Gentili dottori, sapreste dirmi quale è la differenza tra doc e manie psicotiche. Innanzitutto dico

18 risposte
Gentili dottori,
sapreste dirmi quale è la differenza tra doc e manie psicotiche. Innanzitutto dico subito che non ho allucinazioni e non sento cose, ma da piccolo ogni tanto mi estraniavo e sentivo rimbombare cose nella testa. Io ho sintomi quali se faccio o non faccio qualcosa mi succederà qualcosa di brutto, ho il cervello pieno di informazioni che mi sento di impazzire spesso e soprattutto disturbi della forma e del contenuto del pensiero. Non riesco a pensare fluidamente e ho avuto manie di persecuzione e di grandezza. I medici che mi hanno visitato hanno detto sbrigativamente doc, ma io ho ancora questo dubbio. Insomma, essere affetto da psicosi vuol dire avere per forza allucinazioni e sentire suoni? Grazie
Salve, il doc e le psicosi sembrano condividere alcuni aspetti ma sono quadri clinici diversi.
Ritengo opportuno che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

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Buongiorno,
io penso che una diagnosi possa essere utile per capire come affrontare il disagio, tuttavia non credo che sia fondamentale porsi una etichetta se poi non si affronta il problema con uno specialista. E' mai andato da uno psicologo specializzato in DOC? E/o da uno specializzato in psicosi? Perchè è così che si inizia a capire come stare meglio. Quello che è importante è stare meglio non etichettarsi. Spero possa trovare un professionista che sappia approcciare questo suo disagio in modo positivo e proficuo. Se serve consiglio su chi andare zona Torino rimango a disposizione. Edo Giordano
Buonasera,
forse l'aiuterebbe chiedere un consulto da un professionista Psicoterapeuta per comprendere meglio la situazione e lavorarci per poter ridurre l'impatto dei suoi sintomi e stare meglio.
Come hanno gia detto i colleghi: un etichetta/diagnosi da sola non cura.
rimango a disposizione
Cordialmente
GR
Buonasera, i medici ai quali si riferisce le hanno comunque fatto una valutazione?
Cosa intende per "hanno detto sbrigativamente doc"?
Le consiglio una consulenza psicologica, per poter approfondire questi suoi pensieri e comprendere meglio quali siano le sue problematiche che impattano sulla sua quotidianità. Resto a disposizione per qualunque ulteriore chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Gentile utente, mi spiace molto per ciò che sta vivendo. Ritengo anch'io che non sia importante l'etichetta che viene al suo disagio ma condividere le sue difficoltà con un terapeuta che la porti a una maggiore consapevolezza di se, cercando assieme delle strategie che possano essere funzionali a controllare i suoi pensieri.
A disposizione per qualunque chiarimento
cordialmente
dott.ssa Miculian
Salve, aldilà della diagnosi ricevuta, sarebbe importante iniziare un percorso psicoterapeutico per imparare a gestire questi pensieri che arrivano nella sua mente e che immagino la portano a sperimentare ansia.
Resto a disposizione per eventuali dubbi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buongiorno e grazie per averci parlato della sua situazione. Capisco che darsi una diagnosi più precisa possa tranquillizzarci e farci sentire più al sicuro vedendo che i nostri sintomi ed il nostro sentire sono coerenti con un preciso quadro clinico, tuttavia dietro un sintomo ed una diagnosi c'è un mondo che merita di essere ascoltato e scoperto. Mi accodo ai colleghi quando dicono che un percorso di ascolto su sè stessi possa essere molto utile. Resto a disposizione. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Buongiorno, domanda che sicuramente merita un approfondimento, per non dare nuovamente una risposta "sbrigativa". Quindi consultare un professionista e rimandargli questa domanda, mi sembra la soluzione migliore! così da poter approfondire anche altri dubbi possibili! Cordialmente AG
Gentilissimo, entrambi questi disturbi possono presentare una sintomatologia simile, e quindi essere confusi tra loro. Credo che possa esserle utile richiedere un consulto psichiatrico, in modo da approfondire la sua sintomatologia e dubbi connessi.
Cordialmente
