Salve, io e la mia ragazza stiamo insieme da quattro mesi, abbiamo entrambi vent'anni e frequentiamo

18 risposte
Salve, io e la mia ragazza stiamo insieme da quattro mesi, abbiamo entrambi vent'anni e frequentiamo l'università al primo anno.
All'inizio tutto andava bene, lei è una donna fantastica, ma sento che i miei sentimenti stanno svanendo e mi sento soffocato da questo limbo.
La nostra università non è affatto un ambiente piacevole in quanto molti colleghi sono persone false e ciò ha reso sia noi che molte persone abbastanza restie nel creare nuovi rapporti di amicizia, lasciandola senza una rete di veri amici su cui contare quando è lì per esami o altro.
Per questo motivo lei spesso si ritrova sola se non con me quando viene qui all'università essendo che lei abita in un altro paese. Dormivamo spesso insieme, stavamo tutti i giorni insieme e questo stare insieme a mio sospetto ha creato una dipendenza affettiva.
La maggior parte dei suoi amici ormai studia fuori e quindi è molto raro che lei possa uscire anche solo per fare una passeggiata per distrarsi e non rimanere chiusa in casa a pensare e a farsi mille paranoie.
Lei ha problemi in famiglia, un padre assente che l'ha abbandonata da piccola, una madre presa dal lavoro dalla mattina alla sera e dei nonni che si importano poco della sua salute e si concentrano solo sul suo rendimento universitario che al momento non è dei migliori, portando appunto i suoi nonni a fare ancora più pressione su di lei abbattendole il morale.
Non vorrei che questo mio allontanamento abbia ripercussioni gravi sul suo rendimento perché mi sentirei come se le stessi strappando via la serenità sufficiente per crearsi la strada verso un suo futuro brillante.
Riconosco che lei è molto sensibile e per lei molte cose hanno un gran peso emotivo, ma ormai mi sento intrappolato e vorrei chiudere la mia relazione con lei.
E' una donna molto emotiva, ma comprendendo come gira il mondo intorno a lei, compatendola soffro anche io per questa sua debolezza.
Lei ritrova come un pilastro in me, un luogo sicuro dove rifugiarsi da tutto ciò che la fa stare male, ma ormai sento di non poter più ricoprire questa carica.
Oggi ho parlato con lei dicendole che mi sento strano e di non sapere cosa voglio, di non essere sicuro di volerla lasciare e lei mi confessa di stare male, che si sentirebbe sola senza di me.
Sono reazioni normali ma la mia preoccupazione è enorme.
La sola idea di farla soffrire così tanto mi torce lo stomaco.
Vuole che a prescindere dal sentimento io non la lasci sola, mi ha detto di aver paura che io non la ami più.
L'ho rassicurata promettendole che quando avrà ripreso la sua completa indipendenza da me, le sarò affianco come amico e consulente se ci riusciremo, se la cosa sarà nociva per lei ovviamente mi farò da parte.
Capisco anche che non dovrei accantonare il mio benessere per pensare al suo, ma essendo che nutro un enorme affetto nei suoi confronti, desidero solo che lei stia bene e ritrovi la sua serenità dopo aver sofferto per questa rottura.
Io mi sento strano, spesso se mi scrive o sto con lei mi sembra quasi di sentirmi seccato, dipendente da una persona e io sono sempre stato un grandissimo amante dell'indipendenza, essendo soprattutto purtroppo una persona che odia la routine; purtroppo mi convinsi al tempo che lei avrebbe rotto questo tasto del mio carattere, ma non è stato così.
Voglio capire come "monitorare" il suo benessere, accertarmi che stia bene senza ostacolare il suo processo di guarigione, perché ciò che desidero più di tutto adesso è il non farla stare troppo male.
Cerco aiuto perché sono disperato, vi ringrazio in anticipo per la pazienza nel leggere la mia storia e nel cercare una risposta.
