Da oltre 3 anni ogni volta che faccio movimenti esplosivi o sforzi importanti in poco tempo accuso d

26 risposte
Da oltre 3 anni ogni volta che faccio movimenti esplosivi o sforzi importanti in poco tempo accuso dei fastidi in zone mirate come adduttore destro e pavimento pelvico principalmente arrivando con entità minore a fascio plantare, zona lombare, un punto preciso della colonna nella zona dorsale e anca destra e sul costato appena sotto l'ascella. Ho dovuto smettere di giocare a calcio, Per 2 anni e mezzo ho seguito un fisioterapista che attraverso esercizi di allungamento e rinforzo abbinati a terapia manuale mi ha permesso di tornare a camminare dopo mesi di difficoltà nella deambulazione, ma questi benefici sono effimeri. Dopo un anno dalla comparsa dei fastidi ho iniziato ad avere un forte reflusso che mi ha costretto a cambiare la dieta, che seguo ancora tutt'oggi, e ad assumere l'esomeprazolo. Nell'ultimo periodo ho trovato un osteopata che ha segnalato uno strain verticale sinistro con conseguenti indebolimenti e infiammazioni di fasci muscolari e blocco respiratorio. Purtroppo quest'osteopata sta avendo problemi da più tempo rendendo impossibile la continuità del trattamento ed è il solo ed unico attualmente ad aver definito questo quadro, che tra l'altro ai miei occhi risulta il solo ad essere chiaro, tra i tanti. Le sue cure mi hanno portato benefici netti fin dal primo giorno permettendomi di interrompere l'assunzione continuativa da quasi 2 anni dell'esomeprazolo per disturbi gastrico dovuti evidentemente al blocco respiratorio. Altri osteopati e altre figure mediche hanno provato a dare un quadro ma aimé non hanno mai portato grossi benefici e alcuni hanno addirittura peggiorato la situazione.
Cerco dunque un osteopata che attraverso manipolazioni osteopatiche e terapie cranio-sacrali, mi sblocchi la respirazione, i compensi muscolari e mi "raddrizzi" per permettermi di tornare a giocare a calcio e fare cose banali come andare al mare, che da oltre 3 anni sono causa di dolori.
Dott. Nicolò Muliello
Fisioterapista, Osteopata
Palermo
Buongiorno, se magari ci indica la zona in cui abita potremmo aiutarla in qualche modo. Inoltre, ha già escluso problematiche gastrointestinali di competenza medica o eventuale presenza di disbiosi intestinale??

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Dott. Franco Migliozzi
Fisioterapista, Osteopata
Padova
Buongiorno
La cosa migliore è quella di continuare il percorso osteopatico con il suo osteopata, dato che ha avuto già dei benefici.
Se mi parla di strain cranico, è plausibile che possa riflettersi a livello gastrico, ovviamente il trattamento osteopatico potrebbe continuare con un approccio gastro-diaframmatico.
Ma tutto questo va valutato con una visita approfondita
Dr. Simone di Salvatore
Osteopata, Chinesiologo, Chiropratico
Ortona
è importante una diagnosi completa e soprattutto evitare manipolazioni nella zona cranio cervicale poichè andrebbe a iper attivare il sistema nervoso peggiorando le problematiche di reflusso e porterebbe sicuramente a emicranie/ cefalee o comunque ad acuire le infiammazioni nei distretti già dolenti.
 Giovanni Garavello
Chiropratico, Posturologo, Osteopata
Stanghella
Non capisco la domanda mi scusi
Dott. Saimir Sulaj
Osteopata, Fisioterapista
Roma
Buon pomeriggio , mi spiace per lei ma anche per il collega che sta male.
Prova a trovare un Osteopata con qualche anno di esperienza e che non Si limiti al solo aspetto della normalizzazione vertebrale o " raddrizzare ' ma che abbia anche esperienze nel ambito viscerale , craniale ma soprattutto al ritorno del atleta non professionista all'attività fisica!
Buona fortuna
Saimir Sulaj
Buongiorno, è evidente che hai vissuto un percorso lungo, frustrante e pieno di tentativi per ritrovare un equilibrio e liberarti dal dolore.

