Dottori buonasera. Sono Michela, e da un po’ di tempo ormai che scrivo. Io ho quasi 21 anni, e non

19 risposte
Dottori buonasera.
Sono Michela, e da un po’ di tempo ormai che scrivo.
Io ho quasi 21 anni, e non sono felice.
Non voglio passare per la vittima, perché non lo sono.
Purtroppo non riesco a stare bene.
Non so se il problema sono io.
Vivo in una casa, senza amore.
I miei genitori non mi domandano mai come sto, se sto bene, diciamo che per mio padre nemmeno esisto.
Io non ho un buon rapporto con loro.
Ogni mio compleanno, mio padre nemmeno gli auguri mi fa, quante volte ho avuto bisogno
Di un abbraccio, di un Michela come stai? Che ti succede?
No mai.
Ho sofferto da morire, come ancora oggi soffro.
Sono anni ormai che ho disturbi alimentari, sono sottopeso, peso 49 kg per 1.75 non mangio quasi nulla, la mia famiglia dice che sono una vittima ma non è affatto così, io davvero non riesco a mangiare per paura di ingrassare, ho bisogno di alcune visite e mio padre non mi aiuta perché dice che ho 21 anni e devo andare a lavorare, quante volte mi offende dicendo per lui posso fare anche la prost**** perché non mi da un euro.
Io vorrei tanto lavorare per me stessa, ma non posso.
Vi chiederete il perché?
Beh, ormai sono sei anni fidanzata, e il mio ragazzo è ossessivo, non posso scendere non posso lavorare perché mi lascia e se non mi sta bene lo lascio, ma il problema è che io lo amo più della mia stessa vita, non posso parlare con un uomo perché è ossessivo e non sia mai farei qualcosa che a lui nn sta bene, mi offende, dice che sono una poco di buono, quante volte mi da addosso, mi offende, non ho nemmeno
Più un amica, ovviamente è un bravissimo ragazzo quando sta bene mi da anima e corpo, e mi fa sentire a casa, ma tante volte mi riempie di domande cosa facevo prima di stare con lui, perché lavoravo prima e allora ogni volta che mi fa domande si innervosisce, mi da addosso, a volte mi ha messo le mani addosso ma solo perché l’ho fatto innervosire molto perché sono molto arrogante e lo rispondo
In modo sfacciato perché non c’è la faccio più.
Io devo chiedergli il permesso se posso scendere e andare a un negozio e devo avvisarlo su tutto quello che faccio.
Lui è molto
Geloso, ogni mese se non prima mi fa le stesse domande, e quando lo
Rispondo e a lui non gli stanno bene queste tipo di risposte, tipo ( quando lavoravi davi confidenza con ecc ecc) io gli dico guarda amo ti stai sbagliando..
Lui vuole avere ragione mi dice tu non sei buona, fai schifo vergognati io mi arrabbio molto e piango tantissimo, e lui mi blocca da per tutto, non si fa più sentire mi tratta male.
Ed io lo cerco sempre per paura di perderlo perché è troppo importante per me, tante volte mi lascia perché dice che sono sbagliata che non sono buona perche lui è geloso e visto che mi lamento perché non mi sta bene come si comporta con me, mi lascia perché mi lamento.
Tipo qualche anno fa, delle persone misero inciuci su di me dicendo che parlavo dicevo buonasera e buongiorno ad un ragazzo che abitava accanto a me, ma vi giuro sulla mia stessa vita che non ho mai dato confidenza ad un uomo, se incontravo qualcuno dicevo solo buongiorno e buonasera per rispetto, il mio ragazzo quando queste persone lo
Fermarono dicendo che davo confidenza che non è vero credetemi, fece una sparata, venne sopra da queste persone che abitavano sopra di me, e che misero zizzanie su di me, mi diede uno schiaffo io svenni, e in quel momento non ho reagito ma non perché avevo la coda di paglia, ma perché non mi sarei
Mai aspettata una cattiveria del genere, il mio ragazzo non mi crede e ogni volta che gli viene in mente questa cosa me lo domanda, io gli spiego e lui nn mi crede, mi da addosso, mi lascia mi offende si brutto e non si fa sentire.
Ed io lo cerco sempre, xk nn voglio perderlo, Ma credetemi che io
Vi giuro sulla cosa più cara che ho che mi sono sempre comportata bene, non l’ho mai mancato di rispetto.
