salve, ho un problema che mi preoccupa se penso che continuerà. ultimamente provo un senso di repul

24 risposte
salve, ho un problema che mi preoccupa se penso che continuerà.
ultimamente provo un senso di repulsione nei confronti della gente, un senso di non sopportazione verso tutti .
sto iniziando a privilegiare la vita in solitudine per questa situazione.
è un problema che può peggiorare?
Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Salve,
Comprendo che la sensazione di repulsione nei confronti degli altri sia una fonte di preoccupazione per lei. È importante esplorare più a fondo questa esperienza emotiva per comprenderne meglio le cause e valutare eventuali impatti sulla sua vita.
Il provare repulsione nei confronti degli altri può essere influenzato da vari fattori, tra cui lo stress, l'ansia, l'umore o esperienze passate. Questo sentimento può variare da persona a persona e può essere temporaneo o persistente.
La scelta di privilegiare la vita in solitudine può essere una risposta naturale a questo stato emotivo, ma è importante valutare se questa scelta sta impattando negativamente la sua qualità di vita complessiva, dato che l'isolamento può contribuire a una riduzione delle opportunità sociali e potrebbe avere effetti sulla salute mentale e emotiva a lungo termine.
Per comprendere meglio la situazione e affrontare il problema, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista il quale può aiutarla ad esplorare i sentimenti di repulsione, individuare eventuali cause sottostanti e sviluppare strategie per gestire questa emozione in modo più costruttivo.
È importante monitorare se questa sensazione di repulsione persiste o peggiora nel tempo. Se ritiene che ciò stia influenzando significativamente la sua vita quotidiana e il benessere generale, la consulenza professionale può fornire un supporto prezioso per affrontare la situazione.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o per discutere ulteriormente la sua situazione, se necessario, un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico

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Buonasera gentile utente.
Gli elementi che ci fornisce sono pochi per provare a chiarire quanto le stia accadendo.
Ci sono molte persone che amano stare da sole e trovano nella solitudine grandi fonti di benessere interiore. Ma ciò non significa detestare la presenza degli altri, anzi significa dare importanza a ogni relazione.
Lei manifesta disagio nell'essere in presenza di altre persone. Potrebbe essere una forma di ansia sociale o di agorafobia.
Le consiglio di elaborare questo vissuto insieme a uno psicologo.
Vivere in comunità è essenziale per la vita umana. La nostra stessa evoluzione dipende dalla nostra capacità di vivere in gruppo. Non si dovrebbe rinunciare a questo aspetto fondamentale, anzi perseguirlo perché fonte di felicità, se le relazioni sono significative.
Vale assolutamente la pena che lei affronti questa problematica con un professionista.

Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, fermo restando che una questione è un problema se per noi diventa un problema. Oggi lei ci chiede se può peggiorare, ma forse la domande da porsi è: c'è qualcosa che non le piace nel suo essere così in questo momento? Se peggiorasse per lei sarebbe una elemento spiacevole? Cosa non le piace di ciò?
Risponde a queste domande e chiedersi come mai proprio adesso le persone non le piacciono più tanto, potrebbe essere utile. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver portato una sua problematica ed il fatto che ne sia cosciente è sicuramente positivo. Quando la mente vuole comunicare un disagio, lo fa attraverso varie modalità, queste dinamiche che lei sta affrontando potrebbero significare un qualcosa che le sta affaticando la sua mente in questo periodo e potrebbe comunicarlo in questo modo. Detto ciò, credo che sia importante vedere le cause di ciò che prova e per fare ciò, le consiglio un percorso psicologico. Sono certo che con un bravo professionista, riuscirà a passare questo momento.
Se dovesse avere dubbi, può scrivermi.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
salve, comprendo che stia attraversando un momento difficile, tuttavia è positivo che lei abbia deciso di condividere i suoi sentimenti. la sensazione di repulsione nei confronti degli altri e la preferenza per la vita in solitudine possono essere indicatori di stress o disagio emotivo.

è importante esplorare le origini di questi sentimenti. potrebbero essere legati a esperienze passate, situazioni attuali o altre fonti di stress nella sua vita. Resta significativo comprendere se e come questi sentimenti stiano interferendo con le sue relazioni sociali, il lavoro o altre attività quotidiane.

il fatto che lei stia riflettendo sulla possibilità che la situazione possa peggiorare è un passo importante. se questa tendenza continua e inizia ad influenzare negativamente la sua qualità di vita, potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo o di un professionista della salute mentale che possa aiutarla ad esplorare i suoi pensieri e sentimenti in modo più approfondito, fornendo strumenti per affrontare il disagio e migliorare la sua qualità di vita.

