Perché tutti preferiscono mio fratello? Salve, ho 19 anni e ho già scritto una domanda qui sul foru

24 risposte
Da un po’ di tempo a questa parte tutti preferiscono mio fratello a me.
Esempio: nessuno si ricorda mai di farmi gli auguri al mio compleanno, invece a lui tutti, anche persone che sono più amici miei che suoi, glieli fanno. Un altro esempio, è che quando siamo in compagnia, le ragazze soprattutto si avvicinano a mio fratello e lo abbracciano, anche se sono io quello che parla e interagisce di più con loro. Lui è più chiuso e non pensa mai a nessuno, eppure tutti sembrano preferire lui. Anche una volta, una ragazza ha preferito lui a me. E’ come vivere all’ombra di qualcuno. Perché è così? Sto male.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che espone. Capisco la frustrazione che si può provare quando si percepiscono situazioni di questo tipo ed immagino la frustrazione che ne deriva. Ritengo che un consulto psicologico possa aiutarla a ritagliarsi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi a questa situazione ed avere maggiori informazioni in merito, al fine di trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott. FDL

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Dott. Gianmarco Simeoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Varese
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Purtroppo non ho una risposta alla sua domanda: d'altronde non conosco né lei né suo fratello ed ogni tentativo di risposta da parte temo sarebbe poco professionale. Se ne sente il bisogno può pensare di iniziare un percorso psicologico, così da capire come mai si trova all'interno di questa particolare dinamica con suo fratello. Resto a disposizione. Cordialmente, dott. Simeoni
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve,
leggo che sta vivendo un momento di disagio intenso, in cui si pone delle domande su di sé, sul suo comportamento, su chi è lei per gli altri, quando si confronta con suo fratello. Sono tra le domande più difficili a cui rispondere.
non ci dice molto di più, ad esempio la sua età, cosa fa nella vita, cosa fa suo fratello e così via... Sono molte le cose che occorre considerare per poter indagare e risolvere questi dubbi.
Solitamente, tuttavia, quando ci poniamo queste domande è il segno che siamo pronti per le risposte: ha mai considerato di intraprendere un percorso psicologico?

