Dipendenza a transfer da fisioterapia. Buongiorno, da 4 mesi faccio fisioterapia in un centro. Ho su

18 risposte
Dipendenza a transfer da fisioterapia. Buongiorno, da 4 mesi faccio fisioterapia in un centro. Ho subito un infortunio molto grave che mi ha portata a stare a letto 3 mesi. All’inizio non riuscivo nemmeno a fare fisioterapia, poi piano piano, dopo aver cambiato fisioterapista ho iniziato a reagire. Piano piano mi sono aperta, sfogata, e siamo andati avanti bene raggiungendo risultati che vanno al di là delle aspettative. Ciò è accaduto anche perché io penso di essermene innamorata! Credo che se ne sia accorto e ciononostante è stato sempre professionale. Il punto è che io mi sono convinta di piacergli, ma sono impegnata e lui è molto più giovane. Non riesco a capire se si tratta di transfer o meno, ma davvero l’idea di
non vederlo più mi fa stare malissimo. Non so se parlargliene, se aspettare la fine della fisioterapia… ho paura che poi sarà tardi, finirò e tutto svanirà così
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno e grazie per aver condiviso qui la sua difficoltà.
Il dubbio che si pone è comprensibile ma solo lei può rispondere a questo suo dubbio. Infatti potrebbe essere un transfert per le attenzioni e la cura che ha ricevuto da questo fisioterapista ma potrebbe anche esserci altro, ad esempio non si può escludere che tra lei e il fisioterapista sia nata un intesa che va al di là del transfert. Il fatto che lei sia fidanzata ma abbia sentito questi sentimenti verso questa persona sono dubbi che è lecito porsi, e si potrebbe confrontare con le amiche/amici (genitori o parenti anche) che più ritiene adatte ad aiutarla a capire. Se non sa con chi parlarne allora potrebbe essere fondamentale il consulto con uno specialista (psicologo/psicoterapeuta).

