Salve, dopo svariate partite di calcetto e corsetta ho avvertito circa 6 mesi fa un forte dolore al

18 risposte
Salve, dopo svariate partite di calcetto e corsetta ho avvertito circa 6 mesi fa un forte dolore al piede e non sono più riuscito a risolvere. Ho fatto sia le radiografie con Esito: Non evidenti lesioni ossee Regolari rapporti articolari, conservata l'altezza delle arcate plantari,nella norma il tono calcico. Dopo 10 sedute di fisioterapia( tra tecar e ultrasuoni) il dolore è leggermente meno ma persiste ancora. Decido di fare una risonanza con esito: Modico versamento articolare e peri articolare, edema dell osso spongioso del 1 cuneiforme con al versante laterale l evidenza di una stria ipointensa posizionata nell osso sottocorticale ed associabile in prima ipotesi a crollo trabecolare dell osso subcondrale. In prossimità dell angolo critico del calcagno millimetrica areola di alterazione strutturale ossea su verosimilmente base degenerativa. Lieve tensonivite del t flessore lungo dell alluce e regolare il tendine d d'Achille. Spaventato di tutte queste cose scritte sulla risonanza(anche perché ho letto di tutto su internet) decido di portare tutto ad un ortopedico che mi dice che ho una tendinite e di fare per 1 mese una cura di antinfiammatori integratori e altre 10 sedute di solo tecar. Ho fatto tutto. Ora dopo 2 mesi ho ancora fastidio al piede che parte dalla parte laterale del piede dell alluce fino al calcagno vicino l osso( nessun dolore sotto il piede) bruciore e dolore pungente.Che posso fare? È una tendinite o c è qualcos altro? È possibile che dopo ormai 8 mesi ancora ho questo dolore? Grazie Dimenticavo di dire che porto già da un paio di anni i plantari fatti in base all appoggio del mio piede. Grazie
Dott. Andrea Rossi
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
Torino
Le consiglio un trattamento osteopatico. Molto probabilmente la causa del suo dolore è lontano dal suo tallone (anche se quest'ultimo Soffre).
Ho trattato un paziente con la medesima sintomatologia è la causa del suo problema era l’osso iliaco posteriorizzato.
Cerchi nella sua città un bravo osteopata.

