Salve gentili Fisioterapisti premetto che nei mesi scorsi avrete gia letto e alcuni di Voi pure ris
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Salve gentili Fisioterapisti
premetto che nei mesi scorsi avrete gia letto e alcuni di Voi pure risposto al mio problema.
Dunque 4 anni fa trauma al 5 metatarso, si generò una frattura intraspongiosa con edema osseo purtroppo non rilevati subito con le lastre. Ora certamente è ancora presente una sofferenza edematosa al 5 mtt, a breve farò nuova RMN. Purtroppo causa coronavirus e struttura riabilitataiva chiusa e alcuni altri ritardi le varie fisioterapie con la fisioterapista con cui avevo contatto fb le ho potute intraprendere solo 10 giorni fa, e più che altro sono manipolazioni ed esercizi. E 2 settimane fa sono pure andato in visita privata dall'ortopedico che mi visitò 4 anni fa, e che lavora poi in quella struttura, e lui oltre manipolazioni ha scritto tutto (così non sbagliava...): laser, tecar, magnetoterapia...sta di fatto che con la fisioterapia al momento si è alla Rieducazione Funzionale ed esercizi, nulla di strumentale ancora; perplesso che non mi abbia iniziato subito con le tecar, oggi gliene parlo.
La sintomatologia in sintesi è sensazione di rigidità del piede, senso di tirare specie verso 4 e 5 dito ma non solo, piede a volte come sia in una (lieve) "morsa", questo a piede libero mentre in carico i citati fastidi spariscono non li avverto ma interviene di peggio ovvero fastidio e dolore sotto bordo piede, sensazioni di corpi estranei di vario tipo all'appoggio... dipende, ma comunque qualcosa di fastidioso sempre presente...
Insomma, il piede è dolente.
Ma qui voglio focalizzarmi sul l’aspetto visivo.
Confrontando i due piedi, osservando bene si nota che la pelle sotto il piede traumatizzato appare un po’ meno liscia e meno luminosa e probabilmente un pò più ispessita dell’altro piede sinistro sano dove invece è liscia lucida e rosacea mentre nel piede traumatizzato appare un pò più pallida, più "opacata, più ruvida.
Ed anche il confronto tra i due dorsi piede: il sx sano come pelle appare di aspetto leggermente più vivace e colorito del dx che appare un poco più chiaro, più pallido. Io questa differenza la noto, ed ho chiesto alla fisioterapista e lei non so forse per non fissarsi, ha detto "ma dai va là, sono uguali di colore", sta di fatto che una mia cugina che ha vizio di rifrazione visivo di 2 gradi di miopia (mentre io vedo perfettamente) a cui mostrai i piedi a confronto mi disse "si vedo hai ragione, è un poco diverso di colore"
Da profano mi sono pure chiesto se in queste differenze non siano coinvolte questioni circolatoria del sangue, o drenaggi linfatici, e, qualcuno qui mi accennò, di possibile probabile alterato metabolismo dell’osso..del calcio forse..
Ora, e qui vengo al contatto con Voi, poichè ricordo benissimo che qualche mese fa proprio qui e in osteopatia qualcuno mi parlò di alterata circolazione sanguigna, qualcuno di qualche problema linfatico e qualcuno di alterato metabolismo dell'osso del calcio, ecco il motivo che mi rivolgo a Voi Fisioterapisti.
E anche se medici e ortopedici "alzano" le spalle o mi dicano "beh dai... . ", ci sarà pure un motivo per cui io osservando e passando al tatto le due piante dei piedi, quella del piede traumatizzato la sento più "ruvida" cioè meno liscia dell'altra? che sia questa ruvidità che deterrmina un generale fastidio al contatto che per me è anche di natura "neuropatica"? come una frattura intraspongiosa su 5 mtt possa alterare l'aspetto cutaneo sopra e sotto il piede, per me è un mistero, ma sta di fatto che questa è l'oggettività... . spero che dopo 4 anni non sia questione che possa ancora degenerare.. e sino a dove??
Se il problema è di circolazione sanguigna o qualche sorta di ristagno ( (o problema) linfatico, ci potrebbero essere delle terapie per migliorare la circolazione sanguigna e il problema linfatico? concludo affermando che a livello fisiologico generale la mia circolazione sanguigna e apparato cardiaco sono ottimi come pure la funzione renale, la filtrazione glomerulare mi pare si chiamasse (molto superiore per efficienza rispetto alla mia età, mi disse il mio medico). Quindi se problemi di quel tipo ci sono, sono esclusivi in zona piede dx causa trauma...
