Non lo so perché mi sono allontanata quando le cose non vanno come vorrei io mi allontano chiudo la
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Non lo so perché mi sono allontanata quando le cose non vanno come vorrei io mi allontano chiudo la comunicazione,e mi allontano non arrivo a capirmi ogni volta che trovo lavoro faccio di tutto per perderlo chiedo aiuto io non mi riconosco più
Buongiorno.
Questi comportamenti che lei ha descritto potrebbero verosimilmente essere sintomo di una struttura di personalità particolare che tende a non mettersi in gioco nel confronto e ad auto-sabotarsi.
Con l' aiuto di un terapeuta potrebbe meglio isolare questi comportamenti disfunzionali, per risalire alla causa degli stessi e cercare di cambiarli e sostituirli con altri più adeguati alle situazioni.
sono a sua disposizione per qualsiasi chiarimento .
Cordialmente
Dott.ssa Laura Bova
Questi comportamenti che lei ha descritto potrebbero verosimilmente essere sintomo di una struttura di personalità particolare che tende a non mettersi in gioco nel confronto e ad auto-sabotarsi.
Con l' aiuto di un terapeuta potrebbe meglio isolare questi comportamenti disfunzionali, per risalire alla causa degli stessi e cercare di cambiarli e sostituirli con altri più adeguati alle situazioni.
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Cara utente,
le sue parole arrivano con forza e sincerità, e parlano di una fatica che molte persone vivono in silenzio: il bisogno di vicinanza e al tempo stesso la spinta ad allontanarsi; il desiderio di stabilità e insieme l’impulso a sabotarla.
A volte questi comportamenti non sono “scelte sbagliate”, ma segnali profondi di un conflitto interno che merita di essere ascoltato, compreso e accolto.
Con un percorso di psicoterapia è possibile iniziare a dare senso a questi automatismi che oggi sente estranei e dolorosi — e recuperare, poco a poco, un senso di coerenza e riconoscimento di sé.
Chiedere aiuto, come ha fatto scrivendo qui, è già un primo passo importante.
Un caro saluto!
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
le sue parole arrivano con forza e sincerità, e parlano di una fatica che molte persone vivono in silenzio: il bisogno di vicinanza e al tempo stesso la spinta ad allontanarsi; il desiderio di stabilità e insieme l’impulso a sabotarla.
A volte questi comportamenti non sono “scelte sbagliate”, ma segnali profondi di un conflitto interno che merita di essere ascoltato, compreso e accolto.
Con un percorso di psicoterapia è possibile iniziare a dare senso a questi automatismi che oggi sente estranei e dolorosi — e recuperare, poco a poco, un senso di coerenza e riconoscimento di sé.
Chiedere aiuto, come ha fatto scrivendo qui, è già un primo passo importante.
Un caro saluto!
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Cara utente,
Quello che descrivi è un momento di profondo disagio interiore. L’allontanarsi quando le cose non vanno come desideri, il chiudere la comunicazione e il sabotare le proprie possibilità (come il lavoro) possono essere segnali di una sofferenza psicologica più profonda. Spesso questi comportamenti sono legati a emozioni difficili da gestire, come la paura del rifiuto, il senso di inadeguatezza o il timore di fallire. È come se, nel tentativo di proteggerti dal dolore o dalla delusione, finissi però per fare scelte che ti allontanano da ciò che desideri davvero.
Non riuscire più a riconoscersi può far sentire smarriti e soli, ma è importante sapere che non sei condannata a restare così. È possibile comprendere meglio le cause di questi meccanismi e trovare modi più sani per affrontare le difficoltà. Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Quello che descrivi è un momento di profondo disagio interiore. L’allontanarsi quando le cose non vanno come desideri, il chiudere la comunicazione e il sabotare le proprie possibilità (come il lavoro) possono essere segnali di una sofferenza psicologica più profonda. Spesso questi comportamenti sono legati a emozioni difficili da gestire, come la paura del rifiuto, il senso di inadeguatezza o il timore di fallire. È come se, nel tentativo di proteggerti dal dolore o dalla delusione, finissi però per fare scelte che ti allontanano da ciò che desideri davvero.
