La mia ansia non mi permette di mangiare più come prima, sento di dimagrire, mi si chiude lo stomaco

16 risposte
La mia ansia non mi permette di mangiare più come prima, sento di dimagrire, mi si chiude lo stomaco e mangio poco perché devo mangiare o muoio di fame! Sento fame, stomaco che brontola ma poi l’ansia costante che ho non mi permette di mangiare o comunque mi sazio in fretta! Sto così da 3 mesi più o meno! Sto vedendo una psicologa, che a volte mi aiuta ma non vedo la luce in fondo al tunnel nei momenti più bui! Sento che dimagrirò tanto da sentirmi male e farmi ricoverare, di non mangiare più bene e tanto come un tempo!! Stavo bene fino a gennaio, da febbraio boom, ansia orribile quasi tutti i giorni tutto il giorno!
Aggiungo che prendo la pillola anticoncezionale da gennaio, parlerò con il ginecologo per capire se non è la pillola giusta per me nel frattempo vorrei capire come fare per mangiare.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, scrive di aver già intrapreso un percorso psicologico, quindi le consiglio di continuare a confrontarsi con il collega che la segue.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve. Ne parli col collega che la sta seguendo. Avete già individuato le cause della sua ansia, a cosa le sta servendo in questo momento della sua vita? La difficoltà a mangiare a cosa si collega? Quale è il vissuto emotivo che può essere alla base della sua difficoltà? Nella mia lunga esperienza, indagando su vari aspetti, integrandoli con i vissuti emotivi e le sensazioni corporee si individua l'origine o le origini che possono essere molto diverse da ciò che possano apparire. Un lavoro con integrazione di micromovimenti e di scioglimento delle tensioni muscolari, aggiungono potenzialità al lavoro psicoterapeutico che va anche a stimolare la fiducia in se stessi, uscendo fuori dal meccanismo del dovere, del perfezionismo, ecc. che potrebbero scatenare vissuti ansiosi e angoscianti. Distinti saluti
Buonasera, le consiglio di parlare con la sua psicoterapeuta, per trovare delle strategie per fronteggiare la situazione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Proietti
Gentile utente,
da quanto espone si evince che si infligge il deperimento fisico come forma di autolesionismo.
Non è chiaro da quanto tempo ha intrapreso la psicoterapia. Ne parli con la sua terapeuta e trovate insieme una soluzione più rapida che la aiuti a reagire. In seguito ci sarà tempo per capire la causa del disturbo e intervenire.
Resto disponibile per eventuali chiarimenti. Cordialità S.Zito
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Io la inviterei a fare anche una consulenza psichiatrica visto questo peggioramento. Non tema un aiuto farmacologico in concomitanza alla psicoterapia. Un caro saluto
Buonasera. Mi spiace per la situazione che descrive e che sta vivendo. La mia indicazione è di continuare a confrontarsi con la sua psicologa e ad a impegnarsi nel lavoro psicologico che ha intrapreso, valutando insieme a lei quale sia in questo momento il modo migliore per alleviare l'ansia ed iniziare a migliorare il suo rapporto con il cibo (considerando anche la possibilità di integrare il lavoro psicologico che sta facendo con altri interventi, ad esempio la consultazione psichiatrica). Un saluto e in bocca al lupo, Dott. Felice Schettini
Concordo con la collega Dott.ssa Zito: la situazione che ha descritto fa ipotizzare una sorta di punizione che sta infliggendo a se stessa, una forma di autolesionismo, che andrebbe accuratamente presa in considerazione con la terapeuta che la sta seguendo.
MC
Gentile utente di mio dottore,

continui il percorso iniziato con la collega, vedrà che troverà con il tempo gli strumenti per poterla gestire vivendo la sua vita con maggior serenità. Aggiungo inoltre che sarebbe opportuno avere anche un confronto con il ginecologo per quanto concerne le indicazioni relative alla pillola.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Di ansia non si muore. Deve valutare se continuare o cambiare terapeuta, ma la psicoterapia rimane il trattamento di elezione per i disturbi di ansia. Può prendere in considerazione un supporto farmacologico temporaneo per alleviare i sintomi se sono troppo invalidanti.
Mi spiace molto per questa sua situazione ma come hanno detto i colleghi mi sento di tranquillizzarla sul fatto che l’ansia non ha mai ucciso nessuno. Può però valutare se il percorso che sta seguendo è più o meno indicato per lei e nel caso non lo fosse può optare per un cambio di terapeuta. A sua disposizione per eventuali altre domande. Cordialmente.
Gentile Utente, mi spiace molto per ciò che sta vivendo, ne parli con la sua terapeuta e trovare insieme nuove strategie più funzionali per fronteggiare la situazione. Distinti Saluti Dott.ssa Marlena Miglietta
Buonasera, credo che la strada da lei intrapresa sia quella giusta e mi complimento per la sua determinazione a risolvere la sua difficoltà. Occorre molta pazienza e, in aggiunta, chiederei alla psicologa se è il caso di ricorrere anche ad un sostegno farmacologico.
In bocca al lupo
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve,

La scelta di intraprendere un percorso Psicoterapeutico è un inizio che le darà certamente strumenti per poter affrontare e superare al meglio questo momento. Se sente che il lavoro con la collega non risponde alle sue necessità si confronti con lei, valutate insieme quali azioni efficaci attuare in questa fase, come o se proseguire insieme. Si lasci accompagnare nell'esplorare il messaggio profondo di tale manifestazione ansiosa, così da darle voce ed appagarne i bisogni sottostanti. Il più delle volte ciò che compare attraverso un sintomo fisico, non è che lo strato superiore di un cuore che non aspetta altro che essere ascoltato, fatto di pensieri, emozioni e sensazioni.

Rimango a disposizione per qualunque necessità.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Rita Gatto
Ricevo a Roma (V e X Municipio) ed online
Buongiorno,
poiché sta già intraprendendo un percorso psicologico, è importante che ne parli col professionista che la segue.
Cordialmente, EP
Salve, credo che il suo percorso terapeutico sia iniziato da poco leggendo il suo racconto e per questo motivo la invito ad aver pazienza per i risultati. I grandi momenti di ansia comportano il problema alimentare di cui ci parla quindi non lo amplifichi immaginando scenari che non ci saranno. Tuttavia se l'ansia è insopportabile ne parli con il suo psicologo e valutate se affiancare un breve, sottolineo breve, supporto farmacologico per affrontare unicamente il momento ovviamente parlandone anche col suo medico curante visto che assume un anticoncezionale. Cordiali saluti.
Professor Antonio Popolizio

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