con i migliori auguri
dr. Ventura
Dott.ssa Elisa Taverniti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, è comprensibile quanto la situazione riportata la faccia sentire a disagio poiché sente minacciato un bisogno che ciascuno noi desidera soddisfare fin dalla nascita. Sentirsi riconosciuti e apprezzati sono strettamente legati alla gestione delle proprie emozioni nelle relazioni sociali. In tal senso un’ approfondimento psicologo può darle la possibilità di esplorare i motivi inconsci legati a questa dinamica in modo da migliorare la propria autostima.
Un cordiale saluto
Dottoressa Elisa Taverniti
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Gentile utente, dalle sue parole traspare molto dolore. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, soprattutto per aver uno spazio suo in cui raccontare le sue difficoltà, la sua storia e il suo malessere.
Immagino che per lei sia molto doloroso e le domande che si pone sono comprensibili...sia dia la possibilità di farsi aiutare per stare meglio perchè, mi creda, si può stare meglio.
Non si tenga per sè questo dolore, altrimenti, a lungo andare, non riuscirà più a gestirlo.
Se lo desidera io sono disponibile anche per colloqui online.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi il suo vissuto emotivo. Ha provato a confrontarsi con suo fratello? Potrebbe comprendere alcune cose.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Tania Farris
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Le dinamiche tra fratelli sono molto profonde e possono anche fare star male, non è la risposta alla sua domanda che invece potrebbe trovare in un percorso psicoterapeutico, trattandosi di una verità affettiva e non di un indovinello
Dott.ssa Lydia Chiovari
Psicologo, Psicoterapeuta
Padova
Gentile utente, la domanda che mi pongo è cosa c'è dietro a questa richiesta; spesso non si dice mai quello che si pensa, e quello che si pensa, non è mai quello che si sente.....ecco perché esiste la psicoterapia! Magari è venuto il momento di conoscersi meglio....
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve il tema del disagio che indica nella sua nota merita una maggiore attenzione. Approfondire i temi che le creano questi vissuti può essere un modo per trovare delle nuove soluzioni che ora non pensa e quindi di modificare le sue risposte emozionali. Non è utile fare delle ulteriori ipotesi sulle ragioni di queste sue risposte emozionali in quanto sarebbero dotate di poca validità. Pertanto può essere vantaggioso per lei valutare la possibilità di contattare uno psicoterapeuta e approfondire con lui il significato di questi suoi comportamenti legati al disagio. Un cordiale saluto
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera e grazie per la condivisione. La sofferenza che vive rispetto alle dinamiche che si creano con suo fratello sono assolutamente meritevoli di attenzione. Potrebbe essere utile per lei prima di tutto condividere quello che sente con suo fratello e, in un secondo momento, se il tutto dovesse persistere con uno psicologo in modo da comprendere quali pensieri ed emozioni si attivano in queste situazioni. Rimango a disposizione, un saluto
Dott.ssa Antonella De Luca
Psicologo, Psicoterapeuta
Grosseto
Buonasera Gentile Utente. Sentirsi riconosciuti e apprezzati è importante per il nostro benessere psicologico. A tal proposito le consiglio una consulenza psicologica in particolare per lavorare sulla sua autostima e sulla possibile flessione dell'umore. Un cordiale saluto Antonella
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Da ciò che descrive, mi sembra che lei si dia da fare per avere attenzioni (interagisce, parla con le ragazze) mentre suo fratello no. Alla fine lui riceve più attenzioni di lei e ciò la disturba. Se il disturbo diventa sofferenza, valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla comprendere come mai ha bisogno di attirare l'attenzione, a elaborare i vissuti emotivi collegati alla situazione che sta vivendo e che stimolando la fiducia in sé, possa riconoscersi e apprezzarsi anche se non ha le attenzioni che vorrebbe. Distinti saluti
Dott.ssa Giulia Perasso
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Gentile,
Mi dispiace molto per questa situazione che deve essere pesante da sostenere. Non perda la fiducia in se stesso! Ci sono diverse cose che può fare per cambiare la sua situazione: ha tutti gli strumenti per uscirne fortificato e molto più felice. In primo luogo, potrebbe tentare di parlarne proprio con la "causa" del suo problema e magari scoprire in suo fratello un alleato, anzichè un nemico. Se, nonostante un confronto con lui, dovesse sentire ancora emozioni negative, potrebbe avere interiorizzato un malessere molto forte, che va al di là dei comportamenti effettivi suoi e di suo fratello. Forse è il modo con cui lei ha imparato a leggere e interpretare situazioni e momenti che le causa sofferenza. In questo caso, sarebbe bene che si rivolgesse ad uno psicologo per ristrutturare la percezione che ha delle cose, leggerle in modo diverso e tornare a stare bene. Un caro saluto
Buonasera, sarebbe importante ottenere altre informazioni circa la sua vita, i suoi vissuti, il suo rapporto con suo fratello. A volte è come noi vediamo le situazioni a renderle positive o negative. Ne ha provato a parlare con suo fratello su ciò che ci riporta qui? Sul suo malessere in virtù di ciò che vede nei comportamenti degli altri verso di lui?
Le consiglio,inoltre, di rivolgersi a uno psicologo proprio per avere un suo spazio personale dove fare emergere i suoi vissuti, le sue emozioni, così da provare a ritrovare equilibrio e maggiore serenità bel rapportarsi agli altri.
