Salve mi chiamo Emanuele ed ho 29 anni, dall' adolescenza fino ai 24/25 anni ho praticato tutti gior

23 risposte
Salve mi chiamo Emanuele ed ho 29 anni, dall' adolescenza fino ai 24/25 anni ho praticato tutti giorni o quasi in certi periodi la masturbazione guardando video porno fantasticando su 2 mie zie paterne in modo più ossessivo, ed occasionalmente con conoscenti. Se non ricordo male mio padre quando io ero più piccolo mi rivelò che si masturbava su di una sua zia di primo grado, oltre a commenti su altre zie o sorelle di mia madre come (vai con la zia che fai esperienza) messa giù ironicamente.
Ho un fratello e fino ai 20 anni ho avuto sempre l'impressione che avessero preferenze verso l'altro mio fratello perché io stranamente per loro avevo poco in comune con loro da quel che notavo. Le prime volte che ho fatto l'amore con una persona le ho vissute come se fosse solo sesso come se quella persona piu grande di me di 5 anni (ai tempi lei 26 anni) fosse una sostituta del materiale porno che guardavo. Da quattro anni convivo con la mia compagna persona meravigliosa. E capitato anche con lei che in sua assenza guardavo materiale del genere pensando a quelle zie o conoscenti fino ad arrivare a pensarle anche durante i primi rapporti intimi. Fino a qualche settimana fa ho avuto suo padre ospite nell'appartamento accanto per 9 giorni tra cui i primi giorni in presenza della sua compagna che ci ha distrutti quel periodo a causa degli effetti provocati dagli psicofarmaci. Dopo che sono tornati a casa dalla loro vacanza ho iniziato ad avere tic più accentuati agli occhi,tosse nervosa, collo rigido e bisogno di guardare materiale pornografico arrivando a masturbarmi per accumulo di tensione al pene. Nel cercare materiale ancora adesso provo bruciore allo stomaco, tremolio alle mani e tensione al pene. Attualmente la cosa che più mi turba Dottore è la paura di essere attratto in modo preoccupante dall" attrice hard di un video preciso o frammenti di altri video suoi ma in particolare uno
(situazione che mi è capitata anche con un altro video di un' altra attrice prima ancora), Sarà che ho spesso pensato che è il video con la miglior ripresa e attrice nella pratica di sesso orale tale da andarla a cercare nuovamente nei momenti nervosi o di estrema noia. In alcuni momenti l'ho sempre trovata una bella donna e in altri donna normale anzi anche indifferente. La cosa mi disturba personalmente e nei confronti della mia compagna alla quale voglio un mondo di bene. Scusi il messaggio lungo ma volevo cercare di farle capire più cose, tra l'altro io assumo Carbomazepina da anni per via di un angioma cavernoso, in passato avevo dei forti sbalzi d'umore risolti con tegretol appunto, spero non possa influire su qualche disturbo l'assunzione del farmaco. Buona serata
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve Emanuele, Per quanto riguarda i farmaci ritengo opportuno che lei si rivolga esclusivamente al medico, figura professionale più competente in materia. Relativamente Agli aspetti che cita la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono la sofferenza in atto impedendole il benessere desiderato. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Marina Costantini
Psicologo, Psicologo clinico
Colleferro
Buonasera gentile utente, per alcuni aspetti, il suo racconto, sembra un po' confuso, ma ha bisogno di un confronto con uno specialista , sia per chiarire quali sia il suo bisogno e la sua richiesta, sia per affrontare meglio i suoi pensieri che la situazione che sta vivendo.
Dott. Mauro Simonetti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile Utente, il nucleo della sua preoccupazione mi sembra riferito alla pratica masturbatoria, che in questo periodo è concentrata su questa specifica attrice in uno specifico video e più in generale sta venendo usata come metodo per alleviare sintomi fisici, oltre che per alleviare nervosismo e noia.
Il modo migliore per affrontare questa sua preoccupazione è un consulto con uno psicologo, magari con formazione in consulenza sessuale e/o sessuologia, per approfondire i contenuti che lei ha brevemente esposto ma sono comunque tanti e hanno tutti valore di non essere liquidati velocemente. Tramite l'approfondimento avrà sicuramente le idee più chiare su cosa le stia succedendo e come lei funziona, questa consapevolezza acquisita potrebbe di per sè essere sufficiente a risolvere la preoccupazione così come potrebbe evidenziare delle difficoltà e delle fatiche che sta vivendo e che hanno fatto scaturire i sintomi che la stanno preoccupando. In tal caso sempre con lo psicolgo si potrebbero trovare delle strategie personalizzate per gestire queste difficoltà in modo che non siano più preoccupanti.
Spero di essere stato chiaro nel parlare di un discorso così ampio e delicato, avesse ancora dei dubbi o semplice curiosità mi scriva pure in chat e approfondiremo la spiegazione su cosa è possibile fare.

