Se con tutta la buona volontà la psicoterapia cognitiva, analitica, non mi fa decidere di cambiare i

20 risposte
Se con tutta la buona volontà la psicoterapia cognitiva, analitica, non mi fa decidere di cambiare i miei pensieri che mi provocano ansia e depressione e se con gli psicofarmaci non vado oltre che un transitorio, periodico, controllo dei sintomi, che cosa esiste di altro che può aiutarmi? Grazie.
Gentile utente,
Servirebbero più elementi per rispondere alla sua domanda.
La psicoterapia cognitiva e la psicoanalisi sono due metodi differenti, ma, in entrambi i casi, è comunque necessario del tempo, anche molto tempo, per ottenere un cambiamento. Ritengo che possa essere utile che lei ne parli con il suo psicoterapeuta e affronti questo tema direttamente con lui per lavorarci su insieme.
Cordiali saluti
Alessia Vaudano

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Gentile utente i pensieri sono il prodotto della mente. Non si possono cambiare. Tuttalpiù può riconoscerli per rendersi conto che sono semplici pensieri. Non sono realtà. Il problema sorge quando ci si identifica e si scambiano come parte del se’.
Sarebbe molto utile che lei possa apprendere la pratica della Mindfulness attraverso il percorso MBSR
Gentile utente, dallo scritto si evince che la psicoterapia cognitiva e analitica non l'hanno fatta decidere di cambiare i suoi pensieri. Il problema sono i suoi pensieri o la sua decisione in merito al cambiare i suoi pensieri?
Cordiali saluti.
Dr. Maria Antonietta Fasanella
Salve, nella sua domanda non ci dà molte notizie su di sè, ad esempio la sua età, importante sapere quando sono iniziati i suoi sintomi e cosa stava accadendo nella sua vita in quel periodo. Penso che nessuna terapia le fa andare via i suoi pensieri intrusivi, però la potrebbe aiutare ad elaborare le cause dei suoi sintomi. Il farmaco inizialmente può alleviare la sofferenze dell'ansia e della depressione solo che i farmaci non si possono prendere a vita e se lei non elabora le cause i suoi sintomi potrebbero tornare, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera, è molto difficile poterla aiutare perchè vi sono pochi elementi su cui poter costruire una qualche ipotesi circa il suo malessere. I farmaci sicuramente le daranno sollievo rispetto ai sintomi, seppur per un periodo transitorio. La psicoterapia, in generale, affinché sia efficace richiede una sorta di partecipazione e coinvolgimento da parte del soggetto. In questo senso, mi chiedo se lei si sia mai effettivamente messo/a in gioco rispetto ad una maggiore riflessione su di sé e una maggiore consapevolezza dei suoi pensieri che, come dice, le provocano ansia e depressione. In ogni caso, non sarà la terapia a cambiare i suoi pensieri, sarà lei a farlo attraverso il prezioso supporto del terapeuta il quale la aiuterà a trasformare i vincoli in risorse, così da riuscire a “gestire” i suoi pensieri ed eventualmente tentare di comprendere insieme da dove arrivano. In bocca al lupo, Enza Cuzzucoli
Gentile utente la domanda che mi viene spontanea è: a cosa le serve non cambiare i pensieri?
certamente una soluzione per modificare i suoi pensieri c'è, occorre trovare la strada giusta e la terapia che sia più adatta a lei, la cosa che ho trovato vincente in molti casi è l'ipnosi o l'EMDR. Sono a disposizione per ulteriori approfondimenti e/o chiarimenti. Dott. Monica Pierlorenzi
Buongiorno, credo che la psicoterapia debba in un certo senso perturbare emotivamente, generare significati riguardo al proprio star male, affinché abbia un senso.
Le suggerisco di parlarne con il suo terapeuta per rileggere le sue difficoltà da un punto di vista diverso.
Per qualunque chiarimento mi può scrivere.
Buona giornata. Paola Uriati
Buongiorno, ha mai ipotizzato la possibilità che potrebbero esserci delle resistenze al cambiamento del tutto inconsapevoli che ostacolano i suoi percorsi terapeutici? Provi a rispondere: cosa perderei se non fossi più depresso?
Colgo e rispetto la sua domanda un po' provocatOria. Inutile dirle che non ci sono ricette preconfezionate e pillole che ci regalano la felicità. L'inquietudine umana non guarisce, ma possiamo imparare a tollerarla. Spesso la trasliamo nell"arte e nella scrittura. Ha provato con la medicina narrativa?