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Dott.ssa Serena Curto
Fisioterapista, Posturologo
Roma
Salve, dagli esami eseguiti e dai sintomi che riferisce è molto probabile che ci sia ancora un'infiammazione in atto. In ogni caso, prima di darle dei consigli, andrebbe fatta una valutazione fisioterapica completa (non solo del piede). Le posso dire però che, dopo un paio d'anni, i plantari andrebbero rivisti perché generalmente vanno incontro ad usura.
Spero di esserle stata utile.
Dott.ssa Serena Curto
Dott. Francesco Panico
Fisioterapista, Posturologo, Terapeuta
Massa di Somma
La natura del suo problema da come racconta e dalle indagini che ha elencato sembra traumatica anche perché presenta un’edema spongioso dell’osso. Molto spesso problemi del gente sono tratti con magnetoterapia fatta 5-6 ore al giorno di solito di notte che va a rimuovere che residui di infiammazione ossea che permangono anche a di stanza di mesi . Quindi consiglio di sicuro una visita posturale per verificare anche se questi plantari non stiano scompensando il suo assetto posturale.
Dott. Paolo Pirozzi
Fisioterapista, Posturologo, Osteopata
Roma
Buongiorno,
Probabilmente ha ancora una infiammazione in corso e va fatta una valutazione sia della postura che dell'appoggio del piede per capire dove si è strutturato il compenso che genera ancora il dolore al tallone: consiglio quindi una valutazione posturale individuale e molto approfondita, un saluto e Le auguro un pronto ritorno all'attività sportiva.
Dr. Gustavo Petti
Dentista, Chirurgo maxillo facciale, Posturologo
Cagliari
Potrebbe essere una patologia per alterazione della Postura. I fattori che determinano la Postura di una persona sia statica che dinamica e quindi anche nella corsa sono diversi, l'apparato Cocleare dell'Orecchio,che determina la capacità di stare in equilibrio, ovviamente in relazione coi rispettivi centri cerebrali.Oltre la Gnatologia di pertinenza del Dentista Gnatologo. ci sono sistemi sofisticati per lo studio della postura: La Chinesiologia, la Pedana Baropodometrica dinamica computerizzata (che studia il carico della pianta dei piedi statico e dinamico), il Posturometro per determinare se c'è una asimmetria tra le due metà del dorso. Tutto questo fanno gli studiosi della Postura tra cui gli Gnatologi, gli Osteopati e gli Ortopedici del Rachide.Una visita osteopatica e fisiatrica alla muscolatura del bacino in particolare del M.Psoas sarebbe molto utile,perché è uno dei primi muscoli a "saltare" in una patologia lombosacrale in cui sia coinvolta la postura,sia che essa sia discendente ,ossia a partenza da una malocclusione ,sia che essa sia ascendente,ossia a partenza dagli arti inferiori, appoggio della pianta dei piedi, anche o colonna lombo sacrale. ha Bisogno di un eccellente Gnatologo che valuti i rapporti spaziali della mandibola con la Base Cranica e tanto altro. A volte bisogna ricorrere all'uso di un arco facciale di trasferimento, essenziale per rilevare i rapporti spaziali delle sue arcate con la base cranica e per il montaggio dei suoi modelli di studio su un articolatore a valore medio per studiare la gnatologia della sua bocca e la sua clinica e le sue articolazioni con angoli di spostamenti come l'angolo o movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Per esempio, maggiore è il movimento di Bennet e minore è l'altezza delle cuspidi e viceversa, quindi l'occlusione e il rapporto delle cuspidi tra antagonisti e tra di loro, incidono sul movimento di bennet e sulla misurazione dell'angolo che forma con le strutture citate ed in ultima analisi con le patologie del lato lavorante e di quello non lavorante della testa dei condili. Si arriva così ad una Diagnosi Gnatologica che precisi se vi sia una patologia posturale ascendente o discendente che possa causare la sua patologia podalica! Dr. Gustavo Petti Parodontologo Gnatologo di Cagliari
Dr. Giuseppe Labate
Fisiatra, Posturologo, Terapista del dolore
Carbonia
Concordo con il Dott. Petti e prima di proseguire con sterili terapie strumentali, senza addentrarmi in questa sede nella moplteplicità dei distretti ed apparati potenzialmente interessati, farei una valutazione posturale globale, sia clinica (Posturologo ) che strumentale (tramite Baropodometria elettronica) ed un'accurata anamnesi patologica e chirurgica (onde valutare la presenza di campi di disturbo sul sistema nervoso vegetativo). Le terapie possono essere molteplici, ma andrebbero sempre essere precedute da una accurata diagnosi, per evitare perdite di tempo e ....denaro.
Dott. Marco Modesto Brazzo
Osteopata, Posturologo, Terapeuta
Rovereto
Dalla tua analisi risulta evidente che sei in Simpaticotonia. La riparazione/rigenerazione dei tessuti avviene solo in Parasimpaticotonia (Vagotonia). In Simpaticotonia, invece, i tessuti si ulcerano/necrotizzano (degenerano).
Dott. Alessandro Cialdella
Osteopata, Posturologo
Corato
SALVE
Le consiglio di valutare la possibilità che il suo fastidio sia a carico dell’intero apparato muscolo scheletrico. Cerchi un Osteopata vicino a lei sul sito del Registro osteopati d’italia
Dott. Giovanni Gianmarco Di Napoli
Osteopata, Posturologo
Napoli
Le consiglio un trattamento osteopatico, come dice anche su un collega , la causa potrebbe altrove rispetto al piede. Il corpo si adatta in base a vari stimoli interni ed esterni , ciò vuol dire che un dolore al ginocchio, all'addome, un occlusione non bilanciata ecc possono provocare "dolori inspiegabili" - Questo accade soprattutto quando si fa sport , perché il corpo a riposo riesce a compensare gli adattamenti posturali mentre durante la pratica di uno sport più intenso non riesce più , portando dolore e infiammazione.
Dott. Diego Merlo
Osteopata, Massofisioterapista, Posturologo
Castello d'Agogna
Buongiorno, ad oggi tutto quanto fatto, ha riguardato solo la zona locale , le consiglio una valutazione osteopatica, la problematica è determinata da sovraccarico o alterazioni a livello biomeccanico
Saluti
Dr. Fabio Scalone
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
Roma
Buongiorno, quasi sicuramente c'è un'infiammazione in atto ancora ma non bisogna escludere delle disfunzioni anche più lontano. Per questo le consiglierei una visita osteopatica.
Un caro saluto
 Giovanni Garavello
Chiropratico, Posturologo, Osteopata
Stanghella
Per la tendinite faccia ghiccio e laser
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Buongiorno
Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe inviarmi un messaggio con il suo contatto telefonico? senza impegno. Grazie
Dott. Raffaele Longo
Posturologo, Chinesiologo, Terapeuta
Modugno
Per quanto la problematica si sia evidenziata post trauma, probabilmente la causa è da ricercare altrove nel corpo. Nello specifico noi siamo una macchina perfetta che ricerca continuamente il miglior compresso per non farci sentire il dolore. In questo caso il corpo non sta riuscendo a recuperare.