Dottor Mauro Simonetti
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Emanuele, mi sembra da quanto lei scrive, che nella sua vita qualcosa o qualcuno abbia fatto in modo che lei si portasse sulle spalle una mole davvero enorme di sensi di colpa, soprattutto per quanto concerne la sessualità. Questa è purtroppo una situazione molto frequente; soprattutto in questo paese, forse per dei retaggi culturali, le persone ricevono un’educazione sessuale nulla, oppure fortemente punitiva e carica di sensi di colpa. Quello che io posso dirle è che nella masturbazione non c’è niente di male, non è un comportamento riservato solo agli adolescenti, o ai single, né tantomeno è un comportamento anormale. Ricorrere all’autoerotismo è solo un modo diverso di amare, che non viene escluso dal fatto di essere in coppia. Ed anche le fantasie che si accompagnano alla masturbazione, quali che siano, raramente hanno un aspetto veramente patologico. Insomma, non c’è niente di male in quello che lei fa, e non c’è alcun bisogno di torturarsi con questi pensieri punitivi. Ma mi rendo conto che lei è perfettamente consapevole di questa cosa a livello razionale, mentre evidentemente ad un livello più profondo lei forse ha bisogno di punirsi.
È possibile che con un percorso psicoterapeutico lei riesca a capire da dove viene questo senso di colpa, e come affrontarlo al meglio.

Resto a sua disposizione On-line

Dott.ssa Bachiorri Sara
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Dott.ssa Samantha Baiardo Bruni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, dal suo racconto credo che la situazione sia molto delicata e che la faccia soffrire parecchio!Dal racconto non capisco se è seguito già da uno psichiatra, in caso lo sia può far riferimento a lui per chiedere consiglio sulla possibilità di un consulto anche psicologico. Altrimenti può richiedere un consulto psichiatrico se ha dei quesiti sugli psicofarmaci e uno psicologico per approfondire queste difficoltà che racconta.
Un saluto,
Dott ssa Baiardo Bruni
Dott. Iacopo Curzi
Psicologo, Psicologo clinico
Senigallia
Buongiorno, mi dispiace per il disagio che sta provando in questo momento. La situazione che descrive è una situazione delicata che richiede di essere ascoltata con l'attenzione che si merita. Per questo motivo ritengo che sia più utile per lei rivolgersi ad un professionista, uno psicologo o uno psicoterapeuta. Dott. Iacopo Curzi
Dott.ssa Daniela Chieppa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Salve, il disagio che riferisce e’ comprensibile. Le suggerisco di riferirsi al suo psichiatra e di intraprendere un percorso di psicoterapia per gestire meglio I suoi pensieri, le sue emozioni e i suoi comportamenti.
Resto a disposizione per eventuali dubbi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, purtroppo il suo racconto è un po' confuso e pieno di informazioni che rendono impossibile una risposta; Tuttavia parli col medico che le ha prescritto il farmaco per valutare con lui eventuali disturbi causati e poi le consiglio di iniziare un percorso psicologico che le permetterà di spiegarsi più serenamente. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno,
la descrizione che ha fatto, per quanto sarebbe da indagare maggiormente, sembra indirizzare la definizione del problema. Detto ciò, ci sarebbero delle strategie specifiche da utilizzare in questi casi.
Resta solo da capire, quanto lei sia disposto a metterle in atto.
Buona giornata,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Elisabetta Cavicchioli
Psicologo clinico, Professional counselor
San Miniato Basso
Buongiorno, mi dispiace per la situazione. In merito ai farmaci sarebbe opportuno di rivolgesse a chi glieli ha segnati in modo da confrontarsi. Per quanto riguarda la situazione che ha descritto, in alcuni punti ho fatto fatica a capire ciò che c'è scritto comunque sarebbe opportuno si rivolgesse ad un professionista (psicologo o psicoterapeuta) in modo da poterla affrontare.

