Non so cosa devo fare. Ho 24 anni e sono sempre cresciuta in una famiglia disfunzionale. Ho subito t

21 risposte
Non so cosa devo fare. Ho 24 anni e sono sempre cresciuta in una famiglia disfunzionale. Ho subito troppa violenza psicologica e anche aggressioni fisiche. Ho cercato più volte di scappare, ma mi sono sempre ritrovata sola, mai presa sul serio, rimandata sempre in famiglia a stare male. La mia famiglia mi crea depressione, costante ansia ed attacchi di panico (ne ho appena avuto uno ora che sto scrivendo). Ho bisogno di aiuto, ma in questo periodo non so come poter essere aiutata e chi poter contattare. La cosa di cui sono certa è che avere a che fare con la mia famiglia può solo farmi peggiorare. Io ho bisogno di aiuto psicologico ed ho bisogno di essere allontanata da loro. Cosa devo fare?
Buongiorno. Nn so se ha già provato un percorso nel pubblico o nel privato per mettere in moto le risorse. Essere reattivi in questi casi è controproducente. Dovrebbe capire quali energie psichiche ha a sua disposizione per fare un reale e concreto svincolo .
Per allontanarsi occorre appartenere!

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Buongiorno, da quello che scrive, oltre al profondo malessere, sembra sia anche confusa, ma decisa a prendere in mano la sua vita. Lei vuole un aiuto e il prossimo passo è capire quale professionista può aiutarla. Nel suo percorso potrà capire molte cose su se stessa, scoprire vecchie e nuove abilità in grado di aiutarla ad affrontare il suo disagio e lavorare su gli aspetti dolorosi della sua vita.
Gentile utente, si rivolga al servizio territoriale, nella sua ASL di riferimento le basterà chiedere un consulto con uno psicologo e la sua domanda di ascolto sarà accolta senz'altro.
La invito a muoversi in questa direzione perché attraverso i servizi è più facile ricevere un sostegno integrato in tutti gli aspetti eventualmente coinvolti (psicologici, sociali, farmacologici).
I miei auguri,
Dott.ssa Genitore
Gentile utente, in questi casi è utile contattare un professionista della salute mentale per valutare insieme tutte le dinamiche che succedono tra lei e la sua famiglia e cercare di promuovere il suo benessere. Sicuramente ci sono dei servizi territoriali della salute mentale ma anche dei psicoterapeuti che svolgono le sedute online in tutto il paese. Rimango disponibile per ulteriori informazioni. Cordialmente
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Cara, credo che il supporto che sta cercando non sia solo di tipo psicologico ma anche sociale. Per tale motivo, la invito a consultare i servizi territoriali che, attraverso un intervento integrato, sapranno darle l'aiuto che merita. Se non dovesse trovare i numeri e le informazioni su internet può rivolgersi al suo medico di base. Un caro saluto
Buongiorno, sarebbe fondamentale intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta per capire le ragioni che la portano a stare male con la sua famiglia per vedere come potersi allontanare. In bocca al lupo
Buonasera, come le hanno già suggerito i colleghi è importante che si rivolga ai servizi territoriali della sua zona dove potrà trovare un aiuto, un sostegno, e programmare un percorso di crescita personale che le consentirà di staccarsi dalle dinamiche disfunzionali di cui parla.
Un caro saluto
Dr.Patrizia De Sanctis

Buongiorno, in questi casi è importante avere un piano d'azione ben definito che non si può elaborare con un post su Internet.
Contatti uno psicologo qui sul portale e approfondite la situazione.
dott Tealdi
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Salve,
tu stessa scrivi di aver bisogno d'aiuto e ciò è molto importante perchè significa che hai acquisito un certo grado di consapevolezza, allora quale miglior momento per cercare uno psicoterapeuta nella tua zona, magari qualcuno che offre la possibilità di fare consulenze on line.
Saluti.
Buonasera, ha provato a rivolgersi ad uno psicoterapeuta?
Buona sera, come ti hanno già suggerito puoi rivolgerti alla asl del tuo territorio, per parlare con uno psicologo ma anche con i servizi sociali. Con loro potrai capire bene come muoverti per risolvere la situazione di cui ci parli.
Un grande in bocca al lupo, e rimango a disposizione.
Dr.ssa Francesca Brabanti
Gentile, la sua richiesta d'aiuto rientra nelle competenze dei Centri Antiviolenza, attivi in tutta Italia; ciò che offrono è accoglienza, assenza di giudizio, sostegno psicologico, consulenze legali, e la costruzione, insieme a lei, del suo percorso di uscita dalla violenza, rafforzando le sue risorse interne, e mettendosi in rete con ciò che potrebbe sostenerla nel territorio ( Servizi sociali, Centro per l'impiego, consultorio), tutto partendo da lei e dai suoi bisogni. In alcuni casi il progetto può prevedere l'allontanamento da casa e l'ospitalità in case rifugio, di primo o secondo livello, in base alla sua particolare situazione. Il numero per trovare il centro più vicino a lei è il 1522. Rimango disposizione per ciò che ritiene utile. Un caro saluto. dr.a Angela Chiavassa
Buongiorno,

