Salve Sono un ragazzo di 27 anni e da più di 3 mesi soffro di insonnia Tutto cominciò circa 3 ann
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Salve
Sono un ragazzo di 27 anni e da più di 3 mesi soffro di insonnia
Tutto cominciò circa 3 anni con la difficoltà a fare i pisolini pomeridiani
Come entravo nella fase di dormiveglia cominciavo ad avere tachicardia, nodi alla gola e sintomi simili a quelli di un attacco di panico
Il tutto si ripeteva all'infinito e in tutto questo lasso di tempo sarò riuscito a dormire di pomeriggio 2-3 volte
La notte mai avuto problemi e mai avuto questi sintomi
Il problema è che adesso la stessa cosa mi succede anche la notte e quindi ci sono notti che riesco a dormire altre in cui sto sveglio anche per 48 ore
Durante il giorno non ho nulla e non sono neppure una persona ansiosa, solo nella fase di dormiveglia, mentre se riesco ad addormentarmi non ho risvegli notturni o comunque riesco ad addormentarmi senza avere questi sintomi
Io vorrei sapere da voi esperti quale messaggio mi sta mandando il mio corpo e cosa potrei fare per risolvere il problema
Cordiali saluti e grazie per le vostre risposte
Sono un ragazzo di 27 anni e da più di 3 mesi soffro di insonnia
Tutto cominciò circa 3 anni con la difficoltà a fare i pisolini pomeridiani
Come entravo nella fase di dormiveglia cominciavo ad avere tachicardia, nodi alla gola e sintomi simili a quelli di un attacco di panico
Il tutto si ripeteva all'infinito e in tutto questo lasso di tempo sarò riuscito a dormire di pomeriggio 2-3 volte
La notte mai avuto problemi e mai avuto questi sintomi
Il problema è che adesso la stessa cosa mi succede anche la notte e quindi ci sono notti che riesco a dormire altre in cui sto sveglio anche per 48 ore
Durante il giorno non ho nulla e non sono neppure una persona ansiosa, solo nella fase di dormiveglia, mentre se riesco ad addormentarmi non ho risvegli notturni o comunque riesco ad addormentarmi senza avere questi sintomi
Io vorrei sapere da voi esperti quale messaggio mi sta mandando il mio corpo e cosa potrei fare per risolvere il problema
Cordiali saluti e grazie per le vostre risposte
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Da quel che leggo sembrano esserci sintomi ascrivibili ad un quadro ansioso che impediscono chiaramente il rilassamento necessario per la preparazione al sonno.
Sarebbe opportuno dunque, a mio avviso, un consulto psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Da quel che leggo sembrano esserci sintomi ascrivibili ad un quadro ansioso che impediscono chiaramente il rilassamento necessario per la preparazione al sonno.
Sarebbe opportuno dunque, a mio avviso, un consulto psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
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Buonasera, la difficoltà di addormentato è legata all'ansia, la motivazione per cui insorge è molto soggettiva e va sicuramente indagata, anche perchè si è spostata dalla fase del riposo pomeridiano alla fase di addormentamento notturno.
Sono a sua disposizione per un colloquio anche solo conoscitivo, e poi insieme, se riterrà che sia io la persona con cui condividere un percorso, decideremo le modalità.
Cordiali saluti
Dott.ssa Rosella Mastropietro
Sono a sua disposizione per un colloquio anche solo conoscitivo, e poi insieme, se riterrà che sia io la persona con cui condividere un percorso, decideremo le modalità.
Cordiali saluti
Dott.ssa Rosella Mastropietro
Salve, il suo problema potrebbe essere facilmente trattato in un percorso psicologico per affrontare e superare le sue difficoltà. Se è questa è la sua intenzione, sono disponibile a fornirle il mio supporto professionale. Le porgo i miei saluti. Dr. Giacomi
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Salve, capisco il disagio che sta provando e immagino che sperimentare i sintomi riportati non è assolutamente piacevole. Da quello che ha scritto le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per iniziare un percorso terapeutico.
Probabilmente prima di addormentarsi iniziano a passare nella sua mente pensieri negativi e disfunzuonali che la portano ad attivarsi a livello psicofisiologico (tachicardia, nodo alla gola...).
Rimango a disposizione
Buonaserata
Probabilmente prima di addormentarsi iniziano a passare nella sua mente pensieri negativi e disfunzuonali che la portano ad attivarsi a livello psicofisiologico (tachicardia, nodo alla gola...).