Da quello che descrivi, sembra emergere un quadro complesso in cui lo strain posturale verticale sinistro, il blocco respiratorio e una disfunzione sistemica globale abbiano messo in crisi il tuo equilibrio miofasciale, viscerale e posturale. Il fatto che tu abbia trovato beneficio con un approccio osteopatico integrato (in particolare cranio-sacrale e viscerale) conferma quanto, nel tuo caso, sia importante lavorare sul corpo nel suo insieme, andando oltre il singolo sintomo.

Ti confermo che un approccio osteopatico ragionato, incentrato sul miglioramento della funzione respiratoria, sulla liberazione dei diaframmi (cranico, toracico, pelvico), sul riequilibrio miofasciale e sulla riduzione dei compensi può essere utile nel tuo caso.
Obiettivo non è solo “togliere dolore”, ma ripristinare l'armonia tra struttura e funzione, per permetterti di tornare a muoverti, respirare e vivere con libertà.
Se sei in Abruzzo, lavoro a Silvi (TE) e puoi contattarmi direttamente per maggiori informazioni o un appuntamento.
Fammi sapere come posso aiutarti.
Comprendo quanto possa essere frustrante e debilitante affrontare una condizione così complessa, soprattutto quando interferisce con attività quotidiane e passioni importanti come lo sport.
È molto significativo che il trattamento osteopatico abbia inciso in modo positivo sulla sua capacità respiratoria e abbia ridotto i sintomi gastrici, dimostrando una connessione somato-viscerale che merita un’attenzione mirata.
Resto volentieri a disposizione per una prima valutazione osteopatica approfondita, nella quale potremo ricostruire la storia del compenso, analizzare le disfunzioni in atto e impostare un piano di trattamento individuale e coerente con le sue esigenze.
Gaia Picardi Osteopata
Buongiorno,
la ringrazio per aver condiviso con attenzione e sincerità il suo percorso. Comprendo profondamente quanto possa essere frustrante convivere per anni con disturbi che condizionano la quotidianità e limitano attività importanti come lo sport e la vita sociale.

Dal quadro descritto, emerge una condizione complessa ma coerente con un pattern disfunzionale che coinvolge sia l’ambito strutturale che viscerale e respiratorio. È molto significativo che abbia riscontrato benefici proprio in seguito a trattamenti mirati sulla respirazione e sullo sblocco delle tensioni profonde: questo suggerisce che la strada intrapresa, se mantenuta con continuità, possa portare a risultati duraturi.

In casi come il suo, l’approccio osteopatico può offrire un valido supporto lavorando in modo globale: sul diaframma, sul sistema cranio-sacrale, sulla mobilità viscerale e sugli adattamenti posturali che si sono consolidati nel tempo.

Resto a disposizione per una valutazione completa e personalizzata, con l’obiettivo di costruire insieme un percorso il più possibile efficace e sostenibile, per recuperare il benessere e – perché no – tornare a godersi lo sport e le attività quotidiane con serenità.

Un caro saluto,
Alessandro Nebuloni
Buongiorno, il quadro da lei descritto è sicuramente indice di una situazione non facile visti i diversi problemi che sta affrontando. L'osteopatia come ha già sperimentato può essere di grande aiuto per problematiche come quelle indicate. Io come osteopata lavoro molto con la cranio-sacrale, e tutti i giorni ho dei buoni risultati grazie a questa, se è interessato può contattarmi tramite il mio profilo per prenotare una visita. Buona giornata
Salve, dove si trova? Se dovesse avere bisogno può contattarmi privatamente.
Resto a disposizione, Giulia Li Calzi Osteopata.
Dott. Giammarco Valente
Osteopata, Massoterapista, Massofisioterapista
Saronno
Grazie per aver condiviso questo messaggio: è molto dettagliato e mostra quanto il paziente stia cercando risposte concrete e un trattamento che vada oltre il sintomo.

