Salve, scrivo perché da qualche mese ho iniziato a notare molti sintomi che potrebbero essere correl

15 risposte
Salve, scrivo perché da qualche mese ho iniziato a notare molti sintomi che potrebbero essere correlati al disturbo borderline di personalità, e per questo motivo vorrei cercare l'aiuto di uno psicoterapeuta, ma mi chiedo se parlare esplicitamente di questo disturbo e cercare di ottenere una diagnosi dal mio ipotetico futuro psicoterapeuta, possa portarlo a pensare che io stia "esagerando" o fingendo molti dei sintomi di cui parlo perché sono stata influenzata da quello che ho letto o visto.
Dunque mi chiedo se sia meglio iniziare un percorso senza menzionare il disturbo specifico e permettere al terapeuta di valutare la situazione in seguito, o se sarebbe meglio comunicarlo sin dalla prima seduta.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentilissima, all’interno dell’eventuale percorso di psicoterapia che svolgerà verrà sostenuta ed aiutata a comprendere quel che sta sperimentando, il tutto all’interno di una relazione dove non esisterà giudizio bensì ascolto e cooperazione finalizzati al raggiungimento degli obiettivi che deciderà di porsi. Le suggerisco di non porsi dei vincoli o dei limiti, censurando alcuni aspetti di sè che lei ritiene pregiudizievoli o pericolosi e che invece potrebbero essere preziosi canali per una piena comprensione della sua persona, nella sua unicità e irripetibilità. Con i migliori auguri, le porgo cordiali saluti
Buon giorno a lei. Guardi lei può iniziare un percorso ed esprimere le sue considerazioni al suo terapeuta che con accurata psicodiagnosi potrà indagare la sua personalità e ipotizzare con lei adeguato lavoro di psicologico clinico. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno,
Le rispondo subito in merito al dubbio.Prima di arrivare a conclusioni che potrebbero anche portare verso soluzioni errate.Sarebbe bene effettuare qualche incontro così da stabilire se tale affermazione sia veritiera o no.
Buona giornata
Buongiorno, in sede di colloquio potrà parlare di tutti i motivi che l’hanno portata a pensare al Disturbo Borderline, comprese le sue ricerche online. Insieme con il terapeuta, in una fase di psicodiagnosi, andrete a confermare o meno i suoi dubbi tramite test e colloqui. Il terapeuta è -e deve essere- un alleato e una persona di cui fidarsi, non abbia timore a raccontare ciò che l’ha portata a richiedere un consulto.

Resto a disposizione. Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina Marasso Brandone
Salve, credo che dovrebbe trovare un terapeuta cui poter dire tutto quello che pensa e che sente, starà al professionista guidarla alla scoperta della sua interiorità.
Buona fortuna e cordiali saluti,
Giada Bruni
Buongiorno,
credo che se lei inizierà un percorso sarà importante che senta l'instaurarsi col professionista di un clima di fiducia, nel quale potrà dire tutto quello che le passa per la mente, i suoi timori, le ricerche che ha fatto perchè sembra alla ricerca di risposte,...quello che conta nell'incontro e la possibilità di sentire( con qualche colloquio) che si potrà lavorare insieme.
Buona ricerca
dott.ssa Nicoletta Balestra
Buongiorno, mi sembra che il problema riguardi la fiducia .Non essere sinceri in sede terapeutica non aiuta di certo a risolvere qualunque problema si ponga. Lei deve decidere se affidarsi o no. Inoltre fare autodiagnosi non le è di aiuto. La psicologia si basa su dati scientifici e la professionalita' è una cosa seria. Auguri
Buon pomeriggio, sarebbe meglio lasciare spazio allo psicoterapeuta di poterla conoscere, senza avanzare diagnosi.
Non sempre ciò che leggiamo corrisponde al nostro quadtro di personalità e poi in gondo ognuno di noi ha il suo.
Sono disponibile ad aiutarla mediante colloqui online.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile utente,
la psicoterapia può offrire uno spazio di parola e di ascolto nell'ambito del quale dovrebbe essere possibile esprimere ciò su cui si interroga, senza che venga etichettato a priori come giusto o sbagliato.
I sintomi possono rappresentare delle porte attraverso cui accedere alla conoscenza di sé, quindi le auguro di incontrare il terapeuta che la possa aiutare nel percorso che desidera intraprendere.
Saluti.
Silvia Chiodi
Gentilissima,
Lei si è già autoattribuita un' etichetta diagnostica...ma questo non fa che aumentare dubbi e ansie. Aver fiducia in sé stessa e nel suo terapeuta è già un buon inizio per lavorare sul suo mondo interno: è lì che troverà tutte le risposte utili a migliorare il suo benessere psicologico. Un caro saluto
Dott.ssa Giuseppina Cavallo
Salve, lo strumento fondamentale nella cura psichica è la relazione di reciproca fiducia che si instaura tra psicoterapeuta e paziente. È il presupposto fondamentale, per cui non esiti a comunicare, al suo eventuale terapeuta, tutti i suoi dubbi e le sue perplessità. L' aiuteranno a trovare le risposte che sta cercando sulla struttura della sua personalità.
Cordiali saluti Maria Nasti
Gentile utente, ritengo che il percorso psicoterapeutico vada co-costruito assieme, pertanto è utile che lei esprima al professionista che ha scelto quelli che sono i suoi pensieri e ragionamenti in modo tale che chi l'ascolta possa conoscerli e comprenderli. A partire da questo si procede nel lavoro individuando lo schema di riferimento che sta alla base dei suoi dubbi, come si è formato all'interno della sua storia di vita e come utilizzare le sue risorse personali per trovare un modo, buono per lei, di gestire le sue difficoltà. Per ogni ulteriore dubbio, resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto
Dott.ssa Antonella Giardiello
Buonasera.

Nella relazione terapeutica è importante lavorare sui sintomi e sulle sofferenze che il paziente riporta. La sua soggettività precede sempre il possibile "disturbo" che riporta nel suo messaggio. E' importante condividere e tematizzare ciò che sta attraversando in questo periodo della sua vita. Cosa può significare tutto questo e come affrontarlo.

Sarebbe importante capire se per lei la questione diagnostica possa rappresentare un ostacolo/pregiudizio nel momento in cui possa domandare degli incontri con un professionista e cosa significa, allo stesso tempo, per lei individuare una correlazione tra i sintomi di cui soffre con un eventuale disturbo psichico.

Le auguro una buona serata.
Dr. Elia Cadente
Buongiorno, vedo che dà molta importanza alla questione "diagnosi" e mi chiedo perché. Quello che è importante però non è l'etichetta da apporre a ciò che prova e alla storia che ha avuto, quanto il contenuto di ciò che ha da dire. Le consiglio pertanto di cercare un terapeuta magari della sua zona per esplorare insieme il suo mondo interno, le cose che vive, le relazioni problematiche o meno in cui è immersa, la sua storia passata, ecc. e provare insieme a dare loro un senso, comprenderle per poter stare meglio e vivere con più serenità. Le auguro di trovare la persona adatta con cui fare questo percorso. Dott. Alessio Antonucci

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