Salve, sono Antonio e ho 40 anni, da circa 9 anni soffro di ansia. Tra i sintomi principali: palpita
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Salve, sono Antonio e ho 40 anni, da circa 9 anni soffro di ansia. Tra i sintomi principali: palpitazioni, affaticamento, mal di stomaco, malessere generale. Premetto che a 33 anni ho fatto una terapia con sereupin (20mg) di 2 anni, poi sono stato bene per 6 mesi e mi è rivenuta un'ansia più forte di prima, vertigini, attacchi di panico e tutto i resto. a 35 anni ho iniziato consulti psicologici e sertalina (50mg), prime settimane distruttive con 2/3 mesi accompagnati dallo xanax che ho scalato, terapia durata 3 anni con scalaggio lento di 6/7 mesi. Ma sempre dopo 7/8 mesi si ripresentano i sintomi piano piano, ad oggi dopo 1 anno e 4 mesi dalla dismissione della sertralina (premetto che l'anorgasmia è terminata dopo 8 mesi dalla dismissione della sertalina).
Ora da fine febbraio 2020 ho un'ansia elevata, ma minore di come ho iniziato la sertralina. Cmq con il sereupin sono stato molto meglio che con la sertralina anche se la dismissione della sertralina è stata un pò più facile (forse perchè è stato più lungo il tempo di dismissione).
Lo psichiatra a dic 2019 mi disse di provare con un percorso di psicoterapia, cosa che feci subito, dopo 3 mesi di terapia (e tanti soldi), mi viene detto che ho il Disturbo di Ansia Generalizzata e la psicoterapeuta mi consiglia di associare una cura farmacologica.
Ora sono punto e capo, mi sono (per ora) rifiutato di assumere di nuovo farmaci, cosa li prendo a fare se poi sto sempre nella stessa maniera? Certo faccio una vita molto limitata, a questo punto non so più cosa fare, le ho provate tutte.
Ma per questo disturbo, non è possibile avere un riconoscimento di invalidità?
Ora da fine febbraio 2020 ho un'ansia elevata, ma minore di come ho iniziato la sertralina. Cmq con il sereupin sono stato molto meglio che con la sertralina anche se la dismissione della sertralina è stata un pò più facile (forse perchè è stato più lungo il tempo di dismissione).
Lo psichiatra a dic 2019 mi disse di provare con un percorso di psicoterapia, cosa che feci subito, dopo 3 mesi di terapia (e tanti soldi), mi viene detto che ho il Disturbo di Ansia Generalizzata e la psicoterapeuta mi consiglia di associare una cura farmacologica.
Ora sono punto e capo, mi sono (per ora) rifiutato di assumere di nuovo farmaci, cosa li prendo a fare se poi sto sempre nella stessa maniera? Certo faccio una vita molto limitata, a questo punto non so più cosa fare, le ho provate tutte.
Ma per questo disturbo, non è possibile avere un riconoscimento di invalidità?
Buonasera,
la sua vita è limitata dall'ansia e a quanto ho capito ha provato la psicoterapia per un breve periodo non riscontrando successi.
Sono una psicoterapeuta ad approccio cognitivo comportamentale ed in quanto tale mi sento di consigliarle di tentare con questo approccio dato la mole di successi che riscontra con i disturbi d'ansia in generale, questo però non toglie il fatto che due mesi di psicoterapia sono molto esigui, per qualsiasi approccio che attui sedute settimanali.
Comprendo la frustrazione dei molti anni di sofferenza e di false speranze create dai brevi periodi in cui si sentiva meglio ed anche le spese ingenti alle quali deve aver fatto fronte ma, il consiglio che il suo psichiatra le ha dato a dicembre ovvero di accorpare una buona psicoterapia con i farmaci mi trova completamente d'accordo ma la psicoterapia deve essere per obiettivi e costante, in un breve periodo (nell'arco di 6 mesi) riscontrerà benefici e questi benefici saranno a lungo termine.
la sua vita è limitata dall'ansia e a quanto ho capito ha provato la psicoterapia per un breve periodo non riscontrando successi.