Saluti
Elisabetta Cavicchioli
Dott. Francesco Conti
Psicologo, Psicologo clinico
San Lazzaro di Savena
Salve Emanuele, la situazione che riporta nel qui ed ora sembra avere dei forti richiami al suo tessuto familiare e al suo passato, perlomeno da quello che posso reperire nelle sue parole. Sembra che lei si stia già interrogando sulle possibili motivazioni del suo malessere. Sicuramente la pornografia può essere un modo privilegiato di dare sfogo a fantasie sessuali, soprattutto perchè garantisce un controllo pieno sulle situazioni sessuali che nell'incontro tra due corpi reali risulta più complesso. Portare la sua questione ad un professionista ed intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarla a trovare maggiori risposte a riguardo. Per quanto riguarda l'ambito medico-farmacologico le direi di rivolgersi ad un medico psichiatra competente, come già suggerito dai miei colleghi.
Cordialmente, Dott. Francesco Conti
Dott.ssa Barbara Brega
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno Emanuele,
non deve assolutamente scusarsi del suo lungo messaggio, penso che ci voglia tempo per parlare di sé ed in realtà lei intuisce che la sua storia personale, i rapporti che lei ha vissuto in passato con suo padre, suo fratello, per esempio, l’hanno portata ad essere quello che lei è oggi e dunque ha fatto benissimo a dilungarsi.
Credo che la sua propensione alla masturbazione, in quanto rinuncia al rapporto e isolamento, sia la risposta umana ad alcuni rapporti significativi che evidentemente non l’hanno tanto corrisposta spingendola a negare le donne e a trasformarle in “solo sesso”.
Credo però anche che adesso lei, proprio perché ha trovato l’amore e ci tiene a non rovinare tutto con la sua compagna, vuole affrontare quelle che oggi vede come sue difficoltà.
La sua intuizione è giusta: si possono riparare le dinamiche psichiche attraverso un rapporto umano corrispondente come quello di terapia, per rifare quel percorso di crescita un tempo forse fatto con difficoltà.
Spero di esserle stata utile almeno un pochino e attendo di poterla incontrare quanto prima.
Cordialmente.
Barbara Brega
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Dott. Paolo Notarangelo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile, percepisco la sofferenza che esprime, mi dispiace davvero per la situazione che riporta e mi rendo conto di quanto possa essere complicato conviverci. La prima cosa che mi sento di consigliarle è un consulto psicologico, anche online, che possa aiutarla ad affrontare il disagio espresso al fine di ritagliarsi uno spazio per comprendere meglio ciò che prova e cosa potrà farla stare meglio, elaborare i pensieri e i vissuti emotivi rivolgendosi ad un esperto con un approccio che si basi sull’accoglienza e ciò che è utile per la persona, valorizzando le sue risorse personali, aiutandola così a divenire artefice del racconto della propria vita, dando al corpo lo spazio e l’ascolto che merita. Iniziare un percorso per sentirsi meglio richiede coraggio, ma è già un importante passo iniziale verso il cambiamento. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni e ad incontrarla. Cordiali saluti dott. Paolo Notarangelo
Dott.ssa Clarissa Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Gentile Utente, posso immaginare la sofferenza che sta provando in questa situazione. Approfondire con uno specialista quello che lei riporta potrebbe essere la strada giusta da percorrere verso una risoluzione della problematica.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve Emanuele,

apprezzo la tua sincerità nel condividere le tue preoccupazioni e le tue esperienze personali. È importante affrontare queste situazioni con apertura e cercare un supporto adeguato per comprendere meglio ciò che stai attraversando.