Salve,
Si avverte sicuramente la sua preoccupazione da ciò che riporta nel suo messaggio. Credo fondamentalmente che se lei non prova più amore e non desidera più portare avanti un rapporto di coppia con la sua ragazza, sarebbe utile interrompere il rapporto sentimentale. Se è un qualcosa che sarà fattibile e che vorrete entrambi, il rapporto potrebbe evolversi e diventare altro, qualcosa di più simile ad un'amicizia. Credo non ci sia un modo migliore in assoluto per gestire queste transizioni relazionali, proprio perché ogni relazione è unica e a sé. Ritengo quindi che se è preoccupato, interrompere il rapporto sentimentale non deve necessariamente voler dire non vederla e sentirla più ma magari cercando il giusto equilibrio tra presenza e assenza per consentire alla sua ragazza di elaborare la separazione e magari anche trovare delle risorse in se stessa per costruire nuove amicizie e nuovi legami a parte quello che vi unisce. Insomma, se è preoccupato che la sua ragazza sia troppo dipendente da lei, è sicuramente utile non rimanere nella sua vita facendosi carico di responsabilità che non sono sue. Dall'altra parte, potrebbe essere molto utile per lei domandarsi quali parti di lei stesso si sono incastrate bene (un po' come un puzzle) con le parti delle sua ragazza che la rendono - come ha detto - dipendente. Questo potrebbe aprire un'interessante ed utile riflessione che potrebbe aiutarla a capirsi e conoscersi meglio, specialmente se fatta in uno spazio dedicato come una consulenza psicologica e/o una psicoterapia.
Qualora volesse parlarne e saperne di più sono a disposizione.
Un saluto,
Dott. Eugenio Pagliarulo

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Gentile Utente, racconta una situazione delicata. La sua ragazza le appare molto fragile e sentirebbe di esporla a un dolore troppo grande se la lasciasse. La capisco, e in una certa misura credo chiunque avrebbe i suoi dubbi. Nel senso, umanamente nessuno vorrebbe mai dare un dolore agli altri con le proprie scelte, ma nel suo caso sembra esserci qualcosa di più. Ovvero, è come se sentisse di non poter voltare lo sguardo e portare avanti la sua vita, se non al prezzo di sentirsi colpevole e trascurante. In altre parole, vede fragilità e non sente possibile non occuparsene, al punto di ipotecare un futuro nel quale continuare ad essere la stampella di questa ragazza. Non so se nella sua storia, sia già stato esposto alla presenza di figure fragili e un po’ passive, o se sia tipico di lei sentire di dover risolvere il dolore che coglie negli altri, ma sono temi che potrebbe approfondire in una psicoterapia. Resistendo alla propensione a sacrificarsi, rinunciando a ciò che ritiene giusto per sè. Un caro augurio di buona fortuna
Salve, data la situazione le consiglio di iniziare un percorso psicologico. Scrive di essere disperato e molto preoccupato, la invito quindi prima a chiarirsi alcune idee per poi vedere come gestire la situazione che descrive.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa ritagliarsi innanzitutto uno spazio per elaborare ciò che sente e ciò che prova verso questa persona dunque la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Stavo ragionando sulle tue parole e mi chiedo quanto può essere utile concentrare tutto questo processo di cambiamento e transizione del ciclo di vita su un’altra persona? Sarebbe molto utile, visto la richieste di differenziazione, di cercare di stare in armonia con questi sentimenti di ambivalenza e esplorare il proprio mondo interiore così da facilitare qualsiasi scelta tu voglia fare. Un tiro alla fune con se stesso di certo non aiuta. Grazie Benjamin Collins
Gentile Utente,
potrebbe essere proficuo per lei poter riflettere su quali pezzettini di sé stesso si siano incastrati con questa persona, che lei descrive come fragile, e quali parti di sé stesso questa fragilità tiene in piedi.
Le auguro una buona giornata,
Luisa
Buongiorno,
quando i sentimenti mutano, può essere complicato e difficile ridefinire una relazione. Immagino che convivere col senso di colpa e la preoccupazione di "far del male" all'altro sia molto pesante, specie quando si percepisce nell'altro una forte fragilità. Un consulto psicologico per poter far chiarezza dentro di sé rispetto a questa situazione, può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Buongiorno,
Una relazione affettiva implica per forza una dipendenza dall’altra persona. Quello che ti consiglio è di essere sincero con la tua ragazza, anche se la vostra relazione dovesse finire lo supererete entrambi.
Dei colloqui psicologici potrebbero esserti utili per esplorare i tuoi sentimenti e capire che cosa è cambiato in soli quattro mesi per poi scegliere che cosa fare di questa relazione.
Resto a disposizione per dei colloqui online se ne vuoi parlare.
Eventualmente puoi anche scrivermi.
Cordialmente
Dott.
Michele Arnaboldi.
