Salve Dottori sono una ragazza di 26 e da 4 mesi soffro di attacchi di panico, ho iniziato da subito

18 risposte
Salve Dottori sono una ragazza di 26 e da 4 mesi soffro di attacchi di panico, ho iniziato da subito la terapia psicologica ma a seguire di uno dei più brutti attacchi ho iniziato anche la terapia farmacologica perché oltre gli attacchi mi è stata diagnosticata la depressione che avevo già da un po', adesso da circa 3 settimane quasi 4 ho iniziato sia con gli ansiolitici che antidepressivi e dall' ultimo attacco non né ho avuti più ho solo avuto i sintomi, mentre oggi ho dopo un mese e mezzo circa ho riavuto un attico di panico durato poco e gestibile anche se in seguito ho avuto una crisi di pianto lunga ed ogni volta dopo ho la mente svuotata, stanca, prosciugata e mal di testa e mancanza di appetito. Cosa suggerite?
Grazie per tutti i consigli che mi darete.
Gentilissima, mi dispiace di sentirla così sofferente. Mi sembra che si stia facendo seguire su più fronti per stare meglio. Continui a prendersi cura di sé. Sono certa che il collega la aiuterà a comprendere a cosa siano dovuti questi sintomi che descrive. È una giovane donna che inizia ad aprirsi alla vita e all'età adulta. Capita spesso che questa sia una fase destabilizzante. Ma può provare a cogliere questa sofferenza come un'occasione per conoscersi meglio, capire cosa scatena tutta questa ansia e capire che strada prendere nella sua vita. Le auguro ogni bene. Buona giornata.

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Gentile utente,
i farmaci a volte ci mettono un po' a fare effetto, ma lei ha sicuramente preso una decisione utile per il suo benessere rivolgendosi ad uno psicologo e concedendosi anche l'opportunità di usufruire di farmaci adeguati al suo problema. Bisogna darsi il tempo di esplorare e comprendere i motivi che sostengono questi attacchi di panico, che sono un segnale di qualcosa che la agita e che la angoscia. Ne parli con il suo terapeuta e si dia il tempo di conoscersi profondamente al fine di venirne a capo.
Cordialmente, Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Gentile utente, le consiglio di contattare lo psicologo-la psicologa e lo psichiatra-la psichiatra che la stanno seguendo, sono certo che sapranno gestire la situazione in modo che lei potrà trovare sollievo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Un caro saluto!
Dott. Luca Rochdi
Gentile utente, direi che sarebbe opportuno parlarne con lo psicoterapeuta e lo psichiatra che la stanno seguendo. Spesso ci sono dei tempi tecnici per favorire il processo di guarigione. Condivida il suo stato con le figure di riferimento.
Gentilissima, si percepisce tutta la sua sofferenza.
L'essere seguita sia da un terapeuta, con un percorso psicologico, che da uno psichiatra per l'assunzione di farmaci, è stata una giusta scelta.
I tempi per il processo di guarigione non sono definibili come il bugiardo dei farmaci in quanto ci sono tempi tecnici non definibili a priori. Ne parli a colloquio con il suo terapeuta, parlarne l'aiuterà a trovare sollievo e si dia tempo per conoscersi, conoscere le se emozioni e i suoi pensieri.
Resto a disposizione, un saluto.
Dott.ssa Shahini
Affrontare efficacemente una problematica con sintomi depressogeni importanti abbisogna di una terapia farmacologica adeguata ed una psicoterapia . Spero le abbiano spiegato i tempi necessari perché i farmaci agiscano in modo mirato e sicuro e quanto sia importante tenere monitorata la terapia con i suoi professionisti di riferimento. Una volta stabilizzata la tera pia farmacologica esplori insiemi al suo psicoterapeuta le aree, i conflitti, le questioni che non la fanno stare completamente a proprio agio. Un caro saluto.
Salve, ne parli con il terapeuta che la sta seguendo e cercate di fare una sorta di "moviola" dell'attacco di panico che lei ha subìto in modo tale da capire quali fattori interni o esterni hanno fatto da trigger, quali immagini e pensieri sono stati associati e come si è svolto il tutto.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, purtroppo anche la psicoterapia e la farmacoterapia non ci rendono immuni da momenti di difficoltà... Il consiglio che posso darle è quello di continuare il suo percorso e, se non lo ha già fatto, condividere con la sua terapeuta quello che è successo.
Dott. Marco Cenci
Gentile Utente,
la ringrazio per aver condiviso apertamente i suoi sentimenti e preoccupazioni, comprendo dalle sue parole che sta attraversando un periodo molto complesso. Penso sia importante per lei poter parlare di quanto accaduto con il/la terapeuta di riferimento in modo da esplorare e comprendere i suoi vissuti.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto.