Non riuscire più a riconoscersi può far sentire smarriti e soli, ma è importante sapere che non sei condannata a restare così. È possibile comprendere meglio le cause di questi meccanismi e trovare modi più sani per affrontare le difficoltà. Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Ti ringrazio per aver condiviso qualcosa di così profondo e personale. Da quello che scrivi emerge un vissuto molto intenso, e allo stesso tempo una forte consapevolezza del tuo funzionamento. Il fatto che tu ti stia ponendo delle domande e che chieda aiuto è già un segnale importante: vuol dire che una parte di te desidera davvero cambiare e sta cercando una strada diversa.
Quello che descrivi potrebbe essere parte di uno schema che si è strutturato nel tempo, forse per proteggerti da qualcosa che in passato è stato doloroso o difficile da affrontare. Sarebbe interessante capire insieme da dove nasce questa tendenza ad allontanarti quando le cose non vanno come vorresti, quali timori profondi o aspettative interne regolano questi comportamenti, e che ruolo hanno avuto esperienze passate nel consolidare questo meccanismo.
Con le poche informazioni che ho è difficile darti indicazioni precise, ma posso dirti con certezza che un percorso personale potrebbe aiutarti molto a rimettere a fuoco chi sei, cosa vuoi davvero, e come ritrovare un senso di stabilità e fiducia nelle tue capacità.
Se senti che è il momento di iniziare questo cammino, io sono disponibile ad accompagnarti.
Quello che descrivi potrebbe essere parte di uno schema che si è strutturato nel tempo, forse per proteggerti da qualcosa che in passato è stato doloroso o difficile da affrontare. Sarebbe interessante capire insieme da dove nasce questa tendenza ad allontanarti quando le cose non vanno come vorresti, quali timori profondi o aspettative interne regolano questi comportamenti, e che ruolo hanno avuto esperienze passate nel consolidare questo meccanismo.
Con le poche informazioni che ho è difficile darti indicazioni precise, ma posso dirti con certezza che un percorso personale potrebbe aiutarti molto a rimettere a fuoco chi sei, cosa vuoi davvero, e come ritrovare un senso di stabilità e fiducia nelle tue capacità.
Se senti che è il momento di iniziare questo cammino, io sono disponibile ad accompagnarti.
Mi sembra che lei si faccia già delle buone domande.
Cosa succederebbe, oltre le cose più ovvie, oltre la superficie, se restasse in un lavoro?. Cosa accadrebbe se restasse nelle relazioni?.
La fatica nel "restare" indica una connessione con la sua storia personale che andrebbe conosciuta e rinarrata per poterla connettere con ciò che le accade oggi e comportare un diverso finale.
Cosa succederebbe, oltre le cose più ovvie, oltre la superficie, se restasse in un lavoro?. Cosa accadrebbe se restasse nelle relazioni?.
La fatica nel "restare" indica una connessione con la sua storia personale che andrebbe conosciuta e rinarrata per poterla connettere con ciò che le accade oggi e comportare un diverso finale.
Buongiorno, quella che descrive potrebbe essere una modalità relazionale appresa nel tempo e che viene mantenuta da eventuali vantaggi secondari. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a comprendere le origini di tale modalità relazionale e a modificarla, qualora ciò rientri tra i suoi obiettivi.
Dal suo scritto percepisco una grande sofferenza ed il bisogno di uno spazio di cura per sé.
Quello che posso suggerirle e di cercare uno specialista, psicologo o psicoterapeuta, per una consulenza e capire insieme quale sia il suo bisogno.
Le auguro il meglio!
Dott. Domenico Samele
Quello che posso suggerirle e di cercare uno specialista, psicologo o psicoterapeuta, per una consulenza e capire insieme quale sia il suo bisogno.
Le auguro il meglio!
Dott. Domenico Samele
Da quello che scrivi, sembra che tu stia attraversando un periodo molto difficile, in cui ti senti confusa e in conflitto con te stessa. Sarebbe utile iniziare un percorso psicologico per capire meglio cosa ti succede e ritrovare un senso di equilibrio. Con il giusto supporto, puoi imparare a conoscerti, gestire le emozioni e interrompere questi automatismi. Non sei sola.
Buon pomeriggio, penso sia importante iniziare una psicoterapia individuale per lavorare su di se e sulle motivazioni che la spingono a mettere in atto tali comportamenti che alla fine la portano ad auto sabotarsi. Spero di esserle stata di aiuto, Dott.ssa Simona Sposato.