Spero di esserle stato di aiuto,

Cordiali saluti,

Dr Emilio Selvini
Gentile utente,
Comprendo i vissuti che riporti e che ci condividi. Ci dici “l’idea di non vederlo più mi fa stare malissimo […]ho paura che sarà tardi, finirò e tutto svanirà così”. Qual è il primo pensiero che ti arriva rileggendo questo vissuto? Cosa nello specifico ti fa stare malissimo e temi svanisca?
Talvolta la risposta è dentro noi e abbiamo bisogno di ascoltarci senza timore, per sentirla.
Sono qui se ti andasse di approfondire questi vissuti.
Cari saluti, dr.ssa Rita Desiderio
Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi la tua situazione. Capisco che ti trovi in una situazione emotivamente complessa, data la tua percezione di esserti innamorata del tuo fisioterapista. È comune sviluppare sentimenti romantici o di affetto verso chi ci assiste durante momenti difficili come un infortunio, fenomeno noto come transferenza. È importante essere consapevoli di queste dinamiche e capire che il tuo fisioterapista potrebbe essere solo una figura di sostegno durante il tuo percorso di recupero. Anche se sembra che ci sia un'attrazione reciproca, è essenziale considerare le differenze di età e lo stato di impegno di entrambi. Prima di agire o parlare con il tuo fisioterapista dei tuoi sentimenti, prenditi del tempo per riflettere su ciò che desideri veramente e sui possibili risultati di una conversazione. Considera anche l'etica professionale e il fatto che la relazione tra paziente e terapeuta dovrebbe essere basata sulla fiducia e sul rispetto. Se decidi di parlare con il tuo fisioterapista dei tuoi sentimenti, fallo in modo rispettoso e aperto, ma preparati anche alla possibilità che potrebbe non essere in grado di corrispondere ai tuoi sentimenti o che potrebbe essere necessario riconsiderare il tuo rapporto con lui una volta terminata la terapia.
In ogni caso, è importante concentrarti sul tuo recupero e sulla tua salute emotiva. Se senti di avere bisogno di supporto per elaborare i tuoi sentimenti o prendere decisioni, potresti considerare di parlare con un terapeuta o un consulente. Un saluto, Dr. Vittorio Penzo
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Buongiorno, credo che dentro di lei ci sia già la risposta al quesito. In ogni caso uno spazio psicologico potrebbe aiutarla ad analizzare meglio la situazione, a trovare il coraggio di stare nella sua emozione e ascoltarla. Potrebbe essere un sentimento vero oppure un forte legame verso una persona che l'ha aiutata. Cosa significa per lei avere paura di perdere chi ha dimostrato di poterla aiutare?
Resto a disposizione
Un caro saluto
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Gentile Utente, la risposta più sincera è che non si può determinare a priori se si tratta di "transfert" o meno.
Quello che possiamo dirci è che sicuramente parte del lavoro di fisioterapia, e quindi del fisioterapista, passa dal supporto emotivo alla persona assistita. Questo perchè non è solo questione di riallenare una parte del corpo ma anche di affrontare le paure e insicurezze della persona assistita poichè a seguito di esperienze forti come un incidente è umano essere spaventati o, come è successo a lei all'inizio, demotivati.
Perciò lei non solo sta poco a poco riacquisendo autonomia fisica ma sta anche venendo supportata mentalmente da questo fisioterapista, persona a cui per forza di cose si è affidata e si affida tutt'ora.
Sviluppare un legame con lui è perciò spontaneo, a maggior ragione passando molte ore insieme.
A questo è possibile che si aggiungano affinità caratteriali che magari hanno "facilitato" il sentirsi a proprio agio con lui e rendono più piacevoli le ore, così come è possibile che lei lo trovi esteticamente bello oltre che giovane e anche questo gioca un ruolo nell'attrazione che sente con lui.
Essendo piacevole e supportivo il tempo con lui trovo molto comprensibile che faccia stare male l'idea di non averlo più, arriviamo però al nocciolo della questione: in che senso sta malissimo all'idea di non vederlo più? Inoltre, in che senso a parlargli a fine del percorso sarebbe troppo tardi?
A prescindere dal tipo di attrazione che sta provando, e a prescindere dal fatto che lui ricambi, mi sembra importante capire meglio queste paure legate alla fine del percorso, poichè mi sembra spontaneo che influenzino lei e il modo in cui sta vivendo.
Non è sicuramente una cosa facile da fare, per questo motivo consideri che potrebbe anche chiedere un consulto psicologico per poter fare questa esplorazione non da sola. Ci potrebbe anche essere l'opportunità di capire meglio questa attrazione che prova.
Spero di essere stato chiaro, avesse altri dubbi mi scriva pure in privato e risponderò.

Dottor Mauro Simonetti
La situazione che descrivi è effettivamente complessa e coinvolge diverse sfumature emotive. Prima di tutto, è importante riconoscere quanto sia normale sviluppare sentimenti intensi verso chi ci sta aiutando in un periodo di grande vulnerabilità, come un fisioterapista durante il recupero da un grave infortunio.

Il fenomeno del transfert è comune nelle relazioni terapeutiche; si verifica quando i pazienti proiettano emozioni o desideri su un terapeuta o un professionista della salute. In questa dinamica, è possibile che i sentimenti di affetto o amore che stai provando per il tuo fisioterapista siano amplificati dalla gratitudine e dal conforto che lui ti ha fornito nel corso della tua riabilitazione.

