Salve. Sono una donna di 36 anni, sposata da 6 anni. Da cinque mesi ho cambiato lavoro e conosciut

15 risposte
Salve.
Sono una donna di 36 anni, sposata da 6 anni. Da cinque mesi ho cambiato lavoro e conosciuto un collega con il quale mi sembra di avere una buina sintonia. Anche lui è sposato da una decina di anni, lamenta sempre problemi di incomprensioni con la moglie e distanza fisica. Lui è gentile con tutti, quindi non è cordiale solo con me, spesso ci cerchiamo per fare pausa caffè insieme. Spesso e volentieri dopo il lavoro c'è lo scambio di qualche messaggino, condividendo foto e momenti dei nostri figli, nulla di invadente o di spinto.
Sono io che ogni tanto lancio qualche battutina, non riesco a capire se lui non le coglie e so vuole rimanere sulle sue. Il problema è che lo penso ogni giorno, la sua assenza la percepisco tanto, e questa cosa mi crea confusione, non provo nessun sentimento nei suoi confronti, forse nemmeno attrazione fisica, ma lo penso e lo sogno continuamente. Non l'ho detto a nessuno, è un peso che mi porto dentro e non ce la faccio più. In alcuni attimi penso di parlarne direttamente con lui, dall'altra parte penso di essere ingenua, immatura e in colpa e non voglio rovinare il nostro rapporto di colleganza. Lui confidandosi ha detto che vorrebbe sentirsi vivo, e gli è stretta la relazione di coppia con la moglie, dall'altra parte abbiamo avuto un'unica occasione di stare insieme in macchina per un passaggio, un tragitto di dieci minuti e non è accaduto mai nulla di fisico, nemmeno un abbraccio. Non riesco a capire perché penso ad un'altra persona, non è corretto, non è mai accaduto in tanti anni di conoscenza con mio marito. Sarà che ho da poco ricevuto una diagnosi di malattia autoimmune, che mi ha devastata, e allora è come se volessi scappare da una realtà fatta di medicine, stanchezza, e sentirmi leggera anche solo per una sera!!! Sono molto confusa e preoccupata.
Grazie per l'attenzione.
S.
Gentile utente, dal suo racconto si percepisce come questa "relazione" sia la ricerca di una leggerezza che sente mancare attualmente nella sua vita, appesantita dalla diagnosi appena ricevuta. Un percorso psicologico potrebbe darle la possibilità di ascolto che cerca, potrebbe accedere ad uno spazio in cui senza giudizio esplorare le sue domande, i sui dubbi, le sue emozioni contrastanti.
Saluti Dr.ssa Damiano Maria