ricordi che chiedere aiuto è un segno di forza, e ci sono risorse disponibili per sostenerla. Se preferisce, può anche parlarne con amici fidati o familiari per ottenere un supporto immediato.
Resto a sua disposizione per dubbi, curiosità o perplessità, un caro saluto, dott. Daniele D'Amico.
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Dott.ssa Silvia Pisanu
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Cagliari
Ciao, è importante che ascolti questo vissuto e capisci da che emozione nasce. Se è un senso di stanchezza per il fatto di essere costretta a frequentare sempre lo stesso ambiente di persone che non hai scelto ( es luogo di lavoro o scuola), o è una sensazione che nasce in famiglia o ancora si allarga a tutto il genere umano.
La solitudine è una strategia che al momento può sembrarti utile ma alla lunga potrebbe anche privarti di momenti belli da condividere con persone per te significative. Sarebbe interessante indagare a fondo questo vissuto dentro un percorso terapeutico, per capirne l’origine e trovare soluzioni più sane e adattive.
Un’altra ipotesi da percorrere riguarda il fatto che volte non ci sentiamo compresi, altre proiettiamo all’esterno delle parti di noi che non accettiamo. Mi chiedo se la stessa intolleranza ti capiti, qualche volta, di provarla con te stessa. Se ti va di parlarne, sono qui.
Salve, grazie per aver condiviso questo problema che la preoccupa, particolarmente in relazione al futuro e alla possibilità che si acuisca col tempo. Affinché lei possa comprendere meglio il suo crescente desiderio di isolarsi, che in questo momento vive come un problema, sarà necessario che presti attenzione al suo stare in solitudine e cerchi di ascoltarsi: chi o cosa rifugge nella sua solitudine? Con quale parte di sé sta invece cercando di mettersi in contatto? Sicuramente potrà individuare degli eventi nella sua vita attuale e degli elementi nella relazione con le persone significative a lei care che potranno aiutarla a comprendere meglio ciò che le accade. Le consiglio di consultare una/o psicologa/o che sappia aiutarla in questo percorso. Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Amateis
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentilissimo,

