Salve sono due anni che soffro di ansia a causa dell'università,sono indietro in un anno con gli esa

18 risposte
Salve sono due anni che soffro di ansia a causa dell'università,sono indietro in un anno con gli esami e questo genera ancora di più ansia e crisi di pianto continue e improvvise. Vivo ogni giorno con la paura di non riuscire a concludere il mio percorso di studi per via di alcuni esami che ho sostenuto e che hanno avuto un esito negativo. Questo mi porta tristezza e spesso anche depressione e crisi di pianto in cui faccio anche fatica a respirare che peggiorano quando sono lontano da casa,ma nella città in cui studio. vivo in uno stato di angoscia perenne per via del troppo tempo che sfo impiegando e questo per me sta diventando un incubo perché non riesco a calmarmi e a proseguire con gli esami e non riesco a gestire più la situazione da sola .c'è un modo per gestire tutto questo? Premetto che qualche mese fa mi sono rivolta ad uno sportello di ascolto presso il mio ateneo di solo 4 sedute,ma non ho risolto niente.la mia paura è che io non riesca a guarire.
Buongiorno, l'ansia è una condizione che può diventare invalidante e cronicizzarsi ma che al contempo è possibile imparare a riconoscere e a gestire attraverso nuove modalità di funzionamento.
Un percorso di psicoterapia anche breve potrebbe aiutarla per poter arginare i meccanismi disfunzionali che comprensibilmente si sono attivati (paura di non riuscire a guarire, paura di non riuscire a concludere il percorso..) e darle nuovi strumenti, nonché sostenerla rispetto al l'ansia e depressione che sono insorti a seguito di questo malessere. Saluti
Dott.ssa Elena Busso