Dott.ssa Valeria Venturini
Gentilissima, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo quanto sia difficile da gestire per lei. Credo che, oltre ai movimenti che ha già fatto in direzione di una richiesta di aiuto più che valida, la invito a parlare con il suo terapeuta di quanto accaduto, in modo da esplorare e comprendere a fondo le motivazioni sottostanti il suo attacco. Non demorda!
Cordiali saluti
AV
Gentile utente, quello che le è accaduto è assolutamente normale. Gli attacchi di panico posso presentarsi anche in soggetti che non presentano un disturbo. Lei stessa ci ha raccontato che è durato poco. Questo le dice che è stato più semplice gestirlo. Tuttavia l'attacco di panico ed il conseguente piano l'hanno molto stancata. Eventi ad altissima intensità emotiva richiedono enormi energie per il nostro corpo per questo lei si sente "la mente svuotata, stanca, prosciugata e mal di testa e mancanza di appetito". Ne parli con la sua terapeuta. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, la sento particolarmente spaventata dalla situazione e ha tutto il diritto di esserlo. Per esperienza posso dirle che spesso l'attacco di panico può essere dovuto al fatto di sentire un sovraccarico di emozioni, sensazioni che si uniscono alla paura di non riuscire a superare ed affrontare tutto questo sentire; di conseguenza cerchiamo di bloccare, invece di provare a respirare, a stare in contatto con ciò che sentiamo consapevoli che sia passeggero. Credo che il fatto che sia durato meno stavolta le permetterà di avere più fiducia nel fatto che sia un momento spaventoso ma transitorio e che lei ha le capacità per superarlo. In quei momenti cerchi di respirare profondamente, inspirando ed espirando con la bocca, cercando di mantenere il contatto con la realtà esterna e sentire che il suo corpo è in grado di affrontare questa crisi.
Lavorerei in un secondo momento sul motivo per cui emergono certe sensazioni tante spaventose.
Spero di esserle stata d'aiuto. Se ha bisogno, non esiti a contattarmi
Buongiorno, grazie per avere condiviso la Sua dolorosa esperienza. Quello che posso consigliarLe è di proseguire con la psicoterapia e i farmaci. Essere in trattamento, purtroppo, non significa stare sempre e subito bene. A volte gli attacchi, seppur così invalidanti, si manifestano comunque perché sono a dirci qualcosa. Importante è arrivare, con il Suo terapeuta, alla radice del Suo disagio, anche se ci vorrà tempo. Inoltre può sempre risentire il Suo psichiatra e rivedere la terapia farmacologica.
In bocca al lupo e
Cordiali Saluti
Dott.ssa Zaccarelli Danila
Buongiorno,
Mi spiace per la sua situazione.
Bisognerà capire cosa le sta succedendo e come mai arrivano questi attacchi di panico.
Per tutto ciò occorre una valida psicoterapia integrata ai farmaci che già assume.
Sono disponibile a consulenze psicologiche.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile utente, capisco il suo disagio e mi dispiace sapere che sta attraversando questo momento difficile. È positivo notare che ci sono stati dei miglioramenti dopo l'inizio della terapia farmacologica, ma è del tutto normale sperimentare alti e bassi durante il percorso di trattamento.

In una prospettiva sistemica, consideriamo la salute mentale come parte integrante di un sistema più ampio, che comprende le dinamiche relazionali, il contesto familiare e altri fattori ambientali. Potrebbe risultare importante esplorare questi aspetti insieme al suo psicologo per ottenere una comprensione più approfondita della sua situazione, e magari rintracciare delle risorse utili per il suo percorso.