Ecco una possibile risposta professionale, empatica e adatta per MioDottore (può essere usata come messaggio privato o come risposta a una richiesta pubblica di prenotazione):

Risposta da parte di un osteopata e massoterapista su MioDottore:

Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua storia così accuratamente. Comprendo bene la frustrazione e il carico fisico ed emotivo che comporta convivere da anni con queste problematiche diffuse, che sembrano avere una componente posturale, viscerale e funzionale interconnessa.

L’approccio osteopatico, soprattutto se integrato con tecniche cranio-sacrali e viscerali, può effettivamente aiutare a sbloccare compensi profondi, migliorare la respirazione, alleggerire le tensioni muscolari e riequilibrare la postura globale. L'obiettivo sarà lavorare non solo sul sintomo, ma sulla causa primaria che ha generato questa "catena di disfunzioni", che nel suo caso sembra coinvolgere più sistemi (muscolo-scheletrico, respiratorio e gastrointestinale).

Durante il percorso valuteremo attentamente:

l’equilibrio del bacino e della colonna vertebrale;

la funzionalità del diaframma e del sistema respiratorio;

le relazioni viscerali (in particolare stomaco, intestino e diaframma);

le tensioni miofasciali che possono riflettersi anche a distanza, come nel caso del fascio plantare e del costato;

la qualità della mobilità cranio-sacrale.

Lavorando su questi aspetti, è possibile ottenere un miglioramento significativo della qualità della vita, ridurre il dolore e – nel tempo e con costanza – recuperare gradualmente anche attività sportive come il calcio.
Buongiorno,
Le consiglio di contattare qualche altro osteopata vicino a dove abita spiegando il suo disturbo gastrico, problemi muscolari a livello della schiena e il tipo di trattamento che le faceva il collega, in modo tale che il professionista le possa dire chiaramente se può trattarla. Cordiali saluti
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Buongiorno
Avrei necessità di avere maggiori informazioni.
Mi potrebbe inviare il suo contatto telefonico su questo sito?
Senza impegno economico.
Grazie
 Domenico Scopelliti
Osteopata
San Benedetto del Tronto
Mi può contattare direttamente per poterle essere d'aiuto. Mi rendo disponibile
Dr. Gianni Casulli
Osteopata, Massofisioterapista
Bologna
Io penso di farcela, ho il quadro abbastanza chiaro, oltre allo strain verticale a sx, hai tutta la parte sx spostata e oltre che sul cranio bisogna lavorare molto sul bacino.
Io sono a Bologna non so tu.
Buongiorno, ogni osteopata utilizza approcci diversi, le conviene contattare alcuni osteopati della sua zona per capire se il trattamento da loro offerto potrebbe aiutare la sua sintomatologia. Le tecniche cranio-sacrali comunque sono molto utili! Codiali saluti
Dott.ssa Nourhan Shouma
Osteopata, Massofisioterapista
Como
È probabile che i tuoi disturbi siano collegati a un blocco respiratorio e a tensioni fasciali che creano compensi in varie zone del corpo. Il miglioramento ottenuto trattando il diaframma lo conferma. Non basta però il lavoro passivo: serve continuità con trattamenti osteopatici mirati insieme a un percorso attivo di rinforzo e rieducazione per recuperare stabilità e tornare a muoverti senza dolore.
Salve, Probabilmente è necessario avere maggiori informazioni anche sulla sua storia clinica. La invito per tanto a prendere un appuntamento per un consulto gratuito presso uno degli studi indicati nel calendario, in base ai giorni disponibili. Nel messaggio inserisca questa dicitura "RICHIESTA DI CONSULTO GRATUITO". Buona giornata Debora Moschillo
Dr. Christian Giusti
Osteopata, Massoterapista
Roma
salve la diagnosi osteopatica del collega è compatibile con il quadro da lei esposto. considererei il funzionamento del muscolo diaframma relazionandolo con tutti gli altri. se ha bisogno prenoti una visita di valutazione e vediamo il da farsi. saluti
Dr. Lorenzo Gilardi
Osteopata
San Donato Milanese
Considerando i benefici ottenuti con il precedente approccio osteopatico, è certamente una buona idea proseguire con un trattamento osteopatico mirato, che includa anche tecniche cranio-sacrali e respiratorie per ristabilire equilibrio, mobilità e funzionalità globale.
Se dovesse avere bisogno, sono a disposizione per approfondire meglio la sua situazione e valutare insieme il percorso più adatto per aiutarla a recuperare la piena libertà di movimento e tornare alle sue attività quotidiane e sportive.
Cordiali saluti, Dr. Lorenzo Gilardi Osteopata
Caro/a utente,
grazie per aver condiviso con tanta chiarezza la tua storia, si percepisce bene quanta costanza, pazienza e determinazione ci siano state nel tuo percorso.