Sono una psicoterapeuta ad approccio cognitivo comportamentale ed in quanto tale mi sento di consigliarle di tentare con questo approccio dato la mole di successi che riscontra con i disturbi d'ansia in generale, questo però non toglie il fatto che due mesi di psicoterapia sono molto esigui, per qualsiasi approccio che attui sedute settimanali.
Comprendo la frustrazione dei molti anni di sofferenza e di false speranze create dai brevi periodi in cui si sentiva meglio ed anche le spese ingenti alle quali deve aver fatto fronte ma, il consiglio che il suo psichiatra le ha dato a dicembre ovvero di accorpare una buona psicoterapia con i farmaci mi trova completamente d'accordo ma la psicoterapia deve essere per obiettivi e costante, in un breve periodo (nell'arco di 6 mesi) riscontrerà benefici e questi benefici saranno a lungo termine.
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Gentile signor Antonio,
Comprendo molto bene quello che sente.
Valuti tutto anche da un punto di vista differente però,
I percorsi terapeutici non sono Perfetti, e quando abbiamo un sintomo specifico questo tende a ripresentarsi, a volte.
Pero', lei oggi si conosce comunque meglio,
grazie a tutte queste esperienze.
Lei non ha "perso tempo e denaro",
magari ha fatto incontri "dispersivi"
che non hanno dato una buona risoluzione/gestione del suo sintomo.
Ma ha compreso
attraverso gli incontri
medici vari e
le manifestazioni di questo sintomo psicologico,
le sue modalità di reazione
E le limitazioni che questo
può portarle,in generale, nella vita.
Lei è comunque una persona unica
e con una modalità Unica di esprimersi.
Alla luce di ciò,
Potrà decidere, oggi,
come e a chi chiedere aiuto in maniera strategica .
La psicoterapia breve strategica per obiettivi,
o quella cognitivo comportamentale,
sempre per obiettivi e training,
certamente danno una buona risposta per trovare soluzioni.
E lei apprenderà delle Skills/Strategie che potrà avere sempre a disposizione.
Inizialmente,
come le ha consigliato il suo psichiatra,
possono essere integrate con farmacologia che poi viene scalata mentre la psicoterapia è in atto.
Si prenda un po' di tempo, per riparlarne con lui in libertà.
Cordiali saluti.
Simona Rocco.
Comprendo molto bene quello che sente.
Valuti tutto anche da un punto di vista differente però,
I percorsi terapeutici non sono Perfetti, e quando abbiamo un sintomo specifico questo tende a ripresentarsi, a volte.
Pero', lei oggi si conosce comunque meglio,
grazie a tutte queste esperienze.
Lei non ha "perso tempo e denaro",
magari ha fatto incontri "dispersivi"
che non hanno dato una buona risoluzione/gestione del suo sintomo.
Ma ha compreso
attraverso gli incontri
medici vari e
le manifestazioni di questo sintomo psicologico,
le sue modalità di reazione
E le limitazioni che questo
può portarle,in generale, nella vita.
Lei è comunque una persona unica
e con una modalità Unica di esprimersi.
Alla luce di ciò,
Potrà decidere, oggi,
come e a chi chiedere aiuto in maniera strategica .
La psicoterapia breve strategica per obiettivi,
o quella cognitivo comportamentale,
sempre per obiettivi e training,
certamente danno una buona risposta per trovare soluzioni.
E lei apprenderà delle Skills/Strategie che potrà avere sempre a disposizione.
Inizialmente,
come le ha consigliato il suo psichiatra,
possono essere integrate con farmacologia che poi viene scalata mentre la psicoterapia è in atto.
Si prenda un po' di tempo, per riparlarne con lui in libertà.
Cordiali saluti.
Simona Rocco.
