Salve dottori,dalle cosiddette "pseudovertigini" dettate da condizioni di stress prolungato/ansi

5 risposte
Salve dottori,

dalle cosiddette "pseudovertigini" dettate da condizioni di stress prolungato/ansia/periodi con grandi cambiamenti, se ne esce? Avverto delle fastidiosissime vertigini dalla scorsa estate e in assenza di patologie cliniche (ho fatto tanti esami dai quali non e' emerso niente: varie visite otorino laringoiatra con diversi otorini, TAC, ECG, analisi del sangue, visita oculistica, visita osteopatica per vertigini da cervicale) mi hanno riferito che probabilmente si tratta di queste benedette pseudovertigini.

Ho preso un SSRI per meno di 3 mesi e sono stata meglio, poi l'ho interrotto un po' velocemente perche' ho erroneamente pensato di non averne piu' bisogno e ora a distanza di due mesi dalla sospensione mi sento peggio di come mi sentivo quando mi hanno prescritto il farmaco. E' una possibile ricaduta? Ora le vertigini le avverto ancora di piu' e non solo mentre cammino come prima ma anche mentre sono seduta e lavoro al pc o guardo il cellulare.

Ho sbagliato e avrei dovuto continuare la terapia? Questi sintomi andranno via da soli o devo iniziare nuovamente l'assunzione del SSRI (Citalopram)?

Infine, volevo chiedere: questi antidepressivi aiutano solo nel periodo in cui li prendi o possono avere anche un effetto curativo, quindi se assunti bene possono risolvere il problema senza che questo si ripresenti alla loro sospensione?

Volevo dire inoltre che non ho problemi nella mia vita tali da dover prendere un antidepressivo, piu' che altro ho avuto un periodo stressante ora passato. Possono essere strascichi di quel periodo?

Grazie mille,
Ludovica
I farmaci antidepressivi sono utili per ridurre il livello di tensione generale, anche durante e dopo situazioni stressanti che scatenano sintomi reattivi. Le situazioni stressanti possono avere strascichi specie se non si è avuto modo di recuperare, come succede nel nostro attuale stile di vita. Molto utile integrare con un intervento psicoterapico

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Gent.ma Sig. Ludovica,
la soluzione migliore, escludendo con sicurezza patologie organiche, mi sembrerebbe quella di un percorso psicoterapeutico anche nella prospettiva di una sospensione graduale del Citalopram.
Cordiali saluti e auguri
Buona sera.
Dalle informazioni da Lei fornite si deduce che la terapia con il citalopram andava continuata (assolutamente insufficienti soli tre mesi), considerando non organica la natura dei suoi sintomi, ed eventualmente integrata... Le consiglio di rivolgersi nuovamente al suo neurologo/psichiatra curante. Utile inoltre colloqui psicologici.
Cordialità
Sono d'accordo sugli strascichi dello stress, che tende ad accumularsi e a cronicizzarsi, spesso utilizzando canali preferenziali di scarico, come sembra nel suo caso con la "pseudovertigine". Ha mai provato con psicoterapie a mediazione corporea? Proprio perché il corpo sembra essere un suo mezzo di espressione delle tensioni, potrebbero essere un buon rimedio.
Cordfiali saluti
Gli antidepressivi non hanno alcun effetto "curativo" nel senso che intende, cioè non causano modifiche permanenti i cui benefici proseguono per tutta la vita dopo la sospensione. Di solito si tratta di terapie lunghe (almeno un anno), da rimodulare ed eventualmente sospendere nel tempo.
Fortunatamente i sintomi da lei descritti sembrano rispondere ai farmaci, quindi ritenterei con una terapia farmacologica. lnoltre potrebbe essere utile anche parlare del periodo stressante a cui accenna, che potrebbe avere un significato.

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