Come posso aiutare una signora di 95 anni che da 10 GG e risultata positiva e da ieri rifiuta quasi

23 risposte
Come posso aiutare una signora di 95 anni che da 10 GG e risultata positiva e da ieri rifiuta quasi del tutto il cibo. La signora soffre solo di ipertensione arteriosa non grave. Grazie.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, credo sia una domanda maggiormente pertinente per un medico geriatra che potrà aiutarla tramite suggerimenti mirati.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, il medico che la segue deve essere informato quanto prima della condizione sopraggiunta. Sicuramente necessita di uno specifico supporto medico.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott.ssa Elisa Pappacena
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Salve non ci ha neppure detto perché la signora rifiuta il cibo e lei in che relazione è con la signora? Se vuole può rispondere ed informi il medico curante
Dott.ssa Marianna Parente
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente,
sarebbe opportuno, vista l'età e le condizioni di salute della Signora, che prendesse contatti con il suo medico curante cosicchè possa pensare ad un supporto tempestivo ed efficace per garantirle le cure necessarie per affrontare questo momento di difficoltà fisico e psicologico.
Un cordiale saluto
Dott. Valerio Gerardini
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno, è assolutamente necessario che informiate il medico curante della signora, e che, in caso quest'ultimo non sia reperibile o emergano sintomi improvvisi a carico della signora, la traduciate presso un pronto soccorso o attiviate il Numero Unico Emergenza (112). Il fatto che la signora non accetti il cibo può avere un'origine psichica, ma è sempre necessario, in caso di dubbio, escludere prima eventuali cause organiche dei disturbi. Spero di esserle stato utile. A disposizione, Valerio Gerardini
Dott.ssa Carla Ferraro
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Firenze
La signora evidentemente è molto spaventata e anche molto anziana. Sicuramente necessita di un supporto medico. Magari un ricovero potrebbe essere la strada giusta da seguire, consulti il suo medico curante. Cordiali saluti.
Dott.ssa Debora Manoni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, è apprezzabile da parte sua voler aiutare questa signora ma in realtà avrebbe bisogno di un consulto da un medico. Perchè rifiuta il cibo? Ci sono cause mediche o anche psicologiche? Lei può offrire tutta la sua comprensione ma la signora necessita di cure specifiche. Cordiali saluti.
Dott. Simone Tealdi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buongiorno, ne parli prima di tutto con il geriatra che segue la signora. Eventualmente poi fissi un colloquio con uno psicologo per migliorare la comunicazione.
Dott Tealdi
Dott. Vincenzo Di Chio
Psicologo, Psicologo clinico
Como
Buongiorno, le informazioni non sono sufficienti per poterle rispondere in modo accurato. In ogni caso le consiglio vivamente di informare il medico di base. Cordiali Saluti
Buongiorno, informi prima di tutto il suo medico curante, che potrà attivarsi per dare supporto alla signora.
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Salve, comprendo la sua preoccupazione, tuttavia data la situazione credo sia opportuno confrontarsi con il medico di base ed eventualmente cercare di capire come mai la signora si rifiuta di alimentarsi.
Un caro saluto
Dott.ssa Zena Ballico
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno,
vista l’età della signora si metta subito in contatto con il medico curante o con un bravo geriatria.
Dovessero emergere anche criticità di natura emotiva può richiedere la consulenza di uno psicologo.
Care cose,
Dott.ssa Zena Ballico
Dott.ssa Glenda Nibbioli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buonasera, dovrebbe sentire un bravo geriatra, successivamente richiedere un supporto psicologico per migliorare la comunicazione con la signora. Un caro saluto. Dottoressa Nibbioli
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, è una domanda da porre immediatamente al medico curante. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Carla Otilia Sno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Sesto Ulteriano
Salve,
le consiglio vivamente di rivolgersi al geriatra o medico curante della paziente che senz'altro potrà trovare la giusta cura ed attenzione per questa paziente di 95 anni.
Cordialmente,
Dott.ssa Carla Otilia Sno
Dott. Andrea De Lise
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Considerando l'età è opportuno, se non lo ha già fatto, avvertire quanto prima tanto il medico curante quanto il geriatra e approntare le dovute misure. Fatto questo e in collaborazione con i suoi medici è opportuno andare a indagare come mai la signora rifiuta di alimentarsi, dato che i motivi potrebbero essere vari, e se necessario richiedere un aiuto anche di natura psicologica. Cordiali saluti, dott. Andrea de Lise
Dott.ssa Cristina Mitola
Psicologo, Psicologo clinico
Bari
Buongiorno, la invito a parlarne col medico geriatria come già suggerito da altri miei colleghi.
Generalmente il problema del rifiuto della nutrizione deriva da una apatia generale che in una donna di quell'età potrebbe star sviluppandosi.
Le auguro una buona giornata
Dr.ssa Cristina Mitola
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, sicuramente il geriatra è una figura che potrà esserle di aiuto e saper eventualmente indirizzarla al professionista più adatto a lei.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Dott. Michele Basigli
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
La situazione che descrivi è delicata e richiede un approccio sensibile e comprensivo. Ecco alcune strategie che potrebbero essere utili per aiutare la signora:
-Essere presenti e ascoltare: spesso, una persona anziana che rifiuta il cibo ha bisogno di compagnia e qualcuno con cui parlare. Assicurati di ascoltare le sue preoccupazioni o timori, soprattutto in relazione alla sua salute e al Covid-19.
-Contattare i professionisti della salute: se la signora continua a rifiutare il cibo, è importante coinvolgere un medico o un nutrizionista. Potrebbero fornire consigli su come affrontare la situazione, specialmente considerando la sua età e il fatto che ha contratto il Covid-19.
Cibo appetibile: prova a offrirle cibi che sono facili da mangiare e che possono stimolare l'appetito, come zuppe, frullati o purè. A volte, anche la presentazione del cibo può rendere il pasto più invitante.
-Idratazione: assicurati che la signora rimanga idratata. L'acqua, i tè leggeri o le bevande elettrolitiche possono essere più facili da accettare rispetto al cibo solido.
-Contesto familiare e sociale: la pandemia ha reso le interazioni sociali più difficili. Se possibile, cerca di farla contattare con familiari o amici tramite videochiamate o telefonate, in modo che possa sentirsi supportata e meno isolata.
-Osservare i segnali: presta attenzione a eventuali segni di depressione o ansia. Se la signora appare molto demotivata o triste, potrebbe essere necessario consultare uno psicologo o un professionista delle salute mentale per un supporto emotivo.
-Comfort e cura: assicurati che la signora abbia un ambiente confortevole e rassicurante. A volte, il semplice fatto di sentirsi al sicuro e curati può fare una grande differenza nella volontà di mangiare.
-Essere pazienti e rispettare i tempi: riconoscere che il processo di recupero può richiedere tempo. È importante non forzarla a mangiare, ma piuttosto cercare di capire le sue esigenze e adattarsi di conseguenza.
In ogni caso, rassicurati di avere un contatto regolare con i professionisti della salute per monitorare la situazione e fare eventuali aggiustamenti alle strategie in base alla risposta della signora.
Rimango a completa disposizione. Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Capisco la situazione difficile che sta vivendo. La signora di 95 anni sta attraversando un periodo complesso, credo che ogni persona reagisca in modo unico a ciò che accade. Non esiste una "soluzione unica", ma sarebbe utile esplorare insieme a lei le possibili ragioni di questo rifiuto del cibo, ascoltando con attenzione i suoi sentimenti e le sue percezioni. La difficoltà nel mangiare potrebbe essere legata a molteplici fattori, come la perdita di appetito dovuta alla malattia o magari anche un disagio emotivo che la signora potrebbe non esprimere facilmente. L'importante è avvicinarsi a lei con empatia e cercare di comprendere come possiamo supportarla nel suo percorso.