Da quanto descrive, sembra che il tuo corpo stia cercando un nuovo equilibrio dopo anni di adattamenti e compensi, sia muscolari che funzionali, che coinvolgono più distretti: dal bacino al pavimento pelvico, fino al diaframma e alla zona toracica. È comprensibile che questo possa aver influito anche sulla respirazione e sul benessere viscerale, compreso il reflusso.

Le consiglio di rivolgersi a un osteopata che possa seguire il tuo caso con continuità, partendo da una valutazione completa e personalizzata, per capire dove intervenire in modo mirato e progressivo.

Con il giusto percorso, anche graduale, è possibile migliorare la respirazione, la gestione del carico e la qualità del movimento, così da tornare a svolgere con serenità le attività che ama.

Un caro saluto
Dott. Andrea Flori
Osteopata, Chinesiologo
Bologna
Buongiorno, innanzitutto non esiste lo strain verticale sx", ma esiste come tipologia di disfunzione craniale lo "strain verticale" o lo "strain laterale sx o dx". Spesso una tipologia di disfunzione afisiologica come lo strain si genera a causa di una sommatoria di disfunzioni e traumi nel tempo (spesso ci sono situazioni pregresse di wiplash non trattate tempestivamente).
Il trattamento cranio sacrale è solo una parte o un punto di partenza del percorso osteopatico, che su pz come lei ha grande efficacia, ma le ricordo che non è l'unica soluzione.
I sintomi da lei descritti sicuramente derivano da sommatorie di adattamenti che il suo corpo sta mettendo in atto per vivere meglio possibile, ma che ogni tanto si ripresentano a causa delle cronicità legate a microtraumi pregressi.
Quello che le consiglio è sicuramente di continuare con un professionista affine alle sue esigenze fisiche, ma allo stesso tempo di permettere al tempo di creare una fiducia reciproca tra terapeuta e paziente.
Sono sicuro che troverà nuovamente un terapeuta in grado di farla stare bene.

Buona giornata
Dottor Andrea Flori
Buongiorno, le consiglio di effettuare un trattamento Osteopatico in modo da poter valutare col terapista la miglior strategia per alleviare i sintomi e risolvere il suo problema.
 Andrea Galliani
Osteopata, Massoterapista
Mirandola
Da quello che descrivi il tuo corpo mostra ancora compensi profondi legati a tensioni muscolari e blocchi respiratori che influenzano più catene muscolari e articolazioni. Il fatto che tu abbia avuto benefici immediati con manipolazioni mirate indica che il problema principale è funzionale e legato alla mobilità globale del corpo più che a danni strutturali permanenti.

Un percorso mirato dovrebbe lavorare sulla respirazione, sulla mobilità diaframmatica, sulla coordinazione tra tronco, bacino e arti e sul riequilibrio dei fasci muscolari sovraccarichi. Anche sedute cranio-sacrali delicate possono aiutare a liberare tensioni profonde e migliorare la percezione corporea. È importante seguire un piano coerente e continuativo, alternando lavoro manuale a esercizi specifici per stabilizzare i risultati.