immagino la confusione e il disorientamento. Credo che il primo passo sia quello di avviare un percorso di psicoterapia, che possa garantirle un luogo sicuro e tranquillo in cui poter far ordine tra emozioni, pensieri, ricordi e memorie traumatiche. Ora ha un'età che le permette di poter rivolgersi in autonomia a questo tipo di servizio. Se è in difficoltà economiche (immagino che per giovane età possano esserci difficoltà nel sostenere una spesa legata alla psicoterapia) può inizialmente rivolgersi ad un consultorio. Gratuitamente potrà ricevere l'ascolto e il sostegno necessari per risolvere i sintomi ansiosi e prendere importanti decisioni riguardo alla sua vita.
Se posso esserle utile mi contatti.
Le auguro una buona giornata, dr.ssa Federica D'Avanzo
Potrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta o in alternativa ai servizi territoriali della sua zona per poter parlare con uno psicologo. Sicuramente attraverso il loro aiuto troverà il modo di occuparsi di lei e se è necessario di allontanarsi da una situazione che le crea sofferenza. Cordiali saluti
Buonasera, da quanto scrive, credo che l’intervento più giusto da consigliarle sarebbe una terapia familiare. Probabilmente lei non è l’unica ad esprimere un disagio e sarebbe molto più proficuo intervenire su tutto il sistema.
Le suggerisco di proporlo e nel caso non accettassero orientarsi verso una terapia individuale nella quale rafforzarsi per un progetto di autonomia.
Un caro saluto,
Rita Reggimenti
Buongiorno, mi associo ai colleghi consigliando di rivolgersi ai Servizi territoriali o ad uno psicoterapeuta per essere accolta e trovare un sostegno per andare verso un autonomia . Un caro saluto Dott. Cantarini
L'idea di contattare chi si occupa di violenze in famiglia mi sembra buona. Mi chiedo, comunque se nella sua rete sociale vi sia qualcuno disposto ad ospitarLa nel mentre Lei intraprende un percorso terapeutico. Rimanere in famiglia Le assorbirebbe un sacco di energie per difendersi. Cordialmente, Ivano Ancora.
Buonasera,
dalle sue parole mi sembra di capire che il supporto più adatto alla sua situazione non sia esclusivamente psicologico ma anche sociale. Sarebbe opportuno che si rivolgesse più che ad uno psicoterapeuta privato, ai servizi territoriali perchè lavorano in rete e attraverso un intervento integrato, sapranno darle tutto l'aiuto che merita. Si dia la possibilità di ricominciare e di vivere la sua vita, partendo proprio dal prendersi in mano!
Un saluto
A.S.
Gentile utente, in una situazione del genere è importante uscire dal suo isolamento chiedendo aiuto e sostegno ad uno psicoterapeuta. Aprire uno spazio settimanale dove sentirsi compresa, non giudicata e sostenuta è il primo passo. Il percorso potrà richiedere tempo ma le sarà di enorme aiuto. Accrescerà la sua consapevolezza, la sua autostima e le darà nuovi strumenti per gestire la sua vita nel raggiungimento dei suoi obiettivi personali.
Buongiorno !
Comprendo ciò che dice e penso che sia importante prendersi cura sia del vissuto traumatico che descrive sia proporsi degli obiettivi concreti e raggiungibili disegnando orizzonti nuovi.
per realizzare dei nuovi orizzonti però è necessario prima comprendere cosa desidera per sè, disegnare confini chiari e poi programmare il modo in cui raggiungerli.
La psicoterapia è proprio questo! valuti la possibilità di una consulenza online se in questo momento non può recarsi a studio.
Spero di aver risposto alla sua domanda! Le auguro buona giornata
Gentile signora, innanzitutto le esprimo la mia solidarietà ma anche la mia certezza che è possibile uscire da situazioni così disagiate. Ventiquattro anni sono una età ottima per progettare (con calma, buon senso e determinazione) un cambiamento netto della propria vita verso una qualità nettamente maggiore. Si rivolga, innanzitutto, a uno psicoterapeuta (se ci sono difficoltà economiche può servirsi un servizio pubblico). Un sostegno psicoterapeutico le potrà essere utile per: relativizzare e circoscrivere emotivamente gli influssi dannosi provenienti dalle disfunzioni familiari, di riconoscere e attivare le sue risorse e, su questa base, intraprendere con maggiore lucidità un percorso di sganciamento concreto dalla suoi familiari (attraverso una indipendenza economica che le permetta anche di non coabitare più con la sua famiglia).

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