Salve, mio marito soffre di ludopatia inizia il percorso con uno psicologo ma dopo qualche seduta mo
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Salve, mio marito soffre di ludopatia inizia il percorso con uno psicologo ma dopo qualche seduta molla tutto lui dice di sapere che è malato ma non vuole nessuno che gli dice cosa fare. Vorrei tanto aiutarlo.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Comprendo la difficoltà che può riscontrare suo marito ma non deve mollare, anzi, trovare la forza per continuare il percorso così faticosamente avviato. Bisognerebbe, a mio avviso, cercare di capire ed accogliere i suoi pensieri e vissuti emotivi connessi con l'idea di essere "malato" al fine di potervi intervenire.
Ritengo comunque importante un supporto psicologico anche per lei, moglie, al fine di trovare sostegno adeguato in questa sfida così complessa.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo comunque importante un supporto psicologico anche per lei, moglie, al fine di trovare sostegno adeguato in questa sfida così complessa.
Cordialmente, dott FDL
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Gentile Utente,
La persona affetta da ludopatia, come poi in tutti i casi di dipendenza, fatica nell'accettare di avere un problema, alternandosi tra momenti in cui ritiene di essere padrone di sé, a momenti di resa e sconforto. La motivazione alla cura nasce dal percepire il costo del proprio comportamento, che purtroppo in questi casi tende a corrispondere ad una grave difficoltà economica. Tuttavia, ruolo altrettanto importante è quello delle persone vicine, che sottraendosi alle richieste di denaro o assoluzione, lo aiutano a costruire la percezione di un problema. Non è facile, perché i "no" generano dolore e rabbia, e si tende per questo a fidarsi dell' "ultima volta". Per questo è importante che lei si rivolga in primis ad un terapeuta che l'aiuti ad inquadrare il problema di suo marito e a comprendere in quale modo disinnescare i conflitti ed aprire un dialogo su quello che rimane un comportamento difficile da affrontare. Per entrambi. Un caro saluto
La persona affetta da ludopatia, come poi in tutti i casi di dipendenza, fatica nell'accettare di avere un problema, alternandosi tra momenti in cui ritiene di essere padrone di sé, a momenti di resa e sconforto. La motivazione alla cura nasce dal percepire il costo del proprio comportamento, che purtroppo in questi casi tende a corrispondere ad una grave difficoltà economica. Tuttavia, ruolo altrettanto importante è quello delle persone vicine, che sottraendosi alle richieste di denaro o assoluzione, lo aiutano a costruire la percezione di un problema. Non è facile, perché i "no" generano dolore e rabbia, e si tende per questo a fidarsi dell' "ultima volta". Per questo è importante che lei si rivolga in primis ad un terapeuta che l'aiuti ad inquadrare il problema di suo marito e a comprendere in quale modo disinnescare i conflitti ed aprire un dialogo su quello che rimane un comportamento difficile da affrontare. Per entrambi. Un caro saluto
Salve, l'unica cosa che può fare è consigliare a suo marito di intraprendere di nuovo un percorso di psicoterapia e di darsi del tempo. Obbligarlo sarebbe controproducente.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile signora, mi dispiace per la situazione descritta e capisco le sue preoccupazioni. Sicuramente obbligare suo marito non sarebbe di aiuto, la motivazione è alla base del percorso psicoterapico. Cerchi di accogliere i suoi vissuto e le sue emozioni, senza tuttavia assecondarlo nel suo disturbo. Potrebbe esserle d’aiuto un supporto psicologico in questo senso. Rimango a disposizione e la saluto cordialmente.
Gent.le Utente, mi dispiace per le difficoltà che sta attraversando nel suo matrimonio. Purtroppo non può obbligare suo marito ad andare dallo psicologo, sarebbe controproducente. Può però tentare di capire quali sono i fattori che lo portano a interrompere il percorso psicologico (per esempio l’idea di non poter essere aiutato o l’idea di potercela fare da solo) e sostenerlo nel continuare le sedute. Le consiglio anche di rivolgersi lei stessa a un professionista, in modo da essere aiutata a comprendere le difficoltà di suo marito e a capire come comportarsi con lui per aiutarlo a uscire dalla ludopatia. Cordiali saluti, dott.ssa Irene Capello
Buonasera, mi dispiace per questa situazione, che immagino essere dolorosa e difficile per lei.