Devo allarmarmi per queste differenze cromatiche, o no?
All'ortopedicio recentemente ho chiesto se era algodistrofia, e lui come gl ialtri due m iha risposto di no.
Sta di fatto che se con queste fisiotrapie di vario tipo nulla si migliora, penso che non mi restino che due strade: o andare in ospedale veneto dove seriamente e profesionalmente si occupano di problematiche da traumi pregressi e se c'è bisogno se ravvedono una particolare forma di algodistrofia non esitano coi bifosfonati, oppure andare in un centro di Medicina del dolore, che è pure qui nella mia città e come scrivono sul loro sito prendono in cura la problematica sotto ogni punto di vista specialistico, ma sta di fatto che quelli di sicuro il portafoglio te lo pelano.... A dirle tutte ci sarebbe pure la camera iperbarica di Ravenna, ma non so se è per i lmio caso, mica posso saperlo io se non me ne menzionano gli specialisti....
Grazie
premetto che nei mesi scorsi avrete gia letto e alcuni di Voi pure risposto al mio problema.
Dunque 4 anni fa trauma al 5 metatarso, si generò una frattura intraspongiosa con edema osseo purtroppo non rilevati subito con le lastre. Ora certamente è ancora presente una sofferenza edematosa al 5 mtt, a breve farò nuova RMN. Purtroppo causa coronavirus e struttura riabilitataiva chiusa e alcuni altri ritardi le varie fisioterapie con la fisioterapista con cui avevo contatto fb le ho potute intraprendere solo 10 giorni fa, e più che altro sono manipolazioni ed esercizi. E 2 settimane fa sono pure andato in visita privata dall'ortopedico che mi visitò 4 anni fa, e che lavora poi in quella struttura, e lui oltre manipolazioni ha scritto tutto (così non sbagliava...): laser, tecar, magnetoterapia...sta di fatto che con la fisioterapia al momento si è alla Rieducazione Funzionale ed esercizi, nulla di strumentale ancora; perplesso che non mi abbia iniziato subito con le tecar, oggi gliene parlo.
La sintomatologia in sintesi è sensazione di rigidità del piede, senso di tirare specie verso 4 e 5 dito ma non solo, piede a volte come sia in una (lieve) "morsa", questo a piede libero mentre in carico i citati fastidi spariscono non li avverto ma interviene di peggio ovvero fastidio e dolore sotto bordo piede, sensazioni di corpi estranei di vario tipo all'appoggio... dipende, ma comunque qualcosa di fastidioso sempre presente...
Insomma, il piede è dolente.
Ma qui voglio focalizzarmi sul l’aspetto visivo.
Confrontando i due piedi, osservando bene si nota che la pelle sotto il piede traumatizzato appare un po’ meno liscia e meno luminosa e probabilmente un pò più ispessita dell’altro piede sinistro sano dove invece è liscia lucida e rosacea mentre nel piede traumatizzato appare un pò più pallida, più "opacata, più ruvida.
Ed anche il confronto tra i due dorsi piede: il sx sano come pelle appare di aspetto leggermente più vivace e colorito del dx che appare un poco più chiaro, più pallido. Io questa differenza la noto, ed ho chiesto alla fisioterapista e lei non so forse per non fissarsi, ha detto "ma dai va là, sono uguali di colore", sta di fatto che una mia cugina che ha vizio di rifrazione visivo di 2 gradi di miopia (mentre io vedo perfettamente) a cui mostrai i piedi a confronto mi disse "si vedo hai ragione, è un poco diverso di colore"
Da profano mi sono pure chiesto se in queste differenze non siano coinvolte questioni circolatoria del sangue, o drenaggi linfatici, e, qualcuno qui mi accennò, di possibile probabile alterato metabolismo dell’osso..del calcio forse..
Ora, e qui vengo al contatto con Voi, poichè ricordo benissimo che qualche mese fa proprio qui e in osteopatia qualcuno mi parlò di alterata circolazione sanguigna, qualcuno di qualche problema linfatico e qualcuno di alterato metabolismo dell'osso del calcio, ecco il motivo che mi rivolgo a Voi Fisioterapisti.