Rimango a disposizione
Buonaserata
Salve, in primis mi rivolgerei al suo medico di fiducia per avere più informazioni possibili. Inoltre, scrive di essere una persona ansiosa, quindi credo che un percorso psicologico possa aiutarla a gestire meglio la situazione di disagio che descrive.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Ha detto bene: il suo corpo le sta mandando un messaggio. Purtroppo è impossibile sapere di quale messaggio si tratti a prescindere: ogni persona è un sistema a Sé, le motivazioni dipendono da lei, dalla sua storia di vita. L'unico modo per venirne a capo è quello di intraprendere un percorso psicologico, così da dare un senso a questa sintomatologia.
Cordialmente,
dott. Simeoni
Cordialmente,
dott. Simeoni
Salve, lei ha 27 anni e non ha bisogno del pisolino pomeridiano. Invece di dormire, approfitti di questo tempo dedicandolo ad attività fisiche o sportive impegnative e faticose. Se dopo aver tentato tutto questo per almeno un mese di seguito senza avere risultati, allora si rivolga ad uno professionista.
Saluti
Dott. Vincenzo Cappon
Saluti
Dott. Vincenzo Cappon
Salve, questa sua difficoltà ad entrare serenamente nella fase del dormiveglia è senza dubbio di origine psicologica ed emotiva. Non sarebbe professionale darle una risposta senza avere appurato altri elementi ed altri pensieri suoi legati a questo disagio. Le consiglio di intraprendere un breve percorso psicologico per risolvere questo problema e trovare strumenti utili per superarlo Se vuole può contattarmi per un approfondimento più mirato.
Saluti,
Dr. Vittorio Cameriero
Saluti,
Dr. Vittorio Cameriero
Salve per rispondere alle sue domande sono necessarie alcune attività come un consulto con un medico di sua fiducia per escludere una componente organica e un consulto con uno psicoterapeuta per valutare gli aspetti psicologici. Sulla base della sua nota è molto probabile e ripeto probabile che la componente emotiva sia molto presente ma è necessario un ulteriore approfondimento. Non è ragionevole attribuire dei significati simbolici solo sulla base di quello che condivide anche se le ipotesi sembrano possibili in relazione al distaccarsi o al rimane in uno stato di veglia. Pertanto valuti lei se consultare uno degli psicoterapeuti presenti su questo sito e iniziare a comprendere la situazione e a valutare le possibili attività. Dal suo breve racconto degli eventi sembra che sia arrivato il momento di approfondire anche questi temi di natura psicologica ma come le accennavo la decisione spetta a lei. Un cordiale saluto
Buon giorno, prenda in considerazione un consulto psicologico al fine di indagare meglio la situazione da lei descritta sopra.
Cause, motivi ed intervento sul suo stato, hanno bisogno di essere valutate in un colloquio.
Saluti, dott.ssa Forlano Teresita
Cause, motivi ed intervento sul suo stato, hanno bisogno di essere valutate in un colloquio.
Saluti, dott.ssa Forlano Teresita
Gentile utente di mio dottore,
I sintomi da lei descritti sono l espressione di un disturbo d' ansia. Quest ultimo puo esser trattato attraverso l ausilio della psicoterapia. Un percorso psicoterapico potrà aiutarla meglio a comprendere cosa stia accadendo in questo momento particolare della sua vita e che funzione ricopre il malessere da lei descritto. L ansia è un campanello di allarme di cui bisogna tenere conto. Contatti quanto prima uno specialista.
Cordiali saluti
Dottor Diego Ferrara
I sintomi da lei descritti sono l espressione di un disturbo d' ansia. Quest ultimo puo esser trattato attraverso l ausilio della psicoterapia. Un percorso psicoterapico potrà aiutarla meglio a comprendere cosa stia accadendo in questo momento particolare della sua vita e che funzione ricopre il malessere da lei descritto. L ansia è un campanello di allarme di cui bisogna tenere conto. Contatti quanto prima uno specialista.
Cordiali saluti
Dottor Diego Ferrara
Salve. Giusta domanda. Si ricavi uno spazio per sé, per poter fare chiarezza sulle cause di ciò che sente come un problema. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla ad esprimere e vivere i vissuti emotivi collegati alla situazione, che possa stimolare la fiducia in sé per poter vivere con maggiore serenità e aiutarla a trovare la sua risposta. Distinti saluti
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Salve nella fase in cui ci accingiamo ad un riposo il corpo inizia a rilassarsi. Quando in questa fase sopraggiunge una iperattivazione significa che vi è una impossibilità al rilassamento completo fino ad arrivare ad una difficoltà nell'addormentamento. Vi potrebbero essere delle preoccupazioni della vita o una problematica ansiosa che va indagata con uno psicoterapeuta. Se vuole sono disponibile anche per una consulenza on line.