Mi sembra che tu stia descrivendo una serie di pensieri, emozioni e comportamenti che stanno generando disagio e confusione nella tua vita. È comprensibile che queste esperienze stiano suscitando preoccupazione e che tu voglia cercare una comprensione più approfondita di ciò che sta accadendo.

Il percorso che stai attraversando sembra coinvolgere diversi aspetti, tra cui la sessualità, le ossessioni, l'ansia e il disturbo bipolare. È importante sottolineare che il processo di comprensione e di gestione di queste dinamiche può richiedere l'accompagnamento di un professionista esperto, come uno psicologo o uno psicoterapeuta.

È possibile che alcune delle tue preoccupazioni e dei tuoi comportamenti siano legate a esperienze passate, alle relazioni familiari e ai messaggi ricevuti nell'infanzia. L'ansia, i tic e gli schemi di pensiero ossessivi possono avere radici profonde e richiedere un'esplorazione accurata.

L'assunzione di Carbamazepina è un aspetto che potrebbe influire sul tuo benessere emotivo e sulle tue esperienze. È importante discutere con il tuo medico o psichiatra l'effetto del farmaco sulla tua salute mentale e su eventuali interazioni con i sintomi che stai sperimentando.

Nel complesso, la situazione che hai descritto richiede un approccio di valutazione e supporto personalizzato. Ti incoraggio vivamente a cercare un professionista qualificato, come uno psicologo clinico o uno psicoterapeuta, che possa collaborare con te per esplorare e comprendere meglio le tue esperienze, offrendoti strumenti per gestirle in modo più costruttivo.

Ricorda che cercare aiuto è un passo importante verso il benessere psicologico e che un professionista esperto può offrirti il sostegno necessario per affrontare e superare le difficoltà che stai incontrando.

