieme da dove arrivano. In bocca al lupo, Enza Cuzzucoli
Dott.ssa Monica Pierlorenzi
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Roma
Gentile utente la domanda che mi viene spontanea è: a cosa le serve non cambiare i pensieri?
certamente una soluzione per modificare i suoi pensieri c'è, occorre trovare la strada giusta e la terapia che sia più adatta a lei, la cosa che ho trovato vincente in molti casi è l'ipnosi o l'EMDR. Sono a disposizione per ulteriori approfondimenti e/o chiarimenti. Dott. Monica Pierlorenzi
Dott.ssa Paola Uriati
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Roma
Buongiorno, credo che la psicoterapia debba in un certo senso perturbare emotivamente, generare significati riguardo al proprio star male, affinché abbia un senso.
Le suggerisco di parlarne con il suo terapeuta per rileggere le sue difficoltà da un punto di vista diverso.
Per qualunque chiarimento mi può scrivere.
Buona giornata. Paola Uriati
Dott.ssa Barbara Pagliari
Psicologo, Psicoterapeuta
Villasanta
Buongiorno, ha mai ipotizzato la possibilità che potrebbero esserci delle resistenze al cambiamento del tutto inconsapevoli che ostacolano i suoi percorsi terapeutici? Provi a rispondere: cosa perderei se non fossi più depresso?
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Colgo e rispetto la sua domanda un po' provocatOria. Inutile dirle che non ci sono ricette preconfezionate e pillole che ci regalano la felicità. L'inquietudine umana non guarisce, ma possiamo imparare a tollerarla. Spesso la trasliamo nell"arte e nella scrittura. Ha provato con la medicina narrativa?
Dott.ssa Monica Diamantini
Psicologo, Psicoterapeuta
Ravenna
Buonasera. E' davvero difficile poter dare un parere con così poche informazioni. Credo però che se ha posto la domanda qui, in qualche modo lei sta cercando la soluzione ai suoi problemi. Si tratta ora di trovare uno/una psicoterapeuta con il/la quale lei possa instaurare una buona alleanza terapeutica e, eventualmente (se ci sono indicazioni in questo senso da parte del medico), fare la cura farmacologica, che lavora in sinergia con la psicoterapia. Cordiali saluti
Dott.ssa Maria Elena Cinti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Albano Laziale
La terapia combinata è sempre la soluzione migliore per raggiungere dei risultati papabili e stabili nel tempo
Dott.ssa Irina Psiadlo
Psicoterapeuta, Psicologo
Prato
Gentile signore, la psicoterapia del profondo non verbale combinata con farmacoterapia mirata (meglio se eseguite dall'unico equipe dei medici) potrebbero dare nel suo caso un'ottimo resultato.
Un saluto e auguri di trovare il percorso giusto.
Dott.ssa Paola Pagano
Psicoterapeuta, Psicologo
Cava de' Tirreni
Provi un approccio Sistemico -Relazionale.
Probabilmente il suo malessere non dipende solo da se stesso ma anche da chi le sta intorno.
Ma mi chiedo : è pronto a guarire?
Cordiali Saluti
Dott.ssa Annarita Troisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pescara
Salve, nella sua richiesta racconta di questi pensieri che non sono andati via con la psicoterapia cognitiva, analitica ne parli con il suo psicoterapeuta con cui ha intrapeso il percorso avrà maggiori informazioni su di lei e insieme poter capire in quale direzione andare.
Dott. Daniel Michael Portolani
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, al di là della declinazione della domanda nella Sua situazione specifica, che non conosciamo e che è invece necessaria per una risposta consapevole e sensata, mi permetto di farLe presente come forse la domanda stessa debba essere riformulata. La modifica del pensiero, di per se, non modifica i modi di essere nel mondo ne tantomeno le tonalità affettive relative. Per poter modificare la sofferenza, pertanto, non dovrà modificare i pensieri ne i modi di formularli. Bensì, dovrà modificare i modi di essere nel mondo, i significati che si appalesano nel fare esperienza, e le modalità di riconfigurare le esperienze secondo identità. Deve quindi fare un percorso che trasformi i modi di essere tramite l'apertura di possibilità di essere altrimenti (e non di pensare altrimenti). Sarebbe come dire che, se Lei ha paura dei ragni (ad esempio!) basta modificare i suoi pensieri suoi ragni perché Lei smetta di avere paura. E parla con chiunque abbia una fobia Le dirà che questo non ha senso perché la persona sa benissimo "razionalmente" che la Paura che prova è "sproporzionata" ... Ma la paura continua. Senza la modifica dei modi di fare esperienza, questa operazione è inutile. L'indicazione è proseguire la psicoterapia (o provare con un terapeuta a indirizzo fenomenologico-esistenziale) e avere fiducia nel processo di cambiamento, che non è semplice ne immediato. In bocca al lupo, cordialità. DMP
Dott.ssa Loredana Aiello
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buongiorno, forse l'approccio psicoterapeutico non è quello ideale per lei. Se con il suo terapeuta non si è creato immediatamente un rapporto di fiducia ed empatia, le suggerisco di rivolgersi ad un altro professionista, che la faccia sentire a suo agio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Loredana Aiello
Dott.ssa Enza Pecora
Psicoterapeuta, Psicologo, Professional counselor
Reggio Calabria
Buonasera. per lei sarebbe utile affrontare le sue ansie con un approccio psicoterapico breve e strategico. Una delle peculiarità che distinguono la terapia breve strategica dalle forme tradizionali di psicoterapia è che permette di sviluppare interventi basati su obiettivi prestabiliti e sulle caratteristiche specifiche del problema in questione, anziché su teorie rigide e precostituite. Inoltre ogni tipo di patologia è concepita non come una malattia biologica da guarire, bensì un equilibrio disfunzionale da trasformare in funzionale.
per maggiori dettagli sullo stesso mi contatti.
Prenota subito una visita online: Psicoterapia online - 50 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, mi colpisce il fatto che lei aspetta un cambiamento da qualcosa di esterno a lei, dalle terapie che siano psicologiche o farmacologiche. Sarebbe interessante capire quali sono i motivi per cui vorrebbe cambiare e quali i motivi per cui non vorrebbe cambiare. Qualora volesse, sono a disposizione e mi contatti. Un saluto, Alessandro D'Agostini
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, servirebbero altri elementi importanti per poterle dare una risposta.
Quanto tempo sono durate le terapie precedenti?
Come mai ha interrotto il percorso terapeutico?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, non ci da abbastanza elementi. Ne parli con la terapeuta che la segue. O se ha interrotto la terapia, contatti qualcuno con un approccio diverso.
Un saluto,
MMM
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. Se né la psicoterapia né i farmaci le stanno dando i risultati sperati, potrebbe valutare approcci alternativi o integrativi. Tecniche come la mindfulness, la terapia basata sulla compassione (CFT), la terapia dell’accettazione e dell’impegno (ACT) o interventi corporei come yoga e biofeedback possono offrire strumenti diversi per gestire ansia e depressione. Anche il supporto di gruppi terapeutici o attività che stimolino il senso di scopo e connessione sociale potrebbero rivelarsi utili. Ne ha mai parlato con il suo terapeuta?
Dott.ssa Giulia Mete
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Salve,
consiglio la psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
salve,
È un pensiero comprensibile, soprattutto quando si ha la sensazione di “sapere” teoricamente cosa dovrebbero fare mente e corpo… ma di non riuscire a spostarle davvero quelle leve interne.