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Buongiorno, comprendo la confusione che sente in questo periodo. Non deve sentirsi in colpa per qualcosa che all'interno di una relazione può avvenire in qualsiasi momento: sentirsi attratti o trovarsi a pensare ad un'altra persona. Inoltre in questo momento la sua situazione di salute non le permette di valutare con serenità il significato di questo suo 'pensare' al collega. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per essere aiutata a dare una forma a questo momento della sua vita. Cordialmente dott.ssa Gabriella Pringigallo
Cara utente, in una coppia può accadere di provare interesse per un'altra persona. Si perdoni e non si colpevolizzi. Potrebbe essere invece utile e interessante chiedersi come mai proprio in questo momento della sua vita? Cone sta vivendo la sua malattia? Questa notizia forse ha mosso qualcosa dentro di lei che è degno di essere guardato e valutato. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive. Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
mi spiace molto per la diagnosi ricevuta, il mio consiglio e' quello di cercare un supporto psicologico in primis per la diagnosi e per affrontare il carico emotivo che ne consegue, nel mentre potrebbe riflettere sulla relazione con suo marito sia con il terapeuta sia con il marito stesso, in modo da cercare di capire cosa le manca all'interno della vostra relazione.
cordiali slauti
Gentile S., capisco che ti trovi in una situazione difficile e confusa.
Tuttavia, è importante affrontare questa situazione con calma e lucidità.
Innanzitutto, è positivo che tu sia consapevole dei tuoi sentimenti e delle tue preoccupazioni. Può capitare di sentirsi attratti da altre persone anche quando si è in una relazione, ma è ciò che fai con questi sentimenti che conta di più.
Prima di tutto, rifletti su cosa desideri veramente. Sei felice nella tua relazione matrimoniale? C'è qualcosa che manca o che vorresti cambiare? La tua recente diagnosi di malattia autoimmune potrebbe avere avuto un impatto significativo sul tuo stato emotivo, portando a una ricerca di conforto o di evasione.
Ricorda che la comunicazione è fondamentale in ogni relazione. Se ritieni che sia appropriato, potresti anche discutere di ciò che provi con tuo marito, in modo da affrontare insieme eventuali problemi o preoccupazioni nella vostra relazione.
Infine, sii gentile con te stessa. Affrontare una malattia autoimmune può essere estremamente stressante e emotivamente impegnativo. Assicurati di prenderti del tempo per te stessa e di cercare sostegno quando ne sentirai il bisogno.
Se senti di aver bisogno di parlare con qualcuno di queste sensazioni, considera di rivolgerti a un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta. Questo potrebbe aiutarti a capire meglio i tuoi sentimenti e a trovare modi sani per gestirli.
Gentilissima,
Spesso il disagio che si prova per un problema fisico di natura organica unito alla stanchezza della routine può far che si cerchi qualcosa che distoglie dalla realtà, qualcosa che ci faccia non pensare alla nostra realtà che magari non ci soddisfa o piace.
Anche attraverso l’inconscio, nei sogni, sembra manifestarsi questo desiderio di fuga e ciò può generare confusione e destabilizzare in un momento della sua vita in cui, purtroppo, è più vulnerabile.
Sarebbe utile facesse un percorso psicologico per esplorare le sue risorse in questo momento e per comprendere bene cosa prova, se prova qualcosa, evitando così che la confusione le arrechi fastidio.
La saluto con una frase: “ "Non serve a niente una porta chiusa:
la tristezza non può uscire e l'allegria non può entrare."
Luis Sepúlveda
Resto a disposizione anche online
Dott.ssa Teresa Colaiacovo
Carissima, grazie per la sua condivisione
Sicuramente, il suo collega non le è indifferente: questo risulta chiaro!
Nessuno dei due si sbilancia più di tanto, eppure vi cercate...
Però lei gli lancia battutine, lui dice che vorrebbe sentirsi vivo poiché stretto nella relazione coniugale...
Potremmo affermare che, nonostante la sua infausta diagnosi, qualcosa di vivo c'è, e si manifesta attraverso i suoi sogni, i suoi desideri, immagini, pensieri...
Eviti i giudizi: non la aiuterebbero affatto...Di fatto, le creano solo ulteriore preoccupazione...
Piuttosto, resti in compagnia di queste fantasie: se le viva, si lasci attraversare da esse...
Spero di averle fornito nuovi spunti di riflessione
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente,
Dr. E. Nola
Gentile S.
Mi hai toccato con le tue parole sincere e oneste. È comprensibile che con i cambiamenti nella tua vita, come il nuovo lavoro e la diagnosi di malattia autoimmune, tu possa cercare sfogo in pensieri e sentimenti confusi. È normale anche sentirsi attratti da qualcuno che ci ascolta e comprende, specialmente quando ci sentiamo vulnerabili.

Tuttavia, è importante ricordare che le fantasie e i desideri possono essere una via di fuga temporanea dalla realtà, ma non risolveranno i problemi sottostanti. È un momento delicato e forse parlare con un professionista della salute mentale potrebbe aiutarti a navigare attraverso queste emozioni e trovare un equilibrio tra la tua vita personale e professionale.

Per quanto relativo al tuo collega, è fondamentale mantenere chiare le tue intenzioni e rispettare i confini del matrimonio. Parlare con lui potrebbe portare a conseguenze indesiderate, quindi prenditi del tempo per riflettere su ciò che realmente desideri e su come puoi affrontare le tue preoccupazioni in modo sano e costruttivo.

Non sei sola in questo percorso, e ci sono risorse disponibili per aiutarti. Spero che tu possa trovare la pace e la chiarezza di cui hai bisogno per affrontare questa fase della tua vita.