Dott.ssa milvia verginelli
Dott.ssa milvia verginelli
Buongiorno, capisco il momento che sta vivendo e che dormire bene è uno dei bisogni primari dell'organismo. Potrebbe rivolgersi ad un centro per i disturbi del sonno o a indagini richieste dal suo medico per appurare che non ci siano cause organiche. Escluse queste ultime, il problema diventa di pertinenza psicologica, per cui dovrebbe contattare uno psicoterapeuta per una diagnosi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, leggendo le sue parole mi viene da pensare che ci sia qualcosa che la agita e la impensierisce. Addormentarsi implica perdere il controllo che manteniamo invece quando siamo svegli. Probabilmente, in alcuni momenti, per lei risulta difficile lasciarsi andare. Certamente un percorso psicologico potrebbe esserle d'aiuto per capire quali sensazioni, pensieri, emozioni la turbano in questo momento. In bocca al lupo! Dott.ssa Ravani
Buongiorno, ha ragione, il suo corpo le sta inviando dei messaggi probabilmente, che non sono intuibili se non attraverso un percorso psicologico e un approfondimento del suo momento di vita. Cordialmente, Dott.ssa Semeraro
Ciao, mi dispiace sentire che stai affrontando questo problema di insonnia. Dal tuo racconto sembra che ci sia una reazione fisica particolare legata al momento del dormiveglia, che ti porta ad avere sintomi simili a un attacco di panico. Potrebbe essere utile esplorare il significato simbolico di questi sintomi e prenderli in considerazione nel contesto più ampio della tua vita.
In ambito psicologico sistemico relazionale, si potrebbe ipotizzare che ci possa essere un'esperienza passata o un'emozione non elaborata che si manifesta in quel particolare momento della giornata. Potrebbe essere utile cercare di connettere questi sintomi a eventi o situazioni specifiche della tua vita, magari mediante un lavoro di esplorazione delle dinamiche familiari o relazionali.
Inoltre, potresti considerare l'opportunità di consultare uno psicologo o uno psicoterapeuta per un supporto in questo percorso di comprensione e risoluzione del problema. Potrebbero essere utili anche tecniche di rilassamento, meditazione o respirazione per gestire meglio l'ansia e favorire il sonno.
Ricorda che ogni esperienza di insonnia è unica e personale; quindi, è importante individuare la strategia migliore per te in collaborazione con un esperto. Spero che queste informazioni ti siano d'aiuto e ti auguro buona fortuna nel risolvere il tuo problema di insonnia. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
In ambito psicologico sistemico relazionale, si potrebbe ipotizzare che ci possa essere un'esperienza passata o un'emozione non elaborata che si manifesta in quel particolare momento della giornata. Potrebbe essere utile cercare di connettere questi sintomi a eventi o situazioni specifiche della tua vita, magari mediante un lavoro di esplorazione delle dinamiche familiari o relazionali.
Inoltre, potresti considerare l'opportunità di consultare uno psicologo o uno psicoterapeuta per un supporto in questo percorso di comprensione e risoluzione del problema. Potrebbero essere utili anche tecniche di rilassamento, meditazione o respirazione per gestire meglio l'ansia e favorire il sonno.
Ricorda che ogni esperienza di insonnia è unica e personale; quindi, è importante individuare la strategia migliore per te in collaborazione con un esperto. Spero che queste informazioni ti siano d'aiuto e ti auguro buona fortuna nel risolvere il tuo problema di insonnia. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Buongiorno, sarebbe utile fare un primo colloquio per capire il quadro generale di vita. Di solito l'insonnia è uno dei primi sintomi associati a disturbi d'ansia. Per poter rispondere in modo adeguato c'è bisogno di sapere altre informazioni legate a tutta la sua quotidianità. L'insonnia associata a tachicardia sicuramente è un sintomo che va ascoltato poiché risulta essere tra i più invalidanti e non si risolve in modo spontaneo. Di solito consiglio di cominciare un percorso di psicoterapia. Per eventuali altre informazioni, resto a sua disposizione. Dott.ssa Salvati Lavinia
Gentile utente,
Premesso che potrebbe essere utile svolgere anche degli accertamenti fisiologici, sintomi come attacchi di panico e stati ansiosi, come ha sottolineato lei, sono segno rispetto a qualcosa di cui ignoriamo l’esistenza. Esplorare queste tematiche con un professionista, oltre a risolvere il problema in sé, le permetterà di conoscere quella parte di sé e avere un nuovo slancio. Sono sicuro che troverà il professionista più adatto a lei.