Nel corso della terapia, cercare di mantenere una comunicazione aperta e onesta con il suo terapeuta è fondamentale. Condividere con loro le recenti esperienze, compresi gli episodi di panico e le reazioni emotive, può fornire un quadro più completo della sua situazione e permettere al trattamento di adattarsi di conseguenza.

Per quanto riguarda i sintomi che sperimenta dopo un attacco di panico, come la mente svuotata, la stanchezza e il mal di testa, è possibile che siano legati alla tensione emotiva. In questi momenti, potrebbe essere benefico integrare nella sua routine quotidiana tecniche di gestione dello stress, come la respirazione profonda, la meditazione o il rilassamento muscolare.

Infine, è importante continuare la collaborazione tra la terapia farmacologica e quella psicologica. Il coordinamento tra il suo terapeuta e il medico può aiutare a garantire che le terapie siano complementari e adattate alle sue specifiche esigenze.

Ricordi che il percorso verso il benessere emotivo è un processo individuale e può richiedere tempo. Sia gentile con sé stessa durante questo viaggio, e continui a lavorare a stretto contatto con i professionisti della salute mentale che la stanno assistendo.
Un carissimo saluto, dott. Daniele D'Amico




Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Le consiglio comunque di parlarne con lo psicoterapeuta e lo psichiatra che la stanno seguendo. E' necessario attendere del tempo per vedere i benefici della cura che ha iniziato. Un caro saluto, dott.ssa Federica Belluccio
Buonasera, se è in cura le consiglio di parlarne con il suo psicoterapeuta, dare un significato al sintomo, al modo e al momento in cui questo si manifesta.
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Mi dispiace sentire che stai affrontando attacchi di panico e depressione. È importante sottolineare che stai già facendo i passi giusti per affrontare queste condizioni attraverso la terapia psicologica e la terapia farmacologica. Tuttavia, è normale sperimentare alcuni effetti collaterali o sintomi durante l'adattamento ai farmaci o durante il percorso di trattamento.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti durante questo periodo:

Continua il trattamento: Segui le indicazioni del tuo terapeuta e del tuo medico per quanto riguarda la terapia farmacologica e la terapia psicologica. È importante essere pazienti, poiché i farmaci potrebbero richiedere tempo prima di avere un effetto completo.
Comunicazione: Parla apertamente con il tuo medico e il tuo terapeuta riguardo ai tuoi sintomi, agli effetti collaterali dei farmaci o a qualsiasi altra preoccupazione che potresti avere. Possono essere in grado di apportare regolazioni al tuo piano di trattamento se necessario.
Auto-compassione: Ricorda di essere gentile con te stessa durante questo processo. Lottare contro l'ansia, la depressione e gli effetti collaterali dei farmaci può essere estenuante, quindi prenditi del tempo per rilassarti e prenderti cura di te stessa.
Supporto sociale: Cerca il supporto degli amici e della famiglia. Avere persone fidate con cui condividere i tuoi pensieri e sentimenti può essere estremamente benefico.
Stile di vita sano: Cerca di mantenere uno stile di vita sano. Esercizio fisico regolare, una dieta equilibrata e un sonno sufficiente possono aiutarti a gestire meglio lo stress e i sintomi dell'ansia e della depressione.
Tecniche di gestione dello stress: Impara tecniche di gestione dello stress come la respirazione profonda, la meditazione o il rilassamento muscolare progressivo. Queste pratiche possono aiutarti a gestire meglio i momenti di ansia o panico.
Monitoraggio dei sintomi: Tieni un diario dei tuoi sintomi per monitorare i cambiamenti nel tempo. Questo può essere utile per valutare l'efficacia del trattamento e discutere con il tuo medico o terapeuta.
Ricorda che la ripresa può richiedere tempo, ma con il supporto adeguato e la tua dedizione al trattamento, ci sono buone possibilità di miglioramento. Continua a lavorare con i professionisti della salute mentale e sii paziente con te stessa mentre percorri il tuo percorso di guarigione.

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