Salve sono veramente disperata sonn una ragazza di 28 anni con una sorella di 23 anni con un disturb

15 risposte
Salve sono veramente disperata sonn una ragazza di 28 anni con una sorella di 23 anni con un disturbo alimentare ma i miei genitori sembrano non capire il suo disagio e il sil problema mia sorella pesa 39 kili e ci sono giorni in cui lei si rifiuta di mangiare io ci provo ma sembra che i miei sforzi non bastano perché ogni volta che io faccio un passo in avanti i miei genitori riportano tutto indietro peggiorando la situazione per esempio se lei si rifiuta di mangiare o quando le prende un attacco di panico per il cibo invece di aiutarla o cercare di parlare loro chiudono la porta e la lasciano lì da sola per ore finché non la sentono più piangere. Questo a me mi preoccupa tantissimo. Cosa posso fare per aiutarla?
Gentilissima,
se ha l'impressione che la situazione di sua sorella sia particolarmente grave e che i vostri genitori non se ne preoccupino adeguatamente, dovrebbe rivolgersi ai servizi sociali della vostra zona di residenza e fare presente il pericolo che corre la ragazza e l'incuria nella quale versa.
Piuttosto che rischiare che si consumi nell'inedia, anche un trattamento sanitario obbligatorio sarebbe meglio, non trova?
Altrimenti non vedo come potrebbe agire, dal momento che sua sorella è maggiorenne e, a quanto mi par di capire, è sorda ai suoi tentativi di aiuto, mentre gli altri familiari non sono di alcun supporto.
Francamente, oltre a richiedere l'intervento delle autorità, non vedo altra via d'uscita per sbloccare una situazione che, data la rilevante perdita di peso sua sorella, rischia di diventare drammatica.
Cordiali saluti e auguri.