Cordialità,
Ilaria
Dott.ssa Anastasia Giangrande
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, il suo racconto è ricco di dettagli e di tematiche che non possono trovare un inquadramento preciso nello spazio di un box risposte. Si intende che il suo disagio ha radici profonde che con la crescita e lo sviluppo delle relazioni affettive, si è aggrappato anche al presente. Potrebbe cominciare a guardare tutti i punti con un supporto di unæ terapeuta. Per quanto riguarda i farmaci, ponga il quesito al suo medico e/o psichiatra per maggior chiarezza. Saluti. Dott.ssa Anastasia Giangrande
Dott.ssa Giulia Pelini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, mi spiace molto per le preoccupazioni che questa situazione le sta causando.
Per la parte farmacologica è necessario avere un medico psichiatra di riferimento che possa seguirla in ottica di monitoraggio farmacologico.
Per quanto concerne questo crescendo di preoccupazioni rispetto al tema della masturbazione e pensieri di attrazione erotica, la consulenza di uno psicologo e in particolare la terapia cognitivo comportamentale possono davvero essere un valido aiuto per alleviare l'ansia e i pensieri intrusivi che le creano disagio, oltre che indagare la radice del problema e comprenderne il mantenimento. Resto a disposizione, un caro saluto. Dott.ssa Giulia Pelini
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Dott. Alessandro Pittari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Emanuele, prima di tutto ti ringrazio per aver condiviso il tuo vissuto. Comprendo come la situazione che stai vivendo sia per te motivo di disagio e di confusione. Premetto non vi è nulla di intrinsecamente sbagliato nell'avere una vita sessuale "fantastica" privata, ovvero un mondo privato di fantasie e pratiche autoerotiche parallelo alla vita sessuale con un partner. Ogni fenomeno psichico ha una sua spiegazione, comprese le fantasie sessuali, e questo nulla toglie alla genuinità dei sentimenti che si provano per il proprio partner. Un'interpretazione del motivo per cui le zie o l'attrice hard che hai menzionato siano per te motivo di così intensa attrazione richiederebbe una conoscenza più approfondita, per cui mi asterrò dal pronunciarmi in merito. Detto questo, se tale vissuto diventa motivo di disagio, come mi pare di capire essere il tuo caso, può essere utile parlare con un professionista per valutare il modo più opportuno per relazionarsi a questo aspetto. Comprendere l'origine ed il significato di queste fantasie, per esempio, può ridurne la presa e l'impatto psichico, così come sviluppare delle strategie per contrastare l'elemento compulsivo con cui esse si accompagnano. In certi casi rendere il partner partecipe di questa dimensione privata può rivelarsi un sollievo o perfino un'opportunità per approfondire il rapporto o ampliare il repertorio delle attività amatorie. In ogni caso, se questa situazione è divenuta per te motivo di significativo disagio, ti invito a non esitare a rivolgerti a un professionista per una consulenza ed un supporto. Spero di averti dato una risposta utile e rimango a disposizione se desideri pormi ulteriori domande o prenotare un primo colloquio gratuito. Un caro saluto, Dott. Alessandro Pittari
Dott.ssa Chiara Ruggeri
Psicologo, Psicologo clinico
Gela
Salve Emanuele, grazie per aver condiviso la tua situazione in modo così dettagliato. Da quanto descrivi, emergono diversi temi psicologici complessi che meritano attenzione.
In primo luogo, sembra esserci una storia di ossessioni sessuali legate a fantasie e comportamenti compulsivi che si sono sviluppati fin dall'adolescenza. Il fatto che tu abbia fantasticato in modo ossessivo su alcune persone della tua famiglia, come le tue zie, potrebbe essere legato a dinamiche di identificazione e confusione emotiva durante un periodo in cui si sta formando la propria sessualità. I commenti di tuo padre, che sembrano aver minimizzato l'importanza dei confini familiari, possono aver influito sullo sviluppo di queste fantasie.
L'uso compulsivo del porno e la difficoltà di distinguere tra sesso reale e pornografia possono essere segni di un meccanismo di coping per gestire l'ansia o l'incertezza emotiva, un comportamento che si manifesta soprattutto in momenti di stress. L'idea di cercare determinati video con attori specifici potrebbe essere una risposta a un bisogno di controllo o di ricerca di conforto in momenti di tensione o noia, ma sembra anche che questo comportamento stia creando in te un disagio crescente, sia verso te stesso che nella relazione con la tua compagna.
I tic nervosi, la tosse nervosa e la tensione fisica che descrivi potrebbero essere legati al tuo stress psicologico e alla difficoltà di gestire l'ansia o i conflitti interni. La tua reazione fisica ai momenti di stress (come il bruciore allo stomaco e il tremolio delle mani) potrebbe essere il corpo che risponde a tensioni non espresse.