Probabilmente stai vivendo un momento molto difficile, in cui ti senti confusa, ti allontani dagli altri e perdi il lavoro senza riuscire a capire perché. Questo comportamento può essere una forma di difesa dal dolore o dalla paura del rifiuto. Il fatto che tu lo riconosca e chieda aiuto è un segno di forza e il primo passo verso il cambiamento. Un percorso psicologico potrebbe aiutarti a comprendere meglio te stessa e a ritrovare equilibrio, senza giudizio.
Salve, approfondisca questi temi con un professionista (psicoterapeuta). Le auguro di stare meglio, un saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, quando le cose non vanno come vorremmo, può capitare di chiudersi, di allontanarsi, quasi per proteggersi da un dolore troppo grande da gestire. Ma poi resta quel vuoto, quella sensazione di non riconoscersi più, di sabotarsi senza capire il perché… e fa male.
Il fatto che stia chiedendo aiuto è già un passo importante. Significa che una parte di lei vuole cambiare, vuole capirsi e smettere di farsi del male. Anche se ora le sembra di essere bloccata, forse ha solo usato delle strategie che un tempo l' hanno aiutata a sopravvivere, ma che oggi la fanno sentire persa.
Da qui si può ripartire. Con calma ed un passo alla volta. E con qualcuno accanto che la ascolta davvero. Non è sola: anche se adesso non riesce a vedere la strada, c’è un modo per tornare a sentirti te stessa.
Un saluto
Il fatto che stia chiedendo aiuto è già un passo importante. Significa che una parte di lei vuole cambiare, vuole capirsi e smettere di farsi del male. Anche se ora le sembra di essere bloccata, forse ha solo usato delle strategie che un tempo l' hanno aiutata a sopravvivere, ma che oggi la fanno sentire persa.
Da qui si può ripartire. Con calma ed un passo alla volta. E con qualcuno accanto che la ascolta davvero. Non è sola: anche se adesso non riesce a vedere la strada, c’è un modo per tornare a sentirti te stessa.
Un saluto
Buongiorno, sovente capita ciò che lei descrive. Occorre fare un lavoro sulla consapevolezza delle diverse parti dell'Io che agiscono. In questo momento è come se ci fossero tanti Io divisi che operano arbitrariamente: occorre vederli, ascoltarli e armonizzarli perché suonino insieme come in un'orchestra. in questo modo potrà suonare la sinfonia della sua vita, mentre adesso ci sono solo suoni striduli e dissonanti. Coraggio! Saluti
Ciao, anzitutto sarebbe importante capire cosa vuol dire per te che le cose non vanno. Di uguale importanza, altresì, sarebbe comprendere che significato per te può avere questo tipo di fuga. Da cosa ti allontani?
Gentile Paziente,
Leggo dalle Sue parole e dal suo sentire una paura inconscia che di conseguenza la porta all'allontanamento, che si tratti del lavoro, delle relazioni o altro. Il Suo bisogno di proteggersi dal mondo esterno la porta a questa chiusura definitiva. Bisognerebbe lavorare sul reale motivo di questo bisogno che Lei ha di crearsi delle barriere, dei paletti per proteggersi. Inoltre bisogna che si chieda nel profondo che cosa desidera, e provare a costruire, con l'aiuto di una figura professionale, un percorso e degli obbiettivi raggiungibili per Lei. Il primo passo Lei lo ha gia' fatto, ossia la consapevolezza che non si riconosce piu', e la volontà di fare qualcosa per cambiarlo. Affronti questa Sua difficoltà con coraggio.
Saluti.
Leggo dalle Sue parole e dal suo sentire una paura inconscia che di conseguenza la porta all'allontanamento, che si tratti del lavoro, delle relazioni o altro. Il Suo bisogno di proteggersi dal mondo esterno la porta a questa chiusura definitiva. Bisognerebbe lavorare sul reale motivo di questo bisogno che Lei ha di crearsi delle barriere, dei paletti per proteggersi. Inoltre bisogna che si chieda nel profondo che cosa desidera, e provare a costruire, con l'aiuto di una figura professionale, un percorso e degli obbiettivi raggiungibili per Lei. Il primo passo Lei lo ha gia' fatto, ossia la consapevolezza che non si riconosce piu', e la volontà di fare qualcosa per cambiarlo. Affronti questa Sua difficoltà con coraggio.
Saluti.