E anche se medici e ortopedici "alzano" le spalle o mi dicano "beh dai... . ", ci sarà pure un motivo per cui io osservando e passando al tatto le due piante dei piedi, quella del piede traumatizzato la sento più "ruvida" cioè meno liscia dell'altra? che sia questa ruvidità che deterrmina un generale fastidio al contatto che per me è anche di natura "neuropatica"? come una frattura intraspongiosa su 5 mtt possa alterare l'aspetto cutaneo sopra e sotto il piede, per me è un mistero, ma sta di fatto che questa è l'oggettività... . spero che dopo 4 anni non sia questione che possa ancora degenerare.. e sino a dove??
Se il problema è di circolazione sanguigna o qualche sorta di ristagno ( (o problema) linfatico, ci potrebbero essere delle terapie per migliorare la circolazione sanguigna e il problema linfatico? concludo affermando che a livello fisiologico generale la mia circolazione sanguigna e apparato cardiaco sono ottimi come pure la funzione renale, la filtrazione glomerulare mi pare si chiamasse (molto superiore per efficienza rispetto alla mia età, mi disse il mio medico). Quindi se problemi di quel tipo ci sono, sono esclusivi in zona piede dx causa trauma...
Devo allarmarmi per queste differenze cromatiche, o no?
All'ortopedicio recentemente ho chiesto se era algodistrofia, e lui come gl ialtri due m iha risposto di no.
Sta di fatto che se con queste fisiotrapie di vario tipo nulla si migliora, penso che non mi restino che due strade: o andare in ospedale veneto dove seriamente e profesionalmente si occupano di problematiche da traumi pregressi e se c'è bisogno se ravvedono una particolare forma di algodistrofia non esitano coi bifosfonati, oppure andare in un centro di Medicina del dolore, che è pure qui nella mia città e come scrivono sul loro sito prendono in cura la problematica sotto ogni punto di vista specialistico, ma sta di fatto che quelli di sicuro il portafoglio te lo pelano.... A dirle tutte ci sarebbe pure la camera iperbarica di Ravenna, ma non so se è per i lmio caso, mica posso saperlo io se non me ne menzionano gli specialisti....
Grazie
Buongiorno. Le consiglio dei massaggi e manipolazioni del piede e della gamba, massaggio linfatico arto inferiore in paeticolare della zona interessata e shiatsu.
Rimango a sua disposizione.
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Salve,
Le differenze che nota tra un piede e un altro sono del tutto normali.
Se ha dolore va da se che ci carica di meno e quindi ne risente sia la circolazione linfatica che venosa, e anche come dice lei la ruvidità o la morbidezza del piede.
Sicuramente le manipolazioni sono necessarie non solo della zona a cui riferisce il dolore ma a tutto l’arto inferiore . Potrebbero anche aiutarla macchinari tipo tecar.
Le differenze che nota tra un piede e un altro sono del tutto normali.
Se ha dolore va da se che ci carica di meno e quindi ne risente sia la circolazione linfatica che venosa, e anche come dice lei la ruvidità o la morbidezza del piede.
Sicuramente le manipolazioni sono necessarie non solo della zona a cui riferisce il dolore ma a tutto l’arto inferiore . Potrebbero anche aiutarla macchinari tipo tecar.
Buonasera, le alterazioni a carico del piede destro possono essere compatibili con una scarsa mobilità articolare e anche funzione muscolare del piede stesso che ne condizionano la vascolarizzazione e quindi trofismo.
Credo che il lavoro multimodale di terapia strumentale, manuale e rieducativa possa svoltare la situazione.
Credo che il lavoro multimodale di terapia strumentale, manuale e rieducativa possa svoltare la situazione.