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Stare indietro negli studi è una situazione piuttosto normale tra gli studenti universitari e la invito a tener conto di questo aspetto. Provi ad attenuare l'ansia cercando di inspirare lentamente attraverso il naso ed espirare, sempre lentamente e intonando un suono, attraverso la bocca. E' chiaro che, almeno in una prima fase, avrà bisogno di un sostegno e nella città in cui studia ci sarà senz'altro un professionista che possa aiutarla. Si rivolga sempre allo sportello d'ascolto e se lo faccia indicare. Stia tranquillo/a perché questi stati così forti solo legati a contingenze esistenziali che vanno attenuandosi se ci si lavora insieme ad un bravo professionista. Smetta di preoccuparsi ed inizi ad occuparsi di questo malessere forte ma senz'altro momentaneo e dal quale riuscirà certamente ad uscire.
Gen.le utente, l'ansia il più delle volte è un campanello d'allarme che si attiva in alcuni momenti o alcune fasi della vita. L'importante è prendersi del tempo per saperla ascoltare. Alcuni temi da quello che ha scritto potrebbero essere cosa significa per lei portare a termine gli studi, cosa vuol dire trovarsi in un'altra città che non è la propria, la tristezza. La invito a non cadere nell'ansia della soluzione e prendersi del tempo per approfondire questa sua condizione che se attraversata verrà sicuramente superata. Cordialmente
Dott. Mastrolonardo
L'ansia è sempre un segnale importante, di qualcosa che si sta finalmente muovendo. Prima di tutto va accettato il fatto di essere indietro di un anno con gli studi, non va giudicato. In questo caso l'ansia forse vuole proprio eliminare la sua opinione fuorviante, troppo rigida, in proposito. Lei mette in discussione il suo essere all'altezza di finire il suo corso di studio e questo pensiero non appartiene all'"anima" ma alla sua mente che in questo momento è forse troppo piena di opinioni fuorvianti. Questo è quanto emerge di primo acchito ma sicuramente è auspicabile un percorso psicoterapico per approfondire e trattare alcuni temi importanti che hanno a che fare con questa sua fase delicata della sua vita. Le auguro un buon percorso.
Buonasera, nella mia professione ho potuto constatare che la sua condizione è purtroppo molto frequente soprattutto nei ragazzi che frequentano l'università. Di solito si pensa di essere gli unici a vivere questa condizione senza invece sapere che davvero non è così.Il senso di urgenza di finire gli studi porta con se sempre un ansia che può essere sia generalizzata che somatizzata che accompagnata dalla depressione. Le ansie poi generano delle paure e così si innesca un circolo vizioso dal quale non si sa come uscire. Una psicoterapia adeguata dovrebbe dare nel suo caso una direzione di senso orientata a contenere l'ansia e a ritrovare la libertà nel muoversi liberamente in uno stile di vita adeguato alla sua età. La saluto cordialmente e le auguro una buona serata
Anche se alcuni esami sono andati male la sua sintomatologia è eccessiva (crisi di pianto in cui fa fatica a respirare, tristezza accentuata quando è lontana da casa). Penso che dovrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta esperto di test per una psicodiagnosi. Le sedute o colloqui su quelle che lei pensa siano le cause, non servono a nulla è l'ha potuto già costatare. Una diagnosi psicopatologica sarà certamente illuminante per lei come paziente, per lo psicoterapeuta che la prenderà in carico e per il medico ( neurologo/psichiatra) che le potrà consigliare una terapia farmacologica di attacco ai sintomi. Come psicoterapeuta-psicologa, si pensa, che non dovrei consigliare una terapia farmacologica, ma queste sono posizioni ideologiche refrattarie ai dati dì realtà. I dati di realtà, in letteratura scientifica, dicono che la terapia integrata, psicoterapia-psicofarmacologia è vincente per tutti i disturbi psichici e mentali dai più lievi ai più gravi.
Lei fallisce perché ha paura di fallire. La paura avrà sempre la meglio perché si nutre anche del suo desiderio di riuscire. Lei dovrebbe affrontare gli esami che deve dare sapendo che di sicuro andranno male. Solo così non avrà più paura. Il suo vero problema è il desiderio di riuscire e soprattutto di riuscire entro tempi prestabiliti, rispettando le scadenze che si è posta. In questo modo si è costruita un circolo vizioso da cui non riesce ad uscire. Venirne fuori può essere più semplice di quanto sembri.
Giorgio Piola
Buonasera .
L'ansia e l'angoscia forse ci dicono che lei ha difficoltà a sostenere il pensiero di essere "meno capace" di quanto si aspettasse, il che può far pensare che lei sia molto severo /a con se' stesso /a.
Quattro sedute non sono molte e forse il fatto che siano state eseguite proprio in ambito universitario non L hanno aiutata.
La psicoterapia invece permette di guardare dentro L 'ansia e di combatterla.
Saluti!
Buongiorno, ritengo che questi sintomi possano essere adeguatamente curati dentro una diagnosi precisa con una terapia adeguata.
Buonasera,
ha già iniziato a prendersi cura di questa situazione facendo un primo passo, rivolgendosi allo sportello di ascolto.
Quattro incontri sono un grande primo passo, provi a prendere in considerazione la possibilità di proseguire un percorso psicoterapeutico per mettere a fuoco che cosa smuove quello che sta vivendo e ,se lo desidera, non escluda a priori la possibilità di un sostegno farmacologico temporaneo, nel caso in cui i sintomi fossero invalidanti.

