Salve, Sono una ragazza di vent'anni e soffro ormai da un paio di anni di onicofagia - non ricordo

21 risposte
Salve,
Sono una ragazza di vent'anni e soffro ormai da un paio di anni di onicofagia - non ricordo con esattezza l'età in cui ho iniziato a mordicchiare le unghie, ma dovrebbe risalire ai primi anni dell'adolescenza. Ho cercato più volte di smettere, ma senza successo. Riesco ad evitare per qualche mese, però poi riprendo nuovamente a mangiare le unghie, soprattutto in momenti di estrema ansia, come in prossimità di esami, oppure in momenti di tristezza. Subito dopo l'apparente consolazione che mi provoca il gesto, vengo spesso assalita dai sensi di colpa e provo vergogna nel mostrare le mie mani. Negli ultimi tempi agli episodi di onicofagia, temo se ne siano aggiunti altri come dermatillomania, tricotillomania e dermatofagia (in realtà oltre a mangiare le unghie, ho sempre mangiato anche la pelle attorno e le cuticole). Come mettere fine a questa situazione?

Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità
Salve, Mi dispiace per la situazione ed il disagio espresso. Tutti quelli che lei ha elencato sono chiari sintomi di ansia, ha mai intrapreso un percorso di sostegno psicologico per fronteggiarla? Lo ritengo essenziale al fine di capire le cause ed i fattori di mantenimento del disturbo e, non meno importante, per trovare strategie più efficaci per fronteggiarla.
Cordialmente, Dott. FDL

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Salve,
noi terapeuti psico-corporei siamo soliti dire che il corpo parla...e il suo mi pare di capire le da un gran da fare... che sia per ansia o altro deduco lei non è ancora molto consapevole.
attraverso l analisi si può arrivare a comprendersi meglio, a essere più consapevoli cosi da capire che emozione proviamo in modo fluido... cosi facendo non abbiamo più bisogno di scaricare le emozioni sul corpo...
Sto scrivendo ovviamente in generale perché non molto se non ciò che ha scritto
Ma credo che con un percorso psicoterapico ne potrebbe venire a capo!
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Monacò
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo, non è semplice. Credo che in parte si sia risposta da sola: probabilmente è un problema legato all'ansia. Ha mai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia per migliorare la situazione? Rimango a sua disposizione.
Buona serata.
Dott. Fiori
Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. È stata molto dettagliata nello descrivere i suoi stati emotivi associati all'onicofagia e questo denota una certa consapevolezza. Purtroppo non c'è una "ricetta" che vada bene per tutti, non esiste una soluzione o un consiglio che possa risolvere il problema. Qui la cosa interessante è che lei a quanto pare tende a somatizzare alcuni stati emotivi, una cosa che potrebbe provare ad esplorare qualora decidesse di intraprendere un percorso personale. Le auguro una buona serata, dott. Simeoni
Gentile Signora, il primo passo lo ha fatto parlando di se e chiedendo un consulto. Ovviamente lei sente che questi comportamenti le provocano disagio ed è chiaro che vuole fare qualcosa per tutto questo. Una buona possibilità è contattare uno specialista in psicoterapia e valutare con lui cosa fare. Solitamente questo tipo di difficoltà possono essere modificate. Ovviamente tutto questo si potrà stabilire solo lavorandoci. Ora sta a lei sceglierne uno anche fra quelli presenti su questo sito ed iniziare. Solitamente le persone non credono che questa è la parte più complicata di tutto questo percorso di conoscenza e cambiamento e lei lo ha già fatto. Un cordiale saluto
Gentile utente,
Valuti con fiducia la possibilità di richiedere un consulto con uno specialista in psicopatologia clinica. Come ha già evidenza si tratta di una manifestazione di ansia, ma è necessario valutare in profondità anche aspetti legati all’umore e alla sua personalità. Solo uno specialista potrà valutare tutto questo, ed anche se dovesse essere necessario l’ausilio di un farmaco per aiutarla a contenere gli eventuali effetti ansiosi-depressivi.
Cordialità,
Dottoressa Mariagrazia Fanciulli
Gentile utente,
l'onicofagia è un sintomo ossessivo compulsivo, che ha la sua causa nell'ansia e/o nella gestione dell'aggressività e della frustrazione.
Le consiglio un percorso di terapia cognitivo- comportamentale, per comprendere bene le situazioni che le fanno da richiamo, i pensieri che accompagnano il desiderio di mangiarsi le unghie (il cosiddetto craving), i permessi con cui si autorizza - spesso inconsapevolmente- a cedere all'impulso, e come può contrastarli.