Buongiorno probabilmente il trauma ha innescato problemi neuropatici per questo sente tutte queste sensazioni “strane”. Con la fisioterapia si risolve. Se cosi fosse comunque andrebbero trattate tutte le interfacce che infastidiscono io nervo, dalla schiena fino al piede. C’è bisogno di mobilizzare piede e caviglia e soprattutto utilizzare degli esercizi specifici al suo problema (come supportato dalle evidenze scientifiche). Ovviamente siamo sul campo delle ipotesi che andrebbero confermate solo con una visita approfondita. Cordiali saluti
Buongiorno, la differenza di colore dei piedi indica una alterazione della circolazione, che può essere dovuta alla persistenza dell'edema spongioso, ad alterazioni legate della deambulazione ed ad un carico ineguale, ad alterazioni neurovegetative legate al dolore ancora persistente. L'algodistrofia peresenterebbe caratteristiche riconoscibili in RMN e l'ortopedico l'avrebbe identificata. Purtroppo l'edema spongioso se non trattato correttamente può perdurare molto nel tempo, sicuramente è sul percorso giusto facendo fisioterapia, ma potrebbe certamente aiutare la magnetoterapia prescritta che sull'edema spongioso risulta, anche se nel tempo, molto efficace. Non mi preoccuperei della differenza cromatica perchè è perfettamente normale nelle sue condizioni data dall'alterazione del microcircolo si riflette anche sulla texture della pelle. Inoltre dalla nuova RMN riuscirà a capire se il problema è legato al persistere dell'edema spongioso o se invece è legato più a postura ed utilizzo.
Salve, sicuramente una frattura intraspongiosa del 5 metatarso con edema osseo ancora presente può determinare con il tempo una sofferenza edematosa di tutto il piede con alterazione del colorito della pelle ed aumento della consistenza della stessa (pelle rugosa e densa ), dolenzia di tutto il piede durante i movimenti e sensazione di rigidità. In questi casi oltre a tutto quelle terapie che sta già effettuando le consiglirei di sottoporsi a delle sedute di miofibrolisi diacutanea che sono molto indicate nei casi di edema e indurimento della pelle accompagnati da rigidità del distretto interessato. E' una terapia manuale che si effettua con l'ausilio di attrezzi specifici che ha lo scopo di stimolare efficacemente la circolazione locale con miglioramento a cascata della vascolarizzazione locale, del dolore, dell'elasticità della cute, della mobilità articolare. E' molto efficace anche se un pò dolorosa, ma tutto molto sopportabile. Deve informarsi e trovare un fisioterapista o un osteopata che effettuano questo tipo di terapia. Ci saranno sicuramente nella sua zona. Sono a sua disposizione per eventuali ulteriori informazioni e chiarimenti.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Buonasera, le consiglio vivamente l'idrokinesiterapia in una piscina riabilitativa. Tramite essa sarà possibile sia migliorare la circolazione, sia ridurre sintomatologia e rigidità, sia migliorare tono e trofismo non solo del piede, ma dell'arto interessato in toto. Inoltre tramite l'acqua si potrà anche migliorare la postura e di seguito il cammino.
Con la speranza di essere stato d'aiuto; buona serata!
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Buonasera
Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe inviarmi un messaggio con il suo contatto telefonico? senza impegno. Grazie
cordialmente
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cordialmente
Caro/a paziente,
Comprendo la tua preoccupazione e il disagio che stai vivendo a causa della tua frattura al 5° metatarso e delle complicazioni che ne sono derivate. Cercherò di fornirti alcune informazioni e consigli utili per orientarti meglio nella gestione del tuo caso.
Il trauma e le terapie
La frattura intraspongiosa del 5° metatarso con edema osseo può essere un disturbo complesso da trattare, specialmente se persiste una sintomatologia come la rigidità del piede, la sensazione di fastidio, dolore e la percezione di corpi estranei all'appoggio. Le terapie che ti sono state prescritte, come laserterapia, tecarterapia e magnetoterapia, sono tecniche comunemente utilizzate per ridurre l'infiammazione, migliorare la circolazione e favorire la guarigione dei tessuti. Se non hai ancora seguito tali terapie, potrebbe essere utile iniziarle per osservare se vi è un miglioramento dei sintomi.
Possibili cause delle differenze cromatiche
Le differenze cromatiche tra i tuoi piedi potrebbero suggerire vari problemi, tra cui alterazioni nella circolazione linfatica o sanguigna, oppure disfunzioni metaboliche a livello osseo. Tuttavia, considerando che la tua circolazione sanguigna generale e la funzione renale sono ottime, è possibile che i problemi siano localizzati e dovuti al trauma subito.
Algodistrofia e altre considerazioni
Hai menzionato la possibilità di algodistrofia (sindrome da dolore regionale complesso) e la risposta negativa dei vari ortopedici che hai consultato. È importante notare che l'algodistrofia può essere difficile da diagnosticare e spesso richiede una valutazione approfondita da parte di specialisti in dolore cronico o in centri specializzati in traumi.