Buongiorno, è molto difficile - se non impossibile - che venga accolta la domanda di invalidità per la Diagnosi di Disturbo d'Ansia Generalizzata. Numerose ricerche hanno evidenziato come un trattamento psicologico possa limitare l'impattato negativo di tale disturbo sulla qualità della vita, eliminando o riducendo il quadro sintomatologico. É possibile che il trattamento da lei svolto non è risultato efficace nel tempo perché centrato su aspetti superficiali: in questi casi il rischio è proprio una ripresentazione dei sintomi. Deve essere difficile convivere per tutto questo tempo con i vissuti emotivi che ha descritto, inoltre, è un periodo anche particolarmente stressante. La invito per tale ragione a recarsi da un professionista che, oltre a proporle tecniche per ridurre la sintomatologia, lavori insieme a lei sulle motivazioni alla base del disturbo diagnosticato. Devo, però, precisare che in tre mesi di terapia non è possibile trattare a fondo una problematica. Un saluto. Dott.ssa Alessandra D'Antonio
Caro Antonio, ha ragione i percorsi di terapia sono impegnativi su molti punti di vista (sia personale di esplorazione che economico). La invito però a non perdere fiducia nei confronti del sostegno psicologico poiché sono fermamente convinta che sia questa l'alternativa che può meglio aiutarla nella gestione dell'ansia. Accantoni per un secondo il pensiero di affidarsi esclusivamente al trattamento farmacologico (che come ha potuto notare, nel tempo, agisce solo ed esclusivamente sul sintomo e non sulle cause) e riconsideri la possibilità di intraprendere un percorso. Si fidi, con pazienza ed un buon professionista, ne trarrà i migliori risultati. Mi scriva per qualunque necessità.
Gentile, una situazione d'ansia che perdura da molti anni e più volte affrontata con colloqui psicologici e altro, ci pone diverse domande. Il percorso di psicoterapia o anche psicologico nelle situazioni d'ansia non è breve. Devono essere analizzati diversi elementi della sua storia e tre mesi sono davvero pochi.
Le consiglio di riprovare a contattare uno psicologo o uno psicoterapeuta, vista la sua giovane età.
Le consiglio di riprovare a contattare uno psicologo o uno psicoterapeuta, vista la sua giovane età.
Buongiorno. Concordo pienamente con il consiglio della dr.ssa Gori sopra.
Sono convinta che se farà una buona terapia psicologica, forse associata ai farmaci, otterrà di nuovo la sua 'libertà'!!!!
Comprendo che in questo momento di stress generale, causato dal Covid-19, il suo disturbo potrebbe aver subito una ricaduta, ma non si scoraggi perchè la sua patologia è ben curabile nelle modalità sopra descritte.
A disposizione e in bocca al lupo!
Livia
Sono convinta che se farà una buona terapia psicologica, forse associata ai farmaci, otterrà di nuovo la sua 'libertà'!!!!
Comprendo che in questo momento di stress generale, causato dal Covid-19, il suo disturbo potrebbe aver subito una ricaduta, ma non si scoraggi perchè la sua patologia è ben curabile nelle modalità sopra descritte.
A disposizione e in bocca al lupo!
Livia
Salve. Davvero breve il percorso con lo psicoterapeuta per trarre delle conclusioni così scoraggianti. Il periodo Covid ha accentuato problematiche a molti ma vada avanti alla ricerca della sua serenità e non si dia per vinto. Cari saluti
Carissimo Antonio,
discuta liberamente con la sua psicoterapeuta di tutti i suoi dubbi e delle sue perplessità, anche in relazione alla cura farmacologica che le è stata suggerita.
Questo potrà essere utile a concordare la migliore strategia di supporto per lei ed aiutarla a recuperare una migliore qualità di vita.
Un caro in bocca al lupo!
discuta liberamente con la sua psicoterapeuta di tutti i suoi dubbi e delle sue perplessità, anche in relazione alla cura farmacologica che le è stata suggerita.
Questo potrà essere utile a concordare la migliore strategia di supporto per lei ed aiutarla a recuperare una migliore qualità di vita.
Un caro in bocca al lupo!
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