Ecco alcune considerazioni e passi che potresti valutare:

Valutare i propri sentimenti: Rifletti se i tuoi sentimenti per il fisioterapista potrebbero essere influenzati dal contesto della tua riabilitazione. A volte, l’intensità del recupero e la gratitudine per i progressi possono intensificare le emozioni che proviamo verso chi ci sta aiutando.
Mantenere la professionalità: Ricorda che la relazione con il tuo fisioterapista è innanzitutto professionale. È fondamentale che questa dinamica rimanga tale per garantire che entrambi riceviate il rispetto e il trattamento appropriato secondo gli standard etici della professione.
Parlare dei tuoi sentimenti?: Se ritieni che questi sentimenti stiano influenzando negativamente la tua terapia o la tua vita personale, potrebbe essere utile discuterne con un altro professionista, come un consulente o uno psicoterapeuta. Questo ti può aiutare a comprendere meglio i tuoi sentimenti e a decidere il da farsi in modo informato e sicuro.
Considerare le conseguenze: Rifletti sulle possibili conseguenze di esprimere i tuoi sentimenti al tuo fisioterapista, soprattutto considerando il tuo attuale impegno sentimentale e la differenza di età menzionata. È importante considerare tutte le implicazioni etiche e personali.
Focus sul recupero: Cerca di concentrarti sul tuo recupero e sui progressi che stai facendo. È essenziale che la tua attenzione rimanga prioritariamente sulla tua salute fisica e sul raggiungimento dei tuoi obiettivi di riabilitazione.
Se decidi che è importante per te parlare di questi sentimenti, potrebbe essere utile farlo verso la fine del tuo percorso terapeutico, per mantenere chiare le linee tra cura professionale e vita personale. Nel frattempo, considera di parlare con un terapeuta riguardo alle tue emozioni per avere un supporto obiettivo e professionale.
Buongiorno, comprendo la complessità della situazione che ci sta presentando. Concorrono sicuramente tanti fattori nelle dinamiche descritte, oltre ad aspetti attrattivi, potrebbero esserci componenti di gratitudine e idealizzazione per colui che si è preso cura di lei e l'ha condotta a risultati oltre le aspettative, sarebbe interessante indagare il suo rapporto con il tema del prendersi cura e con i sentimenti ad esso collegati. Credo sia molto importante che siate riusciti a mantenere i confini professionista-paziente durante la sua riabilitazione. Tuttavia troverei interessante approfondire i suoi sentimenti connessi alla paura che tutto svanisca. In questo momento di confusione emotiva e decisionale sarebbe molto importante aver l'occasione di far luce sulle proprie modalità relazionali e sui propri sentimenti. Resto a sua disposizione e la saluto, cordialmente. Dott. Marco Squarcini
La forza dell’amore, anche quello per noi stessi, ha tante sfaccettature. E la forza vitale dentro ognuno può prendere tante strade, tra cui anche farci “innamorare” di qualcuno che in quel momento è la persona migliore che ci aiuta nel portare avanti la guarigione. In questo momento, non credo sia utile concentrarsi troppo sulle etichette (innamoramento, transfert o qualsiasi altra cosa), bensì sulla bellezza di essersi permessa di tornare alla vita. Quando l’amore e la vitalità scorrono, l’energia scorre e questo fa solo del bene. Indipendentemente dalla forma che si vuole dare a quell’incontro. E’ la vita e l’energia dentro di sé che stanno prendendo spazio. Osservi con curiosità ciò che le sta portando di nuovo e quale nuove parti di sè stanno sbocciando facendola sentire così aperta e vitale. Buona vita! Dott.ssa Simona Vanetti
Gentile Utente, la situazione che riporta è complessa e molto intensa: il vivere un infortunio dovuto ad un incidente, come un qualunque evento traumatico, porta con sé dei vissuti fisici ed emotivi importanti, che portano quasi inevitabilmente ad aggrapparsi a chi si prende cura di corpo e mente, ma anche che dà quella spinta motivazionale per permettere un recupero funzionale in tutti i sensi, che è quello che sta facendo il suo fisioterapista. Chiamarlo poi transfert, innamoramento, gratitudine, affetto può essere relativo. Il suggerimento è quello di provare a chiedersi cosa ci sia dietro la paura che un percorso terapeutico finisca, soprattutto dopo uno stop come quello che può essere conseguenza di mesi a letto e in un percorso riabilitativo. Non è mai semplice ripartire dopo essersi trovati di fronte ad uno stop e pensare di ricominciare senza la persona - in questo caso il suo fisioterapista - che l’ha motivata a ripartire dopo l’incidente, può essere fonte di sofferenza. Cerchi di capire ciò che prova, dia un nome alle sue emozioni e valuti la possibilità di un sostegno psicologico in questo periodo di passaggio. I migliori auguri per tutto. Dott.ssa Nunzianna Pellegrino
Buongiorno, è comprensibile che il periodo di fisioterapia sia stato accompagnato da una serie di emozioni intense, specialmente considerando l'infortunio grave che ha subito e il lungo periodo di riposo a letto che ne è seguito.