Conclusioni
Nonostante le differenze cromatiche e le sensazioni di rigidità e fastidio siano preoccupanti, è fondamentale continuare a seguire i consigli dei tuoi medici e valutare ulteriori opzioni terapeutiche. Se i sintomi persistono o peggiorano, non esitare a richiedere ulteriori pareri specialistici. La gestione di una frattura complessa richiede talvolta un approccio multidisciplinare e pazienza nei confronti dei trattamenti.
Per ulteriori chiarimenti o per una consulenza più approfondita, puoi contattarmi via mail, prendere un appuntamento in studio o richiedere una consulenza online.
Ti auguro una pronta guarigione e rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti o consigli.
Cordiali saluti,
Dott. Riccardo Bianucci
Comprendo la tua preoccupazione e il disagio che stai vivendo a causa della tua frattura al 5° metatarso e delle complicazioni che ne sono derivate. Cercherò di fornirti alcune informazioni e consigli utili per orientarti meglio nella gestione del tuo caso.
Il trauma e le terapie
La frattura intraspongiosa del 5° metatarso con edema osseo può essere un disturbo complesso da trattare, specialmente se persiste una sintomatologia come la rigidità del piede, la sensazione di fastidio, dolore e la percezione di corpi estranei all'appoggio. Le terapie che ti sono state prescritte, come laserterapia, tecarterapia e magnetoterapia, sono tecniche comunemente utilizzate per ridurre l'infiammazione, migliorare la circolazione e favorire la guarigione dei tessuti. Se non hai ancora seguito tali terapie, potrebbe essere utile iniziarle per osservare se vi è un miglioramento dei sintomi.
Possibili cause delle differenze cromatiche
Le differenze cromatiche tra i tuoi piedi potrebbero suggerire vari problemi, tra cui alterazioni nella circolazione linfatica o sanguigna, oppure disfunzioni metaboliche a livello osseo. Tuttavia, considerando che la tua circolazione sanguigna generale e la funzione renale sono ottime, è possibile che i problemi siano localizzati e dovuti al trauma subito.
Algodistrofia e altre considerazioni
Hai menzionato la possibilità di algodistrofia (sindrome da dolore regionale complesso) e la risposta negativa dei vari ortopedici che hai consultato. È importante notare che l'algodistrofia può essere difficile da diagnosticare e spesso richiede una valutazione approfondita da parte di specialisti in dolore cronico o in centri specializzati in traumi.
Conclusioni
Nonostante le differenze cromatiche e le sensazioni di rigidità e fastidio siano preoccupanti, è fondamentale continuare a seguire i consigli dei tuoi medici e valutare ulteriori opzioni terapeutiche. Se i sintomi persistono o peggiorano, non esitare a richiedere ulteriori pareri specialistici. La gestione di una frattura complessa richiede talvolta un approccio multidisciplinare e pazienza nei confronti dei trattamenti.
Per ulteriori chiarimenti o per una consulenza più approfondita, puoi contattarmi via mail, prendere un appuntamento in studio o richiedere una consulenza online.
Ti auguro una pronta guarigione e rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti o consigli.
Cordiali saluti,
Dott. Riccardo Bianucci
Ciao, capisco perfettamente la tua frustrazione e anche un po’ di stanchezza nel dover spiegare sempre tutto da capo, sentendo che chi dovrebbe ascoltarti davvero non ti prende troppo sul serio. Da come descrivi il piede e la sua evoluzione negli anni, è evidente che qualcosa c’è: non sei tu a fissarti.
Dopo un trauma come quello che hai avuto, con una frattura intraspongiosa non subito trattata bene, è possibile che si sia instaurata una condizione cronica locale. Non per forza algo-distrofia, ma una sofferenza tissutale e circolatoria sì. La pelle che appare meno liscia, più opaca, la sensazione di tensione o “morsa”, quella differenza che senti tra un piede e l’altro... non te le stai immaginando. Potrebbero esserci in gioco una lieve alterazione della microcircolazione, una congestione linfatica o una sensibilizzazione del sistema nervoso locale, tutte cose che spesso non si vedono nelle immagini o nelle analisi, ma si sentono.
