Salve ho 25 anni e sto vivendo un vero e proprio incubo. Ho paura di allontanarmi da casa. O quanto

22 risposte
Salve ho 25 anni e sto vivendo un vero e proprio incubo. Ho paura di allontanarmi da casa. O quanto meno ho paura ad allontanarmi e andare in posti che nn ritengo sicuri. Soprattutto risultano invalidanti se alla guida c'è qualche altro e nn io. Questa ansia si trasforma in mal di stomaco e con conseguente bisogno del bagno. Ho provveduto a comprare scorte di imodium. Nonostante ciò l'ansia sta aumentano. Cosa posso fare. Mi manca il coraggio di uscire
Da quanto tempo ha paura di allontanarsi da casa? E per posto "sicuro" che cosa intende? Mi sembra di capire che per poter uscire di casa deve avere la sicurezza ed il controllo di quello che accadrà. Credo possa essere molto prezioso per lei andare a comprendere le cause sottostanti quest'ansia in modo da intervenire, elaborarla ed evitare che per il futuro possa essere ancora così tanto invalidante. Se lo desidera rimango a disposizione, possiamo "incontrarci" anche online. Un caro saluto

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Buongiorno, dalle sue poche righe sorgono spontanei numerosi interrogativi che potrebbero aiutare a inquadrare meglio il suo problema. Per esempio: quale paura sia associa all'allontanamento da casa? che cosa intende per "posti non sicuri"? a quando risalgono i primi episodi?
La forte angoscia correla spesso con manifestazioni fisiche e fisiologiche e può essere inquadrata come causa e non effetto del suo mal di stomaco.
E' un buon momento per interrogarsi e interrogare un professionista; anche via web, in questo particolare momento.

Un caro saluto,

mg
Buongiorno,
alcuni interrogativi potrebbero essere utili per capire meglio la situazione nella quale si trova.
Ad esempio: da quanto tempo vive con la paura di allontanarsi da casa? C'è stato un evento precedente all'insorgenza di questa sua paura? Da quel che capisco mi sembra che la strategia per fronteggiare il suo malessere (comprare scorte di imodium) non ha avuto l'effetto sperato. L'indicazione che mi sento di fornirle è di contattare uno psicoterapeuta per poter approfondire le dinamiche sottostanti questo suo malessere che si esprime e attacca il corpo.
Salve, l'ansia può diventare un'emozione tirannica specie se chi la vive inizia ad averne paura. Ciò che probabilmente lo spaventa di più è proprio il timore di sperimentare, in alcuni luoghi considerati "poco sicuri", ansia ad alti livelli. Portarsi dietro un farmaco può essere rassicurante nel breve termine, ma aumentare la paura nel lungo periodo. Credo sia opportuno consultare uno psicoterapeuta meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale per capire l'origine di quest'ansia, cosa la mantiene e cosa poter fare nell'immediato per abbassarla e riprendere a vivere "normalmente".