Con affetto
Dott Tiziana Vecchiarini
Salve, forse dopo il dolore della diagnosi, vorrebbe cercare di tornare a sentirsi un po' viva e per questo pensa a qualcun altro. Si rivolga ad un collega e ascolti le sue parole, intraprenda un supporto psicologico cioè e vedrà che il suo stato psichico tornerà nella norma.
Salve cara, la ringrazio per aver scritto. Sembra cogliere una congiuntura specifica tra questo interessamento e la scoperta recente di una patologia.
Le congiunture temporali di alcuni eventi spesso possono portarci ad agiti o pensieri confondenti che hanno dietro significazioni ancora inesplorate, motivo per cui potrebbe rivelarsi di aiuto l’inizio di un percorso di psicoterapia per interrogare meglio i bisogni, le emozioni e la fase di vita che oggi sta attraversando.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Di Costanzo
Buonasera S,
quello che le accade in questo momento secondo me ha molto a che fare con la diagnosi,anche se non sappiamo di ch entità è questa sua malattia autoimmune.
In qualche modo sta cercando di "spostare" il pensiero dalla malattia e datutto ciò che comporta su qualcosa di vitale.
E' come se lei in questo momento fosse anestetizzata emotivamente e queste sensazini le permettono di "sentire".
Di fronte a diagnosi importanti ci vuole un tempo perch la mente riesca ad assorbire il colpo e a riorganizzarsi.
Suo marito sembra sullo sfondo in questo momento ma forse il pensiero di un prima diverso per entrambi la fa soffrire inconsapevolmente per cui cerca di congelarlo e di tenerlo lontano per evitare di soffrire ancora di più.
I meccanismi possono essere infiniti....
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista esperto in psicosomatica,che sia in grado di aiutarla nel suo percorso di malattia
Buonasera. In realtà una spiegazione l'ha data nelle ultime righe del suo racconto: quest'uomo, evidentemente, le fa vivere momenti di leggerezza, permettendole di distaccarsi da pensieri, emozioni e stati d'animo negativi legati all'insorgere della sua malattia. Può anche essere che associ inconsapevolmente casa ad un contesto in cui deve affrontare le conseguenze psico-emotive legate alla sua malattia, un contesto opprimente. Come via di fuga, anche il semplice scambiarsi dei messaggi con una persona esterna a tutto ciò la fa sentire meno "pesante", diminuendo la consapevolezza di ciò che sta passando e così evitando sofferenze poco tollerate. Tutto ciò potrebbe rappresentare la sua risposta di difesa ad una situazione che le crea disagio e sofferenza: fuggire da ciò che non si tollera e da cui si è spaventati. La mia domanda è: non ne parla con suo marito perchè ha paura che non la capirebbe abbastanza? o perchè non vuole pesare su di lui? Le espongo tali quesiti perchè una via d'uscita potrebbe essere proprio l'esprimere i suoi stati d'animo e i suoi bisogni di leggerezza e tranquillità a suo marito.
Tuttavia, ha anche affermato di desiderare la presenza di quest'uomo (nonostante abbia detto che non la attragga fisicamente e non provi sentimenti) e che a volte gli rivolge battute con doppi significati che lui sembra non cogliere, in una sorta di provocazione. Questo potrebbe essere associato al desiderio di ricevere attenzioni da una persona.
La persona a conoscerla maggiormente è proprio se stessa: deve interrogarsi su ciò che prova realmente per il suo collega, se si rapporta così con lui perchè lo vede come la sua principale "scappatoia" da un periodo difficile o perchè sente che manchi qualcosa dalla relazione con suo marito. Il consiglio che potrei darle è di parlare dei suoi stati emotivi, dell'intenso stress che sta vivendo attualmente e soprattutto dei suoi bisogni a suo marito, bisogni di leggerezza e spensieratezza, in maniera tale che possa chiarire a se stessa cosa sente. Potrebbe anche essere che suo marito non si stia rendendo conto di quanto lei sia stressata in questo periodo e di quali possano essere le sue necessità primarie. Potrebbe proporgli di fare qualche attività da soli (una gita, una cena fuori...) quando siete liberi dal lavoro. Sono solo spunti, in quanto non ha inserito molte informazioni sulla relazione tra lei e suo marito all'interno del suo racconto. Ciò che emerge con chiarezza è il suo bisogno di autonomia, spensieratezza e anche il voler essere apprezzata, ma ci sarebbero altri aspetti da indagare per poterla aiutare meglio.
Mi presento, sono Chiara Lo Re, psicologa e psicoterapeuta. Ho la mia attività a torino ma svolgo anche sedute online.
Chiudo con un appunto:
E' importante giungere alla consapevolezza che solamente affrontando il dolore si può imparare a non averne più paura.
Le auguro un in bocca al lupo per tutto.
C.L.
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Buongiorno, comprendo le sue parole e quanto da un lato si senta in colpa per quel che sta provando mentre dall'altro sente bisogno di leggerezza per reagire alla diagnosi ricevuta. Probabilmente come lei sente questi due temi sono collegati fra loro. Sono tematiche importanti quelle relative alla salute e alla relazione intima. A mio avviso potrebbe lavorare su tutto ciò in un percorso di psicoterapia per sciogliere i suoi timori e quel che si portano dietro. Se desidera può contattarmi per un colloquio conoscitivo on line o in presenza. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
Salve, mi dispiace per la diagnosi ricevuta.
Evidentemente il collega arriva in un momento della sua vita per evitare di soffermarsi su qualcosa che oggi vive con dolore.
Il suggerimento che posso darle e’ quello di farsi aiutare in questa fase della sua vita per comprendere cosa sta accadendo, qual è il significato che questa relazione ha per lei e comprendere al meglio i suoi stati d’animo.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa

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