Salve, sono una ragazza di 24 anni e da un po' di anni ormai attraverso periodi di scoraggiamento e

17 risposte
Salve, sono una ragazza di 24 anni e da un po' di anni ormai attraverso periodi di scoraggiamento e di depressione, più o meno lunghi, che col tempo sono diventati debilitanti, rallentando parecchio i miei studi, cosa che aggiunge ulteriore ansia. Di solito comincia quando sto per affrontare qualcosa di importante e le aspettative sono abbastanza alte e finisco per farmi totalmente fagogitare dalla paura, mi paralizzo e rimando tutti gli impegni (soprattutto esami), che poi si accumulano e aggravano il mio stato di ansia e minano fortemente la mia autostima. Sono periodi (a volte settimane, altre diversi mesi) in cui vengo totalmente pervasa da pensieri negativi e autosabotanti, da crisi di pianto che si alternano a stati di apatia che mi impediscono di provare interesse e piacere per qualunque cosa faccia, anche per le cose che normalmente mi piacciono. Inizialmente ho cercato di riprendermi da sola, di capire dove sbagliavo, cosa volevo e di assumere atteggiamenti e abitudini diverse, ma dopo qualche mese ripiombavo puntalmente in quello stato di apatia e pessimismo. E ora sono quattro anni che questa situazione va avanti e sta diventando un problema serio per il mio percorso di studi, dal momento che vorrei riuscire a dare gli ultimi esami e laurearmi quest'anno, ma ho paura di non riuscirci e di attuare ancora questi meccanismi autosabotanti (e attualmente è così).
Gentile utente,
si evince dalle parole che scrive la sua sofferenza e preoccupazione per il su presente e anche per il futuro, per il percorso di studi intrapreso. Le chiedo se ha mai intrapreso un percorso di psicoterapia? Ha mai pensato di farlo o si è informata rispetto a questo?
Detto ciò, il fatto che ciclicamente ritornino questi stati mentali intensi con tutto quello che ne consegue, a livello anche di sintomatologia manifesta, ci dice che si tratta proprio di un ciclo, che probabilmente si "auto-mantiene", in quanto poi vengono sempre messe in atto le stesse risposte. E' molto difficile inizialmente avere la consapevolezza di questi stati mentali e ci vuole un pò di lavoro per spezzare i circoli viziosi che si creano e che mantengono alta la sofferenza. Inoltre, sarebbe importante capire bene come si attivano, cos'è che fa da evento "trigger" e cosa nello specifico mantiene attivi questi "stati mentali".
Le consiglio, dunque gentile utente, di rivolgersi ad uno specialista del settore. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti,
Cordiali Saluti
Dott.ssa Spolverini Claudia