Descrive in poche righe una situazione che necessita di psicoterapia . Converrebbe che lei si rivolgesse ad uno psicoterapeuta per poter affrontare le dinamiche che la mettono in difficoltà e comprendere la loro origine. Cordiali saluti
Salve,
Il farmaco che sta utilizzando sicuramente agisce su un sintomo, quello intestinale, ma non diminuisce l'ansia purtroppo. Anche secondo la mia opinione, come quella dei colleghi in precedenza, è che lei abbia bisogno di parlarne con un professionista che possa individuare al meglio l'origine dell'ansia e di conseguenza poter stabilire con lei una strategia terapeutica. In questa situazione particolare di emergenza nella quale ci troviamo non è semplice, ma nel suo caso, le consulenze online che molti professionisti offrono, potrebbero avere un senso specifico. Le auguro il meglio.
Dottor Cimino Costatino
Buongiorno, mi è capitato spesso di lavorare con pazienti che avessero difficoltà nei contesti sociali e una delle prime domande a cui cerchiamo di rispondere è cosa vuoi evitare? Da cosa stai cercando di proteggerti? Sí perchè le risposte ansiose e le sensazioni che lei descrive sono un segnale del nostro sistema di allerta che ci indica che dobbiamo proteggerci da qualcosa, ogni tanto però il sistema va in tilt e si attiva anche in assenza di pericoli reali. Per questo è molto utile un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale che oltre ad elaborare le emozioni, prendere consapevolezza del proprio modo di reagire alle situazioni lavora su piccole azioni graduali legate ai propri obiettivi per attivarsi anche nel proprio contesto di vita. Rimango a disposizione per qualsiasi informazione, Cordiali saluti
Dott.ssa Elisa Zocchi
Buongiorno, nel suo caso è opportuno sapere da quanto tempo soffre di questi disturbi e quali siano i luoghi che lei valuta come non sicuri. in ogni caso è opportuno che lei si rivolga ad uno psichiatra o psicoterapeuta che sappia affrontare il suo problema. Capisco che in questo momento non sia facile, a causa della quarantena, ma può rivolgersi a professionisti che utilizzano le sedute on-line. I miei auguri, Dott. Buffa
Buona sera, le suggerirei di intraprendere un percorso di psicoterapia con un dottore che collabori con uno psichiatra, nel casi sia necessario anche un intervento farmacologico.
In questo momento potrebbe chiedere una consulenza online per ovviare alle difficoltà di movimento. Cordiali Saluti.
Buonasera
grazie per aver condiviso la sua situazione.
il suo stato di ansia e di panico le limita la quotidianità. ha necessità di un percorso psicoterapico finalizzato al qui ed ora. per ovviare la difficoltà a spostarsi e data la situazione di emergenza Covid19 potrebbe richiedere una consulenza online per poi intraprendere un percorso psicoterapico.
per maggiori informazioni e per l'approccio più adeguato per le mi può contattare.
Cordiali saluti