È comune che durante un periodo di intenso coinvolgimento con un terapeuta, specialmente in situazioni di vulnerabilità come quella che ha vissuto, si sviluppi un forte legame emotivo. La fiducia e l'apertura che ha sperimentato con il suo fisioterapista possono aver contribuito a creare un forte senso di affetto e gratitudine, che potrebbe essere interpretato come amore.

Tuttavia, è importante essere consapevoli della natura professionale della relazione terapeutica e delle implicazioni etiche di una relazione romantica tra un paziente e un terapeuta. Anche se è comprensibile che si senta attratta da lui e abbia paura di perdere questo legame una volta terminata la terapia, è fondamentale mantenere chiari i confini della relazione e rispettare il codice etico professionale.

Il concetto di transfer, che si riferisce al trasferimento di sentimenti o desideri di una persona su un'altra, è comune in terapia. È possibile che i suoi sentimenti nei confronti del suo fisioterapista siano influenzati da questa dinamica,tuttavia, è importante valutare attentamente se questi sentimenti sono basati sulla realtà della relazione o se sono influenzati da altre dinamiche emotive.

Parlarne apertamente con il suo fisioterapista potrebbe essere utile per esplorare questi sentimenti e comprendere meglio la natura della sua relazione. Tuttavia, è importante farlo con cautela e rispetto per la professione e i confini della terapia. Potrebbe essere utile coinvolgere anche un professionista della relazione come uno psicologo per affrontare questi sentimenti in modo appropriato e affrontare le modalità migliori per questo passo.