AV
Buongiorno, capisco il suo cruccio e che voglia saperne di più. Effettivamente non è tanto dalla fenomenologia che si può dare una risposta alla sua domanda: infatti la diagnosi è solo relazionale e costruita all'interno di un percorso di cura. Rifugga da quelle spiegazioni manualistiche e semplicistiche che trova sul web.. Piuttosto trovo molto più interessante il suo interrogativo in sè e sul perchè abbia urgenza di rispondere a questa domanda. Che cosa comporterebbe per lei sapere di appartenere all'una o all'altra categoria diagnostica?
Ha mai fatto un lavoro su di sè, una psicoterapia o un'analisi?
Saluti.
Greta Tovaglieri
Salve caro utente, grazie per aver riportato la sua richiesta su questo portale. Una risposta a questa sua domanda sarebbe trattarla in maniera 'sbrigativa', come lei dice di essere già stato trattato in passato. Innanzitutto le chiedo come mai abbia esigenza di incasellarsi in un'etichetta diagnostica. In che modo, questo, potrebbe aiutarla? Lei assume terapia farmacologica? In questo caso, sarebbe opportuno che il professionista che la segue abbia chiari i suoi sintomi per adeguare la terapia farmacologica al disagio da lei espresso. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla non tanto a capire a che punto collocarsi tra doc e psicosi, quanto a farle scoprire come poter vivere bene, valorizzando le sue risorse e potenzialità.
Le faccio un grande in bocca al lupo
Un caro saluto,
Simona Del Peschio
Salve, condivido quanto detto dai colleghi e capisco che la sua situazione sia difficile. E' importante che la diagnosi sia fatta da un professionista in modo accurato. Immagino che ad un occhio esperto la presenza o meno di sintomi psicotici sia evidente già con pochi colloqui, ma sono poche le informazioni che ha dato. Sicuramente il disagio che esprime è da trattare con una psicoterapia in associazione ad una farmacoterapia almeno per le fasi iniziali. Cordiali Saluti dott Espedito Longo
Salve, le rinnovo quanto scritto nel suo precedente post. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno,
essere affetto da psicosi o presunta psicosi vuol dire che lei si crea un'altra realtà alla quale crede e della quale non può fare a meno.
Le persone che si trovano a gestire una problematica ossessivo compulsiva tendono ad avere una preoccupazione di base, di partenza che poi riescono a sedare e a risolvere attraverso dei rituali, che possono essere mentali o pratici. Quindi nel caso degli ox-comp, sono proprio le tentate soluzioni ad essere così efficaci da non poter esser abbandonate.
Se vuole saperne di più si può approfondire il tema privatamente.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è caratterizzato da ossessioni e compulsioni. Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini indesiderate e persistenti che causano ansia significativa, mentre le compulsioni sono comportamenti ripetitivi che vengono eseguiti per ridurre l'ansia o prevenire un evento temuto. Nel DOC, le ossessioni possono riguardare il timore di causare danni a se stessi o agli altri, mentre le compulsioni possono riguardare atti di pulizia, controllo o ripetizione.

D'altra parte, i disturbi psicotici, come la schizofrenia o il disturbo bipolare tipo I con sintomi psicotici, coinvolgono una perdita di contatto con la realtà e possono includere sintomi come allucinazioni e deliri. Le allucinazioni sono percezioni sensoriali che non hanno una base nella realtà, come udire voci o vedere cose che non ci sono. I deliri sono credenze irrazionali e false che una persona mantiene nonostante le evidenze contrarie. Questi sintomi psicotici possono influenzare la percezione, il pensiero e il comportamento di una persona.

Tuttavia, non tutti i disturbi psicotici presentano necessariamente allucinazioni o deliri. Alcune persone con disturbi psicotici possono sperimentare sintomi meno evidenti o variabili nel tempo. Inoltre, i disturbi psicotici non sono gli unici disturbi che possono causare disturbi del pensiero o della forma del pensiero. Altri disturbi, come i disturbi dell'umore o i disturbi d'ansia, possono anche influenzare la qualità del pensiero e la percezione di sé.