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Gentile Signora un consulto con uno psicoterapeuta può sicuramente essere una buona opportunità. Non la consideri come una cosa negativa la pensi come una opportunità. Di solito le situazioni come quelle che lei sta vivendo possono essere affrontate e la conoscenza che si ricava legata alle ragioni di questi comportamenti finisce per modificare l'intera situazione. Ovviamente decida lei ma non sottovaluti questa possibilità. Un cordiale saluto
Salve, scrive che ha già provato a risolvere da sola il disagio che descrive. Ha mai pensato ad un consulto psicologico? Potrebbe aiutarla.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve. Parla di aspettative elevate. Avere aspettative elevate può scatenare la paura del fallimento. E, spesso, per paura di fallire si mettono in atto meccanismi, come lei li definisce, autosabotanti, creando un circolo vizioso da cui può essere difficile uscire.
Valuti la possibilità di un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a capire cosa causa le aspettative elevate e la paura che la fagocita. Distinti saluti
Gent.ma, dal momento che descrive una situazione emotivo-affettiva che si ripresenta nel tempo e che le impedisce di vivere serenamente, potrebbe esserle utile una consultazione per meglio comprendere il suo disagio, fatto di pensieri negativi e autosabotanti, per valutare poi l'eventualità di un appropriato intervento. SG
Salve, da come scrive si evince la sofferenza e la stanchezza rispetto a quello che vive ma anche consapevolezza di alcune dinamiche dei suoi pensieri e comportamenti molto spesso autosabotanti. Quando questi stati d'animo persistono per molto tempo è importante chiedere aiuto e concedersi una chance; accettare di voler fare un percorso di autoconoscenza e di apprendimento di tecniche specifiche per stare meglio è il primo passo verso il cambiamento
Cordiali Saluti
Salve, essere paralizzati dalla paura non aiuta a pensare, a capire cosa stia accadendo. Lei parla però anche di pensieri negativi e autosabotanti, sarebbe interessante comprenderne il contenuto. A volte i momenti di crisi sono l'occasione di aprire una riflessione sulla propria vita e interrogarsi sul poprio futuro che può essere angosciante per certi versi, ma anche utile per incamminarsi sulla strada che più si sente come propria. Finora, come ha detto, è riuscita a farcela da sola, a sbrogliare da sola la matassa, per così dire. Se non riesce più si faccia aiutare. Una psicoterapia potrebbe accompagnarla in questo percorso. La saluto cordialmente, Marina Montuori
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Fallimento: c'è una voce interna che ci suggerisce che non ce la faremo, che è meglio non provarci. Da dove deriva questa esperienza, da cosa la protegge questa voce/parte di sè? Perchè il tema del fallimento è così centrale? La terapia l'aiuta ad andare indietro e a capire come si è costruito tale meccanismo difensivo, imparare a sentirsi protetta nel prendere rischi e investire nel presente e sul futuro. In bocca al lupo: se sceglie la terapia, percorrerà accompagnata un viaggio verso la scoperta di una nuova se stessa.
In quattro anni certe difficoltà si risolvono anche spontaneamente. Se questo non è accaduto significa che c'è qualche elemento che impedisce un'evoluzione spontanea positiva. Andrebbe individuato e rimosso
Le aspettative che spesso nutriamo nei confronti di noi stesssi sono troppo lontane dalla realtà, questo crea un corto circuito da cui difficilmente si può uscire da soli. Farcela da sola crea automaticamente un'altra aspettativa. Credo sia importante che tu possa darti il permesso di chiedere e di poterti appoggiare/fidare, come ha già detto un altro collega, può essere una buona opportunità. Trovare un luogo in cui sentirti libera di esprimere te stessa senza essere giudicata, sperimentare cosa vuol dire essere accolti senza dover performare, il resto vien da Sé. La psicoterapia può proprio essere quel luogo, buon viaggio e buona fortuna.
Buonasera e gazie per aver condiviso i suoi vissuti. In quello che ha scritto ci sono molte cose che meriterebbero ascolto e attenzione.
Molte emozioni da lei descritte possono essere legate all'ansia, ma per ogni persona l'ansia può essere accompagnata da paure diverse: di fallire, di non essere all'altezza, di non essere adeguata, di sentirsi deboli ed incapaci, oppure vulnerabili di fronte alle sfide.
Credo che un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla.
In alcuni momenti è necessario un aiuto dall' esterno per rimettersi in cammino da soli. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Buona serata. Dott.ssa Georgia Silvi
Buongiorno,
Come suggerito dai colleghi le consiglio di rivolgersi ad uno specialista che la aiuti a imparare a gestire l’ansia.
Gentile utente non deve essere semplice vivere con questi vissuti. Le paure se non ci si dà la possibilità di esprimerle rischiano, come anche lei ci scrive, di sabotarla. Dove ha imparato a non poter sbagliare (e forse a elevare un pò troppo le aspettative)? Valuti la possibiltà di essere aiutata attraverso un percorso di psicoterapia non solo a conoscersi meglio ma soprattutto a trovare nuove modalità per affrontare questo circolo vizioso di aspettative/paura/fallimento che le generano sofferenza.
Resto a disposizione per un consulto anche online.
Le mando un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Gentile utente, espone una problematica per la quale la può aiutare parlarne con un/una professionista della salute mentale con il/la quale capire da quali meccanismi psicologici possano dipendere questi stati ansioso-depressivi e come sbrogliare la matassa. Cordiali saluti.
Concordo con le/i colleghe/i che hanno evidenziato una sorta di circolo vizioso, che lei stessa d'altronde descrive bene. La comprensione razionale però non è sufficiente a trasformare i nostri comportamenti e stati mentali che non ci piacciono. La psicoterapia è senz'altro uno dei metodi più efficaci per raggiungere questo obiettivo, cioè cambiare...Fare da soli/e in queste cose dà l'illusione di essere più forti, ma tenga presente invece che chiedere aiuto è un atto di coraggio
Buonasera per esprimere un parere o suggerirle un consiglio sarebbero necessari altri elementi; ad esempio con chi vive, se è impegnata in una relazione stabile, se i suoi genitori vivono vicino, con che frequenza li vede e altro ancora.
In ogni caso sarebbe consigliabile un percorso psicoterapico sistemico relazionale per capire le dinamiche che stanno sullo sfondo ai suoi disturbi.
Buona serata
Dott.sa Luisa Anibaldi
Dott. Raffaello Di Monte

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