il bambino è nato il 04.04.2013 a Tricase non ha mai sofferto di malattie dell’apparato gastro-intes
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il bambino è nato il 04.04.2013 a Tricase non ha mai sofferto di malattie dell’apparato gastro-intestinale.
Però nel febbraio del 2018 ha febbre alta fino a 40° seguita da vomito e diarrea.
Il vomito passa dopo appena 1 giorno mentre la diarrea si accentua e iniziano scariche frequenti ogni 15’ al giorno con strascichi di sangue: questo per un’intera settimana. Ricoverato a Gallipoli assume il FLAGIL.
Il primario pediatra consiglia una colonscopia dopo aver effettuati numerosi esami, di seguito allegati, ma visto che il bambino è debilitato, in quanto nello stesso ospedale veniva infettato da bronchite, poi passata, consiglia di attendere un po' di tempo prima di procedere con l’esame.
A giugno del 2018 con una scorreggia il bambino riempie le mutande di muco con sangue rosso vivo: spaventati allertiamo il pediatra il quale si mette in contatto con l’ospedale Maggiore di Parma dove viene effettuato un ricovero programmato: vengono effettuate la colonscopia e la gastroscopia.
Il bambino viene dimesso e come cura viene data l’ASACOL da 400mg. a rilascio modificato due volte al giorno: mattina e sera.
Cura che dura circa tre mesi ma il bambino non migliora, anzi, peggiora: sempre muco abbondante anche quando urina e a volte strascichi di sangue. Inoltre l’appetito si riduce e sonnolenza; io padre, decido di sospendere l’ASACOL e avverto di questa mia decisione il pediatra che acconsente e il primario dell’ospedale maggiore di Parma venuto in visita ad Alezio il quale mi dice di fare come voglio, sottolineando che se fosse stato suo figlio avrebbe continuato con la cura. A distanza di circa 10 gg. Il bambino recupera appetito e il muco diminuisce notevolmente; però domenica sera 07 ottobre il bambino defeca e le feci sono normali ma quando puliamo l’ano con la carta igienica presenza di una chiazza di sangue rosso vivo.
Però nel febbraio del 2018 ha febbre alta fino a 40° seguita da vomito e diarrea.
Il vomito passa dopo appena 1 giorno mentre la diarrea si accentua e iniziano scariche frequenti ogni 15’ al giorno con strascichi di sangue: questo per un’intera settimana. Ricoverato a Gallipoli assume il FLAGIL.
Il primario pediatra consiglia una colonscopia dopo aver effettuati numerosi esami, di seguito allegati, ma visto che il bambino è debilitato, in quanto nello stesso ospedale veniva infettato da bronchite, poi passata, consiglia di attendere un po' di tempo prima di procedere con l’esame.
A giugno del 2018 con una scorreggia il bambino riempie le mutande di muco con sangue rosso vivo: spaventati allertiamo il pediatra il quale si mette in contatto con l’ospedale Maggiore di Parma dove viene effettuato un ricovero programmato: vengono effettuate la colonscopia e la gastroscopia.
Il bambino viene dimesso e come cura viene data l’ASACOL da 400mg. a rilascio modificato due volte al giorno: mattina e sera.
Cura che dura circa tre mesi ma il bambino non migliora, anzi, peggiora: sempre muco abbondante anche quando urina e a volte strascichi di sangue. Inoltre l’appetito si riduce e sonnolenza; io padre, decido di sospendere l’ASACOL e avverto di questa mia decisione il pediatra che acconsente e il primario dell’ospedale maggiore di Parma venuto in visita ad Alezio il quale mi dice di fare come voglio, sottolineando che se fosse stato suo figlio avrebbe continuato con la cura. A distanza di circa 10 gg. Il bambino recupera appetito e il muco diminuisce notevolmente; però domenica sera 07 ottobre il bambino defeca e le feci sono normali ma quando puliamo l’ano con la carta igienica presenza di una chiazza di sangue rosso vivo.
Buongiorno,
immagino la sua preoccupazione. Il fatto che il sangue si veda all'atto della pulizia, spesso indica una sofferenza degli ultimi cm del retto, che nei bimbi spesso può essere correlata ad una escorizione, quali le ragadi.
Più che altro sarebbe utile sapere cosa hanno trovato agli esami endoscopici ed ematochimici ed eventualmente radiologici a Parma. Quale diagnosi hanno tratto?
Essendo suo figlio è ancora in età pediatrica, come ha correttamente fatto sino ad ora, deve rivolgersi a centri specialistici che abbiano una unità di gastroenterologia pediatrica.
immagino la sua preoccupazione. Il fatto che il sangue si veda all'atto della pulizia, spesso indica una sofferenza degli ultimi cm del retto, che nei bimbi spesso può essere correlata ad una escorizione, quali le ragadi.
Più che altro sarebbe utile sapere cosa hanno trovato agli esami endoscopici ed ematochimici ed eventualmente radiologici a Parma. Quale diagnosi hanno tratto?
Essendo suo figlio è ancora in età pediatrica, come ha correttamente fatto sino ad ora, deve rivolgersi a centri specialistici che abbiano una unità di gastroenterologia pediatrica.
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Concordo con il collega che chiede di conoscere l’esito degli esami endoscopici di Parma. Perché gli è stata data la mesalazina? Ha una malattia infiammatoria del colon? Del rettò?
Dell’ultima ansa ileale?
E prima di sospendere autonomamente dei farmaci specifici, perché non sono del tutto convinto della loro efficacia, farei comunque visitare il bambino in un Centro pediatrico all’avanguardia, tipo Bambin Gesù o Gaslini.
Dell’ultima ansa ileale?
E prima di sospendere autonomamente dei farmaci specifici, perché non sono del tutto convinto della loro efficacia, farei comunque visitare il bambino in un Centro pediatrico all’avanguardia, tipo Bambin Gesù o Gaslini.
E' difficile fare ipotesi diagnostiche senza sapere i risultati degli accertamenti endoscopici.
Consiglierei , se non già effettuata, la ricerca dei parassiti fecali e la coprocoltura.
Il trattamento con mesalazina fa pensare ad una diagnosi di malattia infiammatoria intestinale.
Concordo con il consiglio di rivolgersi ad un centro pediatrico di riferimento.
Consiglierei , se non già effettuata, la ricerca dei parassiti fecali e la coprocoltura.
Il trattamento con mesalazina fa pensare ad una diagnosi di malattia infiammatoria intestinale.
Concordo con il consiglio di rivolgersi ad un centro pediatrico di riferimento.
Cara signora, dalla descrizione che lei fa della sintomatologia di suo figlio e dalla terapia che le hanno consigliato si potrebbe dedurre che la malattia da curare appartenga alla categoria delle malattie croniche. Manca per esprimere un parere il risultato degli esami ematochimica della colonscopia e dell'esame istologico. Questo tipo di patologie risponde a terapia anche se ci sono dei periodi in cui ci sono delle reiacutizzazioni dei sintomi nonostante i farmaci antinfiammatori che le hanno prescritto. Le. Consiglio di consultare un centro gastroenterilogico di riferimentp per malattie croniche dove suo figlio sarà seguito per il meglio e dove sarà valutata la. Possibilità di farmaci di secondo livello oggi molto efficaci per controllare i sintomi. Un saluto!
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