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Gentile utente, Innanzitutto, vorrei esprimere la mia comprensione e preoccupazione per la difficile situazione che sta affrontando con sua sorella. È evidente che si sta sforzando molto per aiutarla, e la preoccupazione per il suo benessere è palpabile. Affrontare un disturbo alimentare in famiglia può essere una sfida significativa, specialmente quando la comprensione e il supporto non sono uniformi. Posso suggerirle di cercare di avere una conversazione aperta e rispettosa con i suoi genitori esprimendo in modo chiaro le preoccupazioni per la sorella e ragionare su come si potrebbe supportarla al meglio. Potrebbe invitare i genitori a mettersi nei panni della sorella, aiutandoli a cercando comprendere il disagio e le difficoltà che sta affrontando. L'empatia può essere un ponte importante per la comprensione reciproca. Suggerisco infine di coinvolgere un professionista della salute mentale specializzato nei disturbi alimentari. Un esperto può essere di grande aiuto nell'aiutare sua sorella a comprendere e affrontare le sue sfide. Un caro saluto, Sara Magliocca
Buongiorno capisco il disagio e la preoccupazione, ma purtroppo non troverà la soluzione sui forum, credo che un percorso con un terapeuta che l'aiuti a comunicare con sua sorella, perché è lei che deve aiutare, e non i suoi genitori, sarebbe efficace.
Resto a disposizione per un colloquio gratuito anche online
cordiali saluti
Buongiorno. Cerchi di affrontare questa difficile situazione parlando, se disponibile, col proprio medico di famiglia che le potrà dare informazioni e riferimenti professionali adeguati sul territorio. Cerchi quindi di rivolgersi a figure professionali adeguate nel territorio dove abitare, in modo da costituire una rete che curi sua sorella e sia di supporto ed aiuto anche per il resto della famiglia. Un caro saluto.
Gentile utente, si percepisce la preoccupazione che sta vivendo per sua sorella. Sicuramente può iniziare a chiedere aiuto al suo medico di base che potrà indirizzarla su quali servizi territoriali fare riferimento. Vi potranno accompagnare gradualmente e supportarvi in questo percorso.
Saluti, dott.ssa Di Gennaro Laura
Buonasera, penso che sia utile che Lei si rivolga subito al medico di famiglia che di conseguenza allerti le figure professionali di competenza. Oppure cercare online l'aiuto specifico per sua sorella. Un caro saluto. D.ssa Cristina Sinno
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana e su quella di sua sorella. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara utente, essendo sua sorella maggiorenne le sue possibilità di movimento sono più "ridotte". Prima di tutto sua sorella è consapevole della sua condizione? C'è volontà da parte di sua sorella a farsi aiutare? Parlare con i suoi genitori è sicuramente importante, ma potrebbe aiutare sua sorella iniziando ad accompagnarla dal vostro medico di base che vi possa a sua volta indirizzare al servizio DCA territoriale della vostra zona. Oppure potrebbe cercare online il consultorio più vicino a voi. Tuttavia se sua sorella non fosse disposta a farsi aiutare lei non potrà obbligarla. Lei stia vicino. Non è mai semplice stare accanto ad un familiare che soffre. La sua posizione è comprensibilmente dolorosa e complessa. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, la ringrazio per aver scritto.
Descrive una situazione delicata da attenzionare per valutare la presenza di un effettivo pericolo per la salute.
Un primo passo potrebbe essere rivolgersi in prima persona ai servizi di cura specialistici di zona sia medici che psicologici per capire in che modo poter essere indirettamente di sostegno, soprattutto nel caso in cui la persona interessata non sia disposta a intraprendere un percorso.
Con l’augurio che possiate trovare l’aiuto necessario, porgo un saluto cordiale.
Buongiorno comprendo il disagio che sta vivendo e la complessità della situazione di sua sorella. Le consiglio di rivolgersi al suo medico di base, in modo da poter ricevere tutte le informazioni su professionisti adeguati del territorio in cui vive, che potranno così prendere in carico e sostenere sua sorella e la vostra famiglia. Cordiali Saluti, dott.ssa Francesca Gruosso.
Gentile utente, comprendo la sofferenza che accompagna la descrizione della sua attuale situazione familiare. In questi casi è bene avere dei punti di riferimento sul territorio di appartenenza, come centri clinici o strutture pubbliche sanitarie che offrono un servizio di diagnosi e trattamento dei disturbi alimentari. Resto a sua disposizione per ulteriori informazioni. Un caro saluto
Buongiorno, immagino quanto si senta preoccupata e anche sola perché non sente il sostegno dei suoi genitori verso sua sorella. Partendo dal presupposto che lei è maggiorenne ma anche che la situazione sembra abbastanza difficile, le suggerirei di parlare con il medico di base per iniziare e farsi dare indicazioni rispetto ad aiuto sul territorio per sua sorella, dovreste cercare di creare una rete e non è detto comunque che sua sorella accetti poi un aiuto e quindi forse potrebbe esserci la necessità di azioni più determinate ma a tratti anche più dolorose per lei da attuare. Per ora forse potrebbe cercare lei un sostegno psicologico che possa sostenerla in questi passaggi così delicati, per non farla sentire sola e lasciare anche che emerga tutto il suo dispiacere e accompagnarla in questo periodo. Un caro saluto. Dott.ssa Alessandra Domigno
buongiorno, sicuramente la situazione sembra grave, sua sorella con lei parla?ha mai pensato di farsi aiutare? se cosi' fosse ci sono diversi centri in italia che si occupano di queste problematiche, bisogna vedere dove abitate. per primo contatti il vostro medico curante e se sua sorella non vuole farsi aiutare, come ultima soluzione proponga al medico di fare un trattamento sanitario obbligatorio (seppur contro il suo volere). Senza arrivare a questo inizi a procedere sentendo il parere del medico di base.Un caro saluto
Buongiorno,
come già consigliato dai colleghi, potrebbe rivolgersi al suo medico di base in prima battuta e chiedere a lui il supporto necessario per gestire la situazione e conoscere le realtà professionali del suo territorio.
Un caro saluto.
Dott.ssa Valeria Filippi
Salve, vi consiglio di iniziare una psicoterapia familiare.

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