Buongiorno, grazie per aver portato la Sua domanda. Le dinamiche da Lei esposte sono piuttosto complicate e suggerirei ad entrambi di iniziare un percorso psicanalitico che vada a sondare nel profondo gli istinti che hanno portato, in un così breve lasso di tempo, a parlare di dipendenza affettiva da un lato e di timore nel prendere scelte risolutive pensandosi come un'ancora di salvataggio, più che compagno, dall'altro. Acquistare consapevolezza aiuterebbe senz'altro non solo a vivere questo passaggio in modo autorevole, ma anche (e soprattutto) ad intraprendere future relazioni in maniera più consapevole. Un caro saluto, MB
Salve, comprendo benissimo sia la sua preoccupazione per il benessere della ragazza sia il suo legittimo diritto di voler interrompere una relazione che non la soddisfa più. L'unico consiglio che mi sento di darle è di interrompere la vostra relazione gradualmente, senza traumi improvvisi, abituando la ragazza al lento distacco in modo tale che quando lei non ci sarà, la sua ragazza non avrà la sensazione del vuoto enorme da colmare. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno comprendo la difficoltà della situazione che descrive e i dubbi che la lasciano perplesso sulla possibilità di agire. Se da una parte la possibilità la sua rinuncia potrebbero nell'immediato sedare la paura di lei, dall'altra rischiano di colludere con un meccanismo che non consente alla sua ragazza la possibilità di ridurre la dipendenza. Dall'altra parte ci sono molte riflessioni e domande che potrebbero riguardare il suo atteggiamento di figura guida e l'assunzione del ruolo di base sicura dell'altro, funzione che sembra essere giunta a vacillare in questa fase del suo ciclo di vita, cosa che non può reprimere o ignorare e che vista la sua età è del tutto naturale.
Sicuramente sarebbe auspicabile un processo graduale di separazione non solo fisica ma anche psichica, distinguendo tra se', i suoi bisogni, i suoi desideri, ciò che le compete e ciò che non è di pertinenza del suo ruolo di fidanzato e di giovane adulto. Coprire mancanze provenienti da altre figure di riferimento impedisce all'altro di vederle e potervi rispondere in modo diverso.
Gentile Utente, racconta una situazione delicata che richiede approfondimenti specifici del caso.
Avete pensato ad una psicoterapia di coppia che possa in qualche modo darvi la possibilità di separarvi nel modo giusto, alleggerendovi da vari sentimenti di colpa, e paure correlate a pensieri dannosi...
il legame che avete/ avevate è un tipo di legame simbiotico e la rottura porterebbe sicuramente ad uno strappo...sicuramente c'è da lavorare molto su questo fronte.
Sono sempre molto fiduciosa.
buona fortuna
Gentissimo, dalla situazione che ha esposto emerge la fatica che incontra quotidianamente per portare avanti il rapporto con la sua ragazza e la preoccupazione circa una possibile rottura, soluzione che sembra corrispondere maggiormente alle sue esigenze. Sarebbe utile per lei confrontarsi con un professionista per poter esplorare maggiormente alcune delle tematiche prevalenti; ritengo che solo in questo modo potrebbe trovare risposta alle sue domande.
Con i migliori auguri.
Dott.ssa Conti F.
Buongiorno e piacere. Comprendo che è molto complessa la situazione che oggi ti trovi a vivere. Credo però che sia fondamentale riuscire a capire se quello che vivi oggi è realmente un desiderio di distaccarti fisicamente da questo rapporto, oppure riuscire a trovare un nuovo modo per poter stare insieme. Al di là di questo momento di difficoltà è importante che tu possa ricordare le sensazioni belle che accompagnano il vostro rapporto, per poter capire quello che oggi veramente desideri.
Spero di esserti stata d'aiuto!
Gentile utente, la sua situazione non é per niente facile ma vorrei subito rassicurarla sul fatto che ciò che pensa e prova sia assolutamente normale, con questa ragazza ci sono stati un avvicinamento e una condivisione brevi ma comunque importanti, é naturale che non voglia farle del male, a maggior ragione essendo consapevole delle fragilitá della ragazza.
Dalle sue parole vedo che ha già chiaro in mente che continuare a stare “forzatamente” con lei per evitare di farla soffrire non sia la soluzione, sia perché così genera sofferenza in sé stesso, una sofferenza che a lungo andare non potrà che riflettersi nel modo in cui si relaziona con la ragazza, sia perché avete entrambi diritto ad una relazione con qualcuno che vuole stare con voi e con cui volete stare.