Lui è fatto così ;(
ma vi giuro che quando
Facciamo
Pace,mi ama da morire, fa l’impossibile per me.
Poi gli rivengono le stesse domande in mente e mi ritratta malissimo.
Dottori io non c’è la faccio più, vorrei non essere mai nata, vorrei “morire”piuttosto di stare così.
Forse sono io quella sbagliata.
Forse sono io il problema.
Non so più che pensare.
Vi prego aiutatemi a capire cosa c’è di sbagliato in me...

Attendo vostre risposte.
Grazie mille in anticipo.

Cordiali saluti
Cara Michela sono veramente tante le cose che la fanno soffrire, mentre ha diritto di stare bene nella vita. Non aspetti che i suoi genitori le diano una mano nel chiedere un sostegno ed un aiuto per se, si faccia coraggio e chieda una consulenza in ASL. E' un suo dovere avere cura di se, senza aspettare che siano gli altri a farlo al posto suo, la invito ad ad attivarsi in tal senso. Mi farà piacere se mi terrà informata.

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Salve, sono d'accordo con la collega che mi ha preceduta nel sostenere che lei dovrebbe riconquistare la stima nei suoi confronti, quindi non tenga più conto del giudizio dei suoi genitori e di tutto ciò che non le hanno dato. Cerchi di rimboccarsi le maniche si cerchi un lavoro e si renda indipendente, così potrà eseguire una terapia che l'aiuterà ad acquistare una sua indipendenza, non ascolti il suo compagno che non vuole che lei esca e la obbliga a dirgli tutti i spostamenti, mettendole anche le mani a dosso, non è amore questo " è possesso ", buon proseguimento, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno. Le ho risposto al precedente post e concordo sulla delicatezza della situazione, ma anche sulle risorse personali che lei possiede
Cara Michela,
concordo con la collega che le ha suggerito di rivolgersi all'ASL del suo territorio per una presa in carico psicoterapeutica. Questo perchè anche io ritengo importante che lei inizi un percorso psicoterapeutico che la possa sostenere nelle difficoltà, che la possa aiutare nel comprendere nel profondo queste difficoltà e soprattutto che l'aiuti nel costruire assieme delle strategie per uscire da queste situazioni che portano sofferenza. E' bene sviscerare uno per uno tutti i problemi così da affrontarli e superarli. Questo deve partire da lei innanzitutto; da un suo desiderio di ricominciare a prendersi cura di se stessa. Oltre all'aspetto psicoterapeutico, consiglio anche una valutazione medica, soprattutto per l'aspetto legato all'alimentazione e al peso corporeo. L'ASL del suo territorio dovrebbe offrire un servizio "plurispecialistico" così da aiutarla in tal senso.
Resto a disposizione per chiarimenti, un caro saluto,
dott.ssa Giulia Zani
Salve, concordo con le colleghe: si vede che ha ottime risorse. Non aspetti la soluzione dall’esterno, quindi, vada al suo consultorio (asl) e cerchi un aiuto per sé, è il passo più importante.
In bocca al lupo
Marta Calderaro
Descrivi molto bene le sofferenze che patisci.
Sicuramente non sei Tu a esser sbagliata, ma piuttosto le carenze di affetto e di cure , ora percepisci chiaramente ma che sicuramente hai patito sin dalla primissima infanzia.
Le comprendo bene, le ho incontrate purtroppo non di rado nel mio lavoro.
Non sto a offrirTi generici consigli o incoraggiamenti.
Quello che posso dirTi è che da una situazione esistenziale come la Tua non si esce con le cosiddette terapie brevi, Ti occorre un precorso psicoanalitico per rimediare danni psicologici che hai subito. Non è una passeggiata nel bosco e richiederà tempo e impegno, anche a seconda della metodologia che potrà esserti proposta dal terapeuta. Se desideri potresti visitare il mio sito Marco-Tartari.it. Non l'ho scritto con fonalita commerciali o di promozione personale, ma per dare un panorama informativo il più completo e semplice possibile. Perché amo il mio lavoro e so di poter essere utile. Un caro saluto
Dr. Marco Tartari, Roatto , Asti
Buonasera Michela, quello che posso aggiungere a integrazione di quanto detto dai colleghi, è di attivarsi e verificare se in zona da lei ci siano centri pubblici per la cura delle problematiche alimentari: avrebbe un'equipe multidisciplinare, diversi professionisti che potrebbero aiutarla nel suo problema. In bocca al lupo e ci tenga informati, dott.ssa Giulia Petracca
Cara Michela
è bello avere tue notizie anche se sono parecchio tristi.