Resto a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Gentile Utente, mi dispiace per la profonda sofferenza che sta vivendo. Scrive poche righe a scapito di informazioni importanti su di lei, fa brevi cenni sul suo rapporto con suo fratello e conclude dichiarando un malessere che è intuibile già dalla prima frase. Essere visti nella propria unicità e sentirsi riconosciuti sono esigenze relazionali fondamentali. Immagino che l'incessante confronto con suo fratello sia alimentato da un grande dolore: ritengo utile per lei riservarsi un suo spazio in cui iniziare a contattarlo, a definirne i contorni e a prendersene cura con il supporto che merita. Resto a sua disposizione, dott.ssa Valentina Cecchi
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
Psicologo, Psicologo clinico
Alessandria
Caro utente, posso immaginare la sua frustrazione. Qualora non l'abbia ancora fatto, potrebbe parlarne proprio con suo fratello.
Inoltre, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a prendersi del tempo dedicato esclusivamente a sé, per approfondire questo suo vissuto e ritrovare la serenità.
Resto a disposizione
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
Dott.ssa Giuseppina Mangano
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che espone. Comprendo la frustrazione che prova nelle situazioni descritte. Ritengo comunque utile intraprendere un percorso psicologico al fine di elaborare pensieri e le emozioni connessi alla situazione descritta e trovare strategie utili per fronteggiarla. Se sceglierà di affidarsi ad un professionista, io faccio anche consulti online, resto a disposizione, Dott.ssa G.Mangano
Dott.ssa Eleonora Lazzarino
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, la ringrazio per avere condiviso con noi la sua sofferenza. Ritengo che potrebbe esserle utile ritagliarsi uno spazio con un professionista in cui affrontare e approfondire i suoi vissuti, comprendere le sue emozioni e i suoi pensieri. Resto a disposizione anche per una prima consulenza online gratuita. Cordiali saluti, Dott.ssa Eleonora Lazzarino.
Dott.ssa Chiara Lagi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Carissimo, la relazione affettiva tra fratelli è, da sempre, molto complicata perché ogni figlio svolge nell’ambito della famiglia funzioni che dipendono da molteplici fattori quali l’ordine di genitura, l’identità e il ruolo acquisiti nel contesto di vita ma anche precocemente distribuite dai genitori. Le rispettive identità personali, dunque, vanno a strutturarsi su due livelli: individuale e collettivo. Per questo i rapporti interpersonali tra fratelli vanno considerati all’interno di una contestualità molto ampia nella quale si esplicano le dinamiche familiari. Ciò che mi viene da suggerire riguardo alle esperienze raccontate è di riflettere che avere un fratello arricchisce perché rende stimolanti le relazioni sociali affettive e ci si allena all’espressione dell’emotività in tutte le sue sfumature. Con i fratelli è possibile il confronto, la competizione, il conflitto, la gelosia, la gioia condivisa, lo scambio reciproco e la complicità. Potrebbe esserle di aiuto provare a mettersi nei panni di suo fratello per sentire come lui si sente nella posizione di essere sempre ricercato e scelto. Questo processo empatico facilita la comprensione dei comportamenti, apre a nuove sensazioni, produce un senso di pacificazione di sé. La saluto con affetto e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Dott.ssa Chiara Lagi
Dott.ssa Martina Panzeri
Psicologo, Psicologo clinico
Cusano Milanino
Gentile utente,
quanta fatica sento nelle sue parole! Innanzitutto immagino sia stato faticoso elaborare ed esprimere i suoi vissuti, specialmente quando sono diretti a una persona della sua famiglia. Non ho idea di come sia vivere all'ombra di qualcuno, mi interesserebbe chiederle come sia per lei vivere all'ombra di suo fratello. Mi verrebbe da consigliarle di intraprendere un supporto psicologico che la possa sostenere in questo momento, che la possa aiutare a dare voce al dolore che sente, ed a trovare un suo modo per gestire e attraversare questo momento. Rimango a disposizione , Dott.ssa Martina Panzeri
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Mi dispiace molto per ciò che sta vivendo. La sensazione di non essere mai al centro dell'attenzione o di essere costantemente messo a confronto con un altro, soprattutto un familiare, può essere dolorosa e frustrante. È importante ricordare che ogni persona ha i suoi tempi e modi di relazionarsi con gli altri, e le preferenze che percepisce potrebbero non riflettere una sua mancanza di valore o qualità. La percezione di sentirsi in ombra può derivare da confronti automatici che non considerano le sue peculiarità e il suo valore unico. Potrebbe essere utile riflettere su questi sentimenti, cercando di comprendere quali siano le aspettative che ha verso le persone attorno a lei, e come potrebbe comunicare ciò che prova, senza confrontarsi continuamente con gli altri.
Dott.ssa Sara Verdoliva
Psicologo, Psicologo clinico
Caserta
Ciao, grazie per esserti aperto e aver condiviso con me le tue emozioni. Capisco che vivere con la sensazione di essere l'ombra di qualcuno non sia semplice e possa causare dispiacere e tristezza. Sentirsi meno apprezzati rispetto a un fratello può influenzare profondamente la propria autostima e le relazioni che costruiamo nel tempo. A volte, questa percezione nasce da esperienze o dinamiche vissute in passato che ci fanno sentire inadeguati e ci portano a mettere in dubbio il nostro valore. Ma è importante ricordare che ognuno di noi ha qualità uniche e irripetibili, e che il proprio valore non dipende dal confronto con gli altri né da ciò che gli altri pensano. Se questi sentimenti diventano troppo pesanti, può essere davvero utile parlarne con un professionista, che può aiutarti a capire meglio ciò che provi e a costruire una visione più gentile e autentica di te stesso.
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Ciao,
capisco quanto possa farti soffrire questa sensazione di essere “messo in secondo piano” rispetto a tuo fratello — soprattutto quando ti sembra di impegnarti di più nelle relazioni e non ricevere in cambio la stessa attenzione o affetto. Quello che descrivi non parla tanto di lui, quanto del modo in cui stai vivendo il confronto.