Infine, è importante ricordare che i sentimenti possono essere fluidi e che è possibile che con il tempo e l'elaborazione emotiva, queste sensazioni possano cambiare. Sia gentile con se stessa e si conceda il tempo necessario per comprendere e affrontare questi sentimenti in modo sano e costruttivo. Un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico
Carissima, mi rendo conto che stia vivendo una situazione confusa in cui non riesce a comprendere la fonte dei suoi sentimenti, ma vorrei invitarla a guardare la situazione con occhi diversi.
Lei incontra un professionista che svolge un lavoro, è una persona interessante e scatta in lei un interesse. Domanda: perchè non potrebbe essere un interesse sincero? A parte che il transfert è un concetto psicanalitico e quindi applicabile ad una terapia psicologica, ma comunque perchè il fatto di aver conosciuto una persona abile nel lavoro non dovrebbe sinceramente attrarla?
La domanda più interessante è forse quanto la stia "prendendo" questa attrazione tanto da mettere in discussione la sua relazione? Non è forse questo un elemento interessante? cioè se lei fosse certa di un interesse reciproco e vero cosa accadrebbe?
Nelle sue parole mi sembra di intuire un timore sulla solidità della relazione in corso. Forse potrebbe essere uno spunto per approfondire.
Spero che questa visione possa aiutarla a prendere una decisione su dove porre la sua attenzione.
Resto a disposizione
Francesca Cilento
Buonasera cara utente, la ringrazio di aver condiviso la sua storia e mi dispiace moltissimo per la situazione che sta vivendo. La situazione è complessa ed andrebbe approfondita con un percorso psicologico che possa aiutarla a comprendere meglio i suoi sentimenti e giungere ad una decisione definitiva. Le suggerisco, quindi, di valutare la possibilità di intraprendere un percorso e resto a sua disposizione qualora decidesse di iniziarlo. Un caro saluto, Dott.ssa Astarita Laura
Buongiorno,
Non possiamo sapere se è transfert ma di sicuro è innamoramento... Avere un qualcuno che si prende cura di noi e con cui si instaura un dialogo in un momento di grande difficoltà può sicuramente fare scattare "la scintilla". Per appronfire la questione transfert o meno sarebbe opportuno un dialogo più approfondito con un collega.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. La questione è molto delicata e va affrontata con cura. Lei viene da un periodo molto complesso, che probabilmente avrà scatenato in lei tanta confusione. Il suo bisogno di essere curata dal punto di vista fisico possono aver generato numerose riflessioni anche riguardo la sua sfera privata. Le consiglio di approfondire la situazione in un percorso psicologico, che spero le renda più chiaro come affrontare i suoi sentimenti. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Gentile utente, comprendo quanto sia difficile gestire emozioni così intense in un contesto così delicato. È normale che lei possa sviluppare sentimenti positivi verso qualcuno che la sta aiutando tanto durante un momento così difficile. Tuttavia, è importante fare chiarezza sulle sue emozioni e sulle dinamiche della relazione.
Potrebbe essere una buona idea considerare una consulenza psicologica per esplorare più approfonditamente i suoi sentimenti e le dinamiche della sua relazione. Un professionista può aiutarla a capire meglio le sue emozioni, a trovare strategie per gestirle e a prendere decisioni che siano migliori per lei. Potrebbe essere utile avere uno spazio sicuro dove esprimere le sue preoccupazioni e ricevere un supporto neutrale e non giudicante. Resto a disposizione per eventuali dubbi o apprendimenti. Un saluto. Dott.ssa Pasqualina Annoso.
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Buongiorno,

Capisco che la tua esperienza di fisioterapia abbia portato a un legame emotivo con il tuo terapista e che ti stia chiedendo se si tratti di un transfer. È importante riconoscere che il transfer può verificarsi in situazioni di intimità terapeutica, ma potrebbe anche essere una risposta emotiva comprensibile a un'esperienza di guarigione positiva. È fondamentale mantenere la professionalità e rispettare i ruoli stabiliti nella relazione terapeutica. Può essere utile parlarne con uno psicologo o uno psicoterapeuta per esplorare i tuoi sentimenti e trovare modi sani di gestirli. Lavorare su queste emozioni potrebbe aiutarti a preservare il progresso fatto nella tua riabilitazione. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Il tuo coinvolgimento emotivo e la sensazione di innamoramento nei confronti del tuo fisioterapista potrebbero essere interpretati come un transfer, ovvero una trasposizione delle tue emozioni e desideri su di lui. Questo fenomeno è piuttosto comune nelle relazioni terapeutiche, in quanto la relazione di fiducia e vicinanza che si sviluppa durante il percorso terapeutico può portare a sentimenti di affetto e attrazione.
È importante cercare di comprendere le origini di questi sentimenti e il significato che hanno per te. Potresti provare a parlare con uno psicoterapeuta specializzato in psicologia sistemica relazionale per approfondire questo aspetto e trovare modalità per gestire al meglio la situazione.
È fondamentale ricordare che il compito del fisioterapista è quello di supportarti nel tuo percorso di guarigione fisica, e che è importante mantenere i confini della relazione terapeutica per garantire il tuo benessere psicologico.
Parlare con il tuo fisioterapista potrebbe aiutarti a chiarire i tuoi sentimenti e a trovare insieme delle strategie per gestire la situazione in modo sano e appropriato. È importante ricordare che i professionisti del settore sono formati per gestire queste dinamiche in modo professionale e rispettoso. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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