Cordiali saluti
dott. Carlo M R Flamini
Premesso che potrebbe essere utile svolgere anche degli accertamenti fisiologici, sintomi come attacchi di panico e stati ansiosi, come ha sottolineato lei, sono segno rispetto a qualcosa di cui ignoriamo l’esistenza. Esplorare queste tematiche con un professionista, oltre a risolvere il problema in sé, le permetterà di conoscere quella parte di sé e avere un nuovo slancio. Sono sicuro che troverà il professionista più adatto a lei.
Cordiali saluti
dott. Carlo M R Flamini
Capisco, ti chiedo scusa per l'errore. Quello che descrivi potrebbe essere il risultato di vari fattori. La difficoltà nel dormire che ti causa sintomi come la tachicardia e i nodi alla gola potrebbe essere il segnale che il tuo corpo sta cercando di reagire a qualcosa di sottostante. È possibile che ci sia una sorta di ansia latente o stress che emerge proprio quando cerchi di rilassarti. Nonostante tu non percepisca ansia durante il giorno, il tuo corpo potrebbe reagire a un accumulo di tensioni o preoccupazioni che non sono consapevoli. Quando il corpo è in una fase di dormiveglia o sta cercando di addormentarsi, emergono queste risposte fisiche come la tachicardia, perché il corpo non ha ancora "rilasciato" completamente lo stress accumulato.
Il fatto che tu riesca a dormire bene una volta addormentato potrebbe significare che il problema riguarda proprio la fase del rilassamento che precede il sonno, e non una difficoltà con il sonno stesso. Il problema potrebbe essere legato a un'associazione inconsapevole tra il sonno e l'esperienza di disagio che percepisci mentre cerchi di dormire, creando quindi un circolo vizioso di paura che ti impedisce di entrare nel sonno in modo naturale.
Per cercare di risolvere questo problema, potrebbe essere utile iniziare a praticare alcune tecniche di rilassamento prima di dormire. Respirazioni profonde o meditazione leggera possono essere utili per calmare la risposta fisica del corpo, riducendo la tachicardia e i sintomi fisici. Stabilire una routine regolare per il sonno potrebbe anche aiutare a dare segnali al corpo che è il momento di rilassarsi e prepararsi al sonno. Se questo non basta, potresti considerare di fare una chiacchierata con un professionista per esplorare insieme la possibilità di una componente psicologica legata al problema del sonno.
Spero che queste riflessioni possano darti qualche spunto per affrontare la situazione. Se i sintomi continuano a persistere, non esitare a cercare il supporto di uno specialista, che può offrirti il giusto percorso per risolvere il problema.
Il fatto che tu riesca a dormire bene una volta addormentato potrebbe significare che il problema riguarda proprio la fase del rilassamento che precede il sonno, e non una difficoltà con il sonno stesso. Il problema potrebbe essere legato a un'associazione inconsapevole tra il sonno e l'esperienza di disagio che percepisci mentre cerchi di dormire, creando quindi un circolo vizioso di paura che ti impedisce di entrare nel sonno in modo naturale.
Per cercare di risolvere questo problema, potrebbe essere utile iniziare a praticare alcune tecniche di rilassamento prima di dormire. Respirazioni profonde o meditazione leggera possono essere utili per calmare la risposta fisica del corpo, riducendo la tachicardia e i sintomi fisici. Stabilire una routine regolare per il sonno potrebbe anche aiutare a dare segnali al corpo che è il momento di rilassarsi e prepararsi al sonno. Se questo non basta, potresti considerare di fare una chiacchierata con un professionista per esplorare insieme la possibilità di una componente psicologica legata al problema del sonno.
Spero che queste riflessioni possano darti qualche spunto per affrontare la situazione. Se i sintomi continuano a persistere, non esitare a cercare il supporto di uno specialista, che può offrirti il giusto percorso per risolvere il problema.
La ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità la sua esperienza. Le difficoltà che descrive sono molto complesse e dolorose, e meritano un’attenzione profonda e rispettosa. Come psicologo ad orientamento cognitivo-comportamentale, vorrei innanzitutto validare la sua sofferenza: convivere con un sonno frammentato o assente, soprattutto quando sembra non esserci una spiegazione apparente, può diventare frustrante, disorientante e far sentire impotenti. Lei ha già fatto un grande passo mettendo in parole ciò che le accade. Quando il nostro corpo reagisce in modo apparentemente sproporzionato o inspiegabile in alcuni momenti specifici, come nel suo caso nella fase di addormentamento, è importante considerare che quel sintomo ha spesso un significato funzionale, anche se difficile da decifrare. Nel modello cognitivo-comportamentale, ciò che accade nel corpo è spesso una risposta condizionata a pensieri, emozioni o memorie (a volte inconsapevoli) che si sono associate, nel tempo, a certi contesti o situazioni. Nel suo racconto emerge chiaramente come inizialmente la difficoltà fosse legata solo al riposo pomeridiano. Le sensazioni fisiche che ha descritto – tachicardia, nodo alla gola, la percezione di un imminente attacco di panico – sono segnali tipici dell’attivazione del sistema nervoso simpatico, quello deputato alla risposta di attacco o fuga. È come se, al momento di lasciarsi andare al sonno, il suo corpo avesse imparato a "temere" quella transizione, come se ci fosse un allarme interno che scatta nel momento in cui lei si avvicina alla perdita di controllo rappresentata dal sonno. Queste risposte possono instaurarsi anche in assenza di eventi traumatici evidenti: bastano a volte delle esperienze ripetute in cui il corpo ha sentito disagio o una sensazione spiacevole proprio durante il tentativo di rilassarsi. Il fatto che di giorno non si percepisca come una persona ansiosa non contraddice ciò che accade nella fase del dormiveglia. Spesso, la nostra mente può mantenere un buon funzionamento nelle ore di veglia, ma il corpo può conservare una "memoria emotiva" di allerta che si manifesta solo in certi momenti. Quando poi, come nel suo caso, questi episodi diventano più frequenti e si estendono anche al sonno notturno, si può instaurare un circolo vizioso: si sviluppa la paura stessa di non riuscire a dormire, che alimenta ulteriormente l’attivazione fisiologica, rendendo ancora più difficile il rilassamento necessario per l’addormentamento. Una parte importante del trattamento cognitivo-comportamentale per l’insonnia e per i disturbi legati all’ansia associata al sonno consiste nel lavorare su due livelli: da una parte si lavora sul corpo, attraverso tecniche di rilassamento, respirazione e desensibilizzazione, che servono a spegnere l’allarme fisiologico legato al momento dell’addormentamento. Dall’altra parte, si lavora sui pensieri automatici, le convinzioni e le aspettative che si sono formate nel tempo e che possono mantenere o aggravare il problema. In alcuni casi, può essere utile anche un percorso di ristrutturazione graduale del rapporto col sonno, attraverso tecniche specifiche come il controllo dello stimolo o la restrizione del sonno, sempre sotto la guida di un professionista. Infine, il messaggio che il suo corpo le sta probabilmente inviando non è che lei è "malato" o "rotto", ma che c’è qualcosa, nella relazione col sonno o col lasciarsi andare, che merita ascolto, cura e comprensione. È come se il suo sistema interno le stesse chiedendo sicurezza prima di potersi fidare del riposo. Questo non significa che dovrà convivere per sempre con questo problema. Con il giusto supporto e un lavoro costante, è possibile uscire da questo ciclo e tornare ad avere un sonno sereno. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buonasera,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. Capisco quanto possa essere faticoso e frustrante vivere con insonnia e sintomi fisici intensi durante la fase di addormentamento. Questi segnali del corpo spesso indicano tensione o attivazione del sistema nervoso, che possono rendere difficile rilassarsi nella fase di dormiveglia, anche in persone che normalmente non si percepiscono ansiose durante il giorno.
Può essere utile rivolgersi anche al medico di fiducia per escludere eventuali cause organiche dei sintomi fisici. Inoltre, esistono strategie generali che possono aiutare a migliorare la qualità del sonno, come tecniche di rilassamento, respirazione controllata, igiene del sonno e routine serali regolari.
Considerando la durata e l’intensità dei sintomi, può essere utile anche rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta, per esplorare in sicurezza i fattori che influenzano il sonno e sviluppare strumenti concreti per gestire la fase di addormentamento.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Daisy DI Cello, Psicologa
grazie per aver condiviso la sua esperienza. Capisco quanto possa essere faticoso e frustrante vivere con insonnia e sintomi fisici intensi durante la fase di addormentamento. Questi segnali del corpo spesso indicano tensione o attivazione del sistema nervoso, che possono rendere difficile rilassarsi nella fase di dormiveglia, anche in persone che normalmente non si percepiscono ansiose durante il giorno.
Può essere utile rivolgersi anche al medico di fiducia per escludere eventuali cause organiche dei sintomi fisici. Inoltre, esistono strategie generali che possono aiutare a migliorare la qualità del sonno, come tecniche di rilassamento, respirazione controllata, igiene del sonno e routine serali regolari.
Considerando la durata e l’intensità dei sintomi, può essere utile anche rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta, per esplorare in sicurezza i fattori che influenzano il sonno e sviluppare strumenti concreti per gestire la fase di addormentamento.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Daisy DI Cello, Psicologa
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