Può succedere, specialmente in famiglia, che si crei una sorta di paragone costante: uno dei due fratelli viene percepito come più carismatico o “interessante”, e l’altro come più affidabile o riflessivo. Ma queste sono percezioni esterne, non verità assolute. Le persone reagiscono spesso a piccoli dettagli, al modo in cui qualcuno si presenta o al tipo di energia che trasmette in un momento — non a un valore reale o a chi “merita” di più.

Il rischio, quando ci si sente “meno visti”, è iniziare a cercare conferme continue o a leggere ogni gesto come una prova di esclusione, cosa che poi alimenta ancora di più la tristezza e il senso di ingiustizia. Prova invece, lentamente, a spostare lo sguardo da lui a te: chiediti cosa ti fa stare bene davvero, quali persone ti fanno sentire accolto, e investì lì le tue energie.

Non è facile, ma smettere di confrontarsi è anche un modo per riconquistare spazio interiore. A volte la forza arriva proprio dal momento in cui si accetta che non si può piacere a tutti — e che il proprio valore non dipende da quanta attenzione si riceve.

— Dott.ssa Sara Petroni
Gentile Utente, capisco il dolore che esprime, e la sensazione di vivere “all’ombra” di qualcuno può essere davvero pesante da portare . Ciò che descrive sembra toccare un punto profondo della sua identità: il bisogno di sentirsi visto, riconosciuto, scelto per quello che è, e non solo in confronto a qualcun altro. Potremmo dire che questa dinamica con suo fratello non parla solo di lui o di lei, ma del modo in cui nella famiglia si sono distribuiti gli sguardi, le aspettative e i ruoli. A volte uno dei figli diventa, senza volerlo, “il visibile”, quello che attira più attenzione, mentre l’altro si sente trasparente, quasi invisibile. Questo non significa che valga meno, ma che si è costruita — nel tempo e nelle relazioni — una forma di equilibrio in cui lei ha dovuto forse farsi riconoscere attraverso il fare, il mostrarsi, il dare di più.

Ora, da adulto, questo schema può ripresentarsi anche fuori dalla famiglia: la mente cerca di capire “perché gli altri non mi vedono?”, mentre il cuore si chiude un po’ per difendersi dal dolore di non sentirsi scelto. Ma ciò che conta non è competere con suo fratello o con chi riceve più attenzioni, bensì riconnettersi al proprio valore, a ciò che lo rende unico e autentico, indipendentemente dallo sguardo degli altri.

Parlarne in un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a sciogliere questo senso di esclusione e a dare un significato nuovo alla sua storia. A volte il sentirsi “nell’ombra” è solo il primo passo per scoprire la propria luce, quella che non dipende più dal confronto, ma dal contatto con sé stesso. Un caro saluto, Dott. Silvia Falqui

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