Salve, sono una donna di 38 anni, 10 anni fa ho avuto la diagnosi di sclerosi multipla (grazie al ci

2 risposte
Salve, sono una donna di 38 anni, 10 anni fa ho avuto la diagnosi di sclerosi multipla (grazie al cielo non mi ha dato problemi) ma inizialmente mi aveva scatenato paranoia e ansia.. hanno provato a darmi delle cure che però, non sono riuscita a proseguire x effetti collaterali pesanti.. dopodiché si è scatenata in me una cefalea tensiva quitidiana, per almeno un anno e dopo vari tentativi il neurologo mi diede efexor (tenuto a 150mg x 4 anni)che funzionò benissimo.
Poi l'effetto sull'umore si è abbassato e ho provato a cambiare farmaco.. l'ansia era ok ma l'umore no.. cmq 2 mesi fa ho sospeso tutto pensando che tanto non mi facevano niente le medicine..
Peccato che 1 mese fa ho avuto un brutto problema familiare e da lì si è scatenato tutto.. depressione, ansia forte e difficoltà a dormire.
Ora il mio problema principale è DORMIRE.
2 settimane fa ho riniziato la terapia con zarelis, ora sono a 75mg, ancora non ha fatto effetto, ma cmq non riesco a dormire. Da stasera prenderò EN ma vi confesso che non sono tranquilla x niente. Ho paura di non riuscire a smettere di prenderlo. Lo prenderò solo prima di coricarmi, secondo voi rischio assuefazione?
Grazie. Beatrice
Buongiorno Beatrice,
Mi spiace apprendere del suo stato di salute. Da quanto racconta emerge che ci vuole ancora tempo perché l'antidepressivo che sta assumendo (che ha azione anche su ansia e sonno) faccia il suo effetto (almeno 4 settimane). L'En è una strategia adeguata e ha una emivita abbastanza lunga, tanto che riduce il rischio di assuefazione. Si attenga alla prescrizione medica e vedrà che non avrà problemi a sospenderlo una volta che la terapia antidepressiva avrà dato anche il suo effetto sul sonno.

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Cara Beatrice, la sua storia è abbastanza travagliata e i suoi vissuti sono più che comprensibili. Ha fatto bene a riprendere la terapia, il mio consiglio è quello di affidarsi costantemente alle cure di uno specialista in psichiatria, che possa aiutarla a monitorare i sintomi e gli effetti della terapia, ed eventualmente rimodularla di tanto in tanto, qualora necessario. Se l'En non dovesse aiutarla a dormire, esistono moltissime altre strategie percorribili e valide, di cui però è bene che lei possa discutere con il suo psichiatra di riferimento.
Un abbraccio

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