Rimango a disposizione, anche online

Distinti saluti,

G.D.G.
Dott.ssa Debora Versari
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Salve dovrebbe chiamare il medico di base della signora per avere la cura adattata alla signora . Cordiali saluti. Dottoressa Versari Debora.
Dott.ssa Fiordalisa Melodia
Psicologo clinico, Psicologo
Capaci
Gentile utente, dalle sue poche parole non è chiaro quale sia la sua preoccupazione riguardo la signora di cui parla. In generale, dal punto di vista psicologico penso possa essere utile che lei si ponga in ascolto della signora e di un suo eventuale malessere, successivamente se la signora è d'accordo potrebbe essere un' idea fare una seduta con un professionista. Spero di esserle stata d'aiuto. Cordialmente, dr.ssa Melodia
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, capisco bene la sua preoccupazione per questa signora e la difficoltà che può nascere nel vederla rifiutare il cibo, soprattutto sapendo quanto sia fragile un organismo a quell’età. Quando una persona anziana attraversa un periodo di malessere fisico, come nel caso di un’infezione, è frequente che perda l’appetito, e che questo si accompagni a una certa stanchezza o apatia. A volte il corpo sembra “spegnere” alcune funzioni per concentrarsi sulla guarigione, altre volte è la mente stessa a reagire con un ritiro, soprattutto se la persona si sente spaventata o disorientata da ciò che sta vivendo. A 95 anni, ogni cambiamento, anche piccolo, può avere un forte impatto. Può essere utile, in questi casi, cercare di mantenere un clima calmo e rassicurante intorno a lei. Le persone anziane percepiscono molto le emozioni di chi le assiste: la preoccupazione, anche se comprensibile, può accentuare in loro un senso di ansia o di chiusura. Parlare con voce tranquilla, incoraggiarla con dolcezza e offrirle piccoli assaggi senza insistere troppo può a volte facilitare una ripresa graduale. Anche presentare il cibo in modo familiare, con profumi o consistenze che le sono sempre piaciute, può stimolare un po’ di appetito o quantomeno rendere il momento meno faticoso. È importante anche tener conto del suo stato d’animo. L’essere positiva e probabilmente più isolata dal contatto con gli altri può aver generato un senso di solitudine o smarrimento. A volte, l’inappetenza diventa una forma indiretta per esprimere il disagio o la stanchezza di vivere una condizione di fragilità. In questi casi, più che forzare l’alimentazione, può essere utile offrirle presenza, ascolto e conforto. Anche una breve conversazione, un ricordo condiviso o la sensazione che qualcuno le stia accanto con affetto possono avere un effetto sorprendente sul suo benessere generale. Naturalmente, in parallelo, è fondamentale informare il medico curante della riduzione dell’appetito, così che possa valutare se si tratti di un effetto temporaneo legato alla malattia o se richieda un intervento specifico per sostenerla. In certi casi, infatti, una piccola variazione nei farmaci o l’uso di integratori può aiutare a mantenere le forze senza appesantirla. Ciò che più può aiutarla in questo momento è la combinazione di attenzioni pratiche e presenza affettiva. Sapere di non essere sola, sentire che qualcuno si prende cura di lei con rispetto e tenerezza, può restituirle pian piano la motivazione a mangiare e a partecipare di più alla vita intorno a sé. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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