Grazie dell'attenzione e buona giornata
Andrea Galliani, osteopata e MCB
Buongiorno,
la storia che racconta è quella di un quadro complesso ma tutt’altro che raro in ambito osteopatico, soprattutto quando un evento iniziale — anche minimo — porta nel tempo a una serie di compensi globali che coinvolgono non solo l’apparato muscolo-scheletrico, ma anche la respirazione, la dinamica viscerale e l’equilibrio posturale generale.

Il fatto che i sintomi compaiano soprattutto durante movimenti esplosivi o sforzi intensi indica che la sua struttura è costantemente “in riserva”: alcune aree lavorano in sovraccarico, altre non riescono a fornire stabilità, e il corpo reagisce distribuendo tensioni eccessive lungo catene muscolari precise. L’interessamento di adduttore, pavimento pelvico, fascia plantare, anca destra, coste, dorsale e lombare è tipico di un quadro globale di compenso, in cui una disfunzione primaria rimane non risolta e costringe tutto il sistema a organizzarsi attorno allo stesso schema.

Il miglioramento evidente ottenuto con l’osteopata che ha identificato uno strain verticale sinistro e un blocco respiratorio è un elemento molto importante. Suggerisce che la causa principale non è locale, ma posturale e funzionale, probabilmente legata a una difficoltà di movimento del diaframma, del sistema fasciale e delle catene neuromuscolari che attraversano il corpo in senso verticale. Il fatto che, con il solo trattamento manuale, abbia potuto sospendere l’esomeprazolo dopo due anni indica una fortissima correlazione tra restrizione diaframmatica, tensione viscerale e sintomatologia gastrica.

Questo quadro è perfettamente coerente con una disfunzione globale del sistema cranio-sacrale, diaframmatico e fasciale, in cui l’organismo, per anni, ha dovuto compensare verticalmente fino a generare gli stessi fastidi ricorrenti che descrive.

Da un punto di vista osteopatico, ciò che sembra emergere è:

una restrizione importante del diaframma e della meccanica costale, che altera respirazione, postura e pressione intra-addominale

un pattern di compenso verticale, con differenze di tensione tra lato destro e sinistro

coinvolgimento del pavimento pelvico e degli adduttori come risposta a una instabilità del bacino

una iper-attivazione delle catene anteriori e laterali durante lo sforzo, che produce dolore ad anca, coste e dorsale

possibili disfunzioni cranio-sacrali che mantengono il sistema “in allerta”

un sistema fasciale che non riesce più a dissipare lo stress meccanico

È comprensibile che, dopo aver trovato un approccio efficace e averne perso la continuità, oggi cerchi un professionista capace di proseguire quel percorso. Per una condizione come la sua, è indicato un osteopata che lavori in modo specifico su:

normalizzazione del diaframma e della meccanica respiratoria

trattamento delle catene miofasciali verticali (linea profonda anteriore, linea laterale, linea funzionale)

rilascio cranio-sacrale e riequilibrio della tensostruttura fasciale

lavoro sul pavimento pelvico e sul bacino

armonizzazione del sistema costale e della colonna toraco-dorsale

L’obiettivo non è “raddrizzarla” in senso estetico, ma ripristinare la capacità del corpo di distribuire le forze senza andare in sovraccarico. Quando questo accade, il dolore non solo diminuisce, ma si permette finalmente al corpo di recuperare funzionalità sportiva.

Le terapie che ha già provato senza beneficio non devono scoraggiarla: quando la causa primaria è globale e non locale, un trattamento troppo settoriale rischia di peggiorare la situazione proprio perché non rispetta la logica dei compensi.

Mi faccia sapere se le serve ancora aiuto

Cordiali Saluti

Niccolò De Santis
D.O.
 Guglielmo Tassell
Osteopata, Massoterapista
Sesto San Giovanni
buongiorno, inizio dicendole che mi spiace abbia dovuto interrompere l'attività sportiva a causa dei suoi dolori. Spero sia riuscito a risolvere il problema, in caso contrario, io sono un osteopata e opero su milano e dintorni, se avesse ancora bisogno mi contatti pure.
buona giornata

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