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Buongiorno,
Da quanto tempo ha difficoltà ad uscire? La sua difficoltà è legata al particolare momento che stiamo vivendo o è pregressa? Se fosse nata ultimamente si potrebbe trattare di una risposta a questo particolare momento di stress e sarebbe risolvibile in tempi non troppo lunghi con il trattamento giusto (ad es. EMDR), se invece parla di una difficoltà precedente la pandemia, bisogna indagare da dove nasce e trovare le risposte più opportune per risolvere il problema. Ci sarebbe bisogno di maggiori informazioni, se vuole può scrivermi in privato per raccontarmi meglio la situazione.
Cordiali saluti
Buonasera, nella sua domanda lei non ci scrive molti elementi utili per poter capire che cosa nasconde il suo sintomo. Il suo sintomo nasconde il suo vero malessere e per quale motivo sta provando tutto questo. A che età ha provato i primi sintomi, che cosa stava accadendo in quel periodo nella sua vita, forse un avvenimento importante le ha creato un trauma che non ha ancora elaborato. Sarebbe bene per lei che si rivolga ad una spicoterapeuta che pratica una terapia EMDR, che elabora i traumi, cercherà di elaborare fatti ed avvenimenti che in questo momento pensa di non ricordare e tramite questo metodo con la stimolazione oculare cercherà di ricordare ed elaborare ciò che ora le sembra di non ricordare. Le assicuro che è un metodo valido di terapia, ho avuto molti successi con dei miei pazienti, se lo desidera mi può contattare on-line con skype, in questo periodo a causa del virus stiamo lavorando così, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera, leggendo lle sue righe sorgono diverse domande. Le segnalo che ciò che descrive sono i sintomi e non la causa del problema. Bisorrebbe lavorarci sopra.
Buongiorno, i sintomi che descrive creano nelle persone, così come in lei, disagio anche marcato. In genere intraprendere un percorso psicoterapeutico rappresenta il modo migliore per prendersi cura di sè, scoprire i motivi della sofferenza e , insieme al/alla professionista, risolverli. Saluti
Buonasera.
Può chiedere aiuto e intraprendere un percorso psicoterapico. Ci vorrà tempo, ma da subito non si sentirà più sola nell'affrontare queste fobie e forse ciò le darà anche un sollievo immediato, seppur parziale.
Dovrà imparare ad avere pazienza e impegnarsi a fondo (rispettando la cadenza degli appuntamenti e le esigenze dell'analisi), ma le assicuro che se lo farà, non se ne pentirà.
La terapia è un bellissimo modo per conoscersi e aiuta a vivere meglio. Non sia sorda a ciò che la sua psiche sta cercando di comunicarle attraverso il sintomo. Ascolti il messaggio e intraprenderà un'esperienza unica, che l'aiuterà a conoscersi a fondo, ad accettarsi e ad affrontare il mondo a testa alta. Cordiali saluti, dott. Gualazzi.
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Buonasera. Dalle dinamiche che racconta si potrebbe pensare ad una sintomatologia ansiosa che si riversa sul organico mandandoti dei segnali della situazione che ti crea disagio. La soluzione migliore è la psicoterapia. Il rischio che a lungo andare si potrebbero rafforzare gli evitamenti che mette in atto come non uscire di casa. Tanti colleghi , me incluso fanno le psicoterapie online che è una soluzione adatta al periodo che stiamo vivendo. Cordiali saluti.
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Buongiorno
Comprendo il suo disagio che meriterebbe di essere accolto e compreso attraverso una serie di colloqui per inquadrare meglio la situazione, avere più informazioni e riferimenti. Un approccio terapeutico che usi l’EMDR potrebbe essere indicato. Un approccio mirato e sempre risolutivo.
Sono a sua disposizione
Buona sera. L'ansia legata alla lontananza da casa è tipica dell'agorafobia e la componente fisiologica è una reazione normale legata all'ansia. Imparare a gestire l'ansia risolve anche la diarrea se essa non ha una componente fisiologica. Le consiglio pertanto di consultare un medico per escludere che la diarrea sia di origine fisiologica. Se si esclude tale evenienza si rivolga a uno psicoterapeuta a oritamento cognitivo comportamentale per imparare a gestire l'ansia e la reattività fisica conseguente. Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Dott. Salvatore De Costanzo
Buongiorno. Purtroppo ciò che avviene è un circolo vizioso: muoversi nel mondo secondo insicurezza/allarme genera ipervisceralità e aumento dell'attenzione sulle sensazioni fisiche, che a loro volta amplificano la paura e il senso di minaccia. Le soluzioni "fisiologiche" che Lei trova sono l' evitamento dei luoghi minacciosi e le scorte farmacologiche "nel caso in cui". Comprende bene che entrambe sono, però, palliative e non risolvono il problema, soprattutto laddove la limitazione esistenziale degli spostamenti divenga pressante e influisca sulla vita quotidiana (ad es: vacanze, lavoro, relazioni, ecc...). Come uscirne? Con una psicoterapia volta a comprendere i modi di essere nel mondo e i motivi dell'esperienza di minaccia e di ansia che accade quando Lei incontra determinati contesti. Approfitti della consulenza online, che non comporta spostamenti e consente quindi un approccio più congeniale. Scelga però un terapeuta vicino a casa Sua: nel corso della terapia, spostarsi per raggiungerlo sarà necessario e opportuno. In bocca al lupo! DMP
Salve, la sua paura di uscire è aumentata dopo il lockdown o già era preesistente?
Inoltre, la invito a prendere i farmaci solo una volta consultato il medico di fiducia.
Sono a sua disposizione per capire l'origine di questa sua ansia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve,
eviti le autoterapie e consulti il medico di base.
Rispetto alla paura di uscire il consiglio è di rivolgersi a un professionista.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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