Il fatto che in carico il dolore cambi è interessante, e il fatto che peggiori con certi appoggi potrebbe far pensare anche a una disfunzione miofasciale o a uno squilibrio biomeccanico che si è cronicizzato negli anni.
Quanto alla terapia: capisco il dubbio sul perché non si sia iniziato con la tecar o con le terapie strumentali. Probabilmente la fisioterapista ha voluto prima testare la risposta del tuo piede al movimento e alle manipolazioni, ma se non hai visto cambiamenti reali, è assolutamente legittimo chiedere di integrare con laser, tecar o magnetoterapia, come ti aveva prescritto l’ortopedico. Non è una critica, ma un confronto: il tuo corpo lo conosci tu meglio di chiunque altro.
Riguardo al colore e alla sensibilità cutanea, non sei il primo a notare cose così sottili dopo un trauma importante. E no, non è una paranoia. Anche se non c’è una diagnosi precisa (algodistrofia, disfunzione vascolare, etc.), ci sono segni da non ignorare. E se il trattamento attuale non basta, andare in un centro specialistico dove sanno guardare anche questi dettagli ha assolutamente senso. Medicina del dolore o un centro ortopedico più avanzato possono darti una visione più completa. La camera iperbarica? Non la escluderei del tutto, ma deve consigliartela qualcuno che valuta davvero il tuo caso clinico, non per tentativi.
Insomma: stai facendo tutto il possibile. Non sei in una situazione che sta degenerando all’improvviso, ma va affrontata bene adesso, prima che diventi ancora più difficile da gestire. E no, non sei tu ad esagerare. Semplicemente, vuoi stare bene. Ed è più che legittimo.
Se vuoi possiamo anche ragionare su qualche esercizio più mirato o su come impostare al meglio i prossimi step della riabilitazione. Ma intanto, fidati del tuo intuito: ci hai visto giusto.
Ti sono vicino.
Dopo un trauma come quello che hai avuto, con una frattura intraspongiosa non subito trattata bene, è possibile che si sia instaurata una condizione cronica locale. Non per forza algo-distrofia, ma una sofferenza tissutale e circolatoria sì. La pelle che appare meno liscia, più opaca, la sensazione di tensione o “morsa”, quella differenza che senti tra un piede e l’altro... non te le stai immaginando. Potrebbero esserci in gioco una lieve alterazione della microcircolazione, una congestione linfatica o una sensibilizzazione del sistema nervoso locale, tutte cose che spesso non si vedono nelle immagini o nelle analisi, ma si sentono.
Il fatto che in carico il dolore cambi è interessante, e il fatto che peggiori con certi appoggi potrebbe far pensare anche a una disfunzione miofasciale o a uno squilibrio biomeccanico che si è cronicizzato negli anni.
Quanto alla terapia: capisco il dubbio sul perché non si sia iniziato con la tecar o con le terapie strumentali. Probabilmente la fisioterapista ha voluto prima testare la risposta del tuo piede al movimento e alle manipolazioni, ma se non hai visto cambiamenti reali, è assolutamente legittimo chiedere di integrare con laser, tecar o magnetoterapia, come ti aveva prescritto l’ortopedico. Non è una critica, ma un confronto: il tuo corpo lo conosci tu meglio di chiunque altro.
Riguardo al colore e alla sensibilità cutanea, non sei il primo a notare cose così sottili dopo un trauma importante. E no, non è una paranoia. Anche se non c’è una diagnosi precisa (algodistrofia, disfunzione vascolare, etc.), ci sono segni da non ignorare. E se il trattamento attuale non basta, andare in un centro specialistico dove sanno guardare anche questi dettagli ha assolutamente senso. Medicina del dolore o un centro ortopedico più avanzato possono darti una visione più completa. La camera iperbarica? Non la escluderei del tutto, ma deve consigliartela qualcuno che valuta davvero il tuo caso clinico, non per tentativi.
Insomma: stai facendo tutto il possibile. Non sei in una situazione che sta degenerando all’improvviso, ma va affrontata bene adesso, prima che diventi ancora più difficile da gestire. E no, non sei tu ad esagerare. Semplicemente, vuoi stare bene. Ed è più che legittimo.
Se vuoi possiamo anche ragionare su qualche esercizio più mirato o su come impostare al meglio i prossimi step della riabilitazione. Ma intanto, fidati del tuo intuito: ci hai visto giusto.
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