Buonasera. E' davvero difficile poter dare un parere con così poche informazioni. Credo però che se ha posto la domanda qui, in qualche modo lei sta cercando la soluzione ai suoi problemi. Si tratta ora di trovare uno/una psicoterapeuta con il/la quale lei possa instaurare una buona alleanza terapeutica e, eventualmente (se ci sono indicazioni in questo senso da parte del medico), fare la cura farmacologica, che lavora in sinergia con la psicoterapia. Cordiali saluti
La terapia combinata è sempre la soluzione migliore per raggiungere dei risultati papabili e stabili nel tempo
Gentile signore, la psicoterapia del profondo non verbale combinata con farmacoterapia mirata (meglio se eseguite dall'unico equipe dei medici) potrebbero dare nel suo caso un'ottimo resultato.
Un saluto e auguri di trovare il percorso giusto.
Provi un approccio Sistemico -Relazionale.
Probabilmente il suo malessere non dipende solo da se stesso ma anche da chi le sta intorno.
Ma mi chiedo : è pronto a guarire?
Cordiali Saluti
Salve, nella sua richiesta racconta di questi pensieri che non sono andati via con la psicoterapia cognitiva, analitica ne parli con il suo psicoterapeuta con cui ha intrapeso il percorso avrà maggiori informazioni su di lei e insieme poter capire in quale direzione andare.
Gentile utente, al di là della declinazione della domanda nella Sua situazione specifica, che non conosciamo e che è invece necessaria per una risposta consapevole e sensata, mi permetto di farLe presente come forse la domanda stessa debba essere riformulata. La modifica del pensiero, di per se, non modifica i modi di essere nel mondo ne tantomeno le tonalità affettive relative. Per poter modificare la sofferenza, pertanto, non dovrà modificare i pensieri ne i modi di formularli. Bensì, dovrà modificare i modi di essere nel mondo, i significati che si appalesano nel fare esperienza, e le modalità di riconfigurare le esperienze secondo identità. Deve quindi fare un percorso che trasformi i modi di essere tramite l'apertura di possibilità di essere altrimenti (e non di pensare altrimenti). Sarebbe come dire che, se Lei ha paura dei ragni (ad esempio!) basta modificare i suoi pensieri suoi ragni perché Lei smetta di avere paura. E parla con chiunque abbia una fobia Le dirà che questo non ha senso perché la persona sa benissimo "razionalmente" che la Paura che prova è "sproporzionata" ... Ma la paura continua. Senza la modifica dei modi di fare esperienza, questa operazione è inutile. L'indicazione è proseguire la psicoterapia (o provare con un terapeuta a indirizzo fenomenologico-esistenziale) e avere fiducia nel processo di cambiamento, che non è semplice ne immediato. In bocca al lupo, cordialità. DMP
Buongiorno, forse l'approccio psicoterapeutico non è quello ideale per lei. Se con il suo terapeuta non si è creato immediatamente un rapporto di fiducia ed empatia, le suggerisco di rivolgersi ad un altro professionista, che la faccia sentire a suo agio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Loredana Aiello
Buonasera. per lei sarebbe utile affrontare le sue ansie con un approccio psicoterapico breve e strategico. Una delle peculiarità che distinguono la terapia breve strategica dalle forme tradizionali di psicoterapia è che permette di sviluppare interventi basati su obiettivi prestabiliti e sulle caratteristiche specifiche del problema in questione, anziché su teorie rigide e precostituite. Inoltre ogni tipo di patologia è concepita non come una malattia biologica da guarire, bensì un equilibrio disfunzionale da trasformare in funzionale.
per maggiori dettagli sullo stesso mi contatti.
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Buonasera, mi colpisce il fatto che lei aspetta un cambiamento da qualcosa di esterno a lei, dalle terapie che siano psicologiche o farmacologiche. Sarebbe interessante capire quali sono i motivi per cui vorrebbe cambiare e quali i motivi per cui non vorrebbe cambiare. Qualora volesse, sono a disposizione e mi contatti. Un saluto, Alessandro D'Agostini
Salve, servirebbero altri elementi importanti per poterle dare una risposta.
Quanto tempo sono durate le terapie precedenti?
Come mai ha interrotto il percorso terapeutico?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, non ci da abbastanza elementi. Ne parli con la terapeuta che la segue. O se ha interrotto la terapia, contatti qualcuno con un approccio diverso.
Un saluto,
MMM

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