È difficile con così poche informazioni indagare la situazione che descrive. Forse bisognerebbe indagare i motivi di questa sua poca sopportazione e come gestire le difficoltà ad esse associate..
Dott. Lorenzo Biagioni
Psicologo, Psicologo clinico
Pistoia
Gentile utente, buongiorno e grazie per la condivisione.
Con "ultimamente" cosa intende? Credo sia importante capire l'origine di questo suo senso di repulsione nei confronti delle altre persone.
La vita in solitudine può risultare più "comoda", non si è esposti al giudizio, alla critica degli altri.
Una psicoterapia la aiuterebbe ad avere una migliore comprensione di sé e del suo funzionamento.
Cordialmente.
Dott. Lorenzo Biagioni
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. È importante comprendere il suo modo di relazionarsi agli altri e se è possibile per lei mettere confini. Se è capace di pensare a se stesso e di ricavarsi spazio e tempo per sé o se da priorità alle richieste degli altri. Il rapporto con la rabbia, i sensi di colpa, ecc.
Parla di non sopportazione, quanto ha sopportato finora? Potrebbe semplicemente essere in un periodo di "saturazione", di "basta non ce la faccio più" e l'unica modalità che sente possibile, in questo momento per lei, è isolarsi. Un buon lavoro psicoterapeutico che può aiutarla a mettere i confini e ad alleggerirla dalla sopportazione può modificare il suo modo di vivere le relazioni e scoprire che si può stare con gli altri in un piacevole sostegno reciproco senza dover sopportare. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Dott.ssa Eleonora Lazzarino
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua preoccupazione.
E' importante raccogliere maggiori informazioni per avere a disposizione un quadro più ampio. Sarebbe utile approfondire quando ha iniziato a sentirsi così e capire cosa pensa e prova in merito alla situazione attuale. Resto a disposizione per una consulenza online. Dott.ssa Eleonora Lazzarino
Dott.ssa Benedetta Cereda
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno caro utente, mi dispaice che questo periodo sia così faticoso per lei.
Capita, in alcuni momenti di vita, di sperimentare ciò che lei sta vivendo. Ritengo che sia necessario, qualora lei desiderasse e ne sentisse il bisogno, richiedere un colloquio per comprendere cosa si cela dietro a questo suo momento di difficoltà.
Il fatto che lei, in prima persona, si sia accorto di questo momento è un fatto molto importante e soprattutto lo coglierei in quanto è come se stesse dicendo a se stesso "dai puoi cambiare la situazione", ma delle volte da soli è complicato.
Rimango a disposizione per aiutarla a superare questo periodo e questa sua parentesi faticosa della sua vita.
Un caro saluto,
BC
Dott.ssa Chiara Carraro
Psicologo clinico, Psicologo
Trento
Buongiorno, le informazioni da lei date sono scarse e prive di una cornice che potrebbero aiutare ad inquadrare la difficoltà.
Quando ha iniziato ad evere questa sensazione? In che modo si presenta? Che conseguenze comporta?
Potrebbe approfondire il suo malessere attraverso l'aiuto di un professionista.
Dott.ssa Chiara Carraro
Dott.ssa Sonia Setti
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, la sua preoccupazione rispetto all'evolversi di tale questione mi parrebbe elemento prezioso e utile da approfondire insieme a un professionista. Nella misura in cui sentirà di potersene occupare, potrà forse sentirsi rassicurato. A volte vivere insieme al prossimo può comportare molta fatica, ma al contempo credo che la mano di qualcuno possa servire a superare un momento di paura.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dr. Marco Aguzzi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Fano
Gentilissimo, la sua preoccupazione è comprensibile. I motivi per cui una persona comincia ad isolarsi possono essere molteplici e sono sempre molto personali. Le consiglio di approfondire la sua particolare condizione con uno specialista del nostro portale: aprire un dialogo sulla questione le potrà essere molto utile. Le auguro una rapida soluzione
Dott.ssa Debora Versari
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Buongiorno, importante è comprendere il suo modo di relazionarsi agli altri. Se è capace di pensare a se stesso e di ricavarsi spazio e tempo per sé o se da priorità alle richieste degli altri. Lei parla di non sopportazione, ma mi chiedo quanto ha dovuto sopportare fino ad oggi? Potrebbe trovarsi in un periodo di "saturazione" e l'unica modalità che sente possibile e quindi di isolarsi. Un percorso di terapia può aiutarla a mettere i "confini" con le altre persone e ad alleggerirla dalla sopportazione può modificare il suo modo di vivere le relazioni e scoprire che si può stare con gli altri anche in un modo piacevole, senza dover sopportare. Rimango a disposizione un caro saluto.
Dr.ssa Debora Versari
Dott.ssa Elena Sinistrero
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e comprendo i suoi timori di un peggioramento della situazione.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Dott.ssa Brunella Mobrici
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Legnano
Gentile utente, visto che ha già individuato il problema ed è insorta una preoccupazione su quanto e come possa evolvere, le consiglierei di non attendere e di intraprendere un percorso psicologico per capire la cause di questo malessere, prima che possa peggiorare (cosa che lei teme).
C'è una parte di lei che sente di doversi proteggere dagli altri e vanno indagate le ragioni di questo bisogno.
Ma c'è anche una parte di lei che si sta preoccupando, le sta dicendo che questo problema non favorisce il suo benessere e una buona qualità della vita. La ascolti e provi e capire qualcosa di più consultando uno specialista.
Cordialmente
Dott.ssa Brunella Mobrici
Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Salve, da cosa deriva il suo senso di repulsione? Cosa lo provoca? Come si sente, allontanandosi dalle persone e come stava prima?
Dott.ssa Siria Dal Santo
Psicologo, Psicologo clinico
Besozzo
Buonasera, comprendo la sua preoccupazione. Provi a circoscrivere "ultimamente", più precisamente, a partire da quando ritiene di avere "repulsione per la gente"? Il tutto può essere scaturito da un evento scatenante oppure si è verificato gradualmente e senza cause apparenti?
In ogni caso, può essere un campanello d'allarme da non sottovalutare e ritengo sia opportuno confrontarsi con un professionista per comprenderne le cause.
Un caro saluto
Dott.ssa Siria Dal Santo
Dott. Filippo Scarcia
Psicologo, Psicologo clinico
Acquaviva delle Fonti
Ciao. In linea generale, qualsiasi condizione può diventare problematica se portata all'estremo. Ad esempio, anche uscire moltissimo e non trovare mai momenti per te sarebbe una condizione che potrebbe provocarti sofferenza.
Osserva questo periodo che stai vivendo senza troppo giudizio: magari è solo un momento in cui hai bisogno di stare un po' con te.
Poi sarai tu stesso ad accorgerti se questa condizione sta diventando problematica e vorrai approfondire :)
Buonasera, il senso di repulsione o insofferenza verso le persone che descrive può manifestarsi in diversi momenti della vita, soprattutto in situazioni di stress, delusioni o affaticamento emotivo. Spesso, questa reazione può essere una forma di difesa, quando ci si sente sopraffatti o feriti, la mente tende a proteggerci spingendoci a prendere distanza dagli altri. In alcuni casi, un po’ di solitudine può essere utile per ritrovare spazio e ascolto per sé stessi. Tuttavia, se questo sentimento di chiusura dovesse diventare sempre più intenso, rigido o duraturo, è importante prestare attenzione. Il rischio è che questo isolamento si trasformi in un distacco profondo e difficile da superare, con possibili conseguenze sul benessere emotivo e relazionale.
Non è detto che la situazione debba necessariamente peggiorare, ma proprio perché Lei si interroga su questo, potrebbe essere utile approfondire le ragioni di questo malessere. Chiedersi cosa stia alla base di questo bisogno di distacco può essere il primo passo per non lasciare che cresca in modo silenzioso. Consideri la possibilità di rivolgersi a un professionista, che potrà aiutarla a esplorare questi vissuti con rispetto e senza giudizio.
Un caro saluto
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Potrebbe prendere in considerazione di iniziare un percorso psicologico per comprendere nel dettaglio come mai in questo periodo stia provando questa repulsione nei confronti delle persone. Dott.ssa Valentina Pisciotta

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