Purtroppo non si può obbligare qualcuno a fare un percorso terapeutico, quindi mi sento di consigliarle, se pensa che possa esserle di aiuto, di pensare di contattare lei stessa uno psicologo: in questo modo avrà la possibilità di poter parlare della situazione che sta vivendo con suo marito e di cosa prova a riguardo. Alla ricerca di un poco di serenità. E chissà che, piano piano, anche suo marito poi riprenda il proprio percorso.
Se vuole, sono disponibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Purtroppo non si può obbligare qualcuno a fare un percorso terapeutico, quindi mi sento di consigliarle, se pensa che possa esserle di aiuto, di pensare di contattare lei stessa uno psicologo: in questo modo avrà la possibilità di poter parlare della situazione che sta vivendo con suo marito e di cosa prova a riguardo. Alla ricerca di un poco di serenità. E chissà che, piano piano, anche suo marito poi riprenda il proprio percorso.
Se vuole, sono disponibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Buongiorno. Ha provato a sentire il SERD della sua zona?
Saluti
MT
Saluti
MT
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la sua situazione. Purtroppo per poter affrontare un percorso psicologico è necessario che ci sia la volontà da parte del paziente di iniziare o continuare il percorso. Non si può obbligare qualcuno a fare terapia. Se suo marito non vuole farsi aiutare da uno psicologo è possibile che rifiuti l'aiuto delle altre persone in generale. Può provare a parlare con lui e mostrargli le sue buone intenzioni, ma deve dosare bene i modi o rischia di indispettirlo ulteriormente. In ogni caso può sempre richiedere lei stessa un supporto psicologico per poter affrontare questo momento della sua vita. Cordialmente, dott. Simeoni
I gruppi di auto aiuto e auto mutuo aiuto sono i più adeguati a trattare questo disturbo. Auguri
Salve. Non può fare nulla per aiutare suo marito a farsi aiutare. Ma può farsi aiutare lei per riuscire a gestire una situazione difficile. Il percorso che vorrebbe facesse suo marito si conceda di farlo lei. Solo pensando a se stessa potrà aiutare e sostenere suo marito, dimostrando che si può chiedere aiuto anche senza sentirsi malati. Distinti saluti
Gent.ma utente, potrebbe essere utile rivolgersi ai servizi territoriali per le dipendenze per un approccio strutturato e multidisciplinare. Cordialmente.
Gentilissima, la ringrazio per aver condiviso la sua situazione. Immagino non sia facile per lei, probabilmente non è "il momento adeguato" per suo marito per affrontare la problematica. Potreste provare a pensare insieme di intraprendere un percorso di coppia: può essere che in questo modo suo marito sia più disponibile ad affrontare il suo disagio, avendo lei al suo fianco nell'intraprendere un percorso psicologico. Resto disponibile per ulteriori approfondimenti.
Cordialmente
Dott.ssa Chiara Piazzolla
Cordialmente
Dott.ssa Chiara Piazzolla
Salve, le consiglio di rivolgersi ad un servizio territoriale specializzato in ludopatia, solitamente se ne occupano i servizi per le dipendenze (SERT o SERD). Lì potrà trovare professionisti altamente specializzati che sapranno indicarvi la strada migliore da intraprendere. Ritengo che la ludopatia vada trattata da un team multiprofessionale, con interventi sul singolo, la coppia e gruppali. Se avesse difficoltà ad individuare il servizio di riferimento per la sua zona potrò aiutarla, semmai mi contatti in privato. La saluto, Viviana Lisetti
Buonasera gentile utente Deve essere una situazione davvero difficile per entrambi, per suo marito che la vive in prima persona e per lei che gli sta vicino. La ludopatia e le dipendenze in generale sono veramente difficili da affrontare richiedono un grado iniziale di accettazione, consapevolezza e motivazione alla cura non indifferenti, e la persona può inizialmente opporre una grande resistenza. Penso che possa essere utile ed efficace rivolgersi, almeno in un primo momento, a un servizio pubblico per le dipendenze (SerD), all’interno del quale lavorano più figure professionali (educatori, psicologi, assistenti sociali, medici, infermieri), in modo tale da coinvolgere suo marito e ingaggiarlo su più fronti. Questi servizi offrono inoltre la possibilità di interventi rivolti ai famigliari, attraverso gruppi esperienziali, incontri informativi o sedute di coppia, offrendo dunque anche alle persone care la possibilità di ricevere supporto e di prendere parte al progetto di cura. Per maggiori informazioni a riguardo non esiti a contattarmi. Cordialmente, Dott.ssa Liguori Sara Nargis
Gentile signora, le consiglio di cercare il suo SerD (servizi per le dipendenze) di appartenenza e prendere un primo contatto. Sapranno darle delle indicazioni utili. Questo tipo di dipendenza in genere si affronta seguendo dei programmi specifici per le dipendenze. Questo tipo di patologia è molto difficile da affrontare in uno studio privato e con percorsi individuali. Se vuole contattarmi, posso darle maggiori informazioni e dei riferimenti utili, avendo lavorato per molti anni in questo ambito.