Mi soffermerei anche sul fatto che lasciarsi non implica il non sentirsi mai più, sarete voi che singolarmente capirete col tempo quale grado di vicinanza e condivisione potete e volere avere senza stare male. Su questo aspetto Il rischio temo possa essere che, senza farci caso, benché siate ufficialmente “non più insieme” continui la dinamica per cui la ragazza si avvicina a lei perché si sente supportata e lei si avvicina alla ragazza perché ha paura di casuarle ulteriore sofferenza se la rifiuta, finendo col continuare a sentirsi intrappolato.
Mi unisco ai colleghi che le suggeriscono anche solo un breve percorso psicologico, per poter riflettere e lavorare su questo tema dei confini da definire tra lei e gli altri, cosa che potrebbe essere d’aiuto sotto diversi aspetti.
Riguardo alla ragazza é evidente la sua sofferenza psicologica, sofferenza che si trascina da molto tempo e che mai nessun ragazzo o amico potrà mai eliminare per quanto le possa stare vicino. Anche in questo caso consiglierei alla ragazza di valutare l’inizio di un percorso psicologico.
Spero di esserle stato utile e per ulteriori domande o chiarimenti non esiti a contattarmi.
Dottor Mauro Simonetti
È comprensibile che tu si senta intrappolato e desideri terminare la relazione. È importante ricordare che sei responsabile dei tuoi sentimenti e del tuo benessere. Tuttavia, è altrettanto importante riconoscere che non puoi assumerti la responsabilità del benessere emotivo di un'altra persona. Puoi offrire supporto come amico, ma è essenziale che entrambi intraprendiate un percorso di guarigione individuale. Sii onesto con lei riguardo ai tuoi sentimenti e cerca di mantenere una comunicazione aperta, ma assicurati di porre limiti sani per te stesso. Considera anche l'opportunità di coinvolgere un/una psicologo/a per guidarti attraverso questa situazione complessa. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Mi dispiace sentire che stai attraversando una situazione così complessa e conflittuale. È evidente che hai a cuore il benessere della tua ragazza e che sei preoccupato per il modo in cui potrebbe affrontare una possibile rottura della vostra relazione. Tuttavia, è importante ricordare che ognuno di voi ha bisogno di crescere e svilupparsi in modo indipendente, e talvolta le relazioni possono cambiare o terminare per vari motivi.

Ecco alcune considerazioni e suggerimenti:

Comunicazione onesta: Continua a comunicare apertamente con la tua ragazza. Spiega i tuoi sentimenti e dubbi in modo gentile ma chiaro. Dilemmi emotivi possono emergere in qualsiasi relazione, ed è importante condividere ciò che provi per essere onesto nei confronti di te stesso e di lei.
Sostegno: Anche se decidete di interrompere la relazione romantica, ciò non significa che debba sparire completamente dalla sua vita. Puoi offrire il tuo sostegno come amico, ma è importante stabilire dei confini chiari per evitare confusione.
Aiuto professionale: Considera la possibilità di suggerire alla tua ragazza di cercare il supporto di uno psicologo o terapeuta per affrontare le sue difficoltà personali. Questo potrebbe aiutarla a gestire meglio le sue emozioni e le pressioni esterne.
Fornire spazio: Ogni persona ha bisogno del proprio spazio per crescere e svilupparsi. Lasciare che lei scopra la sua indipendenza può essere benefico per entrambi.
Concentrati sul tuo benessere: Non dimenticare di prenderti cura di te stesso durante questo processo. Cerca il sostegno di amici, familiari o di uno psicologo se senti il bisogno di discutere i tuoi sentimenti e le tue preoccupazioni.
Accettazione delle emozioni: Riconosci che è normale provare sentimenti contrastanti in situazioni come questa. La sensazione di essere seccato o soffocato può essere dovuta alla pressione emotiva e al desiderio di indipendenza. Cerca di comprendere le tue emozioni e lavora su ciò che è meglio per te.
Riflessione: Prenditi del tempo per riflettere su cosa desideri davvero nella tua vita e nelle tue relazioni. La terapia individuale potrebbe essere utile per esplorare questi aspetti più approfonditamente.
In ultima analisi, prendi le tue decisioni con attenzione e pensa al tuo benessere emotivo. L'importante è cercare di affrontare la situazione in modo rispettoso e onesto nei confronti di entrambi.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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