Per quanto riguarda la tua paura di essere attratto in modo preoccupante da una specifica attrice pornografica, questo potrebbe indicare una sorta di fissazione legata all'ideale che hai creato attorno a quel video o a quella persona. Non è raro che le persone sviluppino una forma di idealizzazione di un oggetto o una persona che soddisfa una necessità emotiva momentanea.
Il fatto che tu abbia iniziato a sentire il disturbo solo dopo l'arrivo del padre della tua compagna e dei suoi effetti psicologici potrebbe indicare che quella situazione abbia attivato conflitti emotivi preesistenti, che si sono manifestati in una tensione accumulata che ora stai cercando di regolare attraverso il comportamento compulsivo.
L'uso dei farmaci, come Carbomazepina e Tegretol, potrebbe influire sul tuo umore e sui tuoi meccanismi di coping, ma non è possibile dire con certezza se questo abbia direttamente causato il cambiamento nei tuoi comportamenti. Tuttavia, i farmaci possono influenzare la regolazione emotiva, il che potrebbe avere un impatto sulle tue reazioni agli stimoli emotivi e fisici.
In generale, sembra che tu stia attraversando una fase di conflitto interiore legata alla tua sessualità, alle tue relazioni familiari e alla tua identità. Sarebbe molto utile proseguire con una terapia psicologica per esplorare questi temi più a fondo, in particolare per affrontare le tue ossessioni e i comportamenti compulsivi. Un professionista potrebbe aiutarti a comprendere meglio le radici di questi comportamenti e a sviluppare strategie per gestire l'ansia e migliorare la tua relazione con te stesso e con la tua compagna.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera Emanuele, grazie per aver condiviso così apertamente le sue esperienze e preoccupazioni. Dalla sua descrizione emerge un forte desiderio di comprendere meglio alcuni suoi pensieri e comportamenti, oltre a una sincera attenzione per la sua relazione e il benessere della sua compagna. Questo già dimostra una grande consapevolezza e una volontà di affrontare ciò che la turba. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante analizzare la relazione tra i suoi pensieri, le sue emozioni e i comportamenti che ne derivano. Lei racconta di aver sviluppato fin dall’adolescenza un'abitudine alla masturbazione associata alla pornografia e a fantasie su persone a lei vicine. Questo ha probabilmente creato un circuito mentale rinforzato nel tempo: il cervello ha imparato ad associare l’eccitazione sessuale a determinati stimoli ricorrenti, che ora sembrano ripresentarsi in maniera automatica, talvolta anche in momenti in cui prova disagio, ansia o tensione. A questo si aggiunge un aspetto che merita attenzione: il ruolo della pornografia nella gestione del suo stato emotivo. Lei descrive una tendenza a ricorrere alla masturbazione e alla visione di contenuti pornografici nei momenti di stress, noia o nervosismo, arrivando a sviluppare sintomi fisici come tremori, tensione muscolare e bruciore allo stomaco. Questi segnali indicano che il comportamento non è più legato solo al desiderio sessuale, ma potrebbe essere diventato un meccanismo di regolazione emotiva, ovvero una strategia per alleviare tensioni interne. Il fatto che ora si senta disturbato da alcune immagini o da una specifica attrice può essere legato al modo in cui il suo cervello ha consolidato determinate associazioni. Quando si attivano pensieri intrusivi su queste immagini o su particolari fantasie, la sua reazione emotiva è di forte disagio, il che la porta a interpretare queste sensazioni come un problema, aumentando la preoccupazione e l’attenzione su di esse. Questo meccanismo di iper-focalizzazione è tipico dei processi ossessivi: più cerca di combattere o sopprimere un pensiero, più esso tende a ripresentarsi. Un aspetto che potrebbe aiutarla è iniziare a osservare questi pensieri senza giudicarli. Può provare a vederli semplicemente come “pensieri”, senza necessariamente attribuirgli un significato profondo o una valenza morale. In ambito cognitivo-comportamentale, si lavora spesso su strategie di accettazione e ristrutturazione cognitiva: se inizia a considerare questi pensieri come eventi mentali transitori, senza cercare di sopprimerli o analizzarli troppo, potrebbero perdere il loro impatto emotivo. Un altro punto rilevante riguarda il legame tra questi pensieri e la sua relazione di coppia. È chiaro che per lei il rapporto con la sua compagna ha un valore importante, e il senso di colpa che prova potrebbe essere il riflesso del timore che questi pensieri possano in qualche modo comprometterlo. Tuttavia, avere fantasie o pensieri automatici non significa non amare la propria compagna. L’attenzione dovrebbe essere rivolta più al comportamento che ai pensieri: ciò che realmente conta è come decide di agire