Da dove vuoi cominciare?
Questo è un canale piccolo: che possiamo dirti con poche righe?
A parte ascoltarti e incoraggiarti da qui si può fare poco.
Anzi: se ti ascoltiamo e ti rispondiamo c'è rischio che ti accontenti e non fai il primo passo. E poi il secondo, il terzo e via e via.
Non so dove abiti magari anche vicino a te c'è qualcuno che può aiutarti. Però devi decidere di fare il primo passo.
Magari puoi andare con il tuo amico che un po' ti vuole bene e un po' ti complica la vita. Magari anche lui con un po' d'aiuto starebbe meglio.
E poi ci racconti.
Ciao Michela: la felicità non è una cosa semplice e non ce la regalano quasi mai a nessuno. Ognuno di noi se la costruisce un pezzetto alla volta.
Un caro abbraccio
Buonasera. Concordo sul fatto che non ha bisogno di aiuto dalla famiglia per prendersi cura di sè, anzi sarebbe proprio importante che fosse una sua costruzione. Tramite i servizi sul territorio (Asl) oppure centri ambulatoriali specializzati in disturbi alimentari (a volte possono trovarsi negli ospedali) può iniziare un percorso che per lei è fondamentale. Altrimenti si ritroverà a vivere una dipendenza dall’attuale ragazzo come è stato dalla sua famiglia. Lei merita amore. Le consiglio anche di informarsi tramite i servizi sociali sul supporto che possono offrile direttamente o indicandole associazioni che aiutano donne in difficoltà materiale ed emotiva a creare la loro indipendenza psicologica recuperando una dimensione di lavoro.
So che non le farà piacere, ma il suo ragazzo ha bisogno di aiuto forse più di lei, mentre lei deve recuperare la sua autostima per non subire più certi suoi comportamenti e costruire un amore sano. C’è un libro semplice e interessante che si intitola ‘La principessa che credeva nelle favole’, che consiglio nelle situazioni in cui ci sono vincoli affettivi così complessi e difficili.
Buon cammino
Sono molte le donne stritolate nella gabba delle dipendenza verso un compagno aggressivo, violento e patologicamente geloso.
Si tratta di una vera e propria sindrome che riguarda entrambi, sia l'uomo che la donna.
E' una situazione altamente patologica e pericolosa e che sicuramente incide negativamente sulla qualità di vita e che genera molta sofforenza.
Si crea un circolo vizioso in cui la donna si sente responsabile e colpevole delle risposte violente, nelle parole, nei gesti, negli atteggiamenti, del proprio uomo.
Si arriva al punto di giustificare ogni tipo di soppruso con "l'amore" straordinario e unico che unisce la coppia.
Non c'è traccia d'amore in una relazione priva di rispetto e di reciprocità ma solo una grave patologia che coinvolge entrambi i partner.
Le donne sono spesso vittime non solo del proprio compagno ma anche degtli stereotipi sociali, del mito della principessa che deve essere salvata dal principe azzurro anche se questo piuttosto che azzurro è nero come la pece,
Ancora più grave è la situazione se coinvolge una ragazza giovane e sprovveduta.
Il consiglio è di rivolgersi il prima possibile ai servizi pubblici , Consultorio, CIM e chiedere aiuto per affrontare questo incubo che se prosegue potrebbe danneggiare in modo grave questa giovane donna.
Maria Grazia Antinori, Roma
Buonasera! La sua storia mi tocca il cuore e sento tutta la sua sofferenza. In lei non c'è nulla di sbagliato e nessun essere umano deve avere precise caratteristiche per essere amato. I disturbi alimentari, le caratteristiche del rapporto che ha con suo padre e quelle che ha il suo ragazzo, da lei scelto, hanno forti intrecci. Le consiglio vivamente di contattare l'ausl di riferimento dove lei abita e iniziare un percorso di psicoterapia prima possibile. Può anche informarsi tramite il medico curante su centri convenzionati con la regione di sua appartenenza che si occupano di disturbi alimentari. La psicoterapia non cambia gli eventi ma il modo in cui li viviamo con il cuore e i nostri atteggiamenti e ciò è davvero importante in situazioni in cui non si è felici. Se ha bisogno di riferimenti, aiuto o altro non esiti a contattarmi. Ogni vita è degna di essere vissuta nel modo più bello possibile. Non si scoraggi e sappia che l'amore è prendersi cura dell'altro e prima ancora di sé stessi. Un grande in bocca al lupo
Dott. ssa Valeria Randisi
Salve. Lei è davvero molto giovane ed ha molte risorse personali oltre alle sue oggettive difficoltà. Vorrei incoraggiarla a chiedere aiuto presso un servizio pubblico. Troverà certamente sollievo e comprensione.