La diagnosi dei disturbi mentali è complessa e richiede una valutazione dettagliata da parte di uno specialista esperto, come uno psichiatra. Se hai ancora dubbi o preoccupazioni sulla tua diagnosi o sui sintomi che stai sperimentando, ti consiglio di cercare una seconda opinione da uno specialista della salute mentale.
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Buonasera, la ringrazio per la sua domanda più che lecita. Il DOC e i sintomi psicotici possono condividere alcuni aspetti, anche se sono due patologie ben distinte. Immagino, da quanto ha scritto, che i sintomi le portano molta fatica e le consiglio di richiedere un consulto psicologico per capire anzitutto la diagnosi e poi costruire insieme al professionista un percorso terapeutico congruo alla sua sofferenza.
Resto a disposizione anche online,
Una bella serata
La tua domanda riguarda la distinzione tra il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) e le manie psicotiche, una questione che può essere abbastanza complessa. Cercherò di fornire una panoramica generale delle differenze tra queste due condizioni. Ricorda che solo un professionista della salute mentale può fornire una diagnosi accurata.

Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC): Il DOC è caratterizzato da ossessioni e compulsioni. Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi ricorrenti e persistenti che causano ansia o disagio significativi. Le compulsioni sono comportamenti o atti mentali che l'individuo si sente obbligato a eseguire in risposta a un'ossessione o secondo regole rigide. Questi comportamenti o atti mentali sono intesi a ridurre l'ansia o a prevenire qualche evento temuto, anche se spesso non sono connessi in modo realistico con ciò che vogliono neutralizzare.
Manie psicotiche: Le manie psicotiche non sono un disturbo specifico, ma possono essere sintomi di vari disturbi psichiatrici, come il disturbo bipolare o la schizofrenia. Questi sintomi includono deliri (credere fermamente in cose che non sono vere o realistiche) e allucinazioni (sentire, vedere o percepire cose che non esistono nella realtà). Le manie psicotiche possono anche comportare pensieri disorganizzati e difficoltà a mantenere il filo del discorso.
In base alla tua descrizione, menzioni sintomi come il timore che qualcosa di brutto accada se non compi determinate azioni, una mente sovraccarica di informazioni, difficoltà nel pensiero fluido, e esperienze di manie di persecuzione e di grandezza. Questi sintomi possono essere associati a varie condizioni psichiatriche e non necessariamente indicano la presenza di allucinazioni o di suoni udibili, che sono più tipici delle psicosi.

La tua esperienza di "estraniamento" e sensazioni nella testa da bambino potrebbe essere interpretata in modi diversi in un contesto clinico. È importante notare che i sintomi psicotici non si limitano solo a allucinazioni o deliri; possono includere anche pensieri disorganizzati o paranoia.

Se i medici che hai consultato hanno diagnosticato il DOC, ma tu continui ad avere dubbi, potrebbe essere utile esplorare ulteriormente questi sintomi con loro o considerare una seconda opinione. È essenziale avere una comprensione chiara della tua situazione per poter ricevere il trattamento più adeguato. In ogni caso, è fondamentale il supporto di professionisti qualificati per affrontare e gestire questi sintomi.
Gentile utente,
mi dispiace leggere che la diagnosi sbrigativa non l'abbia aiutata.
Il doc e le psicosi sembrano avere affinità ma in realtà presentano quadri significativamente diversi. E' difficile poterle dare una risposta sul suo caso senza averle fatto una valutazione diagnostica adeguata. Al di là dell'etichetta del disturbo, che potrebbe ottenere eseguendo una psicodiagnosi tramite testistica, le suggerirei, se non l'ha già fatto, di affiancare al percorso farmacologico un percorso psicoterapeutico volto ad approfondire meglio la struttura del problema e il suo funzionamento.
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Giulia Pelini

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