nella sua relazione, piuttosto che le immagini che affiorano nella sua mente in determinati momenti. Per quanto riguarda la Carbamazepina, pur non essendo un farmaco che agisce direttamente sui processi ossessivi o compulsivi, è sempre utile parlarne con il medico per escludere eventuali effetti collaterali sulla sfera emotiva. Se questa situazione continua a procurarle sofferenza, potrebbe essere utile un percorso con un terapeuta cognitivo-comportamentale, che potrebbe aiutarla a lavorare su questi pensieri ricorrenti, a ridurre il peso che hanno sulla sua vita e a sviluppare strategie più funzionali per la gestione dello stress e delle emozioni. Nel frattempo, potrebbe già sperimentare alcune tecniche, come la mindfulness o l’esposizione con prevenzione della risposta, che mirano a ridurre la carica emotiva di questi pensieri senza cercare di eliminarli forzatamente. Il fatto che abbia scritto questo messaggio dimostra che ha già intrapreso un passo importante verso una maggiore consapevolezza di sé. Con il giusto supporto, potrà trovare un equilibrio che le permetta di vivere con maggiore serenità la sua vita interiore e la sua relazione. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Caro Emanuele,
grazie per aver trovato il coraggio di raccontare una parte così profonda e intima della tua esperienza. Non è semplice mettere nero su bianco questi pensieri, e il fatto che tu l’abbia fatto dimostra una forte consapevolezza e una sincera volontà di comprensione e cambiamento. Questo è già un primo passo molto importante.
Dal tuo racconto emergono diversi aspetti significativi che meritano attenzione: la relazione precoce e intensa con la sessualità attraverso la pornografia, la fantasia legata a figure familiari, la mancanza di un legame emotivo iniziale nei rapporti intimi, l’impatto di alcuni modelli familiari, e i sintomi fisici e psicologici che hai iniziato a percepire più di recente.
Tutto questo sembra intrecciarsi con una **forte componente di stress, ansia e sensi di colpa**. L’uso della pornografia, in particolare, sembra essersi trasformato da semplice esplorazione sessuale a un meccanismo di compensazione emotiva — per riempire vuoti, sedare ansia, o gestire tensioni. Non sei l’unico a cui accade: molte persone sviluppano un legame problematico con il materiale pornografico, soprattutto se inizia molto presto e in assenza di un’educazione affettiva e sessuale equilibrata.
Il fatto che tu provi disagio, bruciore allo stomaco, tremori e un conflitto interno tra ciò che fai e ciò che provi verso la tua compagna indica **una forte dissonanza emotiva**. Non stai cercando solo piacere: stai probabilmente cercando anche conforto, ma in un modo che ti fa stare peggio. Il corpo te lo sta comunicando chiaramente.
Hai anche condiviso di assumere **Carbamazepina**, un farmaco che può influire sul tono dell’umore e sul funzionamento emotivo e cognitivo. Sebbene sia utile per la stabilizzazione, può a volte mascherare o rendere più difficile la regolazione di alcune emozioni, specialmente in momenti di forte stress.
Il mio consiglio professionale è questo:
Sarebbe molto utile intraprendere un percorso psicoterapeutico, idealmente con uno psicologo o psicoterapeuta specializzato in sessuologia o in dinamiche familiari e affettive. Non per “curare” qualcosa di rotto, ma per esplorare insieme:
- l’origine di alcune fantasie o automatismi,
- il legame tra pornografia, noia, ansia e compensazione emotiva,
- la tua storia familiare e come ha influenzato la tua immagine di te, degli altri e della sessualità,
- e soprattutto, come poter **riconnetterti** emotivamente alla tua vita di coppia, valorizzando l’amore che dici di provare per la tua compagna.
Non sei solo in questo. Molti uomini affrontano difficoltà simili ma pochi trovano la forza di parlarne. Tu lo hai fatto. Questo è il primo passo per riprendere in mano la tua libertà emotiva e relazionale.
Resto a disposizione se vuoi continuare a parlarne o approfondire qualche parte.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Barcella
Psicologo, Psicologo clinico
Gorlago
Capisco, Emanuele. Deve essere molto faticoso convivere con questi pensieri e con il disagio che le provocano, soprattutto sapendo quanto tenga alla sua compagna e al vostro rapporto. È comprensibile che si senta turbato e in conflitto tra ciò che prova e ciò che desidera essere. Le esperienze passate e il contesto familiare che descrive sembrano aver avuto un peso importante nella formazione di certe immagini e abitudini, e affrontarle richiede delicatezza e comprensione, non giudizio. Se desidera, possiamo lavorare insieme per dare un significato a tutto questo, aiutarla a gestire l’ansia che ne deriva e ritrovare un equilibrio più sereno nella sua vita intima ed emotiva.

Un caro saluto
Dott.ssa Barcella

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