con i migliori auguri
dr. Ventura
Buonasera, potrebbe essere importante poter intraprendere un percorso Psicologico che possa aiutarla ad esprimere meglio ciò che sente e ad andare alla radice di questi suoi vissuti così da poter trovare delle strategie utili per gestire meglio i momenti in cui si sente triste e in ansia come ha riferito. Sono a disposizione qualora lo volesse, Greta Casiraghi
Gentile utente, le condizioni da lei riportate presentano nella maggioranza dei casi una matrice ossessiva. Il modo migliore di uscirne è quello di avviare un trattamento psicoterapico: esistono ad oggi anche protocolli specifici per il trattamento dell'onicofagia e della tricotillomania, specialmente all'interno della terapia breve strategica e delle terapie cognitivo-comportamentali.
Cara utente,
i comportamenti da lei descritti sono uno dei tanti modi che (spesso inconsciamente) mettiamo in atto come risposta allo stress e all'ansia e che è il risultato di una difficoltà nel controllo degli impulsi. Mangiare le unghie e le pellicine diventa una sorta di sfogo per alleviare la tensione, in altri casi è un modo per esprimere aggressività e rabbia rivolta verso sè stessi. Quest'utlimo è presente anche nella tricotillomania e la dermatillomania, azioni in cui spesso oltre a rabbia e tensione si esprime imbarazzo o umore deflesso. Sicuramente un aiuto psicologico in tal senso l'aiuterebbe a trovare le cause, e affrontare le sue ansie e tristezze grazie a strumenti ad hoc.
Un caro saluto
Gentile Utente, come le hanno già scritto altri colleghi, le problematiche di cui parla possono rientrare in una strategia che lei mette in atto, in maniera inconsapevole, per gestire i suoi stati emotivi. Potrebbe esserle d’aiuto intraprendere un percorso di psicoterapia per acquisire una maggiore conoscenza di se stessa e apprendere strategie di autoregolazione emotiva differenti.
Un cordiale saluto
Cara ragazza,
lei stessa ha parlato di "estrema ansia" quando deve sostenere un esame o quando è triste. Può imparare a gestire queste emozioni, scatenate da periodi particolarmente intensi, in modo diverso. Una consulenza psicologica (anche online) potrebbe aiutarla. Un cordiale saluto
Buongiorno. Un percorso di terapia potrebbe aiutarla nel gestire gli stati emotivi di cui parla. Brava, per quanto fatto sin'ora.

Cordialità

MT
Gentile utente, ritengo che un percorso terapeutico possa essere per lei necessario al fine di identificare le motivazioni sottostanti ai suoi comportanti, probabilmente legati a stress e ansia. Una volta definito il problema è possibile trovare delle strategie per affrontarlo e gestirlo al meglio.
Un caro saluto
Dott.ssa Maneri
Buongiorno, esistono specifici protocolli incentrati sulla rimozione di gesti involontari. Tra questi uno tra i più utilizzati e con i risultati più attendibili è l'Habit Reversal Training, un protocollo cognitivo comportamentale utilizzato anche in casi di tic.
Una volta rimosso il movimento della onicofagia potrebbe essere utile, ma questo sarà a sua discrezione, comprendere da ove si originano questi vissuti di forte ansia e preoccupazione. Il rischio è, infatti, quello di togliere il sintomo ma non la causa, con un conseguente rischio di ricaduta o di difficoltà nell'interruzione dell'onicofagia.
dott. De Rosa Saccone
Buonasera,
come lei stessa ha riferito, l'onicofagia e le altre manifestazioni riportate sembrano esitare da uno stato di tensione crescente (ansia, tristezza, paura), ponendosi come strategie automatiche per raggiungere uno stato di sollievo (anche se lieve e temporaneo). Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a sostituire i comportamenti automatici con strategie più efficaci e funzionali per regolare le emozioni negative.
Un cordiale saluto,
Dott. Dario Maglione
Buonasera, potrebbe essere vantaggioso per lei iniziare un percorso con uno specialista Psicologo/Psicoterapeuta per analizzare il disagio che riporta qui e il vissuto emotivo che ne è alla base.
Un saluto.
Buonasera,
leggendo quello che scrive, ho la sensazione che sia gli episodi sia l'ansia stessa siano aumentati. E di conseguenza anche il suo disagio e la sua preoccupazione, cosa di cui mi dispiace molto.
Potrebbe essere forse un buon momento per provare a contattare uno psicologo: avrebbe la possibilità di parlare di ciò che la rende ansiosa, di come si sente nei momenti in cui prova il bisogno di mangiare le unghie e di come si sente dopo. Sono sicura che un confronto in uno spazio di ascolto e accoglienza, potrebbero aiutarla a ritrovare serenità e benessere psicologico.
Per qualsiasi cosa, se vuole, sono a disposizione.
Le auguro una buona serata,
un caro saluto,
Dott..ssa Alice Carbone
Buonasera, immagino che la situazione sia veramente insopportabile per lei e sono sicura che le farebbe bene intraprendere un percorso psicologico per poter fronteggiare questa situazione ansiogena che sicuramente a quanto riporta si sta aggravando con il tempo. E' importante risalire alla causa scatenante di tale comportamento per poter attenuare e risolvere il problema, causa che deve ricercare insieme e con l'aiuto di un professionista. Le auguro ogni bene.
C.G.
Gentile utente di mio Dottore,
gli stati che ha descritto attengono alla sfera delle somatizzazioni.
Questo vuol dire che attraverso il corpo prova a comunicare all’esterno i suoi vissuti interni, di malessere e disagio.
Provi a darsi la possibilità di uno spazio di confronto con un terapeuta che la possa accompagnare in un viaggio di esplorazione e conoscenza delle sue dinamiche interne.
Saluti,
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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