Le faccio i miei più sinceri auguri di un significativo cambiamento. Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli
buongiorno concordo completamente con la necessità che lei faccia un passo avanti, cercare un lavoro per sentirsi indipendenti e più protagonisti della propria vita senza aspettare più conferme dagli altri. Concordo ancor di più sulla necessità immediata che si rivolga ad un centro sul territorio multiprofessionale specializzato in disturbi alimentari, con la propria vita non si scherza, tutto il resto è risolvibile. Forza Michela colga l'attimo visto che riconosce di non star bene così! Saluti Nuti Susanna
Buongiorno Michela, concordo pienamente con tutti i consigli che le hanno dato i miei precedenti colleghi. Lei è una persona che merita il meglio per se e ne la sua famiglia ne il suo attuale fidanzato la possono trattare "male" e giudicarla negativamente. Trovi la forza di rivolgersi presso l'Asl di competenza per un consulto Psichiatrico, che le darà la forza di non sentirsi sbagliata ma di uscire da queste difficoltà chiedendo un iniziale sostegno. Ci faccia sapere..
Buongiorno Michela,
sono d'accordo con i consigli dei colleghi. Siccome così non sta bene, si sente a volte amata, ma anche spesso frustrata e non creduta e il prezzo da pagare per ottenere riconoscimento e amore è davvero un sacrificio della sua libertà e inoltre siccome non riesce a capire chiaramente come leggere questa situazione, potrebbe giovarle molto un aiuto psicologico! Si rivolga ad un Cps o un servizio pubblico della sua zona. Le auguro di trovare un bravo/una brava professionista che la aiuti davvero ad apprezzarsi ed amarsi in primo luogo lei per prima, a trovare una risposta alle sue domande più profonde, a capirsi e orientare meglio le proprie scelte. Se le fa piacere ci tenga aggiornati!
Gentile Michela, le avevo già risposto in un precedente post. Posso comprendere la sua situazione, e lo stato d' animo di profondo scoraggiamento. Mi colpisce la sua grande capacità di esprimere le emozioni che prova. Non è cosa facile sa? In secondo luogo, con la stessa competenza, fa una lucida a analisi delle risorse che ha a disposizione, ma guardando solo all' esterno da se' non vede nulla. Avrebbe bisogno di avere persone attorno che le tendono una mano, ma così non è. Lo so, fa male, ma è importante prenderne atto. Sposti il punto di osservazione su stessa. Parta da se' .Se non può permettersi un terapeuta privato, si informi presso la sua Asl e chieda aiuto al suo medico di base. Qualcosa potranno dirgliela e ,intanto, sara' il primo passo per sperimentare, non solo qualcosa di diverso dalla sua impotenza, ma soprattutto, che lei per prima puo' fare qualcosa per se' stessa.
Buonasera, spesso e volentieri le condizioni all'esterno assumono dei connotati tanto "duri" da poter essere temporaneamente messe in secondo piano, per porre la propria attenzione sul mondo interno.
Quel mondo merita di essere curato, ristabilito, riconfigurato, poi strutturato per tornare verso l'esterno con nuovi strumenti e nuove risorse.
Sono sicuro che un percorso attuato in questo senso, con l'aiuto di un professionista, potrebbe aiutarla a rendere la condizione di felicità del tutto possibile.
Un caro saluto,
Guido Rutili
Cara Michela percepisco la sofferenza che sta provando , una buona soluzione sarebbe rivolgersi all'ASL di appartenenza così da intraprendere un percorso psicoterapeutico per affrontare le situazioni problematiche . Di sicuro non è lei il problema,ma queste sofferenze possono essere state generate da meccanismi disfunzionali e relazioni disfunzionali che sicuramente possono essere affrontate così da potere poi vivere meglio.un caro saluto
Buongiorno, provi a richiedere delle consulenze psicologiche presso il servizio pubblico,
Ottime cose, Dottor Andrea De Simone

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