Un caro saluto,
Rosella Pettinari
Un caro saluto,
Rosella Pettinari
Salve, comprendo la difficoltà e il desiderio di aiutare suo marito. È molto importante che suo marito scelga di farsi aiutare e voglia l'aiuto offerto. Lei può sostenerlo in questo standogli vicino, ma credo che sia importante che anche lei abbia un suo spazio in cui condividere i suoi vissuti e le emozioni in merito a tale situazione di disagio.
Un caro saluto
Dott.ssa Martina Russo
Un caro saluto
Dott.ssa Martina Russo
Salve, si evince dalle sue parole il dolore e la sensazione di impotenza nel non riuscire ad aiutare suo marito come vorrebbe. La psicoterapia è un percorso che va scelto in prima persona, obbligarlo non darebbe i risultati sperati. Si potrebbero, tuttavia, contattare i servizi territoriali in modo da avere un supporto multidisciplinare, forse questo tipo di aiuto potrebbe essere accolto da suo marito in maniera più positiva e duratura. Lei continui a stargli vicino e a sostenerlo nel suo percorso, questo è un grandissimo aiuto che può dargli.
Per qualunque informazione o approfondimento sono a disposizione.
Buona serata.
Dott.ssa Federica Turrà
Per qualunque informazione o approfondimento sono a disposizione.
Buona serata.
Dott.ssa Federica Turrà
Gentile utente di mio Dottore,
le chiedo come mai vi siete rivolti ad uno psicologo.
Sarebbe più utile contattare una struttura dove poter seguire un percorso per le dipendenze (anche attraverso gruppi di auto mutuo aiuto) e parallelamente un percorso che coinvolga i familiari che, inevitabilmente sono implicati nelle dinamiche legate alle dipendenze.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
le chiedo come mai vi siete rivolti ad uno psicologo.
Sarebbe più utile contattare una struttura dove poter seguire un percorso per le dipendenze (anche attraverso gruppi di auto mutuo aiuto) e parallelamente un percorso che coinvolga i familiari che, inevitabilmente sono implicati nelle dinamiche legate alle dipendenze.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
Buonasera, sovente chi soffre di dipendenze in ambito ludopatico, GAP nei manuali, fa molta difficoltà a dare costanza ai percorsi terapeutici. Come il collega, più che un percorso che fa fatica a perseguire, potrebbe essere interessante valutare un centro o struttura della zona che si occupa di queste tematiche specifiche, in quanto, ripeto, privatamente è molto difficile che il percorso terapeutico sia 'lineare'.
Saluti, Dott. Paolo Tirinnanzi
Saluti, Dott. Paolo Tirinnanzi
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, mi dispiace per quello che sta affrontando. Capisco che la dipendenza non è una situazione semplice da vivere sia da parte della persona dipendente, sia da parte della famiglia. Immagino che la famiglia si trovi impreparata ad affrontare la situazione specifica e non sa come muoversi. Potrebbe provare a parlarne con suo marito in momento in cui sta abbastanza calmo ed è relativamente sereno e ribadirli l'importanza di un aiuto psicologico per uscire dal tunnel della dipendenza. Potrebbe pensare di rivolgersi ad un Servizio per le Dipendenza (SERD) per iniziare un percorso riabilitativo lì (sempre se suo marito acconsente). Penso che anche voi familiari avete bisogno di un sostegno psicologico al riguardo, soprattutto per sapere come comportarsi in situazioni specifiche.
Spero che la situazione si risolva!
In bocca al lupo
Dott.ssa Melania Filograna
Spero che la situazione si risolva!
In bocca al lupo
Dott.ssa Melania Filograna
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