Una valutazione posturale e associato un piano di movimento - terapia personalizzato potrebbe essere la soluzione.
Salve, svolga una seduta osteopatica. Serve comprendere l' origine del sovraccarico e con una valutazione Osteopatica questo sarà possibile.
Resto a disposizione, Giulia Li Calzi Osteopata.
Dr. Matteo Tonino
Fisioterapista, Posturologo
Roma
La zona è sicuramente decondizionata ed ha perso la capacità di carico locale e totale. Le consiglio una valutazione funzionale fisioterapica.
Dott. Lorenzo Orsolini
Osteopata, Posturologo
Bologna
Salve, il quadro clinico potrebbe riflettere una condizione complessa che coinvolge diverse strutture del piede. La risonanza magnetica indica un modesto versamento articolare, un edema osseo del primo cuneiforme e alterazioni a livello del calcagno, suggerendo la possibilità di un microtrauma o di una lesione subcondrale che può compromettere il normale funzionamento delle articolazioni e dei tessuti circostanti. Il riscontro di tendinite del flessore lungo dell'alluce è indicativo di una sovraccarico muscolare o infiammatorio. La persistenza del dolore nonostante il trattamento suggerisce che potrebbero esserci ulteriori fattori meccanici in gioco, come un’alterazione della biomeccanica del piede, che potrebbe non essere completamente risolta dal solo uso dei plantari, soprattutto se non correttamente adattati o se vi sono problematiche più profonde legate all’articolazione o ai tendini.

Inoltre, la sintomatologia descritta (dolore bruciante e pungente) potrebbe suggerire anche un'infiammazione persistente o una sensibilizzazione nervosa, che spesso accompagna i quadri di tendiniti e alterazioni ossee. È possibile che il processo di guarigione richieda più tempo, data la natura complessa e localizzata delle lesioni. Una valutazione osteopatica mirata potrebbe aiutare a ridurre il dolore e migliorare la funzione, trattando non solo la tendinite ma anche le possibili disfunzioni meccaniche e posturali che influiscono sul piede. Una manipolazione delicata delle strutture articolari e muscolari, associata a tecniche per migliorare la mobilità e ridurre l'infiammazione, potrebbe essere utile per un recupero completo.

Rimango a disposizione per ulteriori approfondimenti.
Cordiali saluti,
Dott. Lorenzo Orsolini.
Dott. Alessandro Bartolo
Osteopata, Chinesiologo, Posturologo
Palermo
Considerando la persistenza del dolore dopo 8 mesi e l’esito della risonanza, è probabile che la problematica non sia legata solo alla tendinite. Le varie indagini diagnostiche indicano un sovraccarico dell’osso, che può essere responsabile del dolore pungente e del bruciore che avverti. Il fatto che il dolore si irradi lateralmente, dal primo dito fino al calcagno, potrebbe suggerire una sofferenza a livello delle strutture fasciali e nervose della regione plantare e dorsale del piede.
La terapia con tecar e antinfiammatori può aver ridotto l’infiammazione superficiale, ma se l’edema osseo è ancora presente, il recupero potrebbe richiedere più tempo e un approccio diverso. Potrebbe essere utile rivalutare il carico che eserciti sul piede durante la camminata e l’attività sportiva, magari con un esame baropodometrico dinamico, per capire se i tuoi plantari sono ancora adeguati alla tua condizione attuale.
Oltre alla fisioterapia strumentale, potresti beneficiare di un percorso di rieducazione funzionale con esercizi mirati per migliorare il supporto muscolare del piede e della caviglia. Un trattamento osteopatico potrebbe aiutarti a riequilibrare le tensioni articolari e muscolari, lavorando sulla mobilità dell’arto inferiore e riducendo eventuali compensazioni posturali. Se il dolore persiste, una nuova risonanza potrebbe essere utile per verificare se l’edema si è ridotto o se ci sono ancora segni di sovraccarico.
Resto a disposizione per ogni chiarimento.
Alessandro Bartolo

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