Gentile utente, intanto grazie per aver condiviso con sincerità qualcosa che immagino non sia facile da mettere per iscritto. Quando ci si allontana o ci si chiude, spesso non è una scelta consapevole, ma una strategia che ha avuto un senso in passato, magari per proteggersi da delusioni, ferite o giudizi. Allo stesso modo, comportamenti come sabotare il lavoro o le relazioni non nascono dal nulla, ma sono segnali di un disagio profondo che forse finora non ha trovato uno spazio per essere compreso. Potrebbe, chiedendo aiuto ad un professionista, iniziare ad esplorare con delicatezza cosa succede dentro di lei in quei momenti, quali pensieri si attivano, quali emozioni sente, cosa teme e soprattutto, di cosa ha bisogno. L'obiettivo non è cambiare tutto subito, ma iniziare a costruire un ponte tra ciò che sente e ciò che desidera, un po' alla volta. Cordialmente, AM
Buongiorno. in questi casi è importante guardarsi sempre per cercare di capire cosa si muove e/o cosa sta cambiando dentro e fuori da noi stessi così da sviscerare le dinamiche che ci portano ad agire dei comportamenti egodistonici (che viviamo male).
La psicoterapia potrebbe essere un valido rimedio specialmente quando va a scavare al di sotto del comportamento manifesto. Spero di averle risposto. Un saluto.
La psicoterapia potrebbe essere un valido rimedio specialmente quando va a scavare al di sotto del comportamento manifesto. Spero di averle risposto. Un saluto.
Salve,il comportamento che descrive, ossia l’allontanarsi quando le cose non vanno come si vorrebbe, interrompere la comunicazione, auto-sabotare situazioni lavorative , può essere legato a dinamiche interiori profonde che spesso sfuggono al controllo razionale. In molti casi, queste manifestazioni possono essere associate a una depressione latente, anche se non sempre se ne è pienamente consapevoli. È frequente che, nelle persone che si trovano in una fase di disorientamento o sofferenza emotiva, emerga la sensazione di “non riconoscersi più”. Questo smarrimento identitario può essere affrontato attraverso un percorso di psicoterapia, che consente di esplorare e comprendere le radici di questi meccanismi di autosabotaggio e di chiusura relazionale.In particolare, un approccio come l’analisi bioenergetica può rivelarsi molto efficace. Si tratta di una forma di psicoterapia che integra lavoro corporeo ed emotivo, aiutando la persona a “riabitare” il proprio corpo e a sciogliere le tensioni psicosomatiche legate a traumi o blocchi emotivi. Attraverso l’analisi bioenergetica è possibile riconnettersi con sé stessi in modo autentico e profondo, favorendo un maggiore equilibrio tra mente e corpo.
Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso di psicoterapia individuale con un professionista di fiducia, per ritrovare un contatto stabile con la sua parte più autentica e per superare quella sofferenza che oggi sembra prendere il sopravvento.
Resto a disposizione, dott.ssa Sandra Petralli
Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso di psicoterapia individuale con un professionista di fiducia, per ritrovare un contatto stabile con la sua parte più autentica e per superare quella sofferenza che oggi sembra prendere il sopravvento.
Resto a disposizione, dott.ssa Sandra Petralli
Grazie per aver condiviso qualcosa di così intimo e delicato.
Quello che descrivi può riflettere un vissuto di profondo disagio, in cui allontanarsi o chiudere la comunicazione diventa una sorta di tentativo – spesso inconsapevole – di protezione da qualcosa che fa male.
Quando si fa fatica a riconoscersi o a comprendere certi comportamenti, può essere utile intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarti a dare un senso a quello che stai vivendo.
Non si tratta di “giudicare” quello che accade, ma di esplorarlo con rispetto e curiosità, per provare a rimettere insieme i pezzi.
Chiedere aiuto, come hai fatto ora, è già un passo importante.
Quello che descrivi può riflettere un vissuto di profondo disagio, in cui allontanarsi o chiudere la comunicazione diventa una sorta di tentativo – spesso inconsapevole – di protezione da qualcosa che fa male.
Quando si fa fatica a riconoscersi o a comprendere certi comportamenti, può essere utile intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarti a dare un senso a quello che stai vivendo.
Non si tratta di “giudicare” quello che accade, ma di esplorarlo con rispetto e curiosità, per provare a rimettere insieme i pezzi.
Chiedere aiuto, come hai fatto ora, è già un passo importante.
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