Ho chiesto su questo portale un consiglio per quanto riguarda se CAMBIARE O MENO PSICOTERAPEUTA, pas

15 risposte
Ho chiesto su questo portale un consiglio per quanto riguarda se CAMBIARE O MENO PSICOTERAPEUTA, passaggio importante dopo piú di un anno di terapia, ma a seguito di continue incomprensioni che mi hanno portato ad un peggioramento del mio stato di salute nelle ultime settimane non so che fare.
Mi hanno risposto due psichiatri consigliandomi cura farmacologica: ho consulato, di persona, 3 differenti psichiatri, di cui un docente illustre, che hanno escluso in toto la necessitá di ricorrere a farmaci, perchè non mi gioverebbe (oltre al fatto che non ho parlato della mia storia medica).Soffro di depressione reattiva, ho bisogno di supporto psicologico: qualcuno che mi risponda leggendo ció che scrivo anzichè consigliarmi pillole magiche esiste?
Buongiorno, come per tutte le questioni che riguardano la salute la scelta del professionista a cui rivolgersi deve essere sostenuta dalla fiducia e dal sentire che la cura ha un senso. Se non si trova più bene oppure la terapia non produce alcun cambiamento è certamente possibile cambiare terapeuta.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Salve, la sua è una domanda a cui è molto difficile rispondere. Come psicologi sappiamo che spesso , soprattutto in alcune fasi cruciali della terapia, vi può essere un peggioramento legato proprio al tipo di intervento che si sta mettendo in atto: in questo caso consigliarle di cambiare collega sarebbe deleterio. In altri casi vi è l'effettiva incompatibilità del professionista con il paziente, ma pur qualora la conoscessi di persona, sarebbe per me impossibile valutare ciò.
Tendenzialmente come primo approccio consiglio di affrontare le difficoltà e le resistenze al trattamento con il proprio terapeuta. Qualora dovessero persistere si prenderà in considerazione un effettivo cambio. Se poi lei ne ha già discusso con il collega che la segue, la risposta che le posso dare è allora scontata.
Spero di esserle stato utile, almeno in parte. Per ogni altro parere non esiti a chiedere. Un caro saluto, Dott. Alessandro Arcioni
Perchè chiede questo consiglio? Se le consigliassimo di non cambiare riuscirebbe a portare avanti la terapia? La verità è che non è facile dare un consiglio in questo ambito senza avere chiara la situazione. In linea di massima dovrebbe poter cambiare terapeuta se si sente arrivato ad un punto morto, non più capito (visto che per un anno ci è stato) o se prova qualsiasi sentimento che ostacola la terapia, possibilmente parlandone con l'interessato e cercando di capire meglio cosa sta succedendo. Se la battuta d'arresto è determinata da una difesa verso la terapia e/o il cambiamento allora cambiare vorrebbe dire ricominciare da capo.
Buonasera,
Mi dispiace apprendere che dopo più di anno di terapia il sui percorso non abbia portato i risultati che sperava.
Poiché scrive che necessita di un sostegno psicologico, le consiglio di ricercare un terapeuta che le ispiri fiducia, a cui senta di potersi affidare (anche on line), per superare l'empasse in cui si trova ora.
Le auguro il meglio
Salve, se una cosa non fa male, in clinica, non fa neanche bene, è solo acqua fresca. Quindi se la terapia che sta facendo non fa più bene come ha fatto fino ad ora, rischia di fare del male.
Cambi terapia velocemente
Un cordiali saluto
Buonasera,
non ho ben capito cosa intente per incomprensioni con il suo terapeuta. Credo però sia funzionale per lei condividere con il suo psicoterapeuta il dubbio di cui parla nella sua domanda esternando quello che è il suo vissuto emotivo nei confronti della relazione terapeutica (ad esempio se è arrabbiato/a, deluso/a, se si sente non compreso etc). Dopo aver fatto questo passaggio, potrà capire meglio se c’è ancora margine per poter lavorare insieme o meno.
Un caro saluto
Dott.ssa Aurora Moriggi
Buongiorno. Può decidere di consultare uno psicoterapeuta, provando a raccontare la sua personale situazione di sofferenza, le sue incomprensioni e le sue perplessità, i tentativi di cura finora fatti. Da lì potrete valutare se e come procedere. SG
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno
La pti.avosa prr fare colloqui psicologici o Psicoterapia è quella di essere veramente convinti di provare.
Seconda cosa, è importante la relazione terapeutica e la giuria nel professionista da cui andiamo.
Sono disponibile ad aiutarla online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Salve,
sarebbe opportuno approfondire le ragioni per le quali stia lasciando il suo terapeuta dopo un anno. Solitamente la scarsa affinità interrompe la terapia nelle primissime fasi. In questo caso ci si ritrova difronte ad un lavoro terapeutico ben avviato che magari avrà fatto venir fuori così interessanti. Prima di passare oltre, analizzimeglio i motivi della sua scelta e abbia un confronto anche con lo specialista che l' ha seguita sino ad oggi, magari quanto sta accadendo in questa fase del processo terapeutico potrebbe esser uno spunto su cui riflettere per poter ripartire, ci pensi.

Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Salve, la ringraziamo per averci scritto. Considerata la delicatezza della questione che descrive, può essere di grande valore poter portare con trasparenza al proprio terapeuta il punto di impasse in cui ci si trova al fine di poterlo interrogare insieme e dargli un riconoscimento. Con l'augurio che possa ritrovare benessere, le porgo un cordiale saluto.
Capisco il suo disorientamento e la sua rabbia. Se con il suo piscoterapeuta vi sono state frequenti incomprensioni che non sono state superate, sciolte e lavorate all’interno della coppia terapeutica e quindi non sono state delle opportunità di crescita nel processo individuale e nel lavoro, non esiti a rivolgersi a qualcun’altro. Il felice incontro paziente-terapeuta è un incontro che si fonda innanzitutto su una buona sintonizzazione. I miei migliori auguri affinchè possa fare quest’incontro. Dott.ssa Barbara Garofalo
Buongiorno, se sente di non trarre benefici con la sua attuale terapia e se non si sente del tutto a suo agio con la persona da cui è seguito le consiglio di provare a cambiare, magari può parlarne anche con il/la suo/a attuale terapeuta così da confrontarvi e chiudere il percorso.
In un percorso di psicoterapia l'alleanza terapeutica è alla base di una terapia efficace e può succedere di sentirsi così ma si può sempre cambiare.
Spero di essere stata di aiuto.
Dott.ssa Chiara Saccà
Buongiorno, ciò che deve cercare è un nuovo psicoterapeuta e non uno psichiatra se le hanno detto più volte che non necessita di farmaci. Le due figure possono lavorare in sinergia in determinate fasi della terapia, ma hanno funzioni differenti. Per quanto riguarda la sua scelta di cambiare, non si può valutare se ciò sia dovuta ad un fallimento della relazione con chi l'ha seguita finora oppure ad un peggioramento inteso come fase che prelude ad un cambiamento. I percorsi di cura infatti non sono lineari, possono esserci dei momenti in cui apparentemente alcuni sintomi peggiorano per poi risolversi. Chi può saperlo è chi ha in mano l'intero percorso di cura, chi conosce il suo funzionamento e la sua storia personale. Può inoltre capitare che con un terapeuta si faccia un pezzo di strada (metaforicamente inteso) e poi si senta l'esigenza di farsi accompagnare da altri. Quale sia fra questi lo può chiarire solo lei parlandone con chi la segue e ascoltando ciò che lei sente e vuole per il suo benessere.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Mi dispiace sentire che hai avuto esperienze negative con i tuoi psicoterapeuti e che hai ricevuto consigli contrastanti riguardo all'uso di farmaci. È importante ricordare che ogni persona è unica e che ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra.
Se stai cercando un supporto psicologico senza l'uso di farmaci, potresti valutare la possibilità di cercare un nuovo terapeuta se non ti senti compreso o supportato dai tuoi attuali psicoterapeuti. Cerca qualcuno che abbia esperienza nel trattamento della depressione reattiva e che utilizzi approcci terapeutici che ritieni adatti alle tue esigenze. Fai domande durante la consulenza preliminare per assicurarti che il terapeuta sia disposto ad ascoltarti attentamente e a lavorare con te in modo collaborativo.Se non riesci a trovare un terapeuta locale che soddisfi le tue esigenze, potresti considerare l'opzione di un supporto online. Ci sono molte piattaforme online che offrono servizi di terapia virtuale, consentendoti di connetterti con terapeuti qualificati da qualsiasi luogo. Assicurati di fare una ricerca accurata e di scegliere una piattaforma affidabile.
Un'altra opzione potrebbe essere quella di partecipare a un gruppo di supporto per persone che affrontano la depressione reattiva. Questi gruppi offrono un ambiente sicuro in cui puoi condividere le tue esperienze, ricevere supporto emotivo e imparare da altre persone che stanno affrontando situazioni simili.
Ricorda che è importante trovare un supporto che funzioni per te e che ti faccia sentire compreso e supportato. Non esitare a cercare diverse opzioni e a fare domande per assicurarti di trovare il supporto adeguato alle tue esigenze.
Dr. Roberto Prattichizzo

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