Cordialmente

Da come lei descrive la sua situazione sembra che lei sia entrata in una serie di circoli viziosi: per le esperienze negative avute, lei è ansiosa rispetto allo studio ed eventuali esami successivi. Il problema è che l'ansia tra i suoi effetti randa difficile l'apprendimento e ostacola la memoria: più lei si preoccupa e meno successo avrà negli esami. Nella mia pratica privata ho risolto con 3/5 incontri problemi di questo tipo aiutando la persona a superare l'ansia, aver fiducia in se stessa e ad avere successo negli studi.
Salve, l'ansia è un sintomo importante. Se lei riuscisse a decifrare il messaggio contenuto nel sintomo certamente potrebbe capire cosa deve cambiare dentro la sua vita. per questo è importante che lei si faccia aiutare da uno psicoterapeuta. E possibile che l'ansia che le scatta per paura di non essere all'altezza degli studi universitari in realtà nasconda altro. Questo lo potrà scoprire piano piano col tempo. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti. Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli
Buongiorno, lei presenta sintomi della serie depressiva, quindi dovrebbe incominciare una cura farmacologica presso uno specialista psichiatra e una psicoterapia, spesso i risultati sono buoni.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Salve, sicuramente la sua ansia le arreca molto disturbo, le impedisce di essere tranquilla nell'affrontare gli esami e di conseguenza non avere un esito positivo. Quindi dovrebbe iniziare un percorso terapeutico, che la potrebbe aiutare a trovare la causa dei suoi sintomi esplorando le radici della sua vita, altrimenti sarà difficile che il suo malessere possa scomparire. Se lei facesse una cura farmacologica, la potrebbe aiutare momentaneamente a far scomparire il malessere, ma dato che i farmaci non si possono prendere a lungo, nel momento in cui sospenderà la cura e non ha elaborato il perchè, il sintomo si potrebbe ripresentare, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve, la sua ansia sembra forse dovuta alle pressanti esigenze di riuscita che si pone riguardo al raggiungimento dei suoi obiettivi di studio. Avrebbe bisogno di uno spazio psicoterapeutico dove poter meglio analizzare queste esigenze rispetto anche al suo contesto familiare e sociale interiore. Per analizzare tutto ciò non si possono avere pressanti esigenze di tempo poiché si ricadrebbe nel problema di partenza. La psicoterapia ha bisogno del suo tempo per esplicarsi.
Cordiali saluti
Dr Walter Orru
Buonasera, provi a intraprendere un percorso di psicoterapia, vedrà che l'aiuterà molto a comprendere e affrontare meglio questa sua situazione problematica.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Buongiorno. Noi siamo sempre presso il futuro: presso una laurea, un lavoro, una famiglia, qualsiasi cosa sia nei nostri progetti. Ci pensi: tutto ciò che facciamo è in vista del domani! Quando questo domani diviene difficile da raggiungere, sfuggente, spaventante o impossibile, ad esempio, le nostre possibilità di essere si chiudono. L'umore triste, il pianto, la rabbia, sono riflessi e tentativi di reazione a questa chiusura. Per comprendere cosa sta accadendo è necessario capire quale sia il Suo progetto, e che significato abbia per Lei (ovvero, quali conseguenze avrebbe laurearsi, o viceversa, non farlo). Questo, inserito nella Sua storia di vita (ovvero, in Chi Lei è) e nel contesto in cui vive queste difficoltà, rende il tutto intellegibile e, quindi, affrontabile. Lei stessa nota che vi sono delle differenze nei modi di sentirsi a seconda delle situazioni: è importante che questa attenzione venga acuita. Si rivolga a uno psicoterapeuta e non si preoccupi: uscirne è possibile! Approfitti del lockdown e provi la consulenza online. In bocca al lupo! cordialità, DMP
Salve,
Bisognerebbe approfondire da dove nasce questa ansia e questa preoccupazione di non farcela. Da quello che scrive vedo anche un atteggiamento di chi ha fretta di dover finire. I percorsi necessitano del tempo che vuole. Che sia la laurea, la carriera o altro. Sarebbe interessante approfondire questo aspetto. Il consuelling unuversitario le avrà sicuramente dato la possibilità di orientare le sue domande, ma nella sua situazione è probabile che solo quattro incontri non bastino. Ha mai pensato potesse esserle utile intraprendere un percorso di Psicoterapia?
Potrebbe supportarla e consentirle nel tempo di viversi meglio il suo rapporto con l'universitá, con i contesti della sua vita e con il mondo in toto.
Per ulteriore approfondimento non esiti a contattarmi.

Un caro saluto
Dott.Diego Ferrara

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