Quando le terapie classiche sembrano non smuovere abbastanza, di solito non è perché Lei non ha volontà o perché “non funziona niente”, ma perché il suo sistema emotivo sta difendendo qualcosa di antico, qualcosa che non si lascia toccare solo attraverso il ragionamento o il sollievo dei farmaci. In questi casi, più che cambiare i pensieri, serve cambiare l’esperienza interiore che quei pensieri protegge: non è un lavoro di testa, è un lavoro di radici.

Ci sono approcci più esperienziali — quelli che lavorano sul corpo, sulla regolazione fisiologica, sulla memoria emotiva, sul senso di sicurezza — che a molte persone offrono la possibilità di sbloccare aree che la parola da sola non riesce a raggiungere. Non sostituiscono ciò che Lei ha già fatto, ma a volte lo completano. E a volte la differenza non sta nel tipo di terapia, ma nella sintonia con il professionista: sentirsi davvero visti, compresi e regolati nel profondo crea uno spazio in cui l’ansia e la depressione cominciano a perdere presa.

Lei non è senza strumenti. È solo arrivato in quel punto in cui serve un modo diverso di incontrare il dolore, non più convincerlo o zittirlo, ma dargli un posto più sicuro dove possa finalmente sciogliersi. E questa possibilità esiste, anche se ora sembra lontana.

Se vuole, posso aiutarla a capire quale direzione potrebbe essere più adatta alla sua sensibilità e al momento che sta vivendo.

saluti, resto a disposizione.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.